A CHIUSI L’INTERNATIONAL COUNCIL DI SLOW FOOD. 4 GIORNI DI DISCUSSIONI INTORNO AL VANGELO DEL BUONO, PULITO E GIUSTO

venerdì 14th, giugno 2019 / 11:40
A CHIUSI L’INTERNATIONAL COUNCIL DI SLOW FOOD. 4 GIORNI DI DISCUSSIONI INTORNO AL VANGELO DEL BUONO, PULITO E GIUSTO
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CHIUSI – E’ in corso da ieri (13 giugno) nella città di Porsenna l’International Concil Slow Food 2019. Un evento interno all’organizzazione della “chiocciola” che però è anche motivo di vanto e momento di grande promozione per Chiusi e per il territorio.  Il primo incontro del genere si tenne un anno fa. Questo è il secondo e vede la presenza a Chiusi del Segretario generale Slow Food International Paolo Del Croce e di membri del consiglio Slow Food provenienti da Australia, Stati Uniti, Canada, Uganda, Brasile, Inghilterra, Germania, Cina, Olanda, Siria, Messico, Cuba, Cile, Giappone, Corea, Filippine, Russia, Svizzera, Spagna, Francia, Austria, Nuova Zelanda, Turchia… In sostanza da tutto il mondo.

E  i partecipanti al convegno nei 4 giorni di presenza a Chiusi saranno accompagnati in visita alla città, ai musei, alle tombe etrusche e catacombe cristiane. Ma anche in alcune aziende agricole locali e dell’area circostante. Chiusi testimonial di Slow Food, insomma e i membri di Slow Food  ambasciatori d’eccezione per questo territorio. Il sodalizio nato un anno fa , sul quale hanno scommesso la Condotta Slow Food di Chiusi-Montepulciano e l’Amministrazione Comunale è anche – lo abbiamo già scritto un anno fa – una precisa e chiara scelta di campo per una cultura del cibo e dell’agricoltura improntata alle buone pratiche, al “buono, pulito e giusto”. Quindi a produzioni ecosostenibili e genuine, ad un mercato equo e solidale, al rispetto della terra e dell’ambiente, al recupero di valori diversi dallo sfruttamento e dalla globalizzazione a danno dei più deboli. 

Quello che arriva dal convegno internazionale di Slow Food, anche attraverso la provenienza, il colore della pelle, gli usi e costumi degli stessi partecipanti è un messaggio universale per una economia diversa e più giusta. Ma anche meno devastante rispetto alla salute complessiva del pianeta. E’ insomma un messaggio positivo. E per Chiusi e il territorio limitrofo ritrovarsi al centro di certi ragionamenti non può che essere motivo di orgoglio e soddisfazione.

Lo scrivemmo un anno fa e lo riscriviamo anche oggi: esserci e scommetterci è anche un segnale. E’ un  modo per dire “qualcosa di sinistra”. E in un momento in cui il vento sembra soffiare da tutt’altra parte tra rigurgiti di fascismo, di razzismo, colpi di coda del capitalismo più feroce in varie parti del mondo (si pensi all’Africa o al Brasile), è un messaggio tutt’altro che banale e scontato. E naturalmente il convegno Slow Food non è solo un evento conviviale in cui si parla di cibo (non è un convegno di cuochi stile Masterchef) e neanche solo un evento da sfruttare in termini di promozione turistica. E’ anche questo. E molto di più.

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