CHIUSI PUNTA AL TITOLO DI “CITTA’ EUROPEA DELLO SPORT 2020”. PUO’ FARCELA…
CHIUSI – Qualche annetto fa Chiusi provò a candidarsi a città “patrimonio dell’Umanità” per l’Unesco. Trovò anche sponsor improbabili. Poi ha provato a giocare la carta della Capitale Italiana della Cultura insieme a Montepulciano e altri comuni limitrofi. Non è mai andata bene. Adesso punta al titolo di “Città Europea dello sport” per l’anno 2020. Per due giorni una commissione ha visitato la città e gli impianti, ha conosciuto e toccato con mano le varie realtà sportive, ha parlato con presidenti, volontari, atleti e con gli amministratori comunali. Ha pranzato e cenato non in qualche ristorante di lusso, ma in una contrada e nella sede dell’associazione Lenza Etrusca al lago… E a sentire i “commissari” intervenuti questa mattina alla conferenza stampa conclusiva, l’impressione che hanno ricevuto è stata ottima, al di sopra delle loro stesse aspettative. Qualcuno non ha nascosto la sorpresa di aver trovato una città molto diversa da quella che pensava di trovare e che immaginava essere solo un paesotto intorno ad una stazione ferroviaria, peraltro in decadenza… Sono fioccati molti complimenti per la qualità degli impianti, per la professionalità degli operatori, per la coesione tra volontariato e amministrazione locale, per il gran numero di atleti di tutte le età… Non è detto che il riconoscimento arrivi, ma già questa “due giorni” un primo risultato lo ha dato: un’immagine di Chiusi che, sotto l’aspetto sportivo, è quella di una realtà viva, attiva, variegata e certamente non usuale in realtà sotto ai 10 mila abitanti. Una realtà che, al di là del titolo di “Città Europea dello Sport”, si candida comunque come punto di riferimento per un’area territoriale importante, per ospitare eventi di livello nazionale e, soprattutto, come una città che ha investito e investe risorse importanti in un settore fondamentale per la crescita sociale, civile e fisica della comunità. Mens sana in corpore sano, dicevano i latini. Lo sport ormai è anche business, certo, ma soprattutto è divertimento, è amicizia, è condivisione di passioni e obiettivi ed è un modo, il più semplice alla fine, per stare bene, per mantenersi in forma e in salute e formare generazioni sane e consapevoli…
La visita della Commissione per il riconoscimento europeo ha anche fornito l’occasione per fare il punto, diciamo pure l’inventario, delle strutture e delle attività sportive che si svolgono nel territorio comunale. Per fornire insomma un quadro di cui forse gli stessi cittadini non hanno l’esatta percezione.
Chiusi ha tre squadre di calcio: la Polisportiva (Promozione), la Asd Città di Chiusi, detta degli Autarchici (Seconda categoria) e l’Asd Montallese (terza categoria). Una squadra di calcio a 5 e una di calcio a 7, la Rionese. Le prime due giocano nel campo sportivo “Frullini” le altre hanno ognuna il proprio stadio. Poi c’è una gloriosa società di pallavolo, come la Vitt Chiusi, attiva dal 1952, senza considerare che la Emma Villas, attualmente in Superlega è partita proprio da Chiusi; una società di Basket (la Mbk) che sta ottenendo buoni risultati. C’è un sodalizio ciclistico a Montallese, con pista di allenamento e gara e almeno un paio di società amatoriali; c’è il Circolo Tennis; ci sono due società di canottaggio, un gruppo podistico, una società di Judo, un sodalizio di pesca sportiva che ha appena conquistato lo “scudetto”nazionale. Poi c’è la bocciofila, con il proprio bocciodromo utilizzato anche per altre discipline come il Jorky Ball. Infine ci sono le contrade che mantengono vivo lo sport storico della Palla al bracciale…
Alcune società come la Polisportiva Chiusi, la Vitt, La Mbk basket, o le società di canottaggio e judo hanno anche formazioni giovanili, in alcuni casi con centinaia di iscritti. Accanto alle nuove e nuovissime leve, cioè ai ragazzini, troviamo però nel ciclismo, nelle bocce, nel podismo, atleti over 50 e anche over 60 e 70, il che è segnale di grande vitalità. E di “salute” del sistema.
Le strutture poi sono numerose e tutte di buon livello. Campi da calcio e calcio a 7 in sintetico; due palazzetti dello Sport, quello di Poggio Gallina costruito nel 1984 e quello ancora in via di realizzazione in loc. Pania; un campo da calcio con velodrono a Montallese; un Circolo tennis, con campi coperti utilizzabili anche in inverno; ci sono poi il bocciodromo e gli “hangar” per il canottaggio. Si tratta di strutture pubbliche, gestite da società ad hoc come la Coopersport o dalle stesse società sportive, a convenzione con il Comune.
Una dotazione significativa per una cittadina di 8.900 abitanti. Roba che costa, naturalmente. Ma tutto ciò rappresenta non solo un patrimonio immobiliare. E’ anche una base per la vivibilità del territorio e una risorsa per un settore che potrebbe rivelarsi importante anche a livello economico: il turismo sportivo. Cioè il turismo legato agli eventi sportivi che possono svolgersi nei campi sportivi, nei palasport, al lago… Il nuovo Palasport, per qualità della struttura e dimensioni, può dare impulso a questo ragionamento. Naturalmente una volta finito, si dovrà trovare una forma di gestione che sia in grado di “vendere bene” la struttura nei giusti circuiti…
Se arrivasse il titolo di “Città Europea dello Sport” non potrebbe che aiutare.
Chianciano, quel titolo lo ha già ottenuto. Se lo ottenesse anche Chiusi, potrebbero nascere ulteriori sinergie territoriali. La città di Porsenna le carte in regola ce le ha. Adesso ci sarà da battere la concorrenza. A novembre la commissione emetterà il verdetto… Non resta che aspettare e incrociare le dita.
m.l.
ci daranno questo riconoscimento insieme a quello di “leader mondiale del convogliamento di rifiuti”?