CHIUSI: LA FESTICCIOLA DEL PD E QUELLA PUBBLICITA’ INCONGRUA
CHIUSI – Dopo il successo del Lars Rock Fest, con i giardini pubblici di Chiusi scalo gremiti per tre giorni nello scorso week end, il colpo d’occhio sulla Festa del Pd che si tiene nello stesso luogo, con le medesime strutture, dà un senso di tristezza. Un’orchestrina che fa ballare il liscio, un bar e un ristorante. Diciamo che il confronto è un po’ impietoso. Non solo dal punto di vista musicale tra il solido punk rock dei Gang of Four o le sonorità innovative unite ai servizio radio-tv sugli scioperi dei minatori dei Public Service Broadcasting e l’orchestrina liscio che suona con le basi… E’ impietoso in generale.
Del resto però la festa del Pd non è più la vecchia Festa de l’Unità, che cercava di portare spettacoli e musica mai ascoltata prima, che cercava di fare informazione e politica. Che era un appuntamento spesso decisivo sul terreno del confronto pubblico tra il partito e i suoi elettori, ma non solo quelli. Ora, diciamolo, è una festicciola tra pochi intimi per tirar su due soldi e finanziare l’attività del partito. Attività che peraltro è pressoché inesistente, quindi non si capisce nemmeno a cosa servano i soldi.
La chiamano “FestaUnità Democratica”. Che non si sa se sia un modo per salvare il “marchio antico” (non esiste più nemmeno quello a dire il vero, visto che l’Unità ha chiuso) o sia invece un richiamo all’unità del Pd dopo le varie scissioni. O, ancora più sottile, un richiamo alla nuova testata on line “Democratica” voluta dai renziani. Comuque sia, di politica alla festa del Pd di Chiusi ce n’è poca. Quasi niente. In dieci giorni di festa, una cena (e incontro a seguire) con il consigliere regionale Stefano Scaramelli e un incontro con il sindaco Bettollini. Tutti due intervistati dalla segretaria del Pd locale Pamela Fatighenti. Scaramelli e Bettollini, sembra di vederli, già tremano al pensiero delle domande trabocchetto cui saranno sottoposti.
Anche le interviste ormai il Pd se le fa in casa come i pici… Roba che nemmeno nella Bulgaria dei tempi d’oro. Come le interviste a Icardi fatte da Inter Channel…
Questo passa il convento e alla fine c’è da scommetterci che sarà più la politica masticata al Lars Rock Fest che alla FestaUnità Democratica del Pd…
Il depliant della manifestazione lo spazio maggiore lo riserva ai menù delle serate quindi a pici, gnocchi, anatre in porchetta, bistecche e fritture di pesce… Neanche fosse la sagra della merangola o del boccalone. E un refuso di stampa annuncia “spaghetti al sugo di persico e uova di capra”… Che le carpe scarseggiano data la siccità, ma di capre hai voglia, quante ce n’è… Le uova di capra le avrà consigliate Sgarbi, quando venne l’anno scorso a fare campagna elettorale a Bettolini & C. La domanda è: farannno male?
A parte le battute (un refuso può capitare a tutti, ci mancherebbe), una festa del Pd così a basso regime con neanche una seratina una che non sia di liscio, il che la dice lunga sui gusti e sull’egemonia culturale del partito di maggioranza (un tempo il liscio stava in un angolo, e la festa proponeva anche altro, fosse rock, pop o teatro…), dà l’esatta misura di cosa sia oggi il Pd anche laddove prende il 60% dei voti. Praticamente una scatola vuota. Vuota di idee, di contenuti, di persone, di entusiasmo, di passione…
Una cosa però il Pd riesce ancora a farla e bene: raccogliere soldi e sponsorizzazioni. A sfogliare il depliant della festa sembra proprio che siano pochi, pochissimi, quelli che dicono di no ad un contributo al partito di maggioranza. E se tra gli sponsor della festa trovi anche il capo dell’opposizione, siamo alla soglia del capolavoro commerciale. Come vendere gelati al polo nord.
Neanche Luca Scaramelli, capogruppo e dei Podemos, che un giorno sì e l’altro pure accusa Primapagina di aver cambiato linea, di essere diventato filo Bettollini, ha saputo dire di no e il suo obolo alla festa lo ha dato. Inserzione media: mezza pagina. Ovvio che ognuno fa la publicità alla propria attività professionale dove e come crede, non è reato, né peccato. Però poi se finisce per finanziare il partito avverso su cui spara a pallettoni, non può fare la morale agli altri dicendo che si sono annacquati… Tutto qui. Peggio ancora se la fa (la morale) adombrando sospetti su presunti interessi nascosti e incoffessabili. Quelli sono terreni scivolosi assai, su cui bisognerebbe andare con i piedi di piombo, perché andare a gambe all’aria è un attimo… E puntualmente succede.
Per la verità nello stesso depliant c’è anche la pubblicità della ditta del precedessore di Scaramelli, Giorgio Cioncoloni, leader della Primavera. E per par condicio lo segnaliamo. Ma la sua ditta ha altri soci ed è fornitrice della festa del Pd e quindi diciamo che quella sponsorizzazione può rientrare in un rapporto puramente commerciale. Il mercato è il mercato.
Un anno fa, su queste stesse colonne mettemmo in croce il povero Alberto Baessato che dopo essersi candidato nella lista di Possiamo contro il Pd, andò qualche settimana dopo a fare le pizze alla festa del Pd… Ci sembrò un controsenso da sottolineare. Peccati veniali, si dirà. Piccole scivolate. Neanche scivoloni.
Ma la politica ha anche regole di coerenza minime che andrebbero tenute presenti e vanno al di là dei rapporti amicali o paesani. Soprattutto andrebbero tenute presenti da chi ha delle responsabilità ed è un “front man” di un partito o movimento. II fair play in questi casi è una cazzata. Perché segnala una “leggerezza” (quantomeno una sottovalutazione delle conseguenze) da parte del leader o un “non poter dire di no” che sarebbe peggio ancora.
Pensare che Luca Scaramelli possa finanziare il Pd e le campagne elettorali di Bettollini & C. fa venire da ridere. Sono strani questi chiusini, direbbe Asterix. La festa del Pd è la festa del Pd, non la sagra della merangola e neanche il Lars Rock Fest o i Ruzzi della Conca… E forse una risatina sotto i baffi l’avrà fatta pure Bettollini che si sarà senz’altro complimentato per il “bel colpo”con gli addetti alla raccolta pubblicitaria.
Meglio se Luca Scaramelli e tutti i Podemos fossero andati (o andassero, c’è tempo) una sera a mangiare alla Festa del Pd. Vuoi mettere la soddisfazione di farsi vedere belli compatti dall’avversario e soprattutto di farsi servire al tavolo da Bettollini e da Pamela Fatighenti?
m.l.
Alberto Baessato, chiusi, Juri Bettolliini, Luca Scaramelli, pd
Se così fosse stata l’anima e la decisione del ”Front Man” di Possiamo – e non dico questo per difenderlo- non ti preoccupare caro Marco- che se così fosse ,sarebbe stato in buona compagnia insieme a qualcun altro che pur non apparendo sulla pubblicità del PD è parecchio tempo, ben più di quello che appare, che attua un comportamento a giorni alterni che diventano sempre meno alterni e semprepiù continui con i tentativi, compreso l’attuale, ad apparire( essere od apparire è questione di modi di pensare…) fiancheggiatore di una linea politica che critica aspramente il PD come partito ma che ne esalta i singoli componenti distorcendone le prestazioni ed aumentandone i meriti pubblici, anche e solo dai titoli degl articoli.In che modo potrai domandare? Criticando aspramente la politica di tale partito ma evidenziando dal lato personale i comportamenti di un Bettollini colorandoli di positività che secondo me tale positività non possiedono. E gli esempi non mancano, basta andare a ritroso.Non mi nascondo dietro un dito, questo ti ho sempre- diciamo ”rinfacciato” nelle mie critiche a cielo aperto e non potrai negarlo credo, che non l’abbia fatto.E non è che questo che hai letto sia solo un parer mio, ma lo è anche di altri, forse sempre quelli dirai tu – irriducibili per altro- contro però i ”RIDUCIBILI” che hanno molte più facoltà- le tue per esempio proprio per la funzione che svolgi- di induzione a pensare nell’opinione pubblica chiusina e non solo chiusina.Quindi ci si dovrebbe chiedere se sia normale criticare un comportamento scagliando pietre quando di macigni se ne sono presi diversi.Macigni che tu hai sempre tentato di sbriciolare forse convincendo in tale azione qualcuno del PD ma non me od altri,che quando ho creduto di ravvisare la diversità di pensiero sono sempre e pulitamente intervenuto.E fra l’altro sono intervenuto anche in qualche caso dove pensavo che avevi ragione, come nelle datribe sulle Torri ed anche su altro che adesso stento a ricordare,e dico questo per farti capire la mia buona fede e non precostituzione dove tu hai sempre creduto ultimamente che ci fosse.Vedi Marco, su tali argomenti è sempre meglio andarci cauti perchè non si sà mai dove si arrivi, e talvolta basta poco per ”ricoprirsi” -di che non si dice- perchè una tendenza di oggi comune a molti è quella di avere cattiva memoria.Soprattutto per chi scrive certe cose personalmente intese come comunicazioni agli amici-che ne convengo debbano restare personali per carità e personalmente non ho mai contravvenuto a tale riserbo – mentre in certi casi e nello stesso tempo si scriva il contrario in comunicazioni di valenza pubblica.Ti ricordo sommessamente che la verità dovrebbe essere una,così come nell’etica pubblica e politica e così come fra le persone. Almeno per me è così, ma oggi tutto questo sembra proprio fuori moda. E non scrivo così per prendere le difese di Luca Scaramelli che non ha certo bisogno di essere difeso da Carlo, perchè se ha agito come dici e per tale fatto che riporti credo che tale atto sia stato sottoposto a valutazioni sue prima di compierlo.Che poi possano essere criticate è anche un altro fatto, ed è anche giusto farne delle riflessioni come fai ,ma spesso-almeno in questo caso lasciamelo dire- tutto questo ha il sapore di tentativi di rivincita di piccolo cabotaggio in una diatriba come c’è e c’è stata fra te e lui che potrebbe rappresentare la negazione di quanto negli ultimi anni passa per la maggiore nella sinistra o sedicente tale : il fatto che non sia più vero che ” il personale sia politico”, ed è una vecchia storia questa, sulla quale occorrerebbe scriverci parecchio…. Sò bene che io e te ci intendiamo su tale significato e su questo punto non ho remore a dire che tutti siamo fallaci in questa vita che viviamo in questo sistema dove siamo nati e non è questa mia il volersi creare una scusa giustificazionista credimi.Credo che l’umiltà stia a volte anche riconoscerlo e parlarne senza veli.Ma sembra che questa sia merce rara ultimamente…..ecco anche perchè molte volte- e l’avrai notato- intervengo sempre di meno da come facevo prima sul tuo giornale.Forse tutto questo sarà una liberazione da parte di coloro che non sopportavano la lunghezza dei miei scritti e che molte volte in parecchi mi hanno fatto presente.Ma oggi la tendenza è questa che si riversa nel fatto che alla crescita della complessità cresca anche l’insopportabilità ad impegnarsi per attivare quello che stà sotto i capelli. Ma più il tempo passa mi sembra che nei confronti di parecchia parte del mondo che ci circonda,specialmente di tanta parte del mondo che è in politica e non solo quello giovanile ma anche di quello adulto, se a qualcuno di questi- Dio non voglia- prendesse una neoplasia cerebrale-permettimi la battuta incresciosa- il cancro morirebbe di fame……è contro tutto questo che ho cercato a mio modo sempre di tuonare perchè sò che è da questo che passa quella CULTURA POLITICA che oggi vedo lontana e che altresì ritengo che sulla quale non possa essere imputata a Luca Scaramelli la mancanza.
Semmai a parecchi altri che decidono e che in politica hanno molto più peso di Luca Scaramelli.
Non intendo alimentare polemiche o discussioni “asfissianti” che già è caldo… Ma che vuol dire “se così fosse”? Così è. E stai siocuro che avrei scritto la stessa cosa se la pubblicità sul depliant del Pd l’avesse fatta Bruna Cippitelli dei 5 Stelle o qualunque altro “oppositore” dichiarato e certificato (essendoso magari candidato alle elezioni contro e in alternativa al Pd). Io sono un elettore di Possiamo. Ho votato per Scaramelli sindaco sperando in una alternativa a Bettollini e al Pd. Se permetti, vedere il mio candidato sindaco che “finanzia” la festa del Pd e quindi le campagne elettorali (perché altro il Pd non fa) di Bettollini, mi crea qualche malumore. A maggior ragione – come ho scritto – dopo che quello stesso candidato sindaco alternativo ha più volte criticato Primapagina accusando il giornale (e il sottoscritto) di aver cambiato linea e di essere diventato filo Bettollini. Primapagina però non finanzia le festa del Pd. E a quelli del Pd non è venuto neanche in mente di passare in redazione a chiedere l’obolo per il depliant della Festa democratica. Forse avranno pensato che non ce lo possiamo permettere (ed è vero), o più probabilmente che “tanto questi sono dei rimpicoglioni e diranno di no” (vero anche questo). Infatti avremmo gentilmente detto di no. Per motivi politici, mica per altro… Poi se fosse vero che Primapagina ha cambiato linea e sostiene Bettollini (e questo non è vero, primapagina è un giornale indipendente e libero che valuta le questioni e le racconta per come le vede, caso per caso), la pubblicità di Luca Scaramelli sul depliant della festa del Pd è una cazzata oppure no? E’, quella sì, un favore a Bettollini & c. oppure no? Rispondi a questa domanda. Io dico di sì, anche se Scaramelli resta il mio candidato a sindaco…
Ti rispondo subito nel merito di quello che dici e se tu vuoi una risposta secca nel senso di bianco o nero come mi stai chiedendo ( ma attenzione dovremmo essere noi i primi a non dividere i buoni dai cattivi come impostazione…) non ho problemi a dire che è una cazzata come la definisci tu.Io la definirei uno scivolone frutto forse di poca attenzione e soprattutto forse consentimelo-ma lo dico senza saperlo e lo posso solo immaginare- frutto di un rapporto personale con il proponente la pubblicità a cui magari sul piano della persona è rimasto difficile dire di no. Io la interpreto così, ma ciò non toglie che secondo me sia frutto magari di una impostazione e di una visione politica più soggetta- dal momento che siamo in un paese- a fatti di rapporti personali, che però-ne convengo con te- in politica dovrebbero essere tenuti ben distinti. Se questo non lo è stato come tu dici è uno scivolone, non molto grave secondo me,ma pur sempre una mancanza di attenzione. Detto questo,-ed anch’io non voglio rinfocolare polemiche- ti confermo quanto ho detto nel mio intervento e cioè che tutto quanto di cui si parla sia ben poca cosa di fronte a tutto il resto che non solo io ho notato. Ma qui si entra in altra natura di considerazioni sulle quali ho già espresso le mie idee da tempo.
“tutto il resto” (ammesso che esista e non esiste) non c’entra assolutamente niente. Soprattutto quando chi insiste su quel tasto poi scivola…
Un certo Montanelli Indro,moderato ma fucecchiese e di spirito ,amava ripetere che il popolo italiano e’ generoso;sempre pronto a soccorrere…il vincitore.