CHIUSI, BETTOLLINI RISPOLVERA LA PAROLA SINISTRA… MA CHE FATICA PEDALARE NEL DESERTO!

venerdì 20th, luglio 2018 / 13:05
CHIUSI, BETTOLLINI RISPOLVERA LA PAROLA SINISTRA… MA CHE FATICA PEDALARE NEL DESERTO!
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CHIUSI –  Ieri sera alla festa de l’Unità il sindaco di Chiusi ha tenuto il tradizionale incontro con i cittadini, ormai unico appuntamento politico vero della festa. C’è stata per la verità anche una cena, lunedì scorso, con alcuni presidenti di commissione del Consiglio regionale in cui gli stessi hanno fatto il punto sul loro lavoro… Ma in un quadro che vede il Pd annaspare senza trovare il bandolo della matassa e situazioni locali gravissime come due morti per droga in due mesi, un femminicidio-suicidio a 7 km, parlare dei lavori delle commissioni del consiglio regionale è apparso pressoché un diversivo, diciamo pure un depistaggio, quasi una scelta di “parlare d’altro” rispetto alle questioni più spinose e stringenti sul tappeto.

Bettollini invece non ha svicolato, ha risposto a tutte le domande che il giornalista del Corriere di Siena gli ha posto, cercando però di parlare più al “popolo” che aveva davanti che a lui… Ed è apparso anche un Bettollini molto diverso, cambiato, rispetto al Bettollini turborenziano degli esordi. Ha pure dismesso la classica camicia bianca con le maniche rovesciate, divisa d’ordinanza del renzismo, quando il renzismo dilagava, optando per una più sportiva e sinistrorsa polo blu…

E ce l’ha messa tutta, ieri sera sia nello spiegare le opere realizzate o i progetti in corso, nell’annunciare qualche “colpo ad effetto” come il Consiglio Comunale del 31 luglio prossimo in cui si tornerà a parlare del progetto per il recupero dell’area della ex fornace di via Oslavia, nell’affrontare temi roventi come quello della sicurezza, del “senso civico” da riconquistare anche con misure impopolari ma giuste come la multa, salata, a chi getta carte, bottiglie e lattine per terra, oppure quello dei migranti e della loro integrazione…

Ce l’ha messa tutta anche quando ha risposto a domande sul Pd, sulla linea e sulla forma partito, quando ha indicato la strada per ripartire dopo le batoste elettorali… Ce l’ha messa tutta, e ha spostato ancora una volta la barra a sinistra, pronunciando più volte, con enfasi tale parola… Ce l’ha messa tutta, povero Bettollini, ma ieri sera avrà capito quanto è duro e faticoso pedalare nel deserto… Soprattutto se non hai alle spalle chi ti porta la borraccia e chi decide la strategia dall’ammiraglia. Si è voltato più volte a cercare con lo sguardo l’ammiraglia, l’ha evocata e invocata, ma da dietro le dune non è spuntato nessuno. L’ammiraglia non c’è più. Questo è il dramma dell’uomo solo al comando. O meglio dell’uomo che deve cantare e portare la croce pedalando in salita al massimo con a fianco un paio di fedelissimi, che però sono nelle sue medesime condizioni, sono corridori in gara anche loro, non fanno parte dello staff che a tavolino pianifica e organizza la corsa… E se devi pedalare non è che puoi star lì a pensare troppo alle strategie. Pedali e cerchi di portare a casa la tappa, magari qualche traguardo volante, che fa morale e pure cassetta…

Ci vuole un fisico bestiale, per pedalare nel deserto e Bettollini il fisico ce l’ha, è pure dimagrito. E’ in forma, e contrariamente al passato, quando da “uomo del fare” si scaldava più per i progetti delle rotonde che per le questioni di partito, adesso sfodera più passione, più grinta, quando prende le distanze da Salvini e dal salvinismo dilagante, quando ricorda alla platea che il Pd ha perso Siena Arezzo e Grosseto e che anche a Chiusi ha visto migrare verso la Lega più di 600 voti… Quando dice che adesso anche nel nostro territorio, sia in Toscana che in Umbria, molti comuni finora saldamente amministrati dal Pd sono diventati “contendibili”… E soprattutto quando rispolvera la parola sinistra. Dicendo che è da lì che bisogna ripartire, dalla radici del popolo del Pd, da piazze e platee come quella di ieri sera alla Festa de l’Unità. Dai valori che sono alla base del pensiero della sinistra, e dalla concretezza nell’affrontare i problemi.

“Non dobbiamo aver paura di dirci di sinistra” ha detto ad un certo punto e lì, in quella frase c’è anche un cambio di rotta, una sconfessione di una linea politica che per un certo periodo aveva contagiato pure lui. Una frase che è quasi un appello, una “chiamata alle armi”(in senso politico, naturalmente) di quel popolo smarrito che è il popolo della sinistra. “Bisogna tornare a parlare con la nostra gente, non è vero che non c’è più… ma la devi saper chiamare, ci devi saper parlare… Suscitare entusiasmo e raccontare la visione del futuro del Paese e dei nostri comuni. Dobbiamo scaldare la gente, non fare i ragionieri della politica!” Così parlò Bettollini, che non è Zaratustra, ma forse ha capito che la stagione di Renzi è finita ed è finita male e che “non saranno un Calenda o uno Zingaretti a far ripartire la macchina inceppata…” (parole sue). Non sembra il Bettollini ascoltato ieri sera alla festa del Pd di Chiusi un sindaco pronto lasciare il Pd per seguire Renzi nella nuova formazione politica che secondo alcuni giornali starebbe per lanciare. Alcuni ne hanno riparlato proprio ieri…

Sembra un Bettollini fortemente motivato a rilanciare il Pd a starci dentro mettendo anche i piedi nel piatto se necessario. Ha criticato per esempio il segretario provinciale Valenti pr non aver “stoppato” sul nascere il patto scellerato e deleterio tra Valentini e Piccini a Siena… Ha auspicato un partito più presente, più pronto a prendere posizione, a schierarsi su tutte le questioni, da quelle amministrative (la vicenda rifiuti-Sei Toscana pr esempio), alle grandi questioni come il tema dell’immigrazione, dei femminicidi…

Al segretario locale Cimarelli saranno fischiate le orecchie talmente forte che forse non ha capito ciò che stava dicendo il sindaco… Infatti nel chiudere la serata ne ha tracciato e lodi e ha invitato i cittadini presenti ad interloquire con lui, con il sindaco, attraverso i social media e il contatto diretto… Ma questo i cittadini già lo fanno. E’ il Pd che non lo fa, che non si interfaccia più né con il sindaco, né coi cittadini. E’ il Pd che non favella più su niente e anche ieri sera, al di là di qualche frasettina di rito e di circostanza, il Pd nella sua festa, davanti alla sua gente è rimasto assente.  Ingiustificato. A Chiusi ci si lamenta spesso dell’inconsistenza delle opposizioni. Ormai sembra scomparsa dalle scene anche la maggioranza. C’è Bettollini con la sua giunta e ci sono i cittadini. Nel mezzo il nulla.  E il segretario del Pd che fa? invita i cittadini a rapportarsi direttamente con il sindaco. Un genio. Del resto il partito a che serve? a niente evidentemente, secondo lui…

Quanto alle “cose concrete”, alle opere fatte o da fare qualche spunto la serata alla Festa de l’Unità lo ha fornito. Si torna finalmente a parlare della Fornace. Il 31 il Consiglio Comunale discuterà del progetto presentato dalla proprietà, che potrebbe anche cederlo a terzi… Vedremo. Altra notizia rilevante fornita dal sindaco è che a fine mese dovrebbe finalmente partire il cantiere per il ripristino della frana sulla 146 in località Fonte del Boia. Dopo il semaforo ai 4 poderi e la sistemazione di via Oslavia un altro tassello fondamentale per una viabilità più sicura cui si aggiunge anche la rotonda in costruzione all’ingresso del nuovo Palasport in loc. Pania.

Bettollini ha anche annunciato l’arrivo, il 1 agosto (con un po’ di ritardo) del Bus turistico Valdichiana Tour che da Montepulciano porterà più volte al giorno per due giorni a settimana visitatori dalla città del Poliziano a Chianciano, Sarteano, Chiusi e Città della Pieve, con soste e visite nelle varie località. Una sinergia tra paesi del territorio e tra realtà in cerca di nuove opportunità (come Chiusi) con alte più strutturate dal punto di vista turistico (vedi Montepulciano o la stessa Città della Pieve). Da settembre invece partirà a Chiusi, nel centro storico, un corso para-universitario biennale per formare i manager delle industrie del made in Italy. L’iniziativa è della Fondazione Antonio Lombardi e vedrà 20 persone soggiornare a Chiusi per 24 mesi. A tale scopo verrà utilizzato il piano terzo dell’Istituto tecnico Einaudi-Marconi e un ex B&B riadattato a convitto.

Ha parlato diffusamente Bettollini del problema sicurezza, delle telecamere delle forze del’Ordine che hanno preso lo spacciatore che aveva venduto la dose letale al 18enne rumeno morto in via Oslavia, del problema droga e dell’iniziativa che si terrà in piazza Duomo il 24 luglio… Ha sostenuto la necessità che i sindaci e gli amministratori in genere, ma anche la politica non nascondano la testa sotto la sabbia, che non mimimizzino, magari per paura di offrire unì’immagine negativa dei luoghi, ha difeso il suo “prendere sempre e comunque posizione” anche su temi complessi, sacabrosi e impopolari.

Non ha invece parlato del femminicidio, con suicidio, a Cetona, né del “progetto Acea” per l’area dell’ex Centro Carni alle Biffe. Ma questo è dipeso sopratutto da chi ha fatto (o non fatto) le domande. Del resto il tempo a disposizione era contingentato, sul palco, dietro al tavolo degli oratori incombeva e premeva il “Mago Paolo”… e per un Pd nelle condizioni in cui si trova, forse il mago è quello che serve.

Quanto a Bettollini e ai suoi compagni di fuga (Micheletti, Marchini, Lanari, Agostinelli e pochi altri) sarà bene che pedalino con gli occhi aperti, perché come abbiamo visto ieri al Tour, può capitare di finire abbattuti, nel momento di massimo sforzo, da una moto che pensavi fosse lì per garantire la tua sicurezza. Ma che non avrebbe dovuto esserci. Non lì, almeno… E il Pd di moto e gente  fuori posto è pieno.

m.l.

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