CHIUSI, POLEMICHE TRA 5 STELLE E MAGGIORANZA SU CASA DELLA SALUTE E CENTRO MEDICO

giovedì 02nd, marzo 2017 / 18:02
CHIUSI, POLEMICHE TRA 5 STELLE E MAGGIORANZA SU CASA DELLA SALUTE E CENTRO MEDICO
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CHIUSI – Secondo i 5 Stelle, a Chiusi il servizio sanitario di base, cioè quello offerto in primo luogo dai medici di famiglia, presenta disparità di trattamento e una situazione complessiva che favorisce i cittadini di Chiusi Scalo e penalizza invece quelli di Chiusi Città. Anzi a Chiusi città, tale disparità di trattamento inciderebbe negativamente anche sulle attività economiche, già falcidiate dalla crisi e in condizioni precarie da tempo.

Il movimento grillino ha presentato una mozione in Consiglio Comunale in cui si parla di cittadini di serie A e cittadini di serie B…

Il riferimento è alle modalità operative della Casa della Salute di Chiusi Città, presso l’ex Ospedale e a quelle del Centro Medico S. Maria della Misericordia a Chiusi Scalo, che, a detta dei 5 Stelle, garantisce un servizio più efficiente e veloce, inducendo anche i residenti del centro storico a recarsi, se possibile, alla struttura della Stazione, per evitare lunghe file e tempi morti, con conseguente danno per la già asfittica economia e vitalità sociale della città vecchia…

In Consiglio, la maggioranza ha replicato in modo secco e sprezzante, accusando i 5 Stelle di “strumentalizzare la questione della salute, per perorare invece interessi particolari di tipo diverso”…

Il sindaco, l’assessore Sara Marchini e altri esponenti Pd-Psi (Simone Agostinelli, per esempio) hanno risposto punto su punto respingendo le accuse  ed esprimendo solidarietà ai medici del Centro di Chiusi Scalo.

In particolare Giunta e Maggioranza hanno ricostruito la storia delle due strutture mettendone in evidenza le analogie e le differenze. La prima delle quali è che la Casa della Salute presso l’ex Ospedale è una struttura totalmente pubblica, cioè della Asl, dove vengono erogati vari servizi sanitari di base, mentre quella di Chiusi Scalo è una struttura privata, cioè è una cooperativa di 9 medici di famiglia che hanno deciso di associarsi in un unico ambiente per favorire l’utenza e per ottenere delle economie di scala attraverso alcuni servivi in comune (segreteria, infermieri, rilascio di ricette ripetitive ecc.).

La cooperativa di medici riceve sovvenzioni pubbliche per il servizio svolto? Sì, perché la Asl prevede incentivi ai medici che si associano e si riuniscono in un unico ambiente…

Anche i locali sono privati, non della Asl, ma della Confraternita di Misericordia. Che in quell’edificio avrebbe dovuto realizzare un centro di accoglienza. Quando la struttura venne aperta, da queste colonne, facemmo presente che forse sarebbe stato meglio allestire il Centro Medico in un edificio neutro, ugualmente accessibile (ce ne sono tanti di locali vuoti allo Scalo), evitando di “favorire” una associazione invece che un’altra, per di più religiosa, quindi con implicazioni relative anche alle sensibilità dell’utenza…  La nostra fu una voce nel deserto. Gli stessi 5 Stelle all’epoca non dissero una parola. E anche adesso, pur puntando il dito contro la struttura di via Redi, di tutto parlano meno che di questo specifico aspetto…

Per quanto riguarda la Casa della Salute di Chiusi Città, è vero che non ha la “segreteria centralizzata”,  né il servizio di rilascio delle ricette ripetitive senza attendere il medico, ma è altrettanto vero che vede presenti e attivi tutti i servizi specialistici. Ovvero: punto prelievi;  laboratorio infermieri;  assistenza domiciliare; medico di comunità; segretariato sociale;  servizio fisioterapia; servizio logopedia; e poi  cardiologia, reumatologia, dermatologia, neurologia, oculistica, otorinolaringoiatria, consultorio estetico e ginecologico e l’ambulatorio di utti i medici di base che sono gli stessi dello Scalo. Lì – questa la differenza – non sono previsti incentivi per i servizi in comune. E non si capisce perché la Asl incentivi i privati ad associarsi, ma non favorisca le proprie strutture per trovare soluzoni analoghe…

Giusto, comunque chiedere che i servizi socio-sanitari funzionino al meglio, che le liste e i tempi di attesa siano i più  brevi possibile, che gli incentivi vadano anche alle strutture pubbliche, ma mettere in piedi una battaglia politica sull’assunto che un servizio meno efficiente di quello dello Scalo penalizza i commercianti e i baristi, insomma lascia un po’ perplessi. Come se il centro storico di Chiusi vivesse solo per i 4 caffè garantiti dall’utenza della casa della salute. Perché alla fine di 4 caffè si tratta. Al massimo. Che vitalità commerciale e sociale possono garantire al centro storico le persone che vanno a fare le analisi del sangue o una visita medica?

Il problema di avere una sanità di base funzionante, efficiente, sicura e non sciatta, facilmente accessibile e possibilmente senza fare code chilometriche è un problema reale. E parlarne fa sempre bene. Anche parlarne in modo problematico e critico…

Però l’iniziativa dei 5 Stelle sembra dettata dalla ricerca di un quarto d’ora di visibilità, magari per accaparrarsi il consenso di qualche operatore col dente avvelenato. Anche questo fa parte della politica. Niente di nuovo.

Questa volta i Podemos non hanno votato la mozione pentastellata, come in altri frangenti. Si sono astenuti, ponendosi a metà strada tra i 5 Stelle e la maggioranza. Segno che anche loro hanno trovato la polemica dei 5 Stelle quantomeno poco convincente.

Il problema di fondo probabilmente è a monte: e sta nello smantellamento e impoverimento progressivo e sistematico della sanità pubblica a vantaggio delle strutture private. E questa linea ha visto impegnati sia la destra che il centro sinistra da almeno 20 anni a questa parte.

 

 

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