APPELLO DEGLI ARTISTI E TECNICI DI ORIZZONTI: TRATTAMENTO #INUMANO!
CHIUSI – Circola da oggi su facebok un appello già firmato da 64 persone e diffuso da Anna Pozzali, addetta stampa del festival Orizzonti versione Cigni. L’apello è amarissimo e incazzato. Si capisce già dal titolo “Scusateci, abbiamo giocato”. E anche dall’immagine posta in calce al testo: #inumano. Cioè un gioco di parole sul titolo della nuova versione del festival, affidata alla direzione artistica di Roberto Carloncelli (#umano). E infatti l’appello di Anna Pozzali (FOTO) e gli altri primi 63 firmatari rifà la storia del festival, esprime tutta la sorpresa e l’amarezza per la sospensione improvvisa:
“Il debito è così imponente da impedire anche un investimento minimo da parte della Fondazione sul festival”, così ci è stato detto. E mentre, ancora attoniti, cercavamo di realizzare quanto accaduto alla velocità della luce, senza chiedere un parere e chiudendo le porte alla Direzione Artistica disponibile a rivedere il programma senza però sacrificare o snaturare la mission di OrizzontiFestival, viene convocata una conferenza stampa con cui l’Amministrazione comunica la nascita di un Festival Orizzonti 2017 nuovo di zecca!
Nuova la direzione artistica, nuovo il programma e nuovo l’approccio artistico. Per questo Orizzonti Festival 2017 nuovo di zecca le risorse sono state trovate… allora un minimo di disponibilità economica c’era, solo si era deciso di spenderla diversamente. E allora, visto che stavamo giocando, al diavolo gli artisti che già lavoravano alle produzioni, al diavolo le compagnie in residenza e il lavoro che lo staff da novembre 2016 portava avanti; al diavolo le partnership di cui ci si stimava tanto, al diavolo le collaborazioni e le opportunità tutte under 35 che si erano impostate. Perché di spettacolo dal vivo si trattava, non stiamo parlando di lavoratori veri!“. Questo è solo uno dei passaggi del documento. Ma la dice lunga su quale sia lo stato d’animo degli ex “operatori e protagonisti” del festival versione Cigni.
Dice ancora l’appello “OrizzontiFestival era anche tanti volti e tante persone e questo troppo spesso sfugge a chi goffamente si trova a gestire politiche culturali senza l’adeguata competenza“. E qui c’è la sentenza verso il management della Fondazione e il Comune che hanno roversciato il tavolo e cambiato le carte da gioco.
Il documento si conclude con l’invito a leggere, aderire e diffondere; “Scrivi una mail a inumano.orizzonti@gmail.com per aderire all’appello, diffondi #INUMANO sui social e gira questo appello tramite mail ai tutti i tuoi contatti!”
Il festival è stato salvato, quest’anno se ne farà uno certamente dignitoso, ma diverso. Ma gli artisti, i tecnici, i giornalist, gli operatori vari coinvolti nel festival dal 2014 al 2016 e già in moro per partecipare anche all’edizione 2017, non sono contenti per niente di questo. E lo dicono. Anzi sembrano intenzionati a fare una loro campagna di stampa contro una scelta che ritengono sbagliata, mal motivata e alla fine… “inumana” nei loro confronti. Ma la campagna è, per forza di cose, anche contro la classe dirigente chiusina e contro una città che non ha saputo difendere un gioiello, una sua punta di eccellenza, decidendo di cambiare strada senza tanti complimenti.
Tutto questo Bettolini & C. forse lo avranno messo in conto. Ma di certo non è buona pubblicità. La rete è un tam tam sia per le cose positive che per quelle negative.
ANNA POZZALI, chiusi, ORIZZNTI FESTRIVA
aver preso in giro artisti, professionisti della comunicazione, organizzatori , compagnie e non ultimo noi spettatori fa’ di voi solo piccoli esseri.
Che cazzate..ci credo che gli rode, dove li trovano altri scemi che pagano fior di quattrini per farli stare in vacanza per un mese a spese nostre!! Erano più loro che gli spettatori del festival…. per fortuna il giochino è finito! Ci avete mangiato anche troppo e comunque come diceva la mi nonna mai sputare sul piatto dove si è mangiato!
Che dire? Piena solidarietà agli artisti trattati come pezze da piedi.
Qui non si tratta di discutere la qualità e i fini del Festival ma più semplicemente di una scelta non seria.
Inutile girarci intorno, se nella vita subiamo un trattamento come quello riservato a questi artisti non tiriamo in ballo altri concetti se non quello di #inumano e di mancanza di serietà.
Chi comprerebbe un’auto usata da chi disdice impegni in questo modo?
Un’altra cosa che va sottolineata è il silenzio assordante non solo di Stefano Scaramelli ma di tutti gli “artisti locali” che, tranne due o tre lodevolissime eccezioni, hanno preferito fare i pesci in barile e non dire nulla su questa squallida vicenda.
Hanno avuto paura che nessuno li avrebbe più chiamati a fare qualcosa a Chiusi?
Quando rappresentano la serietà, il coraggio, la dignità, la coerenza poi nella vita di tutti i giorni se ne dimenticano?
Che dire? È vergognoso il trattamento riservato a queste persone che con serietà avevano preso un impegno. Si può solo esprimere solidarietà e denunciare coloro che,con arroganza esercitano il potere. Ieri un comunicato del PD elogiava il coraggio con cui il sindaco ha affrontato tutta la vicenda, io penso che non sanno quel che dicono o non hanno mai dovuto faticare per avere un lavoro, altrimenti avrebbero avuto più rispetto per queste persone.
In un commento sotto il post originale un giovane artista dice ” “A me non me ne frega un cazzo né degli artisti né della gente che viene a Chiusi” (cit.)….. se mi sfrulla pubblico l’audio integrale….mmmm n’ho una vogliaaaaa! Oioi!” Che questo audio sia reso pubblico
Che cazzate..ci credo che gli rode, dove li trovano altri ingenui che pagano fior di quattrini per farli stare in vacanza per un mese a spese nostre!! Erano più loro che gli spettatori del festival…. per fortuna il giochino è finito! Ci avete mangiato anche troppo e comunque come diceva la mi nonna mai sputare sul piatto dove si è mangiato!
La cosa peggiore è vedere gente come Fiorani e opposizione che ora difendono Cigni e company…gli avete dato dell’incapaci per non dire altro fino a un mese fa, dai su! #coerenza
Bravo Luciano,anch’io la penso così’.Il nulla,posizioni indifendibili da ogni punto di vista,politico,umano, etico.Ricordo la battuta del baba’.
Credo ci sia poco a aggiungere. Una figuraccia storica per il nostro paese di fronte all’intero mondo del teatro. Mi associo alla considerazione di Luciano sulla scarsa solidarietà espressa dagli artisti locali.
Come lista “Possiamo sinistra per Chiusi”, abbiamo espresso la nostra solidarietà con una mail all’indirizzo pubblicato dagli artisti.
La mia solidarietà. Aggiungo soltanto che se si fosse seguito il coniglio di chiudere la Fondazione già qualche anno fa questi artisti oggi molto probabilmente avrebbero evitato questo ignobile trattamento.
Ho letto l’appello di Anna Pozzali. Come darle torto, ovviamente dal suo punto di vista e da quello dei molti artisti coinvolti. D’altronde anche a lei era stato detto che quella scatola a forma di automobile avrebbe potuto caricare delle persone e farle viaggiare; e in molti ci hanno creduto. Io invece più carne al fuoco mettevano (in primis la costosa Opera lirica) e meno ci credevo; non per loro demerito ma per le condizioni, prima fra tutte la realtà delle performing arts in Italia e quella oggettiva di Chiusi (sia economica che per una classe dirigente e politica lontana anni luce da queste prospettive artistiche e da questi “orizzonti”)
Per un progetto siffatto ci volevano ben altre risorse, ben altre volontà e ben altre spalle coperte. Sempre che Chiusi fosse il posto idoneo per un progetto come questo; e di questo, francamente, dubito molto. Solo nella provincia di Siena, oltre al capoluogo stesso (con la Chigiana prima fra tutte), ci sarebbe prima almeno Montepulciano come sede elettiva per un’operazione come questa.
Last but not least…questo lavorare gratis mi manda davvero in bestia: non solo “droga” alla lunga i budget ma, se non come breve fase interlocutoria, è esattamente il contrario di quello che è giusto (avere un corrispettivo in cambio del lavoro svolto) e di quello che serve a questo Paese (posti di lavoro reali)
X del Segato Andrea:la cosa peggiore e’quella di non saper leggere perché siamo nell’anno 2017 .Secondo me c’ha capito ben poco su tutta la questione se dice che Fiorani difenda Cigni.xNeriPierluigi.Scusi chi ci avrebbe mangiato?Chiarisca,per ch’ di questi tempi sarebbe utile,anche perché codesti discordi che sia riprovevole sputare sul piatto dove si mangia hanno un significato preciso.Di carattere etico intendevo.
Forse non si è capito o non si vuol capire ( più facile )che le opposizioni non difendono Cigni ne tanto meno il “poro” Festival ma tutti i giovani artisti con i quali questa amministrazione aveva preso un impegno. Non é corretto mandarli a casa dall’oggi al domani . Oramai l’impegno era stato preso e per questo anno andava mantenuto. Ma dov’è finita la serietà , il rispetto per i lavoratori , la solidarietà . A meno che non si pensi che gli artisti non siano dei lavoratori . Ormai di questi tempi si pensa più ai voti che alle persone. Molto probabilmente chi scrive certe sciocchezze non si è mai trovato a dover optare per un lavoro o per l’altro perv poi ritrovarsi senza nulla in mano. Sig . Del Segato se fosse successo a lei , ai suoi figli o ai suoi nipoti avrebbe fatto le stesse osservazioni ? Già, ma cosa importa tanto è successo ad altri
Io credo che l’amministrazione avesse preso un impegno con Cigni. Non coi giovani artisti. Con questi ultimi l’impegno lo aveva preso il direttore artistico. E se mai la Fondazione. Che però prendeva il “pacchetto completo” proposto ogni anno da Andrea Cigni. Seconda cosa: se Cigni avesse accettato il ridimensionamento di questa edizione del festival (con un budget di 100 mila euro invece che 270 mila) forse alcuni artisti avrebbero potuto portare avanti e presentare i loro lavori. Non tutti avrebbero perso tutto… Terza cosa: se uno dei punti di forza del festival versione Cigni era costituito dal fatto che gli spettacoli venivano “prodotti” dalla Fondazione e allestiti a Chiusi, per poi andare in giro per l’Italia e non solo, come mai in 3 anni non è entrato un euro alla Fondazione da queste produzioni? E’ mancata la commercializzazione? Chi se ne doveva occupare? oppure quegli spettacoli non hanno girato? E se invece hanno girato perché non è arrivato un euro? Quanto alla mancata solidarietà degli artisti locali ai professionisti di Orizzonti giubilati, mi viene da chiedere: quanti artisti professionisti, oggi incazzati neri per lo stop al loro lavoro, espressero solidarietà agli artisti locali, quando Andrea Cigni, con quell’intervista di settembre 2016, praticamente li cacciò dal festival tagliando tutti i ponti con le compagnie del territorio?
Ultima nota: la solidarietà agli artisti giubilati da parte di persone e movimenti politici che hanno sempre osteggiato e criticato duramente il festival versione Cigni (“roba per pochi”, “troppo costoso”, “soldi spesi male”, “spettacoli di nicchia e autoreferenziali”…) mi sembra dunque un tantino “interessata”. E interessata più alla propaganda anti-amministrazione che non al nocciolo del problema… Opinione personale, naturalmente.