ENNESIMO ATTO VANDALICO A CHIUSI, MA STAVOLTA E’ UN AUTOGOL: PRESA UNA BABY GANG DI 5 MINORENNI
SONO LORO GLI AUTORI DEI DANNEGGIAMENTI AI GIARDINI PUBBLICI, AL CIMITERO E AL PODERE BRIGNOLI?
CHIUSI – Ennesimo attacco vandalico. E stavolta davvero provocatorio: perché compiuto in pieno giorno e a danno di una struttura delle Ferrovie dello Stato utilizzata anche come deposito dalla Polfer. E andare a danneggiare direttamente la Polizia non è mai salutare. Una banda di “professionisti” non lo farebbe mai. Infatti l’episodio, avvenuto il 16 agosto, di pomeriggio, è stato fatale ad una gang di ragazzini di età compresa tra gli 11 e i 13 anni che è stata individuata e messa alle strette. Si tratta di 5 ragazzi, tre di origine rumena, uno di origine marocchina e un italiano, tutti residenti a Chiusi, i quali a più riprese hanno preso a sassate i vetri delle finestre dello stabile in questione e tentato di entrare “scardinando” la porta di accesso.
La baby gang era già “sotto osservazione” per furti di biciclette e altri episodi avvenuti di recente in vari luoghi della città, in particolare nei giardini pubblici con danneggiamento di panchine, fioriere, lampioni, giochi per bambini ecc.. I ragazzini beccati dagli agenti del Commissariato di Chiusi avrebbero ammesso di aver partecipato ad alcune azioni vandaliche e sono stati denunciati e riaffidati ai genitori, convocati anch’essi al Commissariato, ma ignari di quanto accaduto.
Se la gang di giovanissimi abbia all’attivo tutti gli episodi di vandalismo registrati negli ultimi mesi o solo alcuni non è chiaro, ma le modalità dell’ultimo caso e degli altri precedenti sembrano essere molto simili. Diciamo pure analoghe.
Simili (o analoghe) anche alla “devastazione” del podere della famiglia Brignoli in località Il Colle, avvenuta a metà luglio. Ma quel podere non è facilmente raggiungibile e accessibile come i giardini pubblici, o come l’edificio delle Fs a Chiusi Scalo. Si trova in campagna, a circa un chilometro dal centro storico, non su una strada di transito, bisogna andarci apposta. E quel “lavoretto” di devastazione sistematica all’esterno e all’interno del podere, tale da ricordare una spedizione punitiva in stile Arancia Meccanica, non sembra opera da ragazzini di 11-13 anni. Ma tutto può essere…
Le indagini e i riscontri che la Polizia effettuerà diranno come stanno le cose e se c’è attinenza tra i vari episodi e se gli autori sono gli stessi oppure no. Se c’è qualcun altro ragazzo (o meno) coinvolto. Se si tratta di un gioco pesante (ma pur sempre ragazzate) o di qualcosa di diverso.
Il sindaco Bettollini che qualche settimana fa aveva chiesto la convocazione del Tavolo Provinciale sulla Sicurezza e di conseguenza ottenuto un potenziamento della vigilanza sul territorio chiusino con il concorso di tutte le forze dell’ordine presenti, si è detto soddisfatto dell’operazione che ha portato all’individuazione della baby gang, ma pone l’accento anche sul problema sociale della devianza giovanile, in questo caso minorile… Parla di giuste sanzioni per i ragazzi coinvolti, ma anche di dialogo tra istituzioni e famiglie… Insomma un ragionamento non da sceriffo, ma da amministratore preoccupato per i danni al patrimonio pubblico e nello stesso tempo per l’evidente difficoltà della società a capire certe dinamiche presenti in alcune fasce di popoalazione, senza calcare la mano e senza finto buonismo. Chiaro che le responsabilità andranno accertate, ma una volta accertate le responsabilità, gli autori di atti vandalici grautuiti e pesanti a danno di beni comuni e/o di proprietà private, anche se minori non potranno cavarsela con una romanzina, magari al chiuso dei muri di casa o del Comissariato. E’ l’educazione civica, la convivenza civile di una comunità che richiede il rispetto per il patrimonio pubblico e per le cose altrui, quindi in qualche modo e in qualche misura una “pubblica ammenda” ci dovrà essere.
Ecco la dichiarazione di Bettollini:
“Un ringraziamento davvero sincero e profondo al Questore Piccolotti, a tutti i suoi collaboratori ed agli agenti coordinati dal Dirigente del locale Commissariato di Chiusi Valter Allegria, per essersi di nuovo distinti per celerità, capacità professionale e discrezione. Un’indagine delicata, questa, perché dopo il tavolo provinciale della sicurezza, che come Sindaco richiesi già qualche settimana fa, è stato condiviso il fatto che tali episodi potessero essere commessi da minori. Aver individuato la baby gang, rea di aver commesso gli atti di danneggiamento a varie strutture, da un lato offre soddisfazione per l’operato delle forze dell’ordine e dall’altro pone un aspetto sociale non trascurabile, proprio perché trattasi di minori. Certo, dovranno essere sanzionati per i loro reiterati errori, commessi a danno della comunità, condividendo tale aspetto con i genitori, ma dobbiamo continuare a potenziare il dialogo e il rapporto, che già esiste tra istituzione, famiglie, scuola e servizi sociali. So che le indagini non si fermeranno; potrebbero esserci ancora altri ragazzi coinvolti, ma nel frattempo, a nome della comunità che rappresento, voglio dire grazie a tutti coloro che hanno collaborato per individuare gli autori di questi atti e soprattutto per averci ascoltato e compreso durante i nostri incontri. Quando la sinergia tra Amministrazione Comunale e Forze dell’Ordine è improntata nella reciproca collaborazione e comprensione, i risultati sono sempre eccellenti, come in questo caso. Bravi!”
Atti vandalici, chiusi
Ragazzini violenti, balordi. Alla loro età, si dovrebbe stare sopra i libri, in piscina nei centri sportivi a gareggiare. Biblioteche così come le strutture sportive, che nel territorio di Chiusi, come nei territori confinanti, ce ne sono e in abbondanza. Prendersela con le Istituzioni questa volta, in questi territori, non è possibile. Le famiglie a mio avviso in questi casi come in altri, sono al centro del disagio. Troppo distratte, affaccendate in chissà quali poco utili attività, che non gli permettono un dialogo con i propri ragazzi. Anni fa ho assistito in una scuola elementare del territorio, alle invettive di genitori contro le maestre, che li avevano convocati insieme al direttore per il comportamento irrequieto dei propri figli. Credo che bisogna ripartire da questa constatazione, per provare a risalire la china.