CHIUSI, TRA IDENTITA’ METICCE E ROCK & ROLL. ANNUNCIATA LA PRIMA BAND DEL LARS 2019: ARRIVANO I CLOUD NOTHING DI CLEVELAND
CHIUSI – Il Gruppo Effetti Collaterali non si ferma un minuto. Sabato 9 marzo l’incontro con la storica voce di Tutto il calcio minuto per minuto Riccardo Cucchi, domenica 24 una giornata al Chiostro e sala conferenze San Francesco, una giornata dedicata alle “Identità meticce” con presentazione di libri, conferenze, letture e iniziative varie sul valore e l’opportunità delle differenza. Una bella cosa, in controtendenza rispetto all’aria che tira. Una giornata insomma per riflettere gioiosamente, sul mondo che cambia, sulle migrazioni, fiori dalla logica stringente e fasulla dell’invasione degli infedeli. Ma non è finita, proprio oggi, lo stesso G.E.C. ha annunciato i primi headliner del prossimo Lars Rock Fest in programma i primi di luglio.
Si tratta dei Cloud Nothings, band statunitense, di Cleveland per la precisione. Ohaio. Il nord industriale degli Usa. Una band rock and roll tra le più interessanti e significative dell’ultima decade. I Cloud Nothings verranno in Italia in estate per presentare l’ultimo album “The last building burning”, registrato in soli giorni in Texas. Il festival di Chiusi sarà dunque non solo una delle loro dater italiane (6 luglio), ma una occasione ghiotta per ascoltarli dal vivo e… gratis. Quella di essere un festival gratuito è infatti una delle caratteristiche peculiari del Lars Rock Fest, aspetto che ha sorpreso positivamente anche alcuni degli artisti che sono saliti sul palco nelle edizioni scorse, come i Public Service Broadcasting, che sottolinearono come in Inghilterra non sarebbe neanche pensabile una cosa del genere…
Quindi dopo i Sun, i Wire, The Gang of Four, The Pop Group e citati Public Service Broadcasting, i Japandroids, The Unknown Mortal Orchestra e Protomartyr, ecco i Cloud Nothings, un’altra band non notissima ai più, ma di sicuro valore musicale ed espressivo. Il vento che soffia in America arriva anche sul palco del Lars a Chiusi Scalo.
Un bel colpo, come si suol dire, per il nuovo direttore artistico Marek Lukasik che in autunno ha preso il posto di Alessandro Sambucari, il quale resta comunque nell’ambiente.
Il Lars Rock Fest però non è solo un festival rock, è un progetto culturale. Non si esaurisce “solamente” con l’aspetto musicale: una serie di eventi “collaterali” stimolanti e creativi, adatti ad ogni età, alcuni pensati anche per i piccolissimi, riempiono le giornate e gli spazi del festival. Laboratori di riciclo, di fai da te, di cucina, lezioni di yoga, letture musicali, presentazioni di libri, giochi di gruppo, mostre fotografiche, esposizioni, live painting, performance artistiche, workshop, degustazioni con i produttori locali: i pomeriggi che precedono i concerti offrono tanto da fare e da vedere. “Lo scopo ultimo – dicono gli organizzatori – è quello di rendere il festival un’esperienza vivibile, accogliente ed inclusiva per tutti e di valorizzare il territorio in maniera costruttiva”. Ma, diciamolo, l’aspetto musicale è tutt’altro che secondario. E negli ultimi anni il Lars ha offerto la possibilità di vedere e ascoltare dal vivo e gratuitamente band storiche del post punk inglese per esempio, e band emergenti, anche sul fronte delle nuove sonorità e sperimentazioni, provenienti dalla Gran Bretagna, dal Canada, dagli Usa. Tutto ciò ne ha fatto un festival particolare, con una sua originalità. Il primo nome in cartellone quest’anno va nella stessa direzione.