CHIUSI, POLEMICHE TRA 5 STELLE E MAGGIORANZA SU CASA DELLA SALUTE E CENTRO MEDICO
CHIUSI – Secondo i 5 Stelle, a Chiusi il servizio sanitario di base, cioè quello offerto in primo luogo dai medici di famiglia, presenta disparità di trattamento e una situazione complessiva che favorisce i cittadini di Chiusi Scalo e penalizza invece quelli di Chiusi Città. Anzi a Chiusi città, tale disparità di trattamento inciderebbe negativamente anche sulle attività economiche, già falcidiate dalla crisi e in condizioni precarie da tempo.
Il movimento grillino ha presentato una mozione in Consiglio Comunale in cui si parla di cittadini di serie A e cittadini di serie B…
Il riferimento è alle modalità operative della Casa della Salute di Chiusi Città, presso l’ex Ospedale e a quelle del Centro Medico S. Maria della Misericordia a Chiusi Scalo, che, a detta dei 5 Stelle, garantisce un servizio più efficiente e veloce, inducendo anche i residenti del centro storico a recarsi, se possibile, alla struttura della Stazione, per evitare lunghe file e tempi morti, con conseguente danno per la già asfittica economia e vitalità sociale della città vecchia…
In Consiglio, la maggioranza ha replicato in modo secco e sprezzante, accusando i 5 Stelle di “strumentalizzare la questione della salute, per perorare invece interessi particolari di tipo diverso”…
Il sindaco, l’assessore Sara Marchini e altri esponenti Pd-Psi (Simone Agostinelli, per esempio) hanno risposto punto su punto respingendo le accuse ed esprimendo solidarietà ai medici del Centro di Chiusi Scalo.
In particolare Giunta e Maggioranza hanno ricostruito la storia delle due strutture mettendone in evidenza le analogie e le differenze. La prima delle quali è che la Casa della Salute presso l’ex Ospedale è una struttura totalmente pubblica, cioè della Asl, dove vengono erogati vari servizi sanitari di base, mentre quella di Chiusi Scalo è una struttura privata, cioè è una cooperativa di 9 medici di famiglia che hanno deciso di associarsi in un unico ambiente per favorire l’utenza e per ottenere delle economie di scala attraverso alcuni servivi in comune (segreteria, infermieri, rilascio di ricette ripetitive ecc.).
La cooperativa di medici riceve sovvenzioni pubbliche per il servizio svolto? Sì, perché la Asl prevede incentivi ai medici che si associano e si riuniscono in un unico ambiente…
Anche i locali sono privati, non della Asl, ma della Confraternita di Misericordia. Che in quell’edificio avrebbe dovuto realizzare un centro di accoglienza. Quando la struttura venne aperta, da queste colonne, facemmo presente che forse sarebbe stato meglio allestire il Centro Medico in un edificio neutro, ugualmente accessibile (ce ne sono tanti di locali vuoti allo Scalo), evitando di “favorire” una associazione invece che un’altra, per di più religiosa, quindi con implicazioni relative anche alle sensibilità dell’utenza… La nostra fu una voce nel deserto. Gli stessi 5 Stelle all’epoca non dissero una parola. E anche adesso, pur puntando il dito contro la struttura di via Redi, di tutto parlano meno che di questo specifico aspetto…
Per quanto riguarda la Casa della Salute di Chiusi Città, è vero che non ha la “segreteria centralizzata”, né il servizio di rilascio delle ricette ripetitive senza attendere il medico, ma è altrettanto vero che vede presenti e attivi tutti i servizi specialistici. Ovvero: punto prelievi; laboratorio infermieri; assistenza domiciliare; medico di comunità; segretariato sociale; servizio fisioterapia; servizio logopedia; e poi cardiologia, reumatologia, dermatologia, neurologia, oculistica, otorinolaringoiatria, consultorio estetico e ginecologico e l’ambulatorio di utti i medici di base che sono gli stessi dello Scalo. Lì – questa la differenza – non sono previsti incentivi per i servizi in comune. E non si capisce perché la Asl incentivi i privati ad associarsi, ma non favorisca le proprie strutture per trovare soluzoni analoghe…
Giusto, comunque chiedere che i servizi socio-sanitari funzionino al meglio, che le liste e i tempi di attesa siano i più brevi possibile, che gli incentivi vadano anche alle strutture pubbliche, ma mettere in piedi una battaglia politica sull’assunto che un servizio meno efficiente di quello dello Scalo penalizza i commercianti e i baristi, insomma lascia un po’ perplessi. Come se il centro storico di Chiusi vivesse solo per i 4 caffè garantiti dall’utenza della casa della salute. Perché alla fine di 4 caffè si tratta. Al massimo. Che vitalità commerciale e sociale possono garantire al centro storico le persone che vanno a fare le analisi del sangue o una visita medica?
Il problema di avere una sanità di base funzionante, efficiente, sicura e non sciatta, facilmente accessibile e possibilmente senza fare code chilometriche è un problema reale. E parlarne fa sempre bene. Anche parlarne in modo problematico e critico…
Però l’iniziativa dei 5 Stelle sembra dettata dalla ricerca di un quarto d’ora di visibilità, magari per accaparrarsi il consenso di qualche operatore col dente avvelenato. Anche questo fa parte della politica. Niente di nuovo.
Questa volta i Podemos non hanno votato la mozione pentastellata, come in altri frangenti. Si sono astenuti, ponendosi a metà strada tra i 5 Stelle e la maggioranza. Segno che anche loro hanno trovato la polemica dei 5 Stelle quantomeno poco convincente.
Il problema di fondo probabilmente è a monte: e sta nello smantellamento e impoverimento progressivo e sistematico della sanità pubblica a vantaggio delle strutture private. E questa linea ha visto impegnati sia la destra che il centro sinistra da almeno 20 anni a questa parte.
5 STELLE, Casa della salute, Comune di Chiusi
DELIBERAZIONE DEL DIRETTORE GENERALE
N° 414 DEL 13/11/2014
OGGETTO: Accordo tra AUSL7 Zona Val di Chiana Senese e, Aggregazione Funzionale Territoriale n. 8 per la costituzione Casa della Salute di Chiusi
“Nel Centro storico di Chiusi, presso i locali dell’attuale distretto, viene realizzata la Casa della Salute, quale struttura principale della AFT n° 8. I Medici di Medicina Generale (MMG) indicati nell’allegato A si impegnano ad essere presenti presso la struttura nei rispettivi orari
per complessive 41 (quarantuno) ore settimanali, distribuite in orario antimeridiano e pomeridiano dal lunedì al venerdì, da aumentare in caso di maggiore domanda sanitaria (vedi allegato). La Asl 7 garantisce l’indennità per il collaboratore di studio e di infermiere
professionale a tutti i Medici di Medicina Generale ed al Pediatra di Libera Scelta che prestano la loro attività professionale all’interno della Casa della Salute, nelle modalità e tempi disciplinati nel presente accordo”.
La Usl paga oltre 117.000 euro per questa convenzione.
E’ realizzata a Chiusi città questa condizione pagata con i soldi pubblici, cioè nostri? Gradirei una tua risposta semplice semplice.
I riflessi economici sono per sovrammercato.
Il punto è come vengono spesi i soldi pubblici nel sistema Pd della sanità.
Ho avuto evidentemente una informazione sbagliata o imprecisa circa gli “incentivi” per i servizi in comune (infermiere ecc.) presso la strttura di Chiusi Città. E se l’incentivo c’è è giusto che il servizio “in comune” venga messo a disposizione. E ritengo sia giusto battersi perché ciò avvenga. Ma già nell’articolo ho scritto che “non si capisce perché la Asl incentivi i privati ad associarsi, ma non favorisca le proprie strutture per trovare soluzioni analoghe”. Mi pare che il mio pensiero a tal proposito sia chiaro.
Il problema sono sempre e solo i soldi: chi li spende, come li spende e a favore di chi.
Non è difficile con questo schemino orizzontarsi in quel che ci accade intorno.
Non solo i soldi, anche le volontà politiche, le pressioni e le vocazioni privatistiche di certi ambienti che sono contigui e condizionano la politica in quanto serbatoi di voti…
Qui non si tratta di dare ragione ai 5 Stelle o ad altri ma di risolvere un vero problema di ingiustizia sociale.
Da semplice osservatore che ha seguito dall’esterno la vicenda mi sembra veramente PATETICO come la maggioranza, rispondendo con la solita arroganza, tipica di chi si trova in difficoltà, abbia strumentalizzato, deviandone il senso, una legittima richiesta di eliminare un’evidente disparità di conduzione tra una struttura privata e una pubblica, oltretutto con la poco chiara utilizzazione di contributi pubblici che non si sa perché non vengano utilizzati nella struttura pubblica dal momento che sono messi a disposizione.
La disparità di conduzione è oltremodo evidente dal momento che solo da una parte, quella privata, oltretutto gestita dalle stesse persone, ci sono tutte le condizioni per soddisfare al meglio le richieste degli utenti, con tanto di infermieri professionali che aiutano lo smaltimento dei tempi di attesa intervenendo nei piccoli problemi e nella ripetizione delle ricette.
Una vera amministrazione di sinistra avrebbe dovuto prendere atto del problema ed adoperarsi per risolverlo invece di tirare in ballo la difesa della professionalità dei medici che nessuno, mi sembra, leggendo gli atti, abbia messo in dubbio, oppure la stupidaggine degli interessi di qualche imprenditore, frutto solo di qualche mente deviata.
Per dirla tutta mi sembra poi che le ultime amministrazioni non siano state insensibili alle esigenze degli imprenditori, o forse solo di quelli in qualche modo ritenuti “vicini”?
Per i cittadini, infine, sarebbe utile che gli amministratori rispondessero nel merito perché, alla fine, chi subisce i disagi sono sempre loro e soprattutto quelli più indifesi, cioè gli anziani e i malati.
Si, secondo me c’è stato un difetto di comunicazione anche nella presentazione della mozione dei 5 stelle. “I riflessi economici …” se li potevano risparmiare. La Marchini ha comunque risposto che i collaboratori di studio e infermiere essendo lavoratori privati (sebbene pagati da incentivi pubblici sic!) non possono lavorare nelle strutture pubbliche… Io l’ho capita così… Infatti quello di Possiamo che gli veniva da ridere per via del difetto di comunicazione si è astenuto.
https://www.primapaginachiusi.it/2017/03/la-casa-della-salute-di-chiusi-citta-una-delibera-della-asl-rimasta-lettera-morta-mai/
Forse, e dico forse perché l’argomento andrebbe approfondito, la Marchini è stata male informata perché i collaboratori di studio e gli infermieri sarebbero al servizio dei medici di base e non della struttura pubblica e quindi, in quanto tali, potrebbero svolgere le loro funzioni negli orari di presenza dei medici stessi. Altrimenti non si spiegherebbe perché nella delibera della AUSL 7 si “garantisce l’indennità per il collaboratore di studio e di infermiere professionale a tutti i Medici di Medicina Generale ed al Pediatra di Libera Scelta che prestano la loro attività professionale all’interno della Casa della Salute”.
XMercanti. Cioè secondo la signorina assessora la Usl (cioè il pubblico che usa i nostri soldi) fa una convenzione con i medici di medicina generale (quelli di famiglia, si diceva una volta) in occasione dell’istituzione della Casa della Salute per riunirli proprio nella Casa della salute offrendogli gli ambulatori gratis e poi gli ci aggiunge 109.000 euro per pagarci l’infermiere professionale e il collaboratore di studio che però non devono usare nella struttura pubblica ma nei loro studi privati.
Ma ci prendono per scemi o la Usl è diventata Babbo Natale?