SARTEANO, E’ MORTO IL PARTIGIANO DINO FALERI

lunedì 13th, novembre 2017 / 11:57
SARTEANO, E’ MORTO IL PARTIGIANO DINO FALERI
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SARTEANO –  Se ne è andato anche lui. Era l’ultimo di quella banda di ragazzi sarteanesi che nel ’43 salì sul Monte Cetona, con il fucile in mano… E’ morto, ormai più che 90enne Dino Faleri, uno degli ultimi partigiani della Brigata Simar. Quello di sicuro rimasto più attivo e presente fio alla fine. Aveva partecipato anche quest’anno alla manifestazione del 25 Aprile e due settimane dopo, il 13 maggio, portò il suo saluto al gemellaggio tra la ricostituita sezione Anpi di Chiusi e quella di Milano, quartiere Barona. Non volle far mancare il suo messaggio a chi oggi tiene non solo viva la memoria, ma cerca di fare argine ai rigurgiti di fascismo, sotto qualsiasi forma si manifestino.

E’ stato socialista e amministratore dell’ospedale di Sarteano Dino Faleri. Per decenni si è dedicato a divulgare i valori della Resistenza  della Costituzione anche tra le giovani generazioni. Aveva grande soddisfazione nell’incontrare gli studenti delle scuole a cui raccontava di quella scelta fatta quando anche lui era ancora un ragazzo, neanche ventenne. Quando tra l’arruolarsi nelle file dei repubblichini e andare in montagna, scelse la seconda strada, come tanti suoi amici e compagni.

Della Brigata Simar fu uno dei comandanti e il partigiano presente per il periodo più lungo. Fu tra coloro che tenevano rapporti con le bande d Chiusi, Cetona, Radicofani, Chianciano…

Nel 1995, insieme all’altro partigiano sarteanese Ugo Severini, curò e pubblicò il volume “Brigata Simar- Memorie, documenti e testimonianze”, edito dalla sezione Anpi di Sarteano. Si tratta di una ricostruzione, quasi giorno per giorno e documenti alla mano, della nascita e delle azioni della formazione partigiana che operò tra la Valdorcia e il Monte Cetona, con base a Fonte Vetriana. Un volume scritto in prima persona, con dovizia di particolari, utilissimo per comprendere anche oggi il clima di quel momento e le motivazioni che spinsero quei ragazzi a scegliere la via della resistenza armata. Interessanti anche i richiami a situazioni difficili, alle “epurazioni” che pure ci furono nella varie bande di ribelli, ai rapporti con la popolazione e con i fascisti locali. Notevole anche il corredo fotografico.

Era una persona gentile, pacata, elegante, Dino Faleri.  Mai fuori dalle righe. Se ne va dunque un testimone di quella stagione, cui tutti noi dobbiamo la libertà e la democrazia di oggi. Libertà e democrazia che per quanto incompiute, scricchiolanti sono senza ombra di dubbio migliori della dittatura, ma non acquisite per sempre. Per questo motivo l’esempio di figure come Dino Faleri va tenuto a mente… I partigiani se ne sono andati quasi tutti, gli ultimi se ne stanno andando uno ad uno, i ragazzi che scelsero di combattere nel ’43-45 (qui da noi nei 9 mesi tra l’8 settembre del ’43 e il giugno del ’44 quando la zona fu liberata) hanno tutti più di 90 anni e a 90 anni e passa il commiato è nell’ordine naturale delle cose, la perdita però è di quelle che pesano e lasciano il segno.

m.l.

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