MORTI PER EROINA GIALLA (TROPPO PURA) A MESTRE. E’ LA STESSA CHE HA FATTO DUE VITTIME A CHIUSI?
CHIUSI – Come abbiamo già annunciato, il 24 luglio si terrà a Chiusi, in piazza Duomo, una iniziativa pubblica sul problema-droga. Iniziativa presa dal Comune insieme alla Asl, per sensibilizzare la cittadinanza dopo la morte di due giovani a distanza di poche settimane, a Chiusi Scalo. Entrambi deceduti per overdose da coctail di droga e altro e molto probabilmente, per ammissione della stessa Questura, per aver assunto eroina “tagliata male”. Cosa quest’ultima che ha fatto scattare un ulteriore allarme, dato che se è stata messa in circolazione una partita di eroina pericolosa, altre vite sarebbero a rischio.
Da queste colonne abbiamo rivolto un appello a chi avesse acquistato qualche dose negli ultimi due mesi nella zona di Chiusi-Chianciano-Sarteano, a non utilizzarle.
Proprio in queste ore è arrivata la notizia, rilanciata da alcuni giornali, che negli ultimi mesi in Veneto ci sono state 18 morti sospette in un anno e mezzo. Per lo più a Mestre, dove l’ultimo a morire è stato un ragazzo il 4 giugno scorso. Molte delle morti sospette avevano un denominatore comune, anzi due: le dosi mortali erano state tutte vendute da una gang di spacciatori nigeriani e tutte erano di eroina purissima, contenente un adulterante, il ‘metorfano‘… Insomma droga – eroina e cocaina – con principio attivo elevatissimo, di ottima qualità, messa in circolazione a basso prezzo non per generosità, ma per creare maggiore dipendenza negli assuntori e quindi assicurarsi fette sempre più consistenti di mercato. Solo che i almeno 5 casi la dose si è rivelata letale, uccidendo in meno di 5 minuti… “Arresto cardiocircolatorio da edema polmonare acuto emorragico conseguente a intossicazione acuta da oppiacei”, questo il referto più frequente stilato dai medici…
Insomma una dinamica abbastanza simile ai due casi che si sono verificati di recente a Chiusi Scalo (un trentunenne chiusino e un 18enne di origini rumene).
La Procura di Venezia ha emesso 41 ordinanze di custodia cautelare a carico di altrettanti componenti della gang di nigeriani che probabilmente erano pure consapevoli di vendere droga pericolosa. Alcuni consumatori li avevano avvertiti che quell’eroina gialla faceva star male e aveva causato delle overdose…
A Chiusi e dintorni chi ha spacciato droga tagliata male o troppo pura? Era eroina gialla anche quella che ha causato la morte dei due giovani in via Meucci e via Oslavia?
Domande, queste, che sorgono spontanee dopo che la Questura ha confermato la presenza di una partita di droga pericolosa nella zona. Le risposte possono arrivare solo da Polizia e sanitari. Ma l’iniziativa del 24 può aiutare a capire…
Si scopre l’acqua calda che siamo di fronte ed un fenomeno sociale.Ma è proprio perché è sociale occorre partire dall’individuale ed analizzare i comportamenti e saper discernere la natura di questi rispetto alla scala dei bisogni ed a come ci posizioniamo rispetto a tale scala. Se facessimo tale percorso in maniera seria a partire dalla famiglia e dall’educazione scolastica vedremmo che la spinta ad assumere cocaina viene ad essere attivata dalla sottocultura di un sistema che preferisce l’alienazione all’impegno individuale.Per quali fini ? Risposta: quelli di sempre, per rendere più frammentata la richiesta di democrazia all’interno di un sistema.E uno degli aspetti e dei metodi che usano coloro ai quali sta’ a cuore la frammentazione del fronte della richiesta del cambiamento, in pratica la controrivoluzione.E più gente si accomuna su tale strada e sempre più difficile risulta cambiare.
L’uso di droga si poteva ed ancor oggi si può misurare con l’appartenenza alle classi sociali non dimentichiamolo mai,anche se negli ultimi anni per incentivarne il consumo
di massa,i cervelli che ne trattano la fabbricazione e la diffusione hanno scelto di produrre tale bene di consumo con caratteristiche merceologiche ed economiche che hanno corrispondenza anche verso fruitori anche di basso reddito.Saro’ banale ma se un giovane si avvicina a tali generi di droghe è già insito nella sua mente e nella sua conoscenza che tale droga fa’male e gli andrebbe spiegato che la fine del percorso è solo l’autodistruzione.Probabilmente rappresenta
un vero fatto culturale quello per il quale si creda di poter smettere quando si decida di farlo. Fra l’altro in tale idea c’è anche contenuta quella onnipresenza della prevalenza dell’io ad un gradino più alto di tutti gli altri e della cui esperienza si ritiene di poter fare a meno,quasi fossimo onnipotenti.La base quindi in lungo e largo dove si possa poggiare tutto questo e’quella del desiderio di alienazione.C’era un mio collega di lavoro che diceva sempre:” chi ragiona con quello degli altri, il proprio se lo può vendere”.