I manifesti contro il Papa e… le lettere anonime di 15 anni fa contro il “compagno vescovo” Cetoloni
Ricordo che una quindicina di anni fa a Chiusi e Montepulciano circolavano delle lettere anonime e anonimi volantini lasciati qua e là, nei quali si criticava l’orientamento troppo “progressista” del vescovo Mons. Rodolfo Cetoloni, che era arrivato da poco alla guida della diocesi. “Il compagno vescovo” lo definivano sprezzantemente quei documenti senza firma. Primapagina riprese la definizione in senso opposto, rilanciandola per sottolineneare al contrario l’importanza delle posizioni del vescovo Cetoloni sulla guerra in Iraq, sul perenne conflitto israelo-palestinese, ma anche sulle questioni sociali della Valdichiana. A quattr’occhi Mons. Cetoloni su quella etichetta di “compagno Vescovo” ci scherzava sopra (almeno con il sottoscritto e con noi di Primapagina), senza prendersela. Forse non lo disturbava più di tanto.
Ma era chiaro che una certa parte della Chiesa locale, quella più tradizionalista, più legata alle sacrestie che alla società civile, mal digeriva certe posizioni (che a dire il vero, all’epoca non erano solo del Vescovo, ma anche dei suoi più stretti collaboratori, da don Icilio Rossi a don Carlo Prezzolini, per citarne alcuni…). C’era ancora in Valdichiana una Chiesa e un “ambiente cattolico” in senso lato che all’attivismo quasi movimentista, pacifista, antimilitarista, attento alle questioni del lavoro del vescovo in maniche di camicia Cetoloni preferivano senza dubbio la gestione paludata, tradizionale del suo predecessore Mons. Giglioli, grande teologo e esperto di questioni vaticane, ma piuttosto estraneo alle questioni del vivere quotidiano della gente e ai grandi conflitti del mondo. Nel 2013 Mons. Cetoloni è stato trasferito a Grosseto.
Ieri a Roma sono comparsi dei manifesti, anonimi, e affissi abusivamente, contro Papa Francesco.
Sotto ad una fotografia di Papa Bergoglio con espressione rabbuiata, la frase: “A Francè, hai commissariato Congregazioni, rimosso sacerdoti, decapitato l’Ordine di Malta e i francescani dell’Immacolata, ingnorato cardinali… Ma ‘ndo sta la tua misericordia”. Manifesti in romanesco che sembrano voler stigmatizzare la sua “gestione” della Chiesa. Ma forse non solo quella.
E guarda caso sono comparsi prorio dopo una serie di interventi di Papa Fracesco sull’economia, sul capitalismo, sulla dittattura del denaro. L’ultimo pronunciato il 4 febbraio scorso davanti ad una platea di imprenditori…
“Quando il capitalismo fa della ricerca del profitto l’unico suo scopo, rischia di diventare una struttura idolatrica, una forma di culto. La ‘dea fortuna”’ è sempre più la nuova divinità di una certa finanza e di tutto quel sistema dell’azzardo che sta distruggendo milioni di famiglie del mondo”, ha detto il Papa, aggiungendo: “Il denaro è importante, soprattutto quando non c’è e da esso dipende il cibo, la scuola, il futuro dei figli. Ma diventa idolo quando diventa il fine”. Secondo Francesco quindi si capisce il valore etico e spirituale della scelta «di mettere i profitti in comune. Il modo migliore e più concreto per non fare del denaro un idolo è condividerlo con altri, soprattutto con i poveri, o per far studiare e lavorare i giovani, vincendo la tentazione idolatrica con la comunione, dicendo con i fatti al denaro: tu non sei Dio”… Sono parole da Papa, ma il messaggio è rivoluzionario, contiene un giudizio pesantisimo sul capitalismo. Parole che a sinistra non si sentono più da decenni. E qui sta la prima causa della crisi della sinistra, l’aver abbandonato la critica al sistema, la voglia di cambiarlo, di superarlo e non solo di attenuarne le magagne…
A me, quei manifesti romani, hanno subito ricordato le lettere anonime e volantini di Chiusi e Montepulciano contro il compagno vescovo Cetoloni. E anche una canzone di Giorgio Gaber del 1971: La Chiesa si rinnova:
il papa è sempre pronto e manda un telegramma
nel testo si commuove depreca è solidale
insomma gli dispiace come a uno normale
si dice sotto sotto che il papa è comunisssss…..
E la chiesa si rinnova per salvar l’umanità.
Chiesa, chiusi, Manifesti anti papa, montepulciano, Papa Bergoglio, RODOLFO CETOLONI
La Chiesa è fatta e portata avanti dagli uomini e non da una entità superiore.Sono gli uomini che con i loro limiti pregi e difetti hanno fatto della Chiesa un loro strumento affinchè ad altri uomini che credono nella Chiesa venga tracciato un percorso a seconda di come si mettono in rapporto con essa.Ma lo tracciano gli uomini tale percorso non altri, una volta che hanno deciso di credere e mettere la mente in tale condizione.Non c’è nulla di divino o di sovrannaturale, od ancorpiù segni di una volontà superiore su quanto succede sulla terra o nel mondo degli uomini.Quando una guida spirituale eletta dagli uomini per amministrare la Chiesa cerca di essere aperto negando la chiusura, nei comportamenti umani scatta evidentemente un senso di protezione di molti elementi che la Chiesa contiene ed il timore che la gente possa allontanarsi da essa nutrita del mondo del reale e non di quello delle favole e delle paure raccontate per secoli.Nel passato altro che manifesti come quello affisso a Roma…..in certe situazioni il sangue è scorso a fiumi.