MUSICA E TEATRO: LA SFIDA INFINITA CHIUSI-MONTEPULCIANO. CON SARTEANO CHE SGOMITA…

martedì 02nd, ottobre 2018 / 17:06
MUSICA E TEATRO: LA SFIDA INFINITA CHIUSI-MONTEPULCIANO. CON SARTEANO CHE SGOMITA…
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Diciamolo, tra Chiusi e Montepulciano c’è una certa rivalità. Antica. Una rivalità che forse risale all’epoca del Medici da una parte e della Repubblica di Siena dall’altra, con i poliziani sempre stati con i primi e Chiusi orgoglioso baluardo, mai celebrato abbastanza, della seconda. Anche in tempi recenti tale rivalità si è espressa  talvolta a livello politico, più frequentemente sul piano… culturale.

Negli anni ’60-’70 le due cittadine erano i due poli scolastici della Valdichiana.ma anche le due realtà più vivaci sotto il profilo musicale e teatrale. Erano gli anni delle filodrammatiche, dei veglioni in teatro, ma anche dei primi “complessi” rock. A Montepulciano c’era un circolo ricreativo, detto “dei Costanti” che fu culla di numerose band, la più famosa delle quali era quella dei Tenebrosi. A Chiusi nello stesso periodo imperversavano i Kamars che avevano come front man il compianto Vincenzo Massarelli, detto Wini e alla chitarra un ragazzo coi baffi che poi sarebbe diventato sindaco: Giancarlo Laurini.

I Kamars arrivarono a fare da spalla ai Corvi… per dire. Ma oltre i Kamars (nome che evocava le origini etrusche della città), c’erano anche Le Docce, poi I Rivelati e i Kronos. Ed è un segnale  significativo il fatto che ancora oggi a distanza di 50 anni e passa Kamars, Rivelati e Kronos,  certo con qualche defezione e assenza dolorosa e qualche innesto più recente, siano ancora in attività e continuino a calcare le scene delle feste paesane ed eventi vari.

All’epoca vinceva Chiusi, per quantità e qualità. Negli ultimi anni il panorama musicale ha continuato ad offrire perle più o meno lucenti. Montepulciano ha dato i natali ai Baustelle che sono diventati una band cult del nuovo pop-rock italiano. Poi ai Ros che hanno spopolato ad X Factor e stanno vivendo adesso il loro momento di gloria.

Chiusi risponde con Stefano Giannotti, eclettico chansonnier che spazia dalla lirica al rock, alla canzone italiana, al cantautorato; con Gianluca Meconcelli e Igor Abbas, un batterista e un chitarrista da palcoscenici importanti… Poi con  band emergenti come i Bob (hard rock italiano con testi impegnati e militanti, tutt’altro che banali) e i Dudes, sempre indie rock italiano e in italiano, ma più intimista,  con potenti venature blues e psichedeliche stile Deep Purple e Pink Floyd con digressioni springstiniane…  

In ogni caso tutte band che propongono musica di produzione propria. E questo è il bello. Meglio i Ros o i Bob o i Dudes? Non si può dire. La ribalta televisiva certamente aiuta e fa la differenza, ma per arrivarci devi avere tenacia, stoffa e carattere. Poi conta la bravura, certo, come contano i “contatti”,  ma conta anche la determinazione, la voglia, la grinta. E… last but not least, conta anche la scelta di un genere più o meno commerciale. I Ros sembrano avere voglia di arrivare. E la giusta verve. I Bob e i Dudes sembra invece che puntino soprattutto sulla voglia di divertirsi a suonare. E di creare qualcosa di originale, di dire ciò che hanno voglia di dire, senza obiettivi a lunga gittata. Il pubblico nel caso delle due band chiusine sembra essere una variabile al momento considerata non fondamentale…

Chiusi e Montepulciano sono anche sede dei due festival rock più robusti. E anche in questo caso è avanti Montepulciano con il Live Rock di Acquaviva, 21 edizioni e ormai appuntamento tra i più rilevanti a livello nazionale, mentre Chiusi risponde con il Lars Rock Fest che in sei anni si è ritagliano un proprio spazio diventando una sorta di vetrina privilegiata del post punk britannico e delle nuove frontiere della musica elettronica.  Se arriverà la fusione dei Comuni tra Montepulciano e Torrita di Siena anche “The Big Blue House” la migliore blues band del territorio, per metà poliziana e per metà torritese, finirà per ingrossare il parterre musicale della “Perla del ‘500”. Insomma Montepulciano oggi viaggia ad una velocicità superiore.

Chiaro che con il Cantiere Internazionale d’Arte alle spalle, da 40 anni e più, Montepulciano detta legge anche sul piano della musica classica, operistica e contemporanea… Ma qualcosa si muove anche a Chiusi, con il pianista Giacomo Margheriti, per esempio… 

Nel mezzo, tra Chiusi e Montepulciano anche Chianciano e Sarteano dicono la loro con qualche musicista eccelso (vedi il chitarrista Diego Perugini, il trombettista Marco Canestrelli, il trombonista Paolo Acquaviva), ma la sfida principale resta quella tra la città del Poliziano e quella di Porsenna. Non solo sulla musica. Anche nel teatro.

L’Arteatro Gruppo di Montepulciano, capitanato da Franco Romani, è uno dei sodalizi artistici più longevi e prolifici. Poi a Montepulciano c’è il Bruscello, ora diretto dal chiusino Alessandro Zazzaretta (che smacco!), c’è – come dicevamo-  il Cantiere con le sue produzioni e ci sono artisti ormai conclamati come il regista Carlo Pasquini, Stefano Bernardini o Francesca Fenati. Chiusi su questo terreno risponde con Gianni Poliziani ormai passato al professionismo, con Francesco Storelli, due “colonne” del teatro locale da 30 anni a questa parte, con i giovani dei “Semi d’arte 2.0“…

E se nella musica (rock, blues, jazz..) Sarteano sgomita e ogni tanto entra a gamba tesa, sul teatro negli ultimi 10 anni ha messo in fila tutti, anche Montepulciano e Chiusi, da cui ha attinto energie, esperienze, e anche gioventù… La Compagnia degli “Arrischianti” con Laura FatiniGabriele Valentini nella veste dei registi principali, è cresciuta più di ogni altra compagnia del territorio e sta uscendo anche dai confini nazionali. Insomma da “terzo incomodo” Sarteano su questo versante sta dominando la scena, con Montepulciano e Chiusi, le due antiche e orgogliose rivali, costrette a inseguire e ad applaudire.

Ci sono cose buone e degne di nota anche a Città della Pieve (i musicisti Luca Camerota, Marco Pasquariello e i suoi Greengrocers, Giacomo Rossetti, che suona coi Negrita), a Cetona (l’Orto del Merlo), a Sinalunga, ad Abbadia San Salvatore, a Montalcino dove opera come direttore artistico il regista Manfredi Rutelli che è romano d’origine, ma un po’ chiusino e un po’ chiancianese d’adozione e soprattutto è un’altra figura di eccellenza nel panorama culturale del territorio, autore di spettacoli importanti.

Sul versante musicale sono numerose anche le “Cover Band”  (Ligabue, Vasco Rossi, Deep Purple, Ac-Dc, De André., Mina e Battisti…) che certamente offrono poco in termini di originalità, ma sono costituire spesso da gente che sa suonare e molto bene e che è sempre piacevole ascoltare.

Il panorama, insomma, è ricco, forse più di quanto un territorio tutto sommato periferico come quello della Valdichiana e dintorni lasci immaginare. Il problema annoso, se mai, è come far emergere questo patrimonio, come portare alla luce i giacimenti e renderli produttivi… Forse qualche evento specifico o qualche spazio dentro ad altri eventi dedicato alle realtà locali potrebbe aiutare a tirar fuori l’oro dalla roccia… E se è vero che è dal ‘500 che Montepulciano e Chiusi si guardano in cagnesco e non si fidano l’una dell’altra, è giunto forse il momento di fare pace almeno su questo versante e mettere insieme idee e risorse per valorizzare un patrimoniO che altrimenti rischia di perdersi nell’indifferenza generale o di rimanere inesorabilmente sottotraccia…

m.l.

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