“LA’ CI DAREM LA MANO…” BETTOLLINI, BURICO E LA FINE DELLE GUERRE DI CONFINE
CHIUSI – Un tempo lì c’era il confine di stato. E c’era una dogana dove i gabellieri chiedevano, come nel famoso film di Benigni e Troisi, “un fiorino” a chi passava da una parte all’altra. Di lì passarono i 2000 armati guidati da Ascanio Della Corgna e Ridolfo Baglioni che presero d’assedio Chiusi e rimasero “scornati” il venerdì santo del 1554 (Ridolfo morì con oltre 400 dei suoi, e Ascanio fu preso prigioniero dai chiusini). Quelle due torri dai nomi strani la dicono lunga sulle guerre di confine tra Chiusi e il senese da una parte e Perugia e lo Stato della Chiesa dall’altra.
Parliamo delle Torri Beccati Questo e Beccati quest’altro che da 700 anni circa fanno da sentinella a quel confine. Una “più piccola ed elegante come era la repubblica di Siena, l’altra più imponente, quadrata e rude come gli umbri” scrisse molti anni fa Stefano Bistarini su L’Agorà (progenitore di Primapagina), per rafforzarne l’immagine. Ebbene, qualche giorno fa, il 6 maggio il sindaco di Chiusi Juri Bettollini e il candidato a sindaco per il centro sinistra a Castiglione del Lago, Matteo Burico si sono fatti fotografare mentre si stringono la mano sulla strada, proprio sul onte che sta tra le due torri. Un’immagine simbolica ed evocativa. Per la verità Bettollini aveva già partecipato ad altre iniziative a sostegno di Burico (all’epoca delle primarie del Pd castiglionese, ad esempio), ma con questa foto i due lanciano un messaggio forte. Che guarda a rapporto più stretti e proficui in futuro tra Chiusi e Castiglione del Lago. Certo, Matteo Burico le elezioni le deve ancora vincere. Ma che uno dei suoi cavalli di battaglia sia proprio quello delle politiche di area, della concertazione e collaborazione con i comuni toscani confinanti, che sono tra l’altro tre comuni dalla storia importante. Oltre Chiusi, gli altri due sono Montepulciano e Cortona.
Negli ultimi anni, dopo alcune situazioni di “frizione” come ai tempi del ventilato impianto a biomasse prima in località Le Coste, poi a Villastrada, quando Scaramelli e Bettollini minacciarono di andare ad occupare il Comune di Castiglione del Lago, i rapporti si sono fatti più distesi. Bettollini e Batino qualche iniziativa insieme l’hanno fatta, ma un gran feeling non è mai sbocciato. Questioni caratteriali, di età, di scuola politica diversa, probabilmente. Con Burico, se vincerà e diventerà sindaco, può essere un’altra storia. I due sembrano essere più affini, oltre che essere più o meno coetanei. E a noi di primapagina che abbiamo inventato questo giornale 30 anni fa proprio sull’idea del territorio unico a cavallo tra Umbria e Toscana, la foto di Bettollini e Burico che si danno la mano tra le due Torri sembra una bella immagine. E anche la conferma che quell’idea non era così peregrina. Sappiamo che è campagna elettorale e tutto fa spettacolo, ma molte volte il buongiorno si vede dal mattino… Lo slogan che campeggia sopra la foto “Baricentro tra due regioni” è evidentemente anche un auspicio, quello di dare a questo territorio un peso specifico maggiore anche rispetto al resto della Toscana e del’l’Umbria.
Sappiamo anche che Bettolini, nei prossimi giorni parteciperà, a Città della Pieve, ad una iniziativa insieme ala candidata del centro sinistra Simona Fabbrizi. E anche questo è un segnale che va nella medesima direzione. Chiusi guarda con attenzione all’Umbria e l’Umbria guarda con attenzione a Chiusi. La fermata di una coppia di treni ad Alta Velocità alla stazione di Chiusi che sarà operativa dal 9 giugno, sarà un ulteriore tassello a vantaggio di una politica di area e di strategie comuni. Non a caso è stato presentato a Trenitalia un progetto di incoming legato al biglietto. Progetto che tende a promuovere le terre di Siena, ma anche una parte rilevante dell’Umbria che può trovare in Chiusi un aggancio importante all’alta velocità.
Anche Simona Fabbrizzi le elezioni non le ha ancora vinte e forse dovrà sudare più di Burico. Ma un rapporto stretto e fecondo con Chiusi può essere una argomento forte da gettare sul tavolo.
In ogni caso, al di là di chi vincerà le elezioni nei comuni dove si vota il 26 maggio, molti sindaci cambieranno, perché i sindaci attuali o sono arrivati a scadenza di mandato o non sono in lizza. Succederà a Montepulciano, a Sinalunga, a Castiglione del Lago, a Città della Pieve, a Cortona, a Cetona, a San Casciano Bagni, a Fabro… E con una pletora di sindaci nuovi, Bettollini che è in carica da tre anni e ci resterà per altri due rafforzerà, oggettivamente, il suo ruolo di “guida”, una sorta di leadership territoriale. E sembra che il sindaco di Chiusi questa carta la voglia proprio giocare. Senza troppi proclami, ma con tutto il peso di una esperienza acquisita sul campo. Ovvio che tutto ciò può essere per lui un investimento per il futuro, il 2021 non è poi così lontano. Avere buoni rapporti con il vicinato male non fa. Tutt’altro.