COME METTERE A FRUTTO RISORSE E GIACIMENTI CULTURALI. SABATO A CETONA INIZIATIVA CON MARINA VALENSISE, DAVIDE CROFF E PAOLO FRANCHI
CETONA – «La cultura è come la marmellata: meno ne hai, più la spalmi». Marina Valensise, giornalista e scrittrice, parte da questo slogan, apparso sui muri della Sorbona nel maggio ’68, per illustrare uno dei paradossi italiani: il paese con il patrimonio più ricco del mondo è incapace di valorizzarlo, mentre altri prosperano su fortune molto meno cospicue. Fin dal titolo, il suo libro ha il sapore di una provocazione, ma è frutto di un’esperienza concreta. La sua, come direttrice dell’Istituto Italiano di Cultura a Parigi. Nel libro intitolato appunto “La cultura è come la marmellata” (Marsilio Editore) la racconta e spiega come ha fatto a rinnovare la sede dell’istitituto, a moltiplicare il numero dei visitatori e a raddoppiare le entrate proprie rispetto a contributo statale.
Il segreto? Il coinvolgimento delle imprese. La virtuosa contaminazione e la potente sinergia tra pubblico e privato a favore del patrimonio. Una valorizzazione partecipata, insomma.
Il libro, ricco di aneddoti gustosi e frutto di mille incontri con personalità che nei più vari settori – dal design alla cucina, dall’architettura alla musica – danno lustro all’Italia nel mondo, si unisce al monito a tornare protagonisti in nome della cultura sul piano internazionale, offrendo un decalogo di semplici regole per applicare questo modello alla realtà quotidiana delle istituzioni e delle imprese. Insomma una sorta di manuale per mettere a frutto risorse e veri e propri giacimenti, spesso lasciati languire sotto una coltre di polvere, se non addirittura in abbandono.
La cultura, intesa come patrimonio artistico, architettonico e storico, ma anche come esperienze e professionalità è il petrolio italiano e può veramente diventare, non solo carburante, ma anche il motore del futuro…
Sabato 29 aprile l’autrice Marina Valensise presenterà il suo libro a Cetona. Ne parleranno con lei il diplomatico Antonio Armellini, il banchiere Davide Croff e il giornalista Paolo Franchi. L’appuntamento è alle 17,30 presso la sala SS. Annunziata in piazza Garibaldi.
Dopo le Giornate della Cultura svoltesi a Chiusi nei mesi di ottobre e novembre (non esattamente gli Stati generali che avevamo proposto da queste colonne ma qualcosa di simile) in cui si parlò molto di come “censire” e “mettere in produzione” le risorse culturali materiali e umane – quindi patrimonio e giacimenti sommersi – di questo territorio, l’iniziativa cetonese promossa dalla Fondazione Balestrieri e dal Comune ci sembra interessante. Un utilissimo contributo a quella discussione avviata e purtroppo rimasta un po’ sospesa…
Antonio Armellini, CETONA, Davide Croff, Fondazione Balestrieri, Marina Valensise, Paolo Franchi