CHIUSI: ACEA, TRASPORTI E AZIONI ANTIMAFIA… IL CONSIGLIO COMUNALE PROVA A FARE POLITICA, MA CI RIESCE SOLO A META’

venerdì 30th, novembre 2018 / 18:27
CHIUSI: ACEA, TRASPORTI E AZIONI ANTIMAFIA… IL CONSIGLIO COMUNALE PROVA A FARE POLITICA, MA CI RIESCE SOLO A META’
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CHIUSI – Quella di ieri, 29 novembre, non è stata una seduta qualunque del consiglio comunale. E’ stata una seduta molto… politica. Anche se alla fine la politica non ne è uscita benissimo. Ma almeno, una volta tanto, maggioranza e opposizioni hanno provato ad affrontare alcune questioni, piuttosto rilevanti peraltro, con un taglio diverso dal semplice confronto ragionieristico come spesso accade nell’aula del Comune.

All’O.d.G c’erano 4 questioni sostanziose. Due portate in discussione dalle opposizioni e due dalla maggioranza. La prima, sollevata da una interrogazione dei 5 Stelle, riguardava il “Progetto Acea” e lo stato degli atti, dopo che Acea ha presentato la richiesta di Valutazione Ambientale e altre certificazioni alla Regione Toscana. La seconda questione, posta all’attenzione dai Podemos, riguardava invece il trasporto ferroviario e soprattutto il rischio di ulteriore impoverimento dei servizi per i pendolari e della linea “normale” che potrebbe essere sacrificata sull’altare del’alta velocità. Infine la maggioranza ha invece proposto l’adesione ad un progetto di sensibilizzazione alla legalità promosso da Arci in collaborazione con l’associazione Libera e ha anche portato in discussione la richiesta di acquisizione temporanea di un complesso immobiliare sequestrato ad un ex senatore del Pdl finito sotto inchiesta per affari illeciti e rapporti con la malavita organizzata, idea che il sindaco Bettollini aveva presentato con una diretta facebook venerdì scorso e della quale abbiamo già parlato anche su queste colonne.

Sul progetto Acea, in risposta all’interrogazione dei 5 Stelle, il sindaco ha spiegato che: 1) la cessione del terreno ad Acea è stata fatta in nbase alle norme del Prg e alla destinazione dell’area in questione, norme conformi al PIT e alle prescrizioni della Soprintendenza, sui nuovi insediamenti e a questo proposito ha ricordato che Chiusi è l’unico comune della Toscana ad avere il Piano Urbanistico conforme alle direttive regionali sull’incidenza ambientale. 2) che la fase di partecipazione pubblica sul Progetto Acea compete alla regione, che l’ente titolare del procedimento autorizzativo e che al Comune però spetterà di dare un parere di opportunità, conformità e valutazione ambientale. 3) ha informato il Consiglio che è in via di definizione una Variante al PRG che farà diventare “norma” l’atto di indirizzo votato dal Consiglio nel mese di giugno, con il quale si afferma che nell’area del Centro carni no si potranno realizzare inceneritori, termovalorizzatori o impianti che producano emission nocive, estendendo tale prescrizione a tutto il territorio comunale. Questo anche per evitare, visto il dibattito che si è aperto a livello nazionale sui termovalorizzatori e gli inceneritori e sui fanghi sparsi in agricoltura, che qualcuno possa pensare a scorciatoie o fughe in avanti…

Bettollini ha ribadito che i criteri fondanti su cui il Comune baserà l proprio parere rispetto al progetto Acea sono: A) il miglioramento ambientale e paesaggistico dell’area in questione attualmente in situazione di degrado e con problemi conclamati di inquinamento; B) la bonifica dell’area e la messa in sicurezza della stessa per il rischio idrogeologico; C) la tutela della salute dei cittadini, attraverso la demolizione e la ricostruzione con soluzioni e tecnologie più avanzate dell’attuale depuratore, eliminando alcune tipologie di rifiuto oggi trattate, come il percolato di discarica; D) il rispetto delle indicazioni contenute nell’atto di governo votato a giugno (e tra un po’ anche inserite nella citata variante al Prg). Il sindaco ha inoltre confermato che Acea ha rilevato anche il depuratore di Bioecologia e “ha allocato la cifra di 6 milioni di euro per lo smantellamento e la ricostruzione di tale impianto su basi più moderne e avanzate”.

“Siamo soddisfatti che un’azienda a maggioranza pubblica abbia deciso di intervenire per ammodernare quell’impianto ed eliminare le attuali criticità. L’operazione può rappresentare un passo avanti significativo nel miglioramento della situazione attuale dell”area industriale delle Biffe ed è anche un segnale che si vuole andare nella direzione della soluzione dei problemi e non solo nella direzione del business…” ha affermato Bettollini. Detto questo, ha però confermato che se il progetto sarà conforme alle prescrizioni e a queste linee verrà approvato, altrimenti no. La commissione consiliare incaricata da tempo di valutare il progetto verificherà le carte e seguirà i vari passaggi, in contatto con Asl e Arpat e utilizzando anche specifiche competenze che riterrà opportuno utilizzare. “Siamo aperti e disponibili al confronto – ha concluso il sindaco – ma non alla demagogia e alla malainformazione”. Quanto alla tempistica della fase di partecipazione pubblica, ha spiegato che la Regione dovrà calendarizzare l’iter di partecipazione, nel’ambito dell’iter autorizzativo che richiederà diversi mesi… Ma si è detto sicuro che la Regione farà tutto quello che deve fare.

Le due consigliere dei 5 Stelle si sono dichiarate soddisfatte della risposta alla loro interrogazione.

Sulla questione trasporti, il gruppo Possiamo ha ripresentato una mozione dell’aprile scorso, in parte superata dagli eventi, ma in parte no. E per questo Scaramelli e Lottarini hanno voluto rilanciare la discussione sul tema ribadendo come l’annunciata fermata di una Freccia Rossa a partite da giugno 2019 non possa essere considerata una vittoria se essa dovesse sostituire o penalizzare i treni e i collegamenti “normali” come IC e Regionali, usati in particolare dai pendolari. A tal proposito i Podemos hanno una battaglia per ottenere treni con meno fermate sulla tratta Firenze-Chiusi-Roma (magari tagliandone alcune nel Valdarno) per riportare i temp di percorrenza da Chiusi e Firenze e da Chiusi a Roma nell’arco dell’ora e 20 minuti. Tutto ciò anche con un’azione sinergica e unitaria tra Comuni interessati (sia toscani che umbri), comitati dei pendolari, forze economiche e politiche…

Il sindaco Bettollini si è detto d’accordo con molte delle considerazioni e delle richieste dei Podemos, e in particolare sulla battaglia a favore dei pendolari, ma ha provato in tutti i modi a convincerli a sospendere la mozione e a rinviare la discussione di qualche settimana, per non inficiare la trattativa in corso sull’Alta Velocità e altriu investimenti attesi ad esempio sulla Chiusi-Siena… Come ultimo tentativo la maggioranza ha presentato una propria mozione, molto simile a quella di Possiamo, senza i riferimenti ai “tagli da effettuare” (considerati “irriverenti e inopportuni e controproducenti in questa fase), ma con l’inserimento di due proposte “strategiche” come l’elettrificazione della Chiusi-Siena e la riattivazione, per almeno due fermate giornaliere, della stazione di Montallese, per consentire – ha detto Bettollini – anche un collegamento con l’ospedale delle Scotte.

Alla fine il braccio di ferro si è concluso con la votazione di entrambe le mozioni. Quella di Possiamo è stata votata dai due Podemos e dai 5 Stelle; quella della maggioranza ha invece trovato l’astensione di tutti e 4 i consiglieri di minoranza. La distanza tra le due era veramente minima. Un punto di sintesi forse si poteva trovare per presentarsi di fronte alle Fs con uno schieramento unitario. Non è stato possibile. I richiami alla politica con la P maiuscola, non sono bastati. Ognuno è rimasto sulle sue. Più o meno.

Da notare che né i Podemos nella loro mozione, né il sindaco, né la mozione della maggioranza, nel parlare dell’elettrificazione della Siena-Chiusi, della riapertura della stazione di Montallese, pur citando la necessità di un migliore collegamento con le Scotte, hanno fatto cenno all’ipotesi del “treno per Nottola” e cioè alla possibilità di utilizzare il tratto Sinalunga-Montepulciano-Chiusi per collegare il nord e il sud della Valdichiana al proprio  ospedale, utilizzando la stazione di Montepulciano e da lì una navetta da e per Nottola: 15 minuti in tutto, da una parte e dall’altra…  Secondo noi è stato un errore, perché forse tale proposta avrebbe sostanziato di più anche la richiesta di elettrificazione e di riapertura di Montallese.

Quanto alle altre de questioni il Consiglio ha votato all’unanimità l’adesione al progetto AVVISO PUBBLICO sulla legalità promosso da Arci e Libera. E ha approvato con il voto favorevole della maggioranza e dei 5 Stelle e l’astensione  dei Podemos anche la richiesta di acquisizione dell’immobile sequestrato all’ex senatore Pdl in rapporti con la criminalità organizzata. Il sindaco ha spiegato che trattasi per ora della richiesta di acquisizione temporanea, per sorvegliare il bene e manutenerlo, evitando atti vandalici e degrado, in attesa del terzo grado di giudizio. I primi due hanno confermato le accuse, ma fino a sentenza definitiva il bene non può essere assegnato. E solo dopo il terzo grado di giudizio si potrà fare un eventuale bando per la gestione del complesso che dovrà avere comunque finalità sociali.

Qualcuno, nelle opposizioni ha visto una qualche relazione tra l’adesione al progetto Arci-Libera e questa vicenda del casolare sequestrato. Bettolini ha detto che non vi è relazione. Se non quella di andare entrambe nella direzione di “una azione di educazione alla legalità, di contrasto della criminalità e delle infiltrazioni malavitose nel territorio”. Il capogruppo dei Podemos Scaramelli si è detto concorde su questo, ma non del tutto convinto su come tale bene potrà essere utilizzato e gestito e preoccupato che tale iniziativa possa distogliere fondi ad altre cose già programmate… Anche in questo caso Bettollini ha provato a trovare una soluzione unitaria, anche er dare un’immagine univoca del Consiglio al Prefetto che ha già avallato la richiesta, ma dovrà seguire tutto l’iter successivo. Scaramelli ha ricordato che l’astensione non è un voto contrario.

Il ruolo diverso di maggioranza e opposizione in un consiglio comunale rappresenta senza dubbio uno dei cardini della democrazia. Noi non siamo mai stati tra quelli a cui piacciono le “marmellate” o per il “volemose bene”. Siamo per la distinzione dei ruoli. Perché è elemento di chiarezza. Però, in certe circostanze, quando la distanza è minima, quando le finalità di entrambi gli schieramenti dichiaratamente collimano o quasi, quando il Comune ha più da guadagnare che da perdere a presentarsi unito di fronte ad alcuni interlocutori su precise trattative e presentarsi uniti non significa annacquare le proprie convinzioni, allora in questi casi la politica uno sforzo lo deve fare. E deve riuscire a trovare la sintesi. Ieri a Chiusi ci ha provato, ma non ci è riuscita. Ieri la politica è riapparsa (buon segno), ma alla fine non è uscita dal guscio. Peccato.

m.l.

 

 

 

 

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