SIPARIO SU ‘ORIZZONTI’ E ‘TRASIMENO BLUES’: SENSAZIONI POSITIVE. PICCOLO BRIVIDO A MONTALLESE
Si è chiuso ieri sera il sipario sul Festival Orizzonti. Ed è stata una chiusura degna di un buon festival. Piazza Duomo gremita, gente rimasta senza biglietto e lasciata fuori (con le nuove norme sulla sicurezza, difficile derogare) e anche questo a suo modo è un buon segnale. Appplausi e commenti positivi all’energia e alla simpatia degli Oblivion. E applaui e molta gente anche al concerto finale della Filarmonica sotto la tensostruttura di San Francesco, dove il sindaco Bettollini, visibilmente emozionato, ha salutato e ringraziato tutti, attori, registi, musicisti, tecnici, volontari, compagni di viaggio della Fondazione e ha annuncianto la conferma della direzione artistica a Roberto Carloncelli anche per il prossimo anno… Si è tolto anche qualche sassolino dalle scarpe, Bettollini, ma senza esagerare, senza fare il condottiero salvatore della patria… E anche questo è un buon segnale. Un anno fa magari avrebbe detto “vi abbiamo asfaltato!”. Adesso no, è più riflessivo. Più low profile, più incline all’apertura che alla chiusura, anche nei connfronti di mondi e ambienti considerati finora ostili o distanti. Comunque non affini e allineati e coperti. Ci sarà modo e tempo di discutere sulla qualità, sulle cose positiive e sui limiti di questa edizione di Orizzonti, ma in generale, a sipario appena chiuso, si può dire di aver avvertito buone sensazioni. Verrebbe da dire buona la prima. Anche se non si tratta di una ‘prima’ ma di una… quindicesima. E questo va comunque tenuto presente.
Buone sensazioni, ieri sera, anche dalla chiusura di un altro evento che sembrava a rischio di tenuta e invece si è in qualche modo rilanciato. Parliamo di Trasimeno Blues che dopo anni memorabili, ha vissuto e sta vivendo una fase difficile, diciamo pure di contenimento, ma si è mostrato evento vivo e vegeto e ancora di buon livello. Intanto il festival itinerante invetato da Gianluca Di Maggio è tornato a chiudersi a Città della Pieve, e anche questo è un filo riannodato dopo lo strappo del 2016. Una Città della Pieve che ha risposto presente ed è tornataa riassaporare i suoni del Delta del Mississippi o di Chicago, con una Piazza Plebiscito pressoché gremita. Palco minimalista, certo, rispetto a quelli dei tempi di Johnny Winter o di Eric Sardinas in viale Icilio Vanni, ma molto “blues style” con la voce soul di Kevin Davy White. Non un concerto memorabile. Soprattutto niente di “mai sentito prima” a queste latitidini come era capitato altre volte a Trasimeno Blues, ma in ogni caso una bella serata, con musica piacevolissima e scorribande in territori contigui, ma non esattamente blues, dai Beatles a Jimi Hendrix a Elvis e atmosfera calda (al di là dei 33 gradi sul termometro).
Viene se mai spontanea una considerazione: chiaro che un festival come Trasimeno Blues debba avere in cartellone anche qualche nome esotico, made in Usa o in arrivo da qualche club londinese o di Parigi o di Amburgo, E non è etto che il nome debba essere famosissimo, anzi.. ma forse concerti come quello di ieri sera Città della Pieve e altri di questa edizione potrebbero vedere sul palco anche band a km zero o quasi… Il che darebbe visibilità e linfa vitale alle band locali, aiuterebbe tenere bassi i costi della manifestazione, di farle mettere radici profonde nel territorio, al di là degli spettacoli dei 10 ggiorni di festival e garantirebbe comunque la medesima qualità o una qualità non molto distante…
In parte Gianluca Di Maggio già lo fa, visto che ad accompagnare, per esempio, Kevin Davy White a Città della Pieve erano 3 musicisti italiani (Eugenio Russo al basso, Michele Fondacci alla batteria e Lorenzo Cannelli all’organo hammond) e ad accompagnare Reuben James Richards a Castiglione del Lago era la band dell’umbro Maurizio Pugno, ma forse un po’ di spazio in più a band anche del territorio lacustre o immediatamente limitrofo – pensiamo a The Big Blue House per dire – potrebbe essere una buona strada da percorrere. Ce ne sono tante di band nel territorio che masticano blues o lo usano qua e là come ingrediente (fondamentale) della loro produzione, sia che si tratti di funk jazz, di rock duro e puro, di italian indie rock di ultima generazione, di hip hop rivisitato…
E’ terminata ieri sera anche la Festa del Volontariato- Sagra delle nana a Montallese. Come sempre organizzazione perfetta, prezzi piuttosto popolari e “nana in porchetta” stratosferica. Certo, la strage delle ‘nane’ in questione, data la quantità dei piatti serviti, assume i contorni di un vero e proprio genocidio di pennuti, a livello di quello perpetrato dalle “giacche blu” ai danni dei Sioux Oglala, dei Cheyenne e dei Navajos… Del resto però anche anche per la sagra della lumaca si compie un genocidio di lumache, piccoli animaletti che si portano la casa appresso come i rom… Come dicevano quelli che mandavano le giacche blu a combattere i Sioux, “è il prezzo del progresso e del benessere” (il loro. E il nostro. Non quello dei Sioux, delle nane e delle lumache..).
A Montallese, detto che il tutto ha funzionato alla perfezione, un brivido sulla schiena qualche avventore lo ha avuto nel vedere girare tra i tavoli, in cucina, alle casse, volontari con una maglietta nera (la divisa della sagra) con la scritta “Ci siamo lavati e mani?!” sul davanti e sulla schiena un forcone infilato in una rotoballa e la scritta “quelli che vi governano!” Così, di primo acchitto poteva sembrare un richiamo politico a “mani pulite” e, data l’immagine del forcone, alla protesta fascistoide e qualunquista dei forconi di qualche anno fa, con chiaro riferimento a “infilzare quelli che vi governano”, ovvero la classe politica, Gentiloni, Renzi e compagnia bella… Strano, però, per una festa non di partito, fatta per sostenere il volontariato e una associazione che si chiama “Volto Amico” e nel feudo del sindaco Pd Juri Bettollini, anch’egli tra i volontari impegnati a dare una mano… Possibile che la sagra della nana sotto sotto sia la Festa dei Forconi nel fortino del Pd?
A precisa e specifica domanda gli organizzatori hanno precisato che le due frasi stampate sul davanti e sul retro delle magliette di ordinanza (quindi frutto di un “progetto grafico” e presumbilmente di una discussione e approvazione) non avevano alcun riferimento a situazioni o slogan politici, ma si rifacevano al dialetto montallesano e al lessico contadino, nel quale “quelli che vi governano” sono “quelli che vi danno da mangiare”, come appunto i contadini “governavano”, a mezzo del forcone, le vacche, i maiali, le pecore…
Dopo il brivido lungo la schiera, il sospiro di sollievo. Meglio così.
Però, fatto salvo il richiamo dialettale in una festa popolare dal sapore contadino, che non a caso si chiude con il Palio delle rotoballe, chi organzza e decide gli slogan da stampare sulle magliette una maggiore attenzione ai possibili doppi sensi, ai possibili fraintedimenti dovrebbe averla. Se non altro per il semplice fatto che a mangiare la “nana in porchetta” a Montallese può capitare che ci vada anche qualche cittadino di Brescia, di Milano, di Venezia, di Salerno o di Potenza per il quale “quelli che vi governano” sono Gentiloni Franceschini, Del Rio e magari anche il sindaco pro tempore della città… Un piccolo consiglio ai volontari di Montallese: il prossimo anno o per le Ferie Vendemmiali in vista della festa dell’Uva a settembre, quelle magliette lasciatele nel cassetto, che è meglio.
m.l.
…ed allora come vedi quando dico con insistenza- e l’ho sempre detto- che l’uso ed il modo di pensare e quindi i comportamenti lo fanno i ”media” escludendo il cervello della gente che ”penserebbe diciamo umanamente” credo di dire una cosa giusta. E non è un processo questo alla diffusione della tecnologia ed al suo uso, ma è un processo che non tiene presente le condizioni e le riflessioni normali che scaturirebbero da una mente normale.Al contrario l’uso che se ne fà con i relativi riferimenti è un uso strumentale.Certamente poi che il tutto debba essere basato sulla conoscenza degli avvenimenti questo è certo, ma mi sembrerebbe anche di capire che dell’uso di quei simboli la gente non ha ”ricordanza”, ancor di meno della protesta dei forconi, ancor di meno la ” cultura” che possiede non faccia sì di farsi fare tante masturbazioni mentali ”da brivido”. Ecco che spesso ciò che mi hai sempre contestato vedo che riaffiora anche su piccole questioni dove per forza si voglia vedere la supposta direzione sbagliata. I doppi sensi intesi con la frase ”quelli che vi governano” sottintende un modo di ragionare che è divenuto tipico del linguaggio biforcuto che la politica ha assunto ognidove.In più ci si mette la base dei ”peones” ed attivisti della politica che non conosce il senso delle cose ( perchè evidentemente non lo conosce e che memoria non ha )ed ecco ricavare la brutta sensazione di una sagra intrisa di fascistume mentre era invece una cosa più terrena, ben più normale….E’ un modo questo di analizzare che andrebbe barrato, non usato,anzi si dovrebbe affermare un senso comune contrario a tutto questo da parte dei media poichè anche se questa è una pur minima cosa, quelle più grandi e che riguardano la politica, le relazioni, l’economia, sono soggette alle stesse tendenze per le quali per esempio i pericoli per il mondo diventano alla fine Kim Jong Hun che le fonti mediatiche comandate dalla The Country of Freedom mette in bocca al dittatore coreano che abbia materia sufficiente a spazzare via gli Stati Uniti dalla faccia della terra, e tutti convergono su questo, e non la globalizzazione che semina la povertà nel globo e che porta alla destabilizzazione di stati e di popolazioni, che le fa migrare e che fa aumentare la reattività proprio di ”quelli che non hanno memoria nel loro curriculum culturale” perchè le condizioni nelle quali gli si è formata dentro la testa hanno obbedito alla natura di quei media. Non è un ”processo al mondo” questo che ti dico Marco, ma una osservazione su come si formano le idee ed i valori che gli vengono dati che sono il contrario esatto dei valori che si dovrebbe avere. Soprattutto da parte di chi i media sovraintenda.Difatti l’ONU guarda caso non è mai insorto contro le problematiche portate dalla globalizzazione e gli stati che ne fanno parte non hanno mai votato contro un processo economico ma mi sembra che parli inutilmente ed il tutto continui a scorrere nel senso solito, anzi, si avverte quasi da parte delle stesse istituzioni quasi un senso di fastidio, e lo sai perchè ? Perchè queste istituzioni vivono di questo, e spesso anche dei bugiardi seriali che stanno in vetta alla politica e che i media usano per far passare il consenso che alla fine gli arriva.Andreotti nella sua mefitica saggezza da seguace di Sant’Ingnazio di Loyola, era un grande quando affermava che ”il potere logora chi non ce l’ha”.Ed infatti come vedi il panorama che abbiamo intorno è quello che la gente anche nelle piccole cose come nelle grandi applaude i propri ” carcerieri” perchè ha perso ogni forma di ragione (l’ultima vicenda di Macciano -se è vera come credo che lo possa essere- docet), e l’ha persa proprio per l’esercizio quotidiano di bombardamento mediatico che ha fatto balenare con un turbinio continuo fatti nuovi ed anche spesso sensa senso nella mente.Non se ne può fare a meno? Non è vero, se ne può fare a meno se si riconoscono direzioni sbagliate e fuorvianti che portano le persone in campi avvelenati preparati prima ad hoc.Purtroppo osserviamo che la democrazia non esiste-almeno nell’accezione normale-ma esiste una economia il cui uso segna il modo di pensare e di classificare gli stati o fra i buoni oppure fra i cattivi. Vedi Venezuela per esempio. Mi domando quanti si ricordano cosa sia sucesso in Venezuela e chi sia stato il suo carceriere che succhiava la linfa nel suo territorio e che Chavez divenuto ”dittatore eletto” aveva buttato fuori del paese e Maduro come suo sostituto a sorvegliare che non rientrasse.Secondo te la gente si chiede il perchè quel popolo sia oggi affamato? Hai mai sentito tuonare i media di tutto il mondo e che oggi si scatenano quando le multinazionali americane succhiavano il petrolio al Venezuela ed oggi insieme al nostro governo si schierano contro il governo eletto del Venezuela alla soglia del colpo di stato ? Mai sentito parola prima.Non pensi che ci siano interessi che vadano contro quel popolo che si è ribellato alla depredazione della ricchezza che aveva e che subisce un cordone sanitario da parte degli stati dell’OSA comandati e controllati dagli Stati Uniti che non vedono l’ora di ritornare padroni di quella che considerano una refurtiva? Ecco, probabilmente il mondo applaudirà quando e se Maduro cadrà.Come è caduto Allende in Cile divenuto un martire ma dopo.Come sono caduti tutti coloro che si opponevano in qualche modo a liberarsi dal giogo economico politico del più forte.Come forse cadrà Trump perchè la guerra continua che gli fanno le multinazionali ormai è palese mentre non è palese che sotto l’egida di Obama facevano i cosidetti ” caz…loro” in santa libertà.Qui non si tratta del più buono o del più cattivo, si tratta di poter liberare il mondo da un pensiero mistificante della realtà che hanno imposto i media manovrati dagli interessi dei più forti, USA in testa.Come vedi è sempre la vecchia ed ormai consunta storia, ma ogni piccolo passo che vada contro tale processo di imbastardimento delle coscenze sarebbe auspicabile.Tanto auspicabile perfino nel nostro paese guidato da un coacervo di forze che sono le stesse-ripeto fortemente-le stesse che lo guidano dal 1948 in poi, perchè i media ti fanno vedere che cambia la facciata ma il seme è sempre quello, ed il peggio è che hanno portato-quei media soprattutto-usati dalla classe politica a portare la gente comune a pensare che vi siano differenze fra i guidatori dell’autobus.E’ lì il dramma da sfatare, ed è certo che tali forze non lo vogliano e mettono tutto in campo per non raggiungere quel punto.A questo bisognerebbe ribellarsi ed avere fortemente la costanza e la continuità di monitorare le cose perchè non si riversino contro gli interessi dei poveri che messi l’uno contro l’altro(migrazione, disoccupazione, delinquenza ecc ecc) fanno il giuoco di questi ”bugiardi seriali”.A questo dovrebbe tendere e sovraintendere una stampa libera.Scusa lo sfogo.
Carlo chi ha detto che la sagra era intrisa di fascistume? l’articolo ha solo posto in evidenza, dopo avr parlato bene della sagra peraltro, come le scritte sulla maglietta dei volontari potevano indurre qualche avventore a pensare che avessero un riferimento politico. Perché oggettivamente quella scritta si presta ad un doppio senso. Ad un qualche malinteso. Magari non voluto, non pensato, ma oggettivo. E ciò è avvenuto, perché la cosa ci è stata segnalata proprio da avventori non chiusini e neanche montallesani, che evidentemente non conoscevano il lessico contadino della Chiana e la frase “quelli che vi governano” non l’hanno certo intesa come “quelli che vi danno da mangiare”. Che poi, anchea Montallese, i contadini col forcone ci governavano le bestie, mica i “cristiani”. In ogni caso l’articolo dà anche la spiegazione fornita dagli organizzatori, sottolineando che trattasi di richiamo al dialetto e al lessico contadino, appunto. E dicendo soltanto una cosa, in defininiva: quella maglietta non è un granché. Lancia un messaggio non solo provincialotto, ma anche “ambiguo”,che si presta a fraintedimenti. Meglio cambiarla d’ora in avanti…
Si Marco, ma il mio lungo intervento voleva mettere l’accento sull’uso di quanto è oggi partorito dai media e come nella testa delle persone sia quello che prevalga, non altro.Non stò a sottilizzare sul fatto della festa a Montallese, quella è espressione popolare e di una cultura popolare che purtroppo è anch’essa subalterna ai media e che si serve di loro per far ”vedere al mondo” che isole ancora resistano all’imperversare della globalizzazione. Nulla di più fedifrago invece, poichè è l’uso che se ne fa che è distorto, non è la festa popolare ad essere distorta, quella è comunque in tutti i casi espressione della gente che ritiene che coinvolta in quel modo possa essere un baluardo ai media imperanti. Lasciamoglielo credere, ma dovrebbero-secondo me- oltre alla nana apprezzata da tutti-anche pensare a cosa servano i loro sforzi e chi se ne avvantaggi.Perchè non è più il tempo di 30-35 anni or sono, oggi con la globalizzazione se ne avvantaggia chi ha preso il controllo di una macchina scalando dall’esterno con piena consapevolezza dell’operazione un partito ridotto al lumicino ideologico proprio dall’uso di quei media di cui io stesso ne ho vituperato l’uso che se ne fà. E siccome oggi non esiste più nessuna memoria,non dico nei giovanissimi ma anche nella fascia di età dai 40 a 60 anni di come avessero funzionato le cose prima, mi preme ripetermi ricordando un fatto avvenuto a circa la metà degli anni ’80 in Canada( mi sembra se non erro a Montreal), dove per pochi giorni ci fu un convegno a porte chiuse fra i 20 più grandi e più potenti uomini della terra. Fra questi c’era anche il segretario di stato Americano Brezinsky di cui tutti ricorderanno l’appartenenza alla famiglia dei ”falchi” globali e fra i più influenti uomini al mondo il cui posto era stato lasciato mi sembra proprio da Kissinger se non erro.Da parte dell’ultima ruota del carro la rappresentanza italiana era presente con la famiglia Agnelli ( mendicanti in confronto alle altre presenze).Ebbene, tutti portarono le proprie teorie su come uscire dalla crisi globale che si preannunciava.Ognuno disse la propria. Poi toccò a Brezinsky prendere la parola in chiusura del convegno.Il suo discorso fu netto e senza bisogno di essere interpretato.Disse letteralmente che le aristocrazie economiche globali dovevano puntare al predominio mediatico. Senza quello tutti i ”buoni”(si fa per dire) propositi dei vari oratori sul tema di come controllare ed assoggettare il mondo sarebbero falliti prima o poi.Sarebbe stata solo una questione di tempo. Bene, allora domandiamolo all’uomo della strada, domandiamolo ai nostri governi che dicono di essere democratici mentre sono l’espressione di ” bugiardi seriali” quale sia stata la direzione di dove siamo andati e di dove ancora oggi spingono il mondo utilizzandone le contraddizione provocate da loro e non dai poveri che ne sono vittime. Quella scatolina a colori che è nelle nostre case ci dice come dobbiamo pensare, quali siano le cose che dovremmo fare per campare meglio, e per rispondere alla crisi. Ed in questo scontro politico quale siano i buoni e quali i cattivi, da appoggiare e da rifiutare.Non pensi che siano i media che ti segnino il modo e la direzione di come pensare, quando e dove? Ed allora è da questi che parte il primo messaggio per chi si voglia rendere conto che la realtà non è quella che ci raccontano ma un altra, ed è la realtà di come certe direttive economico-politiche abbiano ridotto il nostro mondo, abbiano sganciato bombe su persone, famiglie, distruggendo i loro ambienti, le loro culture, fatto sì che non possano più rimanere in casa propria ecc ecc e portino la loro disperazione anche in casa nostra. Disperazione che viene usata, spesso a livello economico pagando le cooperative di assistenza a 35 euro al gg. a persona dei quali mi chiedo quanti ne arrivino nelle tasche di questi poveracci, che senz’altro non scappano tutti dalle bombe ma scappano dalla miseria poichè hanno fiutato che nel nostro emisfero forse un po’ meglio si campi. Ecco chi manovra il mondo. E’ l’interesse economico creato forzatamente che spinge milioni di uomini a migrare, che li spinge ad essere vittime ed agnelli sacrificali insieme anche ai nostri poveri(il sistema agisce ovunque con le proprie prerogative, funziona in maniera uguale dappertutto) e quindi chi lo vuole cambiare è un nemico giurato.Ed è giurato fino al punto che non ci si fermerebbe perfino di fronte allo scatenamento di altre guerre inventate e costruite. Allora, se nella patria di Bettollini che è Montallese, mettono le magliette per la festa della nana che senz’altro non richiamano il fascismo ma si dice che a prima vista si possa con la mente ricordare tale condizione, si produce un modo di pensare che non mi sembra molto idoneo anche se tu l’hai subito chiarito che così non era e non voleva essere.E’ l’uso che se ne fa di una metodologia sbagliata che attizza pensieri che non esistono, che da importanza a cose che quell’importanza non ne hanno ( eppure sul rock ne hai parlato per decadi prima e dopo ed io te l’ho sempre detto, non l’ho tenuto dentro di me, te l’ho detto che chi legge si forma poi l’idea che gli dai in pasto, e scusami ma non lo condivido ).Difatti oggi scopro che dopo la pubblicazione del Post sulla risposta di Pallacci tu evidentemente credi che la gente possa seguire il ” Lorenzon pensiero” ma non è così, per varie ragioni, fra le quali non ultimo il livello culturale di una base che ritiene di dare il suo consenso ad partito che viene inteso sostanzialmente di sinistra,mentre è una delle colonne che sorregge il sistema.Se lo dici a loro questo – si mettono a ridere e reagiscono inconsultamente-vuoi per appartenenza vuoi per miopia politica.Ma la gente è così purtroppo ed invece andrebbe annaffiata da una stampa che certe cose le esamini fin nei minimi particolari prima di sentenziare, ben sapendo che se li prendi uno per uno e gli domandi a porte chiuse cosa sia stato il Movimento dei Forconi, il fascismo, la Sicilia ed i movimenti che da li partivano, nemmeno magari ti danno una risposta plausibile.In fondo il ”badile” è sempre quello del 1921 ma perchè chi lo tiene in mano è solo un caso che sia nero o rosso (oggi di rosso poco, semmai rose’ e molto più bianco credendolo sempremeno però in buona fede rose’).Aveva propro ragione Solismo che prima di morire mi chiamò al suo capezzale e con un fil di voce mi disse:”Carlo ricordati, parecchi di quelli che nel dopoguerra sono stati verso di noi (alludendo al PCI) ci sono stati perchè le vicissitudini della vita ce li hanno fatti trovare, perchè sennò con la stessa indifferenza sarebbero stati al di la di quel ” fosso” che demarcava la differenza fra gli schieramenti”. Tanti torti non li aveva, ed oggi di questi -ma non ne faccio la colpa a loro- è pieno il mondo, anzi sono la maggioranza.E l’uso colpevole dei media di questi vertici di ”bugiardi seriali” che lavora affinchè questi ci siano e perdurino lo stato di cui approfittano solo loro a barba della povera gente che li applaude e non si accorge che è destinata ad essere fottuta.Questa si chiama con un solo nome:”povertà” morale e politica, non tanto economica.Ecco quindi che i media dovrebbero perorare l’interesse di questi, fargli vedere attraverso FONDAMENTALITA’ e non rifiutandole per parlare delle cazzate per fare audience per ricondurre sulla retta via un modo di pensare che non è vero che sia scomparso sotto l’esaltazione del crollo degli ideali e dei brindisi che si sono fatti su tale tema.Chi brindava c’è anche oggi, è più allo scoperto, si chiama nuova DC, perchè lo scopo è sempre quello, non ce ne dovremmo mai dimenticare: si chiama supremazia di classe.E non sono parole o significati obsoleti perchè è nella supremazia di classe che si afferma la divisione della torta in maniera diseuguale.E quel partito che oggi è il partito della nana ha abiurato a tale visione originaria di sinistra autentica,anzi ci vorrebbe comunicare che certi pensieri andrebbero rottamati, mentre non si accorgono che i rottami sono proprio loro, perchè dietro alla loro politica c’è il mondo come è oggi strutturato.Hanno rinunciato a lottare perchè gli hanno messo dentro la testa che la lotta sia violenza in nome di un cristianesimo che ti dice di porgere l’altra guancia? Ed allora si prendano la violenza del sistema che gli da da mangiare sempre più, insieme a tutti, un giorno si e due no, e s’incazzino pure per la nana e per i forconi se non corrispondano alle loro idee. Siamo nel nulla assoluto come vedi e nel nulla si afferma chi più possiede ed ha.Ma questo i loro capi lo sanno molto bene perchè è dal 1945 che regnano e che determinano i governi che questa gente vota.Sono 72 anni, quasi un secolo.Non è proprio poco di fronte al divenire del mondo.