ALEXANDRIA OCASIO CORTEZ, DAGLI USA UN MESSAGGIO ALLA SINISTRA: ECCO DA DOVE E COME RIPARTIRE
Lo scorso martedì Alexandria Ocasio-Cortez, 28enne dei Democratic Socialists of America e per la prima volta candidata alle elezioni, ha sconfitto Joe Crowley, una delle figure più importanti del partito democratico a Washington. Anzi, non l’ha sconfitto, l’ha calpestato: con l’88% dei voti già conteggiati, la Cortez è in testa con 4mila preferenze.
La Ocasio-Cortez rappresenta il volto nuovo della politica progressista, un gruppo che continua a crescere nella corrente più di sinistra del Partito Democratico. È una giovane donna di colore con un programma che propone sanità per tutti, l’abolizione del Dipartimento per l’immigrazione e delle frontiere, la protezione dei Dreamers (i migranti arrivati illegalmente in America da bambini, ndt) e un “sistema di finanziamento delle campagne elettorali più trasparente”.
Una piattaforma, insomma moto “liberal”. Anzi “radical”. Bernie Sanders (la Cortez era tra gli organizzatori della sua campagna del 2016), ha così commentato: «Si è messa contro tutto l’establishment democratico del suo distretto, e ha vinto. Ha dimostrato ancora una volta cosa possono fare i progressisti che partono dal territorio».
Il centro della sua narrazione politica, comunque, è il concetto secondo cui gli uomini e le donne – sia nel 14esimo distretto di New York che altrove – sarebbero stati estromessi dalla politica dall’elite ricca e ammanicata. Come Crowley, che ha rappresentato il 14esimo per due decenni. La Cortez l’ha vissuto in prima persona e non aveva intenzione di candidarsi, poi un gruppo legato a Sanders, Brand New Congress, l’ha reclutata.
«Pensavo che l’unico modo per vincere le elezioni fosse avere un grosso conto in banca, grande influenza sociale, potere dinastico… e io non avevo nessuna di queste cose». Poi però si è candidata e ha sbaragliato uno dei democratici più potenti e “ammanicati”… In sostanza hanno mandato a casa uno che ha il volto dell’establishment lanciando in orbita una faccia nuova, inedita e di sinistra.
Alexandria Ocasio Cortez, latina e lievemente colored, è anche una bella ragazza, che ha il volto del futuro, ma non è stata votata perché ha un sorriso che buca il video, quanto per le cose semplici e radicali che dice. Ecco un’altra lezione su come ricostruire qualcosa di sinistra, anche in Italia. E quella frase di Sanders “ha dimostrato ancora una volta cosa possono fare i progressisti che partono dal territorio”, offre un’altra indicazione. Partire dal territorio. Dai territori. Ricostruire partendo dal basso, dalle periferie, dalle città… Si dirà che anche Renzi veniva dal territorio e ha portato alla ribalta altre figure provenienti dai territori, soprattutto il suo (Boschi, Lotti, Bonifazi…), ma la differenza sta nel fatto che Renzi ha scelto e “promosso” gli amici più stretti e fidati, i suoi caporali e colonnelli, non quelli che dicevano e cose più dirompenti, radicali, progressiste, più in linea con il sentire della propria gente… Renzi ha fatto passare il messaggio che gli over 50 fossero tutti da rottamare… La Ocasio Cortez ha 28 anni, ma non ha avuto problemi lavorare a fianco di Sanders che ha più di 70. E questo è un altro messaggio ai fanatici del giovanilismo e della rottamazione.
Quella stagione è miseramente naufragata e non poteva essere altrimenti, non si era mai visto prima un partito di sinistra (il più importante partito della sinistra, anche se ormai annacquato) prendersela coi sindacati e cercare ogni pretesto per rompere con essi, strizzando nel contempo l’occhiolino ai Marchionne, ai Farinetti… e alla finanza dei salotti buoni. Lì è avvenuta la prima frattura, il sintomo evidente e conclamato della mutazione genetica.
Dalla Spagna con Sanchez e i Podemos, dalla Gran Bretagna con Corbyn e dagli Usa con Sanders e adesso con questa giovane candidata democratica e socialista arrivano segnali incoraggianti. E messaggi chiari su quale sia la linea da tenere per riconquistare il consenso del proprio popolo (e non solo di quello).
Al momento in Italia non si vedono figure che possano somigliare a Corbyn o a Alexandria Ocasio Cortez… Ma anche a New York, fino a qualche mese fa chi avrebbe scommesso un cent sul successo della giovane latina? Forse il messaggio che arriva da oltre Oceano è anche quello che bisogna avere il coraggio di provarci. E di riprendere la strada che compete alla sinistra. Ci pensino anche i sindaci, gli amministratori che magari avevano scommesso su Renzi e che adesso si ritrovano al pezzo, a governare città e territori senza più un partito alle spalle, senza un quadro politico di riferimento… Ripartire da posizioni, proposte, idee e valori che sono quelli della sinistra, senza inseguire la destra sul suo terreno, sarà come ritrovare la bussola durante un viaggio complicato in mezzo al deserto. Ci pensino, nel territorio, i Bettollini, i Landi, i Rossi, i Micheletti, gli Scricciolo, gli Agnoletti, ovvero i renziani rimasti al pezzo e con loro tutti gli altri che in questi ultimi anni, dentro e fuori del Pd, si sono opposti al renzismo rampante, alla deriva “liberista” e privatistica della sinistra… Si provi a superare qualche steccato del passato, si provi a ragionare senza acredine sul che fare. Quella che passa il convento oggi, in Italia, non è la migliore minestra possibile. E’ un pastone ibrido e indigesto. Può diventare addirittura una purga…
Quindi, cari amici e compagni della sinistra dispersa, orfana, disillusa, cari amici e compagni non rassegnati a dover votare per forza Salvini o i 5 Stelle, cari amici e compagni amministratori del Pd o della ex sinistra di governo spazzata via dalle ultime tornate elettorali anche nelle zone di più forte radicamento, questo è il momento di sedersi intorno ad un tavolo e ricominciare a parlarsi, cercando i punti di contatto più che quelli di divisione, di risentimento… E’ davvero impossibile?
M.L.
Andrea Micheletti, Francesco landi, Juri Bettollini, Matteo Renzi
Una cosa dimentichi.Che non è affatto vero che nei nomi che citi tutti si siano opposti al renzismo rampante, anzi è vero il contrario. Meno male che e’ antipatico parlare in prima persona ma le dimostrazioni si sono avute o no ? Ma perchè dico io, si fà finta di avere la memoria corta quando serve averla corta ? E’ con questi che si vorrebbe metterli attorno ad un tavolo per rifondare la sinistra ? Ma non ci si accorge che sono anche queste le idee ed i tentativi di sostenere cose che non sono state come si afferma che hanno contribuito la sinistra ad affossarla? ma pensi veramente che chi sia stato sempre di sinistra si lasci deviare da tali affermazioni e fra l’altro pensi che le proprie scelte di migrare le abbia fatte a cuor leggero ? Te lo domando, visto che sei così un buon lettore di memoria degli altri,che nomini.
Ancora una volta non hai capito quello che ho scritto. Pazienza. “Ci pensino anche i sindaci, gli amministratori che magari avevano scommesso su Renzi e che adesso si ritrovano al pezzo, a governare città e territori senza più un partito alle spalle, senza un quadro politico di riferimento… Ripartire da posizioni, proposte, idee e valori che sono quelli della sinistra, senza inseguire la destra sul suo terreno, sarà come ritrovare la bussola durante un viaggio complicato in mezzo al deserto. Ci pensino, nel territorio, i Bettollini, i Landi, i Rossi, i Micheletti, gli Scricciolo, gli Agnoletti e tutti gli altri che in questi ultimi anni, dentro e fuori del Pd, si sono opposti al renzismo rampante, alla deriva “liberista” e privatistica della sinistra…”. Ho scritto, ci pensino quelli che avevano scommesso su Renzi e ora sono rimasti orfani e soli a governare città e territori e tutti quelli che si sono opposti al renzismo. Due mondi diversi non un unicum … che però adesso possono provare a ripartire insieme… Non ho scritto che i Bettollini o i Rossi o gli Agnoletti hanno osteggiato il renzismo… Migrare a volte è una necessità, ma può capitare di migrare in paese comandato dai Salvini e allora son cazzi amari, Carlo, in tutti i sensi. Comunque, per essere più chiaro, io tra Bettollini o Agnoletti o Landi e Salvini e Borghezio preferisco i primi, senza se e senza ma.
No, invece l’ho capito perchè se tu mi dici che e fai dei nomi e dici che ci debbano pensare e dopo tale fatto mi sciorini :…che dentro e fuori il Pd si sono opposti al renzismo rampante…e ne fai dei nomi, e li accomuni a coloro che dovrebbero ripensarci, io tali nomi te li contesto su quello che hai appena detto perchè non è affatto vero che si sono opposti al” renzismo rampante” almeno tre che conosco, i solidali con Renzi ed il renzismo ci sono ( non è mica un assassinio essere solidali con il renzismo… ) ma venire a cercare di ristabilire una realtà che non c’è e che non c’è stata abiurando posizioni, trovo che sia un mezzo che la dice lunga nel tentativo di eliminare sia la memoria delle cose per pensare di guidare e lavorare ai fianchi un processo di memoria che invece deve permanere,nel tentativo di ricostruzione di una sinistra che tu stesso dici di auspicarti. Se chi vuole abboccare all’esca abbocchi saranno fatti suoi,ma io decisamente non sono fra quelli stai tranquillo.E te l’ho spiegato anche nell’altro intervento su Salvini, pregandoti di non giudicare perchè se hai sempre saputo che sono e rimango di sinistra mi accomuni a Salvini dicendomi ”ora anche te difendi Salvini”… prendo atto della mutazione genetica” ed altre espressioni gratuite. Leggilo attentamente quello che ho scritto in detto intervento e vedrai che dal momento che mi citi dei fatti ti ho risposto uno per uno per quei 4 capoversi che citi.E forse ti accorgerai, se lo vuoi vedere, che sono contro ogni demonizzazione ingiusta ed anche che al concetto di ”fascismo” oggi viene data una interpretazione distorta da parte mediatica. Purtroppo i nostri padri ed i nostri nonni il fascismo vero l’hanno conosciuto e se oggi il fascismo è stato cancellato lo si deve a loro, non a chi richiama concetti e li addossa impropriamente alle persone richiamando frasi da pulizia etnica che oggi sono impresentabili. Senza regole non si vive , ma detto questo occorre stabilirle e se stabilendole si pesta i piedi a qualche ” azienda malata” che invece fa i soldi con i migranti ed appare invece come solidale, caritatevole, dove il pietismo si vende a fette diffuso dai media perchè così serve, per tali costruzioni concepite per rafforzare il consenso c’è sia il Ministero dell’Interno sia la Magistratura.Il fascismo è un altra cosa, semmai è di quest’ultimi che hanno creato tale stato di cose.E’ quella la distorsione, ma si prenda atto che tutto questo produce una breccia nei cervelli fonfi. Ed i cervelli fonfi sono parecchi in questa inciviltà mediatica.Questo io penso.
Ripartire dai territori, come dici tu. Giusto. Un’operazione politica culturale che però non sarà sufficiente, se il PD non fa quella scelta di fondo che non ha mai fatto fin dalla sua nascita: quale il modello economico di riferimento a cui ispirarsi. Social democrazia o liberismo. Attualmente il PD annaspa, sicuramente divenuto liberista. Una scelta che l’ha portato ad allontanarsi dai sui punti di riferimento storici. I lavoratori e gli ultimi. Io, intendiamoci, per lavoratori intendo tutti quelli che vivono del proprio lavoro, compreso quello imprenditoriale. Senza questa opzione preliminare, sarà difficile costruire una proposta programmatica da offrire al Paese, per farlo tornare a discutere collegialmente. Seguiteranno a vincere i guitti, i mestatori, gli arruffapopoli. Si perché la crisi nel frattempo sta mordendo sempre più forte dentro le famiglie e nelle imprese e il cattivismo, è il sentimento trionfante. Riportare quindi la politica quella propositiva e nobile nelle piazze, in tutte le piazze del continente Europa. Mobilitare masse di cittadini attorno a delle parole d’ordine come sviluppo del Sud del mondo, cooperazione, unica strada lunga e tortuosa quanto si vuole, ma l’unica in prospettiva di garantire la fine delle grandi migrazioni, e di offrire un’opportunità di lavoro per il Nord del pianeta. Certo per poter fare questa operazione, occorre che la politica e i governi ritrovino il loro ruolo, anche quello di governare con atti legislativi lo strapotere delle multinazionali. Bisogna che la politica torni a dire ai Consigli d’Amministrazione che il tempo delle prepotenze e delle rapine, nei continenti come l’Africa, deve finire. Una politica, specie quella europea, che deve puntare a far affermare in quel continenti come in altri, i principi della Carta dell’ONU, dello Stato di Diritto, lavorando per il tramonto di quelle cricche criminali che governano i tanti Paesi di quel continente. Bande che molto spesso sono state aiutate proprio da noi. Altro che gli auspici (su base volontaria) firmati questa notte a Bruxelles, che lasceranno il problema immigrazione come è attualmente. Un partito che a mio avviso deve tornare a pensare ripartendo da Bobbio, a Foa, a Trentin, a Roccardo Lombardi, ad Olof Palme, a Berlinguer. Ricostruire quindi un grande partito di massa, organizzato sui territori. Quei partiti di massa, che sono stati anche una grande università. Da quegli atenei, sono usciti dopo una lunga militanza quadri dirigenti, amministratori, uomini di Stato, che hanno fatto dell’Italia, pur tra mille sbagli e non solo, la settima potenza industriale mondiale. Se non si farà così, temo che arriveremo davvero al tempo in cui gli imbonitori promuoveranno attraverso oscuri calcoli che solo la Casaleggio associati ne saprà la dicitura, a promuovere i Senatori e i Parlamentari con l’estrazione del pallottoliere. Una finta democrazia, dietro alla quale ci saranno a decidere pochi ristretti gruppi d’interesse. Insomma il nuovo Balcone, non sarà più a Piazza Venezia, bensì la rete. Una società molecolare, dove nessuno si parla, ma a tutti viene impartito un ordine. A questo proposito, è di due giorni fa la notizia che una ministra del neo governo, parlando ad una sessione dei lavori dell’Istat, ha detto chiaramente che, “da questo momento l’Istat è al servizio del governo”.
”Una finta democrazia dietro la quale ci saranno a decidere pochi e ristretti gruppi d’interesse”….scusa Renato ma mi sembra che tu abbia fatto la fotografia del maggior partito del centro sinistra, oppure sono orbo ? Questa sinistra vorrebbe rifondare la sinistra pensando ai nomi che hai fatto e che sono d’accordo con te che siano nomi che hanno fatto la grandezza dell’italia ? No, purtroppo quei nomi non ci sono più, e per farli riformare forse non basteranno 50 anni,ma non si riformeranno in quel modo di come si formarono, è questo che non avete capito.Vorreste chiudere la stalla quando sono usciti i buoi ma è difficile fare questo, nella società globalizzata, dove chi stà dietro un computer può comandare tutto. E se tu mi dicessi che tale situazione è stata provocata da quello del quale tu parli ed identifichi come liberismo rti potrei dare ragione ma principalmente questo bailame dove ci dibattiamo è stato creato da un principio che è quello che dicevi e cioè dalla social democrazia che tanti adulatori del PD e della DC e del PSI hanno da sempre reputato il sitema migliore in economia fra quelli inventati e vigenti. C’è un aspetto però che è quello che nell’applicazione di tali concetti la socialdemocrazia continua a funzionare e non funziona più quando nel sistema che come ben sai mostra limitatezza di risorse rispetto ai bisogni indotti dallo mercato si apre la contraddizione e l’impotenza a soddisfare i bisogni dei meno abbienti che crescono in maniera grandissima. E’ qui il nodo della concezione dove il PD come maggior partito che si richiama alla sinistra va fuori binario. Perchè i rattoppi il capitalismo non li tollera, vuole mano libera e non paletti degli interventismi statali e cerca di buttare giù il muro, anche con la riduzione in miseria e guerre per mettere i poveri contro poveri. La social democrazia è figlia di questo stato di cose, evocata e chiamata a soccorso dal capitalismo che non può più soddisfare la propria fame, di risorse, di prodotti, di reddito, e per questo comprime. Se anche i governi che si dicono di sinistra abbracciano tale sistema non vanno lontano ed è giusto che non ci vadano poichè la loro speranza è quella di resistere e nello stesso tempo controllare che l’iniquità non si riversi verso il sommovimento degli strati inferiori della società. Questa è la funzione della social democrazia anche se spesso si ama attribuire ad essa una funzione calmieratrice delle ingiustizie più grandi, lasciando commettere però atti di guerra dei quali siamo noi occidentali i principali responsabili. E si vorrebbe rifondare la sinistra su tali basi pensando a persone come Berlinguer la cui ascesa è stata una ascesa cristallina dove il sistema dove operava era l’opposto di quello che le genìe odierne permettono ?
Quei tempi purtroppo non ritornano più ed a sprecare l’occasione storica è stata proprio la sinistra che si è trasformata da sinistra di cambiamento a sinistra che si è fatta cambiare. Gli uomini oggi esistenti e chiamati di sinistra pensi forse che a loro debba essere demandato il cambiamento quando non ritrovano nemmeno la strada di casa propria perchè da anni l’hanno smarrita? Fra 10 anni il 35%-40% dei lavori saranno compiuti da robot nella logica del capitalismo e del mercato, come affronterai il problema con le teste che oggi hanno 20-25 anni ? Sai la fine quale sarà? Che saremo destinati ad essere sormontati da popolazioni più attive delle nostre, più numerose delle nostre, che nella loro etica esistenziale e morale non si sono mai dimenticate di quello che il capitalismo occidentale ha fatto verso di loro ed il loro sangue versato quando le potenze occidentali facevano il tiro a segno sulle folle nelle strade di Pechino come da noi si giuoca con il tiro al piattello.Usano ed useranno lo stesso metro, gli stessi argomenti che usiamo noi, e che il capitalismo ha messo in mano a loro, e stanne certo che la fine dell’impero occidentale è già cominciata, ed a nulla varranno i dazi, i protezionismi,le guerre commerciali. Gli imperi nascono e finiscono in questo modo. Può dispiacere ma è così. Ed allora se la sinistra e le loro masse si sono lasciati penetrare dal mercato ed è quella la sola cosa che valga anche per la sinistra, è solo questione di tempo.Qualche anno fa pensavo di non esserci più a vedere tale spettacolo, ma più il tempo passa e se ” la salute ha giudizio” forse ce la faccio nonostante l’età a vedere un bel capo del governo con gli occhi a mandorla. Del resto non ci meravigliamo, il capitalismo e le multinazionali hanno eletto Obama come capo supremo in una confederazione di Stati dove la raxzza bianca l’ha fatta da sempre da padrone.Pensaci se questo non corrisponda ad un concetto che per far funzianare la rapina mondiale delle risorse, per affamare i vari Venezuela e chi tenti di alzare la testa , per fare gli interventi militari , il sistema non usi i mezzi mediatici per convincere la gente a centinaia di milioni che la via più redditizia da percorrere sia quella della democrazia.Ogni tanto spunta un Trump ma è il sistema che non cambia le sue prerogative, le sue caratteristiche e mai lo farà.A farlo cambiare dovranno pensarci le sue vittime, ma se queste non si sentono vittime che il cervello se l’hanno bevuto, la strada più facile percorrere è quella della libertà di chi li comanda e che usa il concetto di sinistra per far passare tutte le cose più inique che la destra non avrebbe il coraggio di fare. Questo è successo in italia non c’è alcun dubbio. Ed allora rifondare la sinistra mi sembrerebbe logico ma se gli uomini sono quelli che ci sono in tal vivaio, stai tranquillo che non andiamo lontano.Te lo ricordi Fassino? Mi dici quante legislature ha fatto ? Ma è questa la sinistra? Eppure è l’uso del possesso del voto dei suoi gruppi dirigenti di quel partito , carpito alla gente comune.E tu Renato mi stai a parlare della non attendibilità dei 5 Stelle….Si va poco lontano Renato stati tranquillo…..