CHIUSI, AL MASCAGNI TORNA IN SCENA “NATALE ’43” DEI SEMIDARTE

venerdì 01st, dicembre 2017 / 13:19
CHIUSI, AL MASCAGNI TORNA IN SCENA “NATALE ’43” DEI SEMIDARTE
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SABATO 2 DICEMBRE ALLE ORE 21,00 E DOMENICA 3 ALLE ORE 17,00

CHIUSI – In attesa della stagione vera e propria che comincerà il 9 dicembre con “OLEANNA” la piece di David Mamet, messa in scena l’estate scorsa al festival Orizzonti da Roberto Carloncelli, con Gianni Poliziani e Benedetta Margheriti, sabato 2 e domenica 3 si alza il sipario del Mascagni. Anche il questo caso si tratta di un ritorno. Ma non dall’estate scorsa. Da un tempo più lontano. Per iniziativa dell’associazione Asservizio e del collettivo Semidarte (edizione restaurata per l’occasione) torna infatti in scena dopo venti anni esatti “Natale ’43”. Un lavoro corale con 16 attori, su testo del compianto Aldo Rettori. La regia è di Francesco Storelli. Scene e luci di Fabrizio Nenci.

Gli attori sono praticamente gli stessi di allora. Un omaggio a Rettori e anche ad un periodo che è stato il più triste e tragico della storia di Chiusi, almeno quella recente. Il Natale del ’43 fu infatti il Natale più duro che la città abbia vissuto nel ‘900… Un mese prima c’era stato il tremendo bombardamento della stazione, la guerra era arrivata dentro le case. Gli uomini erano al fronte e ormai sbandati,  i ragazzi si trovarono proprio prima di Natale a compiere una scelta, quella di arruolarsi con la Repubblica di Salò o andare in montagna coi partigiani. Le donne dovevano fare i conti con le ristrettezze del momento per mettere insieme il pranzo con la cena ed era una fatica improba anche quella… E poi c’erano i tedeschi occupanti, presenza costante, occhiuta e… armata. Quell’inverno sarebbe stato lungo e difficile. La Liberazione arrivò solo 6 mesi dopo, il 26 di giugno del ’44, ma Chiusi era ormai una città in ginocchio, con il 90% delle case distrutte o lesionate, mine anche per le strade, centinaia di morti…

La piece di Rettori, riallestita da Storelli & c. rievoca quel clima all’interno di una famiglia chiusina. Lo fa anche con ironia, con leggerezza, nonostante il cielo cupo sotto il quale il racconto si dipana.

E’ bello veder ritornare sul palcosecnico gente che da allora non ci era più salita sopra… E’ bello – ed è una notizia – anche il “restauro” del Collettivo Semidarte, sperando che non sia solo una una tantum…

L’appuntamento è per domani, sabato 2 dicembre alle ore 21,00 e domenica 3 dicembre alle ore 17,00.

m.l.

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