CHIUSI, SCOCCA L’ORA DEL LARS ROCK FEST, L’EVENTO PIU’ RILEVANTE DELL’ANNO

giovedì 05th, luglio 2018 / 12:39
CHIUSI, SCOCCA L’ORA DEL LARS ROCK FEST, L’EVENTO PIU’ RILEVANTE DELL’ANNO
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CHIUSI – Ci siamo, la kermesse sta per cominciare. Chiusi si appresta a vivere quello che attualmente è a tutti gli effetti l’evento più importante, più rilevante dell’anno. Più importante e più rilevante per l’impatto mediatico, per la partecipazione di pubblico non solo dei dintorni, per il numero di volontari coinvolti e soprattutto per la qualità e l’originalità del programma, in questo caso della proposta artistica. Parliamo del Lars Rock Fest che si apre domani, venerdì 6 luglio ai giardini pubblici dello Scalo. Un evento di massa, con band di caratura internazionale che non è facile ascoltare in Italia, a ingresso gratuito. Anche questa una particolarità non da poco. Un “quid” di rock democratico (nel senso di accessibile a tutti) che l’anno scorso fu sottolineato dai britannici Public Service Broadcasting, come una cosa che in Gran Bretagna, che è la patria del rock,  è e sarebbe impensabile.

Saranno tre serate di musica a palla. Ma non sarà solo rumore, né solo vecchio e sano rock & roll… Il Lars Rock Fest ci ha abituati ormai, almeno nelle ultime tre edizioni, a presenze che hanno segnato la storia di un certo genere musicale e in un preciso periodo ha rappresentato la colonna sonora della protesta contro la lady di ferro Margareth Thatcher… Nel 2016 a Chiusi sbarcarono i mitici Wire, nel 2017 The Gang of Four, due band storiche di quel periodo, due “icone” del punk e post punk inglese, roba che in Italia si è vista e sentita di rado. Quest’anno toccherà a The Pop Group, che nel biennio 1978-’79 infiammò la Gran Bretagna con due album memorabili: suoni contorti, testi surreali, ma anche critica sociale e politica mixata alla poesia…  E Mark Stewart e Gareth Sager sono ancora quelli di 40 anni fa: “scomposti, violenti, anarchici”…  Alessandro Sambucari ha messo a segno un altro bel colpo. Tre Pop Group sarà sul palco venerdì 6, dopo Indianizer e Hailu Mergia, il numero uno di un genere musicale specifico e originalissimo, l’Ethio-jazz, ovvero un jazz con forti influenze africane, più precisamente etiopi. Piuttosto noto negli anni ’70, Hailu Mergia, che ha l’età dei grandi del rock, per quasi 30 anni era è  finito a fare il tassista negli Usa, dove si rifugiò, in esilio, per sfuggire al regime del suo paese ostile alle arti anche vagamente occidentalizzanti… Proprio quest’anno è tornato sulla scena con un nuovo album intitolato Lala Belu. La musica di Hailu Mergia è, come dicevamo, un mix di jazz, funk e sonorità e ritmi africani interpretati e proposti con uno strumento singolare per questo tipo di musica: la fisarmonica.

Una prima serata d’antan e d’autore dunque al Lars Rock Fest. Serata che si concluderà con il campfire stage (chiusura con chitarra intorno al fuoco) in compagnia di James Ritchie, musicista scozzese che spazia tra folk, blues e rock. Roba non solo per giovanissimi.

Sabato 7  sul palco dei Giardini pubblici, due band italiane di nuovissima generazione His Electro Blue Voice e Confrontional faranno da apripista ai Protomartyr, band americana di Detroit, considerata dalla stampa specializzata tra i migliori gruppi  post punk sulla piazza. Sono tipi strani, il lancio di un loro disco lo hanno fatto facendolo circolare nei Juke Box che in America ancora si trovano nei locali… Nei juke box “antichi” non in quelli di adesso, collegati ad internet… Nelle loro canzoni parlano di posti immaginari (che poi immaginari non sono) “che sembrano belli, dove si mangia bene, ma che, come succede in America, da fuori sembrano accoglienti ma hanno forze di polizia violente, sono molto costosi, sono fuori dalla portata della gente povera e in cui i ricchi avranno sempre la meglio.” Parola di Joe Casey il leader della band.

La serata di sabato sarà conclusa con il campfire stage di Stefano De Stefano, alias “An early bird“, un uccello mattiniero e soprattutto un cantautore.

L’ultima puntata del Lars, domenica 8 si aprirà con una performance diversa: il collettivo di disegnatori Becoming X proietterà dal vivo sul grande schermo un film animato in presa diretta, con musica di sottofondo… Dopo la musica disegnata i Delta Sleep, un quartetto di Brighton piuttosto psichedelico e a chiudere i Japandroids, un duo di Vancouver, Canada, fondato nel 2006. La loro musica è un vero e proprio inno al rock, quello di sana a e robusta costituzione che ha appassionato intere generazioni… Una chiusura in bellezza e, diciamolo, in linea con la denominazione del festival chiusino. Per inciso Lars è un richiamo agli Etruschi (non agli svedesi) e, a proposito di etruschi, domenica 8, dalle ore 18,00 30 disegnatori popoleranno i Giardini pubblici di Chiusi scalo di chimere, sfingi, diavoli e diavolesse che per una sera lasceranno Porsenna a dormire da solo e loro invece saranno lì a cantare e ballare e a bere vino e birra…

Sì, perché al Lars Rock Fest ci sarà anche da mangiare e bere a volontà, ci sarà il primo mercatino del vinile, oltre a laboratori per bambini, mostre e set fotografici… Chiamiamoli “effetti collaterali“, come l’associazione che organizza il tutto, in collaborazione con la Fondazione Orizzonti e il Comune. Il festival cresce. E se si pensa che il costo complessivo dell’evento non supera i 60 mila euro, di cui la metà saranno recuperati tra sponsorizzazioni, ristorante, birreria, bar ecc. si può anche dire che è un evento rilevante, gratuito per il pubblico e a basso costo per gli organizzatori. E il Lars adesso è l’unico evento che proietta Chiusi in un panorama che va oltre i confini dell’ambito locale… Fino a due anni fa c’era anche il festival Orizzonti, adesso il festival Orizzonti è stato ridimensionato e riportato ad una dimensione meno pretenziosa, perché il respiro ampio della gestione Cigni rischiava di diventare affannoso, sotto l’aspetto economico.

Ci auguriamo che il festival rock resista. Lunga vita al Lars Rock Fest. E in bocca al lupo per questa settima edizione. Per la cronaca, nelle stesse ore in cui i Giardini Pubblici pulseranno sotto le note di chitarre, tastiere e batterie, nel centro di Chiusi Scalo venerdì e sabato andrà in scena “Bambinopoli”, con giochi, intrattenimenti e negozi aperti per l’avvio dei saldi… Per un week end Chiusi Scalo sembrerà… Brighton. O anche solo Milano Marittima.

 

 

 

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