CHIUSI, L’ANTIFASCISMO DEL TERZO MILLENNIO: L’ANPI SI ORGANIZZA
CHIUSI – C’è davvero un rischio fascismo in Italia? Di sicuro ci sono “rigurgiti” fascisti inquietanti, c’è un ritorno di fiamma (e non è una battuta) di atteggiamenti violenti e squadristi non solo nel linguaggio. Ci sono organizzazioni e movimenti che si dichiarano apertamente fascisti o filofascisti. Sia pure del terzo millennio. C’è ovunque, anche laddove non te lo aspetti, la tendenza a considerare normali atteggiamenti, azioni, convinzioni che 30 anni fa non avrebbero trovato cittadinanza. E’ la “cultura fascista di fondo” che riaffiora, che riprende fiato, che si sente sdoganata e si sprigiona senza più freni inibitori…
E c’è una politica che non sempre e non dappertutto prende le distanze da questi rigurgiti. Magari solo per calcolo elettorale, ma non lo fa. Nel resto d’Europa tira lo stesso vento. E non è un buon vento.
Oggi a Chiusi si è tenuta l’assemblea degli iscritti della sezione Anpi ricostituita a maggio in occasione del gemellaggio con la sezione milanese Anpi Barona. Oltre ad eleggere il segretario (Fausto Pacchieri), il tesoriere (Maria Luisa Tozzi), la segreteria (Francesco Storelli, Silvano Aprile, Marco Lorenzoni, Anna Momi e Martina Morbidelli) e il presidente onorario (Stefano Bistarini), la storica associazione partigiani ha preso spunto dalla lettera di Carlo Smuraglia inviata agli iscritti al momento del passaggio di consegne a Carla Nespolo come segretario nazionale, per riaffermare i punti cardine della propria azione e della propria presenza: antifascismo e difesa della Costituzione. Su questi argomenti non si transige e non si discute. Ed è tutt’altro che nostalgia di un passato che non c’è più. Non è retaggio della guerra civile del ’43-45 o della politica militante e violenta degli anni ’70. “E’ semplicemente la necessità di non abbandonare il campo. Di difendere la Costituzione, la memoria, certamente, ma anche la democrazia di oggi, il confronto civile, il rispetto anche tra posizioni diverse”, dice Fausto Pacchieri.
Così come la neo segretaria nazionale Carla Nespolo è la prima donna ad assumere la guida dell’Anpi e la prima segretaria non partigiana, è significativo che anche a Chiusi, nella segreteria della sezione “Tiradritti” accanto a figure note con una storia antifascista conosciuta, ci siano anche due giovani di 18 e 28 anni…
Se fosse solo un’operazione nostalgia, probabilmente le due ragazze sarebbero andate al cinema, invece che all’assemblea dell’Anpi.
C’è un fascismo del terzo millennio? Certo che c’è e non è solo quello dichiarato di Casapound. E allora serve anche un antifascismo 2.0 di nuova generazione. Se la politica latita o balbetta, l’Anpi è ancora lì, come sempre.
La politica latita e balbetta perchè è piena di coloro che l’hanno deviata e che l’hanno in poco tempo scalata dal di fuori, spesso mostratesi negli anni addietro ed anche recentemente nei riguardi dell’ANPI in posizione molto critica affibbiando a tale associazione epiteti di parzialità.Gli ultimi avvenimenti all’interno delle feste dell’Unità come quella di Firenze ne sono la prova di come sono stati tenuti isolati. E’ dall’interno di questo tipo di politica che giungono tali spinte e tali istanze in totale consapevolezza di questo da parte dell’aria che tira all’interno delle dirigenze del partito attiguo,seguita da quella di milioni di inconsapevoli che si fanno come sempre trasportare, che ricorda altri partiti del passato. In tale fase sono contento che si sia ricostituito l’ANPI con persone giovani,che possono avere opinioni anche diverse nei riguardi della politica ma il fatto che si uniscano sotto quel segno lo ritengo un fatto di grande qualità di civismo e di consapevolezza.Un grande valore ed è bene che dia il segno della presenza in un momento in cui dalla politica vengono segni di disgregazione come vediamo ogni giorno.