CHIUSI, BETTOLLINI RESUSCITA IL FESTIVAL ORIZZONTI. CONFERMATO LO STOP A CIGNI, MA L’ESTATE CULTURALE E’ SALVA
CHIUSI – Troppo forte sarebbe stato il contraccolpo. Passare dai fasti e lustrini del festival versione Cigni al… deserto dei tartari con una decisione improvvisa e irrevocabile, poteva risultare devastante, e un danno di immagine per la città, per il Comune, per la Fondazione indubbiamente c’è stato. Il deserto estivo lo avrebbe certamente amplificato e reso tangibile anche ai cittadini che non amavano quel tipo di manifestazione. E così, come l’araba Fenice, anche il festival Orizzonti, appena cancellato, risorge dalle sue ceneri per spiccare un nuovo volo. Domani mattina, alle 10,00, nel giardino di Largo Cacioli, verrà presentata la nuova versione. Insomma Chiusi un festival lo avrà anche quest’anno. E negli anni a venire. E questo è un fatto positivo per la città, al di là di ogni valutazione su come ci si è arrivati…
In effetti già nella seduta consiliare del 9 giugno, il sindaco-presidente Bettollini aveva pronunciato una frase sibillina. Alla domanda “ma allora cos’è che non si farà?”, rispose “il festival targato Cigni!”. Non disse il festival Orizzonti. Ma non andò oltre. Perché non ha spiegato questa intenzione?
Probabilmente ci stava già lavorando e non aveva tutti i tasselli a posto, e adesso è riuscito, in qualche modo, a quadrare il cerchio e a mettere in piedi un Festival che non sia dispendioso come quello degli ultimi 3 anni, che non rischi di allargare ulteriormente la voragine debitoria, che ricomponga qualche frattura con le esperienze culturali del territorio e le valorizzi, e garantisca comunque un apporto anche di professionisti di livello nazionale. Insomma qualcosa più simile al festival Orizzonti di Rutelli che a quello di Andrea Cigni.
Dopo l’annuncio dello stop, arrivato come un fulmine a ciel sereno, ecco un altra saetta a squarciare il cielo chiusino. Bettollini e la Fondazione, consapevoli e preoccupati per la figuraccia in mondovisione, hanno tentato insomma di correre ai ripari, con un festival certo in versione ridotta e ripensata, che però consentirà di vivere un’estate migliore ai residenti, darà un po’ di ossigeno agli operatori, metterà in vetrina qualche compagnia del territorio insieme ad artisti professionisti, in un mix che può apparire come una base più consona e più compatibile con le risorse finanziarie, con il pubblico e con l’ambiente chiusino…
Certo, anche questo tipo di festival avrà un costo, ma una cosa è rischiare di aggiungere altri 200 mila euro al debito pregresso, altra cosa è investire 50-70 mila euro, con la possibilità di recuperare pure qualcosa tra biglietti, sponsorizzazioni e contributi. Investire in cultura non dà mai frutti immediati, ma alla lunga paga. E un comune come Chiusi non può non investire in cultura. Che non significa per forza pensare ad un ritorno turistico… Per quello magari è più “vocato” il Lars Rock Fest, visto che propone band straniere, anche piuttosto note, nella loro unica data italiana. Lì è probabile che arrivi pubblico da tutta Italia…
Vedremo domani mattina quale sarà il programma del resuscitato Orizzonti Festival. Noi avremmo preferito una discussione preventiva, un confronto tra proposte diverse e non la presentazione, all’improvviso, dal nulla, di un format già bello e scodellato. Ma forse i tempi stretti e la paura di aggiungere figuraccia a figuraccia hanno consigliato al sindaco-presidente e alla Fondazione questo tipo di soluzione che intanto mette una toppa sul vuoto che si paventava per questa estate.
Con un progetto nuovo anche i ponti tagliati in questi ultimi anni (e soprattutto dopo l’ultima edizione del festival Cigni) con le realtà culturali del territorio potrebbero anche trovare qualche restauratore pronto a rimetterli in sesto. Ci vorrà tempo e qualche “ragionamento” sul tema, ma se il quadro è compromesso non è detto che non sia recuperabile.
Le opposizioni, pur mantenendo ferme le loro posizioni critiche sulle responsabilità politiche, sugli errori, le omissioni, le incapacità di chi ha gestito la baracca, avrebbero dovuto cominciare a fare le loro proposte, a delineare scenari, a gettare idee sul tavolo, perché è così che si diventa alternativa credibile e concreta di governo e non solo minoranza puntigliosa. Finora però non lo hanno fatto. Si sono limitate a fare le bucce sui conti e sugli atteggiamenti.
E adesso, con quest’altro coniglio tirato fuori dal cilindro, stile mago Silvan, Bettollini & C. le hanno anticipate e fregate un’altra volta. Perché, come dicono quelli che se ne intendono di opere liriche, di teatro e letteratura, la gente tende a ricordare solo l’inizio e la fine, quello che sta nel mezzo conta meno e passa sempre in secondo piano. In questo caso sia l’inizio che la fine li ha determinati e gestiti Bettollini. Il quale, con la copertura del Consiglio Comunale (la sua maggioranza), di fatto ha licenziato solo Andrea Cigni e cancellato il suo format. Si è messo in posizione più tranquilla dal punto di vista finanziario e ha chiuso con certe performance troppo di nichia, o troppo audaci o troppo provocatorie e antisistema. La gente questo si ricorderà (e forse è questo che voleva).
m.l.
Andrea Cigni, chiusi, Juri Bettollini, Orizzonti Festival
credo che sia una analisi reale. Bettollini domani scoprirà le sue carte e vediamo se ha briscola o bluffava . qualcosa in più poteva arrivare anche dalle opposizioni probabilmente se fossi a Chiusi sarei opposizione ma onestamente vorrei partecipate a qualcosa di più fatto dalle opposizioni.
Dice che le opposizioni di Chiusi abbiano gravi colpe sul buco dell’ozono, sugli inverni che non vengono più e si vocifera anche che Possiamo abbia delle infiltrazioni dell’isis. Al ridicolo veramente non c’è mai fine così come sono infinite le lingue felpate che leccano i culi di chi conta. Come diceva Totò “Ma mi faccia il piacere”.
Provando a scrivere qualcosa sulla vicenda mi sembra strano che non ci sia niente da ridire sul dittatorello, uomo solo al comando, che senza il minimo di dibattito e contributo pubblico, fa e disfa in un giorno come se le questioni del comune fossero cosa sua, come se stesse seguendo la propria azienda privata. Vergogna per questi comportamenti e vergogna per chi li sottoscrive. Ma certo il problema è delle opposizioni che in questi giorni non hanno cercato un direttore artistico per proporre un festival o non hanno trovato i 300 mila euro che mancano al bilancio della fondazione.
Vai a dirlo te, bravo giornalista, a tutti quelli che avrebbero dovuto lavorare nel festival di Cigni che a noi non importa niente di loro tanto il bravo sindaco ne ha messo in piedi un altro.
Ma hai letto quello che ho scritto? MI pare di no… Pazienza. Non è obbligatirio, Ma prima di commentare sarebbe quantomeno utile, penso…
Non so dove hai letto che avrei chiesto ale opposozioni di cercare un dorettore artistico o di troare 300 mila euro… le ho solo invitate a fare proposte sul tipo di festival, sul taglio da dare alla manifestazioni, sugli obiettivi… e questo per non lasciare il pallino nelle mani esclusive di Bettollini e & c…. Se le opposizioni lo avessero fatto, forse Bettollini avrebbe dovuto confrontarsi, agire allo scoperto, invece di tirare fuori dal clindro una soluzione tampone come il mago Zurlì, senza dir niente a nessuno… Il fatto che un festival si faccia e che si eviti un’estate nel deserto, secondo me è cosa positiva: per i cittadini, per gli operatori commerciali di Chiusi, per quelle persone che lavoreranno al festival nuovo e per l’immagine della città che già è stata compromessa… Quano al metodo Bettollini nell’articolo c’è scritto che avrei preferito un altro approccio (si vede che non hai letto). Ma in assenza di proposte alternative chiaro che poi faccia tutto da solo…
Le opposizioni convocano una conferenza stampa per giovedì prossimo, sul tema Fondazione e festival e nel comunicato non vi è cenno a questa cosa del festival resuscitato, ma solo una serie di “appunti” sull’inadeguatezza del sindaco. Ecco non mi sembra l’approccio giusto al problema. Senza sindacare sugli appunti al sindaco…
Personalmente non credo che i ponti tagliati si possano restaurare solo in virtù della necessità di costruire un festival “low cost”. Ho avuto sempre l’impressione che una grave mancanza del Festival Orizzonti fosse lo scarso coinvolgimento delle realtà artistiche del territorio, che invece rappresentano il punto di partenza per la divulgazione e l’educazione culturale del paese. Credo anche che questo debba essere un obiettivo da tenere presente per chiunque voglia gestire la cultura chiusina. Comodo, però, cercare le realtà territoriali quando non c’è altro. Quanto alle opposizioni, mi pare che la posizione di Possiamo sulle linee guida della Fondazione e le sue attività sia sempre stata chiara, fin dalla campagna elettorale. Forse, talvolta, spetterebbe anche all’attuale Amministrazione convocare le opposizioni (i capigruppo ad esempio) per questioni di tale importanza.
Agnese, il festival Cigni per tre anni ha coinvolto abbastanza largamente le realtà locali (forse più di quanto non lo avesse fatto Rutelli in precedenza), coinvolgendo Carlo Pasquini, laura Fatini, Gabriele Valentini, Gianni Poliziani, Francesco Storelli, Giacomo Testa, Francesca Fenati, Valentina Bischi, Mascia Massarelli Claudia Morgati, Anna Maria Meloni, Silvia Frasson e altri… I ponti li aveva tagliati prima la fondazione gestione Rossi, in generale non in relazione al festival estivo, poi, a fine festival 2016 anche Cigni, per il futuro… Questo per chiarire. Sono d’accordo e l’ho sempre sostenuto, che non si possa prescindere dal coinvlgimento largo delle esperienze culturali (teatro, musica, arte, fotografia, letteratura…) del territorio, ma so bene che a questo punto non sarà facile e serviranno dei bravi reaturatori per rimettere in piedi i ponti tagliati e ricreare un passaggio frequente su quei ponti. Ciò non sarà possibile se le realtà locali verranno cercate solo nel momento del bisogno… e magari solo perché costano meno.
Quanto alle opposizioni è vero che l’amministrazioine potrebbe coinvolgerle di più, ma non è detto che esse debbano aspettare di essere chiamate e coinvolte. Potrebbero promuovere loro delle iniziative e indurre l’amministrazione al confronto… Chi lo vieta?
No, non sono d’accordo sulla “gestione Cigni” versus la “gestione Rutelli”; credo che i Festival organizzati da Rutelli abbiano rappresentato il giusto equilibrio tra offerta culturale e contesto sociale in cui tale offerta viene proposta e un’adeguata integrazione delle realtà territoriali, anche attraverso attività collaterali al Festival. Ma questo è solo il mio pensiero. Rispetto al confronto, no, nessuno lo vieta… ma qualcuno non lo permette e lo sai.
siccome ribellarsi è giusto, se certe cose qualcuno non le permette, è giusto provare a prendersele…
Non solo è giusto, ma è un diritto secondo me. Ma cosa ci possiamo aspettare da un Sindaco che, dopo il Consiglio Comunale, tra i tavoli di una nota birreria, dichiara di aver “fatto sfogare un po’le opposizioni”. Ma di cosa parliamo?
Se mi è permesso inserirmi e dare un mio spassionato parere io credo che dopo questi passaggi sia bene accendere i riflettori sulla verità che a me-forse sbagliando- ma mi appare veramente OGGETTIVA. Si parla delle responsabilità, ed è assodato che ci siano, se non altro quelle politiche per aver visto un debito crescere e non aver fatto nulla per stopparlo, ma stopparlo invece all’ultimo, quando alla fine si sono tirati i buoi nella stalla e si è buttata via la chiave della porta. Questo è inequivocabile, e solo per questo occorrerebbe che se ne traessero le conseguenze, ma queste non vengono tratte per la forza dei numeri, solo per quella: la forza al posto della ragione, della buona politica, dell’etica politica e dei rapporti fra le persone.In pratica si continua il bluff iniziato da parecchio tempo, che coinvolge tutto un apparato, comprimari, vassalli-perchè si tratta di vassalli politici che al posto della ragione usano la forza dei numeri- e via dicendo. Secondo aspetto : Non credo vi siano aspetti da poter essere nascosti, tutto mi sembra palese, è l’indifendibilità è indifendibilità.Punto. Dall’altra parte, e cioè dalla stampa e più propriamente dal tuo giornale Marco, a me sembra che ad ogni piè sospinto ormai da molto tempo sia andata in scena la difesa ad oltranza non di un partito che spesso hai anche aspramente criticato, ma del Sindaco.Come avviene tale fatto? Avviene palesemente-per chi ha memoria e vuole ricordarsi di quanto si dice- con una critica da parte tua del suo operato( non solo nel caso Orizzonti ma anche in altre occasioni…), talvolta anche tagliente e fatta di evocazione di fatti che magari anche le opposizioni hanno dimenticato o nella disorganizzazione amministrativa non hanno badato a sottolineare con forza. Ma dopo, si guardi bene, che una volta detto questo da parte tua, si passa-quando le punte dei coltelli si incominciano ad affilare-è il caso adesso delle risposte di Luca Scaramelli, che ti dico subito che non mi riesce non condividerle.Dopo aver detto questo, si passa a notare la costante che ne viene fuori ormai da diverso tempo dal tuo giornale, finalizzata ad una difesa politica basata più sul pensiero di non rompergli la frittata chè a quanto dalla cosa e dai fatti ne possa derivare(giudizi oggettivi e quali dovrebbero essere le prese di posizione politicamente corrette,vedendo gli aspetti delle cose e dei fatti da sinistra, come tu dici di essere). Se mi permetti sei tu che politicamente non trai le conclusioni di tutto quanto bolla in pentola,tricerandoti ogni volta dietro al fatto ”che tu rilevi le questioni, le scrivi, ma che ti tieni ben alla larga da farne derivare dei giudizi, anzi apri con titoli che Bettollini dopo il tracollo di quanto aveva messo in pentola ” salvi adesso l’estate culturale”….Io ti dico la verità, credevo che tu fossi un po’ più scaltro, scaltro intendiamoci in senso buono, buono al punto di capire che dal momento che sei navigato al punto da comprendere che codesto modo di vedere le cose sia alla fine controproducente anche per lo stesso Bettollini se mi permette lui di dirlo così( non voglio tirare per la giacchetta nessuno eh ?…),perchè la manovra che sottintendi scrivendo in quel modo mi sembra che a parecchi possa essere evidente, e non solo a coloro ai quali tu dica talvolta come dici anche a me-che io dica certe cose per partito preso-.Me l’hai anche insegnato tu che i cani da guardia talvolta non siano cani lupo o rotweiler ma barboncini,frittura insomma, ma anche se così non fosse ed io mi sbagliassi, la riflessione che faccio e che mi viene spontanea conoscendoti è quella che anche se tu fossi in completa onestà intellettuale dal momento che non sei uno sprovveduto e sai bene come funziona la politica e l’etica di chi ti può leggere,io ti dico la verità che se fossi stato nei tuoi panni mi sarei anche astenuto dal fare le riflessioni che fai, proprio per togliere di mezzo questa specie di-non sò come dire, di suspicione tipica che possa venir in mente agli altri che ti leggono e che possa riguardare la funzione del cane da guardia di cui si parlava-.Non è uno scherzo, è come un cruccio che ho da molto tempo e sò che si sente dai miei scritti. Ed invece pavidamente insisti. Beh, per quanto mi riguarda,mi sono sentito di dirti spontaneamente queste cose che hai letto, anche perchè metto anche nel conto che io che non sono nessuno ed avvezzo a ragionare a modo mio, mi possa oggettivamente sbagliare, ma quando si inizia ad essere più di uno nel coro , può darsi anche che quando tuona da qualche parte piova…..Non mi permetto di dare consigli, ma ti ho ripetuto solo la considerazione che ho fatto altre volte e che ogni qualvolta il tempo di più passa mi appare sempre più opportuna.Ma non per me. Io non ho nulla da perdere o da guadagnarci se ti parlo in questo modo-poichè come sai ”nulla devo” – e ti prego proprio per questo motivo di credere che lo faccio senza altre finalità.Tu le cose le scrivi ed il tuo pensiero influenza la gente molto più del mio che ogni tanto ti rispondo, ed è per questo che mi sono permesso di farti sapere il ”patema” che io avrei al tuo posto su tali argomenti.Forse, tirate le somme, sono l’ultimo che ancora si ostina a non credere quello che pensano in diversi, ed è per questo che mi sento ogni volta di essere senza remore. Fra coloro che conosciamo da diverso tempo e fra coloro che di remore ne hanno a parlar chiaro-Chiusi ne è piena- o tendere almeno a parlar chiaro ( non è il mio caso) forse nemmeno ne parlano, e scavalcano la questione relegandone l’importanza a livelli bassi, e neanche si tende a confrontarsi più, poichè viene ritenuto che possa essere inutile.Io in questo ritengo di essere un ostinato, ma talvolta ad andare contro quella che si ritienga l’evidenza, un bell’effetto non fa.Poi liberi tutti, ma quando si parafrasa il detto di Totò ” accà nisciuno è fesso” appena pronunciato, viene da pensare.
LARGO CACIOLI NON È LA SALA DEL CONSIGLIO COMUNALE. AMMESSO E DIFFICILMENTE DA CONCEDERE CHE I “TASSELLI” SAREBBERO ANDATI A POSTO SABATO E DOMENICA QUESTO POSSIBILE SVILUPPO DOVEVA ESSERE CITATO IN QUALCHE MODO VENERDÌ SERA.
Ora c’è da temere che questo sindaco non sia in grado di fornire dati seri sullo stato delle finanze comunali.
Vedremo di che si tratta. Come ho già avuto modo di affermare a suo tempo, tecnicamente non era impossibile produrre un cartellone decente anche se in tempi brevi, soprattutto mantenendo una formula di Festival temporalmente compatta.
Rimangono però tutti i dubbi ab origine: la Fondazione, il suo pesante deficit, il misterioso allontanamento reciproco di e da Cigni, l’intera politica culturale di Chiusi e le gravi omissioni di trasparenza e di metodo.
Le colpe sono chiaramente della Maggioranza, senza discussione e non sono colpe di lieve entità, dopo aver sbandierato persino velleità internazionali. Le Minoranze però hanno perso – politicamente – il servizio (come si dice a tennis). Potevano chiedere a gran voce le dimissioni del Sindaco – imputandogli anche tutto il resto e facendo conto unico – e potevano tratteggiare una linea di politica culturale per Chiusi più pertinente dei soli auspici generici: un modo per candidarsi autorevolmente al governo in un futuro spero prossimo. Dal punto di vista del marketing politico, mi pare invece che Bettollini conosca bene come giocare la sua partita, rispetto al suo elettorato; un marketing politico sul quale, lo ribadisco, dissento totalmente e profondamente.
xLorenzoni. Ma non eri tu che esaltavi la “cultura alta” delle produzioni Cigni? Ora ti va bene il Festival a km 0?
Come ci siamo arrivati? Con le alzate d’ingegno del peggior sindaco degli ultimi trent’anni, di chi l’ha preceduto e di chi gli sta intorno.
Ma questo pare che ti sfugga.
Ti sei infatuato di Bettollini, peggio per te. Avrai i tuoi buoni motivi.
Ma tieni presente che se sai scrivere c’è pure chi sa leggere. E anche tra le righe.
Stai facendo un danno a Chiusi non dicendo la verità sullo stato della politica locale in mano a degli azzeccagarbugli attenti solo a curare il loro orticello elettorale.
Queste cose una volta le capivi benissimo. Ora non più. Non mi interessano i motivi, ma registro la situazione.
A casa mia c’è stato un Consiglio comunale, pochi giorni fa, proprio su questa questione e come al solito il sindaco non ha fatto parola di quello che stava facendo e ora se ne esce col nuovo Festival.
Ma che si gioca alle sorpresine o si amministra una città?
Per me con questa uscita aumenta solo la vergogna, altro che discorsi sull’inizio e la fine delle opere liriche.
Scusa Paolo Miccichè ma le dimissioni le opposizioni le hanno chieste a gran voce e continueranno a farlo. C’è anche un comunicato Icaro stampa che Marco Lorenzoni ha citato qui sopra in un commento ma che non ha neppure pubblicato dando la precedenza alla quercia delle checché.
Icaro lo ha scritto il telefono da solo. Scusate il refuso
A gran voce non direi. Visto che lo ha fatto la consigliera 5s nella replica finale in consiglio. Poi i podemos si sono accodati con un comunicato e un commento su primspagina. Non ho visto manifesti… Quanto al festival, non so se mi andrà bene. Vediamo che propongono. Meglio del deserto può darsi che sia. E che Chiusi continui ad avere un festival credo sia cosa positiva,”al di là di ogni valutazione su come ci si è arrivati…”. Se sarà una cazzata scriverò che è una cazzata. E tutto questo non significa fare il tifo per Bettollini. Ho già scritto che avrei preferito altri approcci e altre proposte anche da parte delle opposizioni, ma non sono arrivate… E mi dispiace. Chiaro che il festival resuscitato all’improvviso e senza farne parola con nessuno denota una tendenza alla gestione autocratica delle cose da parte del sindaco. Ma formalmente la decisione di allestire il festival spetta alla Fondazione. Che domanimattina lo presenta. Doveva anticipare la scelta e comunicarlo prima? Sarebbe stato utile e opportuno, ma non era obbligata. Il sindaco esagera nel fare l’uomo solo al comando? Sì, ma anche perché le opposizioni glielo fanno fare fermandosi alle battute acide sulla sua passione per i cinghiali invece di costringerlo a interloquire e a confrontarsi su proposte precise…
Rieccoci con le colpe dell’opposizione. Adesso il problema sono i manifesti i volantini o i comuicati. Le dimissioni sono state chiaramente chieste e il fatto che da ieri hai il nostro comunicato e non lo hai pubblicato la dice lunga sul tuo comportamento.
avevo scritto un lungo commento che però ho cancellato, per tutta la vicenda basta una sola parola: IMPROVVISAZIONE.
Voglio essere chiaro: non mi riferisco alle opposizioni che so bene quanto possono fare
Marco, io farei una differenza netta tra l’eventuale efficacia di Bettollini in una sua Comunicazione furba verso il corpo elettorale – come del resto anche alcuni programmi televisivi sono immondi ma hanno grandi numeri di ascolto – e la sostanza di quella che è una vera e propria conduzione “autocratica” (termine che tu stesso usi). Questo metodo, consentimi, è inqualificabile e dimostra una disprezzo profondo verso i cittadini e verso la democrazia; così come è davvero paradossale fare differenze tra il Sindaco e il Comune da un lato e la Fondazione dall’altro. E’ come se io ti dessi uno schiaffo e poi accusassi la mia mano di averlo fatto, stigmatizzandone le azioni.
Quanto al discorso sulle Minoranze, ripeto quanto detto spesso in passato: se Chiusi è governato da diversi lustri in questo modo e da questa gente, qualcosa nel metodo di azione dell’opposizione dovrà esserci pure che non funziona.
Un’ultima cosa. Spero che qualcuno riuscirà a spiegarmi cosa significa “cultura alta”. Mi viene il dubbio che non abbia nulla a che fare con i centimetri…e io che ho sempre pensato che la Cultura dovesse essere ad altezza d’Uomo….
Sui metodi mi pare di essere stato chiaro, quanto alle opposizioni io non ho mosso alcuna accusa, se mai delle critiche al modo in cui si sono mosse e si muovono (e tra l’altro critiche tendenti a stimolarle a fare di più in termini di proposta come alternativa di governo e non solo come “cane da guardia”…Il fatto di avere poco potere e poche possibilità di incidere, non esime dal fare proposte, lanciare idee, avere un “pensiero” di fondo, uscire dalla logica del “quante gliene ho dette!”). Non so cosa voglia dire cultura alta… né a quale cultura si ispirerà il nuovo festival.. So che il festival versione Cigni proponeva se mai una “cultura altra”, spesso fuori degli schemi, piuttosto audace nei linguaggi e provocatoria. Immagino, visto che è stato accampato tra i motivi dello stop al festival Cigni, quello che la gente non lo amava, che la proposta artistica sarà più “normale”, meno “audace” e non solo a km zero. Mi dispiace che il festival Cigni sia finito così. Presentava degli aspetti controversi e da rivedere e dei limiti evidenti, ma era comunque una cosa di qualità. E non è vero che volava troppo alto per Chiusi. Chi lo dice non lo ha seguito… Vedremo se quello che proporranno volerà ad altezza d’uomo. Voglio vedere e capire prima di dare giudizi. Sul festival. Sul resto i miei giudizi li ho già dati.
P.S. per Carlo Sacco: certo che uno scrive “Bettollini resuscita il festival e salva l’esate culturale”. Ha cancellato un festival (su indicazione formale del Consiglio Comunale) e ne ha inventato un altro, diverso, con un nuovo direttore artistico, nuovo budget e nuovi obiettivi. Ma con lo steso nome. Ha fatto tutto da solo e tutti lo accusano di aver fatto tutto da solo (anche troppo).Cosa avrei dovuto scrivere? Che l’estate culturale l’ha salvata lo spirito santo? Poi se l’ha salvata davvero o l’ha solo cambiata, magari peggiorandola lo vedremo. Oggi non si può dire.
Luca lascia perdere il vittimismo…con una Maggioranza come questa, è naturale guardare alle Minoranze sperando di vedere una luce in fondo al tunnel. Ed è chiaro che le piene responsabilità c’è l’ha chi governa, a maggior ragione in questo caso che non può dire di aver ereditato i disastri di un’altra amministrazione. Semmai gli appunti – o meglio sarebbe chiamarli stimoli – rivolti a voi, sono sulle modalità: oggi per “bucare” non basta una dichiarazione in Consiglio e un Comunicato stampa, altrimenti nessuno se ne accorge; così come personalmente vorrei capire come Possiamo delinea una politica culturale per Chiusi. Anche perché contrastare quella “governativa” – visto che è inesistente – è davvero facile….basta anche solo “una ideuzza una”.
”…le opposizioni glielo fanno fare fermandosi alle battute acide sui cinghiali? Ma che è sta roba ? Oh Marco, fra le righe ci sò leggere anch’io, soprattutto nel merito e nella forma dei titoli degli articoli.Perchè sono anche quelli che rendono il giusto senso di quello che ti dicevo nell’altro mio lungo intervento precedente.Se ti trovi male a giustificare certe cose prenditela con te non con le opposizioni, che saranno anche scalcinate e poco incisive, ma nel caso tuo che ti dicevo di fronte a quanto succede lo capisco che non sia facile ”glissare” perchè si vede, si sente, e difficilmente ci si sbaglia, ma volere la botte piena e la moglie ubriaca sarebbe una pretesa.Ecco perchè ho citato Totò.
Carlo, non è che scrivo a vanvera… Questo è il comunicato congiunto delle opposizioni che annucia una conferenza stampa su Fondazione e Festival per giovedì prossimo. Io leggo diverse battute sui cinghiali e nessun riferimento al festival resuscitato, che verrà presentato domani. Ti sembra normale? (non ho detto incisivo. Solo normale): http://www.centritalianews.it/chiusi-giovedi-15-giugno-conferenza-stampa-m5s-e-possiamo-sinistra-per-chiusi-su-fondazione-orizzonti-e-festival/
Una domanda forse sciocca: ma dal momento che il Presidente della Fondazione è il Sindaco del Comune di Chiusi perché nel Consiglio di amministrazione non c’è un rappresentante delle opposizioni?
Non ho detto che basta un comunicato stampa o una dichiarazione in consiglio comunale. Credo però che siano sufficienti per far sapere cosa pensiamo di questa amministrazione e visto che lo statuto del comune non permette di presentare una mozione di sfiducia da questo punto di vista è il massimo che possiamo fare. Chiedere le dimissioni di un sindaco non è una cosa banale che si fa ogni giorno, se la richiesta è urlata, scritta in un comunicato o in un manifesto cambia poco. Se poi ci sono organi di stampa che nonostante ne siano in possesso da quasi due giorni non li pubblicano non è un problema che possiamo risolvere noi.
Ma secondo te un Sindaco Presidente che dichiara “Vi chiedo di scommettere sulle nostre risorse. Possiamo ambire ad essere il Festival più importante d’Italia. Io ho l’ambizione che questa città determini un sorpasso su uno dei festival più importati al mondo, cioè Spoleto”accetta consigli dalle opposizioni ? Ma non facciamo discorsi . Belli i tempi in cui i bravi giornalisti anziché fare le sviolinate ai governanti chiedevano a gran voce spiegazioni e mettevano nero su bianco le magagne e le pecche . Spero tu abbia delle validissime ragioni personali per fare tuto il contrario
Nasce la Compagnia Orizzonti. Sono 8 attori e attrici professionisti che dal mese di aprile avvieranno un percorso di formazione con l’attore e performer Roberto Latini, fino a debuttare a Orizzonti Festival 2017 con una nuova produzione.
Maria Valentina Principi, Piergiuseppe Di Tanno, Sara Firrarello, Riccardo Spagnulo, Federica Carra, Nicolò Todeschini, Letizia Bravi e Matteo Ciucci: questi i nomi dei ragazzi selezionati tramite il Bando indetto dalla Fondazione Orizzonti d’Arte, che ha ricevuto nell’arco di tre mesi 445 candidature.
Formazione teatrale e accademica, esperienze eterogenee nell’ambito delle arti performative, collaborazioni con compagnie e teatri istituzionali e sperimentali. Un bacino dunque denso di esperienze e bagagli che Roberto Latini ha avuto modo di conoscere nelle 5 giornate di studio tenute con i candidati dal 16 al 21 marzo presso il Teatro Mascagni di Chiusi.
Dai primi giorni di aprile è previsto un appuntamento mensile per lavorare e realizzare il primo spettacolo della Compagnia Orizzonti in debutto al Festival tra il 27 luglio e il 6 agosto.
Un progetto importante per la Fondazione che vede quest’anno la collaborazione con uno degli artisti più vibranti e poetici della scena teatrale contemporanea, Roberto Latini. Un progetto che va nella direzione di un investimento sempre più sostanziale nella creatività under35 e che aprirà quest’anno un percorso cui la Fondazione intende dare una continuità.Questo è ciò che La Fondazione Orizzonti scriveva meno di due mesi fa il 16 aprile 2017. Non solo non hanno rispetto per le istituzioni , per le opposizioni , per i cittadini ma neanche per i professionisti con i quali avevano preso accordi. Certe figuracce non si ricuciono tanto facilmente. Lorenzoni dice che gli elettori dimenticheranno , io spero di no
Alla fine si torna ai Massimi Sistemi: si è voluta togliere la bussola Destra/Sinistra e si sono smontate le Ideologie, fattori che creavano una prima, fondamentale e duratura scelta di campo.
Quello che rimane allora è una campagna elettorale permanente, dove si preferisce dire agli elettori quello che si vogliono sentir dire, senza alcun progetto a lungo termine. Si, perché le progettualità hanno bisogno di tempo per articolarsi e mal soffrono le contingenze elettorali.
Bettollini muove il timone al bisogno, aggiustando la rotta e cercando di intercettare il “vento” degli elettori. Giusto? No. Produttivo in termini elettorali? Pare di si, visti i risultati da Ceccobao in poi.
Piaccia o no questa è la situazione e l’ultima immagine che l’elettore ha, sembra che ancora paghi molto di più della memoria storica. Se quest’ultima fosse davvero attiva, loro non governerebbero più da un pezzo e avrebbero avuto fortuna a non essere inseguiti con i forconi.
Fondazione Orizzonti.
Io da cittadino e da addetto ai lavori, trovo tutta questa vicenda sbagliata, paradossale e dannosa per le risorse pubbliche.
Mi piacerebbe che le Minoranze facessero una proposta alternativa; non un cartellone artistico – che non spetta all’Opposizione tratteggiare – ma una visione politico-economico-amministrativa di come svolgere l’azione culturale e di turismo culturale (aspetti certamente diversi ma in Italia assolutamente intrecciati). Una proposta su cui informare poi i cittadini, non con un innocuo comunicato stampa ma con una comunicazione capillare, sintetica e frequentemente ribadita, in modo che diventi realmente percepita.
Preciso
Bonella, sono d’accordo con la tua visione, ma non credo che gli elettori non dimenticheranno. Agli elettori- questi elettori-, tali cose da una parte entrano e dall’altra escono. E ricordati dei miei interminabili discorsi sulla ”gente” a questo proposito…. E’ lì il dramma e sono d’accordo che se fosse questa gente fonte di materia critica a parecchi-gente in primo luogo compresa- sarebbe occorso che fossero inseguiti con i forconi.La materia da plasmare è questa, prendiamone atto.Loro si rifiutano di plasmarla, loro la utilizzano come hanno fatto da decadi, e quando è calata la partecipazione e sono scomparse ideologie e partiti, si è affermata solo la ricerca dell’esposizione personale. Una cosa più povera di questa non esiste ed è inutile fare discorsi: questo è quanto passa il sistema.Quelli che hai elencato tu sono discorsi fatti da loro, a cui si accoda tutta una clack che sà gioire dei piccoli successi momentanei perchè crede che servano da diga per non essere spazzati via alla fine. Ecco la visione ridotta che hanno, e si fanno chiamare progressisti…parecchi con tanto di laurea…..ecco la povertà dei giorni nostri.E’ questa, ma soprattutto è della gente e scusa se insisto. E purtroppo la gente cambia solo quando si ribella o sta male al punto che non accetta più che venga presa per i fondelli. Io spero che quel momento possa arrivare, perchè deve essere la democrazia che li leva di torno, non il contrario, ma fino a quando i loro punti di equilibrio consentono di avvalersi della manipolazione della gente,sarà sempre peggio. E tutti, loro compresi, annasperemo nella palude.
Lorenzoni legge solo ciò che gli fa comodo perché nel comunicato delle opposizioni
A) non poteva esserci l’ indicazione della conferenza in quanto il comunicato del sindaco e’ successivo e quindi le opposizioni non ne erano a conoscenza
B) ci sono tutta una serie di suggerimenti che vanno dall’applicazione del decalogo di Montanari alla valorizzazione delle realtà giovanili , di cui ci auguriamo che Il Sindaco dimostri oggi di tenerne conto .
Com’è quando il decalogo di Montanari lo pubblica prima pagina ha un valore e quando viene pubblicato dalle opposizioni no ?
Sono un critico ma non sono mai stata presente al Festival e non desidero intromettermi. Ma a me spaventa questa frase, scritta dai colleghi: “Bettollini. Il quale, con la copertura del Consiglio Comunale (la sua maggioranza), di fatto ha licenziato solo Andrea Cigni e cancellato il suo format. Si è messo in posizione più tranquilla dal punto di vista finanziario e ha chiuso con certe performance troppo di nichia, o troppo audaci o troppo provocatorie e antisistema. La gente questo si ricorderà (e forse è questo che voleva)”. Ora, al di là del populismo che esprime (quante volte la gente, in passato, avrebbe voluto che personaggi come Carmelo Bene o altri non fossero ingaggiati dai teatri per dare spazio a quello meno scomodo, più “facile”, più tradizionale?), mi preoccupa quando il potere decide cosa sia “provocatorio, audace, antisistema o di nicchia”. Ricordo un’Orgia di Pasolini accusata di oscenità da un certo politico… Faccio presente l’ostracismo bigotto a Fa’Afafine. Non entro nel merito ma credo che la politica, quando si occupa di cultura, in generale (magari non nel caso particolare) tenda a vederla come strumento per ottenere voti e ammansire le menti. Spero, nel vs. caso, non sia così.
Carissima Simona Maria Frigerio, non si spaventi la prego per quelle frasi fra virgolette.Se lei pensa che ” il potere” a Chiusi possa preoccuparsi o spaventarsi ( e quindi capire il nesso politico-sociale che sovraintenda al significato delle rappresentazioni poste in essere e delle quali la gente possa storcere il naso ) si sbaglia di grosso. Magari il potere fosse reattivo fino a quel punto…Vorrebbe dire che qualcosa si muova dentro le cellule,ma da quel punto di vista credo che sia un encefalogramma piatto e quanto ne scaturisce da tutta la vicenda è sola e pura grettezza politica prima ancora che culturale.Testimone di quanto dico è il fatto che l’attenzione come si vede alla fine è caduta sulle mere cifre di bilancio,con una analisi mai fatta durante gli svolgimenti passati, ma alla fine quando l’oste porta il conto ci si accorge che la carta di credito con cui si dovrebbe pagare non è onorata. Cosa vuol dire questo può capirlo da sè, a come si sia operato, a cosa si guardi, a cosa si ricorra per cercare di diminuire le responsabilità portate all’attenzione della gente.Quindi, farsi-mi scusi il termine poco ortodosso che le potrà sembrare irrispettoso- tante masturbazioni mentali sull’apprezzamento della natura delle rappresentazioni sia da parte del pubblico che delle maggioranze relative alla materia andata in onda sarebbe uno spreco di energia inutile.La questione è molto molto di più ”materiale”, anzi esclusivamente materiale per chi ha il potere decisionale. Spero di essermi spiegato. e questa è in parte la spiegazione dei momenti di sconcertante silenzio attraverso i quali sono passati per arrivare alla quadratura del cerchio.Molte volte sembra, ma non fanno neppure apposta……mi creda.
La Cultura si deve “fare”, deve manifestarsi, strutturalmente anarchica, non può essere organizzata a priori. Il Turismo culturale, viceversa, si. In questo caso Bettollini ha sbagliato tutto – oltre ad un comportamento più da Federale che da Sindaco – tranne l’ultima mossa, in cui ha rimesso la barra dritta rispetto a risorse pubbliche impiegate male, assicurando comunque un’attività estiva interlocutoria anche rispetto ai finanziamenti ministeriali possibilmente da non disperdere.