MONTALLESE, SE IL SEGRETARIO DEL PD RAGIONA E MINACCIA I GIORNALISTI COME UNO SQUADRISTA FASCISTA DEL ’22…
CHIUSI – Di commenti critici e spesso “ad minchiam” (perché non tengono conto di ciò che vi è scritto) ai nostri articoli ne riceviamo a decine, soprattutto via facebook, mezzo meno impegnativo rispetto al giornale, E’ normale. Ma ieri ne abbiamo letto uno, a margine dell’articolo in cui si parlava della chiusura del festival Orizzonti, di Trasimeno Blues e infine anche della Sagra della Nana-Festa del Volontariato a Montallese, che ci ha lasciati un po’ perplessi. Il commento in questione è firmato da Alessandro Pallacci e si riferisce al passaggio dell’articolo relativo alla Festa di Montallese. Il commento, indirizzato all’autore dell’articolo, è questo:
“Per poter parlare di magliette nere, forconi o scritte varie devi essere uno delle Montallese e conoscere i nostri costumi. Nulla a che vedere ha a che fare con la politica e soprattutto non deve dare adito agli speculatori come te. La parola governano in gergo contadino e Montallesano significa dare da mangiare, cosa che facciamo con tutte le persone per bene. Mentre per gli speculatori come te usiamo un altro tipo di governo, quello rappresentato in foto che fa molto bene al filo della schiena e insegna a non strumentalizzare eventi e associazione che nulla hanno a che vedere con la politica”.
A parte il fatto che l’articolo non solo parlava bene dell’organizzazione della festa e dell’ottima nana in porchetta oggetto della sagra, ma forniva anche la “versione” degli organizzatori circa il fatto messo in evidenza, cioè una scritta sulle magliette dello staff che poteva indurre qualche malinteso, in senso politico (quindi l’equivoco era già chiarito), a parte il fatto che con il forcone si “governano le bestie” e non i cristiani, il commentatore dà dello speculatore politico all’autore del pezzo, scrivendo senza mezzi termini che lo stesso andrebbe preso a badilate “nel filo della schiena”. Con tanto di fotografia del badile a corredo (foto a destra).
E questo conferma che quella maglietta con il forcone infilato in una rotoballa e la scritta “quelli che vi governano” un riferimento inconscio alla cultura fascistoide dei “Forconi” sotto sotto ce l’aveva… Magari non pensato e non voluto, ma oggettivo, perché insito nella cultura di certe persone…
Ma il problema non è tanto quello del linguaggio piuttosto grezzo e nella minaccia delle badilate nella schiena. Sta nel fatto che tale Alessandro Pallacci è (o è stato) il segretario del Pd di Montallese. E se un segretario del Pd non solo dimostra di non comprendere ciò che legge, ma addirittura pensa, ragiona e minaccia come uno squadrista fascista del ’22 (peraltro per una cosa già ampiamente spiegata nell’articolo incriminato), un problema c’è. Ed è un problema del Pd, non tanto di Pallacci. E’ un problema della segretaria comunale del Pd Pamela Fatighenti e del sindaco Bettollini, di cui Pallacci è un fedelissimo scudiero. Quelle magliette non avevano e non hanno alcun “senso politico”, ma il senso comune di tante persone, anche dentro al partito di maggioranza e di governo a livello locale e nazionale, è quello di un fascismo strisciante, che poi si esprime nell’ostilità verso i migranti, verso gli omosessuali, nelle campagne per la “legittima difesa” secondo logiche da far west, nel disprezzo per la “cultura alta” a vantaggio di una “cultura popolare” (che è solo meno impegnativa e più controllabile), nell’ipocrisia di chi sta sempre con la ragione e mai col torto...
Ci rifletta il buon Pallacci. Ci riflettano i volontari “apolitici” di Montallese, e ci rifletta pure Juri Bettollini. Noi al loro posto avremmo già chiesto scusa…
M.L.
chiusi, Festa del volontariato Montallese, Juri Bettollini, pd
Eh Marco, quando alcuni di noi in passato hanno polemizzato su certe esibite adesioni all’antifascismo storico, si voleva dire proprio questo.
Magari ci si preoccupa di un manipolo di disadattati storici e delle loro statuette nostalgiche ma non di altre, più subdole, più attuali e quindi ben più pericolose manifestazioni. Quello che narri si che è un brutto segnale.
Infatti lo narro. Come ho narrato le rievocazioni della marcia su Roma di un ristorantino nostalgico del ventennioa Sanfatucchio o il raduno di Casa Pound a Chianciano o la manifestazione contro Casa Pound e pure le proeste per i gadget fascisti nelle edicole e nei mercatini… Questo è un “brutto segnale” perché sottintende non un rigurgito fascista, ma una cultura di fondo (forse sarebbe meglio dire ignoranza di fondo) che è fascistoide, arrogante e conservatrice. Però, mi pare di essere purtroppo il solo a farlo. Che hanno da dire in proposito quelli del Pd e anche quelli che contestano il Pd e la sua deriva destrorsa?
Per quanto mi riguarda ti ho risposto nell’altro intervento con la frase di mio zio Solismo,che di questi nella sua vita li ha dovuti fronteggiare a decine e decine, forse a centinaia, parecchi comunque senz’altro , non dico tutti,ma parecchi sì.Ma ora sono i parecchi che hanno preso il sopravvento e dettano la linea. Anzi per essere più preciso hanno sposato la linea maggioritaria di quel partito, in parte condividendola, in parte buttandosela dietro le spalle quando procurava loro il fastidio del pensare. Oggi sono costretti a raccogliere quanto passa il convento dopo una decina di anni di antiberlusconismo sposato, oggi se vogliono sopravvivere sono costretti a cedere alle lusinghe non tanto ventilate del Cavaliere ma ben precise e mirate, avviandosi su quella strada di collaborazionismo che tentano di cancellare a parole ed ad interviste. E’ il solo mezzo che gli resta dopodichè c’è quello di buttare giù la maschera.Quella stessa che è sempre in vigore dal 1945 e di cui parlavo nell’altro intervento.Le cose come si vede di sostanza non sono cambiate.Ma forse nemmeno le persone che di fronte all’etica dello stato costruito con nobili propositi, una volta resisi conto che di questi spazi all’interno ne avrebbero tratto vantaggio, hanno cominciato la rincorsa soprattutto del piccolo potere per il grande potere, ed oggi si risentono in massa dicendo che sono altri che invece vogliono distruggere quello stato che hanno occupato per decadi intere.E la gente a milioni gli crede.Alla tua risposta ricorrente sulla gente che abbiamo detto tante volte che vede la tua espressione ”allora che si fà, aboliamo la gente?” Mi verrebbe quasi di rispondere di si, ma poi si passa dalla ragione al torto.Ecco la funzione dei media quale dovrebbe essere invece di quella di tirare a campare.Dovrebbe essere fondamentale ma purtroppo quello di cui ho sempre insistito nelle nostre diatribe è il modo-che è anche sostanza-di presentare gli avvenimenti e di dar loro un livello ed un significato di importanza che spesso non hanno.Non m’incazzo contro un ex segretario del PD( quello nella maggior parte dei casi è nel conto sennò non sarebbe del PD )m’incazzo contro l’essenza di chi dovrebbe per storia ed etica essere all’altezza del suo mandato ed invece quando parla di Bettollini spesso è portato a farne un panegirico dicendo che sia un lottatore solo.Il chè non corrisponde a verità.Bettollini ha scelto quel partito con consapevolezza e sicurezza dei suoi contenuti, pienamente responsabile di quanto rappresenta sia localmente sia a livello di raffronto nazionale della corrente renziana.Purtroppo al partito di Bettollini chi gli si oppone dall’interno e che ha cambiato casa facendo lo schifato in nome di una parvenza di sinistra, purtroppo gli ha retto le stampelle fino all’ultimo giorno ed adesso fanno le vergini.A quelli ancor meno-secondo me- dovrebbe essere data fiducia.Almeno alla fine si spera che chi voti per l’originale si accorga che Orizzonti non è solo una istituzione che sovraintende agli spettacoli teatrali a Chiusi, ma che nel paese Italia gli spettacoli teatrali sono di un partito unico e trasversale che contiene dagli ex missini di Alfano agli ex SEL, passando per tutto l’arco che appunto dal 1945 ha governato cambiando nome e contenuto.Credo che sia bene che tale fascia si assottigli perchè è quella che ha le più grandi responsabilità delle cose che in italia non vanno.Facciano la festa delle nane appunto ma smontino la prosopopea tipica dei renziani.
Potrebbe essere stato il caldo. Comunque le scuse ci starebbero.
Mi pare che il “caldo” colpisca anche dei Sindaci PD qua e là…io credo che la mutazione genetica sia ormai completa…
tutto lascia intendere che politicamente ci troviamo di fronte a volgarità violente almeno nel linguaggio.. quindi..
Negli ultimi tempi molto spesso sono in disaccordo con Lorenzoni e anche l’articolo sulla festa a Montallese e le considerazioni sulle magliette le trovo esagerate. Però l’attacco di cui è stato oggetto è grave. Hai voglia a dire che la minaccia della pala è metaforica, c’ è sempre un imbecille disposto a passare dalle parole ai fatti. Grave è anche continuare a dar credito e condividire le stronzate della velina. Hai voglia a dispensare cuoricini su Facebook, per l’ignoranza ci vuole lo studio.
Credo che l’articolo in cui dopo aver parlato di Orizzonti e di Trasimeno Blues, si faceva un riferimento alla Sagra della Nana di Montallese, e alla scritta sulle magliette dello staff, non fosse esagerato per niente, in quanto pur evidenziando i possibili malintesi politici che tale wscritta poteva ingenerare, dava già la spiegazione di quella frase, secondo quando riferito dagli organizzatori. Quindi non c’era alcun intento polemico né acredine. Solo il consiglio, per la prossima volta, di lasciarle in un cassetto… La replica del volontario Pallacci che è anche segretario della locale sezione Pd è stata quella sì esagerata e fuori luogo. Bastava leggere l’articolo, cosa che evidentemente non aveva fatto… O se lo aveva fatto non aveva capito. Naturalmete se Alessandro Pallacci fosse stato solo un volontario delle sagra e non il segretario del Pd, il secondo articolo (cioè questo) non lo avrei neanche scritto.
le magliette in montallesano significano una cosa, in italiano un’altra, capita e sono sicuro anche dell’assoluta buonafede di chi a suo tempo le ha pensate, il feudo di Montallese è comunque in Italia fino a prova contraria. Nell’articolo si è scritto solo bene della festa del volontariato e si è messa in luce una ambiguità che può capitare senza che questo offenda nessuno o alteri il valore positivo della festa,situazione già chiarita e risolta dal Lorenzoni. Ovvio che se nel Feudo di Montallese non si legge degli apprezzamenti che si son scritti e ci si arrocca sull’offesa di lesa Maestà Montallesana e si risponde non evocando i forconi della maglietta ma il badile sulla schiena del giornalista al grido di ” speculatore” qualche problemino c’è nel feudo di Montallese. Dispiace che nel feudo di Montallese le cose si risolvano a badilate ” digitali” in Italia scriverlo pubblicamente potrebbe perfino risultare reato di minaccia, ma soprattutto credo che Bettollini qualcosa la dovrebbe dire anzi meglio scrivere nei post che spesso fa, perché se è vero che in quel feudo attinge legittimo consenso elettorale è anche vero che è sindaco del Comune di Chiusi di cui Montallese è frazione, e Chiusi fa ancora parte della repubblica italiana.
Preciso, non fa una piega. E secondo me chiude benissimo la questione. Senza bsogno di aggiungere altro. Se non che in un articolo del 26 luglio su tre gare ciclistiche a Chusi e Montallese scrivevamo: “Peccato per la concomitanza tra i due eventi a Montallese e Chiusi scalo. Ma del resto a Montallese, intorno alla Coppa Bologna, per due week end ci sarà anche la “Sagra dell’oco” (sempre molto frequentata) in concomitanza con l’evento culturale più importante della città, che è il festival Orizzonti, in programma dal 29 luglio al 5 agosto. Si dirà che il pubblico della ‘sagra dell’oco’ non è lo stesso pubblico che va a vedere i balletti dei Kataklò o i recital di musica lirica con soprano e pianoforte, però, un po’ più di attenzione e di rispetto tra le varie iniziative non guasterebbe. A meno che a Montallese non si sentano repubblica autonoma chianina e non frazione di Chiusi, anche adesso che la frazione esprime il sindaco della città. Per quest’annno è andata. Il prossimo anno magari… “.
Invece mi sa proprio che lì si sentano una repubblica autonoma chianina, con tanto di “usi e costumi” (e vocabolario) che neanche i chiusini a loro dire sarebbero in grado di capire… Così è. Il Medioevo è sempre dietro l’angolo e ogni tanto fa capolino anche laddove non ci sono mura, torri e castella a ricordarcelo…
Usciamo quindi dal merito.
Aggiungo allora una postilla sul coordinamento tra le varie manifestazioni sul territorio di cui accenna Marco. Un amico teatrante mi scrive riguardo la città di Firenze: “Leggo sull’Espresso che Il 28 Ottobre di quest’anno il Maggio inaugura la stagione sinfonica. Lo stesso giorno anche l’ORT, Orchestra Sinfonica Toscana, inaugura la propria. E gli Amici della Musica, sempre nello stesso giorno, offrono un concerto…Una singolare applicazione della razionalizzazione delle energie tanto auspicata dal Ministro dei beni Culturali..”
Io aggiungo che se si fa una rapida ricerca su internet di cosa accade ogni giorno nella sola provincia di Siena si capirà come il problema non sia quello dei soldi ma, al solito, di una organizzazione- programmazione-ottimizzazione che nel nostro paese sprecone e cinicamente campanilistico, non esiste e non vuole esistere. Morale: meno produzioni ma meglio gestite e meglio distribuite.