QUELLA RISSA TRA SCARAMELLI E I RISPARMIATORI ESASPERATI…
SIENA – Qualche giorno fa, precisamente venerdì scorso, a Palazzo Patrizi a Siena è andata in scena una piece politica non proprio edificante. In un dibattito sul tema del risparmio e sulle recenti vicende legate a Banca Etruria e Monte dei Paschi organizzato dall’Associazione vittime del salvabanche, il rappresentante dei 5 Stelle Giacomo Giannarelli ha puntato il dito sulle responsabilità politiche del Pd e il Consigliere regionale Pd Stefano Scaramelli, cercando di difendere il suo partito, ha invece replicato che i risparmiatori, prima di acquistare titoli tossici hanno sicuramente firmato un documento che ne registrava l’alta propensione al rischio… come a dire che i risparmiatori non sono stati truffati, ma hanno rischiato e hanno perso…
A quel punto si è levata la canèa. La platea ha cominciato a urlare e a inveire contro Scaramelli che nel trambusto si è alzato ha gridato qualcosa anche lui ad uno dei più esagitati (pare che la frase sia stata “vieni fuori… ti aspetto fuori… tu non mi conosci”) e poi è andato via.
Non è mai bello abbandonare il confronto. Ma certo il clima si era fatto poco sereno e c’era poco da confrontarsi. Quando la gente urla, inveisce e minaccia la serata si può considerare andata. Comprensibile dunque l’abbandono del campo da parte di Scaramelli. Meno comprensibile – se è veramente ciò che ha detto – l’invito a risolvere la questione “fuori”, a quattr’occhi, rivolto a quel cittadino esasperato. Un politico non dovrebbe cercare o evocare la rissa.
La questione ha avuto anche qualche strascico nei giorni seguenti: il sindaco di Siena Bruno Valentini, che notoriamente non è amico di Scaramelli (i due si sono spesso “beccati”) gli ha espresso solidarietà ribadendo il diritto di ognuno di dire la sua… Da parte dei comitati dei risparmiatori “truffati” sia di Siena che di Arezzo c’è stata invece una levata di scudi contro l’ex sindaco di Chiusi, definito arrogante e insensibile al dramma di tante persone che hanno perso i risparmi di una vita…
Certo, qualcuno, avrà pure rischiato consapevolmente, non tutti sono stati indotti ad acquistare titoli fasulli in modo subdolo e truffaldino. Non tutti coloro che hanno perso soldi con Banca Etruria o Mps sono ignari pensionati raggirati da funzionari di banca senza scrupoli ansiosi solo di raggiungere il budget prefissato. Ma è chiaro che molti lo sono. E se è comprensibile la “fuga” di Scaramelli e pure la sua precedente sottolineatura, è comprensibile anche la rabbia di quei cittadini, esasperati dalla condotta di una banca di cui si fidavano e dalla condotta di una politica che difende la banca e non loro. In ogni caso la domanda che era il tema del confronto (“il mio risparmio è sicuro?”) è rimasta senza risposta. Da quanto si è capito l’ago della bilancia tende più verso il no che verso il sì…
E vedendo i filmati sul marasma di venerdì a Palazzo Patrizi ci torna alla memoria uno dei primissimi atti dell’allora giovane Scaramelli, funzionario Mps e assessore al bilancio del Comune di Chiusi, nei primi anni 2000. Ovvero il tentativo di far acquistare al comune una bella quota di swap, i famosi derivati che già stavano mettendo in ginocchio comuni ben più robusti di quello di Chiusi, come Orvieto e Catania, per dirne due che furono chiamati in causa in quel frangente.
L’operazione fu stoppata dalla “giornalata” di Primapagina che mise in piazza il tentativo e i rischi connessi, riportando gli esempi citati e facendo parlare amministratori e dirigenti del Pds, stesso partito di Scaramelli, che mettevano in guardia dall’errore. Alla fine a Chiusi non se ne fece niente. Scaramelli dovette fare marcia indietro e poco dopo il sindaco Ceccobao gli cambiò anche assessorato… Non sappiamo se il resto della giunta fosse consapevole del rischio, fatto sta che il Comune non acquistò swap. E qualcuno ancora ringrazia primapagina. Come i tifosi della Fiorentina ancora ringraziano gli interisti per quel gol fatto fare a Brizi nel ’71 alla penultima giornata. Un gol che evitò la retrocessione…
m.l.
Nelle foto: al centro Stefano Scaramelli. In basso Letizia Giorgianni del Comitato vittime del salvabanche.
tutto ciò è profondamente diseducativo!
Redde rationem !!
Marco io capisco la prudenza nell’approccio alla vicenda, però giustificare l’atteggiamento del consigliere regionale proprio no. Il filmato l’ho visto ed è chiaro che si può tranquillamente togliere il condizionale in effetti ha detto delle cose che non sono belle nemmeno quando si dicono nelle risse nei locali notturni o allo stadio. Dette da uno che per fare il mestiere che fa ha uno stipendio di svariate migliaia di euro al mese non hanno proprio giustificazione e se ce ne fosse ancora bisogno qualificano il soggetto. Non vedo come si possa giustificare e visto che chiudi con un esempio calcistico: sarebbe come giustificare Cantona quando qualche anno fa pensò bene di scavalcare la recinzione e andare a picchiare uno spettatore perché lo insultava. Mi chiedo, se il signore della platea avesse risposto alla provocazione veramente il prode consigliere lo avrebbe affrontato fuori come ha minacciato? E tanto per gradire, ma non è il nostro politico in carriera un noto frequentatore e praticante di chiesa nonché pupillo del parroco?, non mi sembra troppo cristiana una reazione di quel tipo, forse un ripassino dei precetti gli farebbe bene.
Marco,sai che io sono abituato a “pane al pane vino al vino ” quindi mi perdonerai,come al solito,per la franchezza.Mi sembra che ,negli ultimi tempi tu abbia, un po, cambiato atteggiamento nei confronti dell’amministrazione comunale e di Scaramelli,niente niente ti sei allineato ? Quei caffè,in piazza Grande, fossero stati corretti ? Non te la prendere ma non sono il solo ad aver notato questo “cambiamento”.
L’articolo non giustifica le parole di Scaramelli quando invita uno dei presenti alla rissa… “Meno comprensibile – se è veramente ciò che ha detto – l’invito a risolvere la questione “fuori”, a quattr’occhi, rivolto a quel cittadino esasperato. Un politico non dovrebbe cercare o evocare la rissa.”. Così c’è scritto e non mi pare che siano parole di giustificazione. E’ invece comprensibile il fatto che se ne sia andato quando la gente ha cominciato a urlare e inveire… Chi non avrebbe fatto lo stesso? Tra l’altro chi altri ha ricordato l’operazione che Scaramelli tentò da assessore a Chiusi con gli swap? Mi sembra più grave quella, per esempio, che non la fuga di fronte ad una platea inferocita… Chi ha notato il cambiametno di linea infatti si è sbagliato. Ma le opinioni sono tutte legittime, ci mancherebbe, al contrario delle aggressioni verbali e delle risse (anche solo evocate)…
Purtroppo oggi la politica è portata avanti da piccoli arrogantelli che si sentono dei Padreterni perchè supportati da un grande arrogante,ignorante e cafone ! Quanto dureranno ? io credo , e spero,molto poco.Quando tutti si renderanno conto che le promesse resteranno promesse anche i ” Fedelissimi ” li abbandoneranno! Quando il Bomba avrà accumulato un po di soldi,pur di non perderli dichiarerà il ” Fuori mi chiamo “.Sarà fanta politica ?Chi vivrà vedra !
L’incontro era su un tema caldissimo e promosso dall’Associazione Salva-banche con vari esponenti politici: Scaramelli appunto, Borghi (Lega Nord), Fattori (Si), Giannarelli e Pesco (Movimento 5 Stelle).
Io, se fossi stato Scaramelli, non avrei accettato di partecipare oppure avrei messo in conto che l’atmosfera sarebbe stata infuocata, a meno che non si sia trattato di un modo per darsi visibilità (spero proprio di no). Che si sarebbe sollevato un pandemonio, facendo alcune considerazioni sulla consensualità – non ovviamente quella di finanzieri e speculatori – era più che evidente: come lanciare un cerino acceso in un pagliaio. Il rappresentante del PD aveva lo stesso ruolo del Capo Treno dell’ennesimo Intercity in ritardo, coi bagni sporchi e le porte di uscita chiuse; magari un bravissimo e dedito impiegato ma, in quel momento, si prende tutti gli insulti che le Ferrovie si meritano.
Cosa avrei fatto io, l’ho detto…ma, oltre l’ipotesi del cercare visibilità, c’e n’è anche una peggiore: che davvero non capisca cosa sta succedendo e, d’altronde, se il PD lo capisse, il Movimento 5 Stelle non sarebbe ormai stabile al 30% nei sondaggi.
Un’ulteriore nota. Quanti farmaci si prenderebbero dopo aver letto il foglietto illustrativo? Credo pochissimi, visto cosa c’è scritto ma poi il Medico ci rassicura, lo prescrive e noi lo assumiamo. Così succedeva anche in Banca…almeno per una larga platea di sottoscrittori….
questa è fantastica…
Marco non è per insistere o voler rompere le scatole per forza ma dire: “Meno comprensibile – se è veramente ciò che ha detto – l’invito a risolvere la questione “fuori”, a quattr’occhi, rivolto a quel cittadino esasperato.”, non sono esattamente parole di condanna verso l’accaduto e appena prima dici: “Comprensibile dunque l’abbandono del campo da parte di Scaramelli”, io non lo trovo affatto comprensibile, anzi lo trovo grave, se durante il mio lavoro ad ogni incomprensione o diversità di vedute dovessi buttare fuori un cliente o andarmene io, a quest’ora sarei in giro a chiedere l’elemosina, confrontarsi anche con situazioni di quel tipo fa parte del suo lavoro., minacciare poi non sta bene nemmeno tra scaricatori di porto.
Luca, le urla e gli improperi (per quanto possano essere frutto di esasperazione) non sono “diversità di vedute”. E la rissa anche verbale è sempre una cosa da evitare, nei confronti pubblici., sia da parte della platea che degli oratori. Anche perché il confronto va a farsi benedire, come si è visto. Scaramelli ha risposto pacatamente al rappresentante 5 Stelle. che aveva accusato il Pd… la rissa non l’ha scatenata lui, poi certo ha sbagliato e di grosso, a dire “ti aspetto fuori!” … Lì ha trasceso. Ma non si può chiedere a nessuno, neanche a chi è ben pagato per fare il consigliere regionale, di stare a prendere gli insulti. Poi gli insulti ci stanno, restano agli atti nei video, sui giornali… e d’ora in poi anche Scaramelli dovrà stare più attento a quello che dice, perché non tutte le platee sono una claque plaudente… Al suo presidente Rossi a Pisa tirarono una secchiata di merda. Era una festa dell’Unità. Fuoco amico (diciamo fuoco) quindi. Ma si può fare politica a secchiate di merda o urlando improperi? Io credo di no. E questo non vuol dire difendere Scaramelli. O Rossi. Ma il buon senso. E’ che ormai l’abitudine al confronto dialettico, aspro, ma civile si è perso. Del resto c’è un partito che governa la capitale e può andare presto al governo del paese che è nato sulla parola d’ordine “Vaffanculo!”… Ma, come diceva quel tale, questo non è il verso…
Posso dire il mio brevissimo punto di vista su questa faccenda? Un politico è anche scontato che si possa muovere in un campo denso di contraddizioni, ma non deve mai trascendere o sottostare alle provocazioni, che spesso possono venire anche fatte appositamente, oggi come oggi. Un politico dovrebbe avere la stoffa sufficiente per restare al suo posto, anche se viene contestato duramente, e cercare di spiegare le sue ragioni. L’andarsene dicendo in quel modo è roba da chi non ha la stoffa per sostenere un contraddittorio, anche se un contraddittorio di quel tipo, fatto di urla, maleducazione da parte dei contestatori e/o anche di offese che possono anche essere dette. Un politico non deve mai permettersi di perdere le staffe, ed in questo Scaramelli penso che abbia sbagliato ad andarsene.Fra l’altro a sentire il video si è preso le improperie che dovevano essere rivolte al suo partito e non a lui che nulla c’entrava se non perchè è di quel partito.La gente spesso sbaglia ad agire così e mette di conseguenza in risalto tutti i sioi limiti culturali se non altro. Ma occorre anche fare un altra considerazione che è quella che la gente direttamente toccata dalla negatività della politica, quando viene direttamente danneggiata da questa e dagli intrecci di questa,ormai non è abituata a comportarsi secondo una linea di correttezza e per certi versi c’è da capirlo, perchè nella sua mente vive certe cose e situazioni come una provocazione e tende a chiederne conto ai rappresentatnti della politica, e fa anche bene secondo me se ne gliene chiede conto.Conto però espresso in maniera educata, forte, fatto però in maniera da non trascendere. Daltronde mica si può pensare che in certi momenti della storia e della politica tutto scorra in maniera lineare, ed anche questo è cosa vera , e la gente che è stata truffata perchè si è comportata secondo quello che Paolo Miccichè dice, comparando la stessa condizione e situazione a proposito dei farmaci, c’è anche da comprenderla.I nostri politci al punto in cui siamo ed al punto in cui la politica prodotta da loro provoca questi risentimenti dovrebbero sapere che nel conto del loro impegno e del loro operato spesso capitano anche queste cose.Personalmente visto i risultati a cui è arrivata la politica mi riesce sempre più difficile condannare chi s’indigna anche in maniera poco urbana.La botte piena e la moglie ubriaca non sempre è possibile.Lo dovrebbero sapere.Ma si vede che quando si manifestano le cose gli scontri vengono riportati solo a livello personale, mai politico. E lì è l’errore di chi inizia la diatriba in maniera non i urbana, ma anche da parte di chi risponde a tono.Si dovrebbe sapere che la politica ed il confronto debbono essere sempre ad un gradino superiore agli insulti.Se non avviene, diventiamo parte di degrado senza fine, e le nostre ragioni quando anche esistano, vengono obliterate.In pratica chi ne esce perdente sono tutti e due gli interlocutori ed il fine non si raggiunge mai, anzi si oscura.E chi ne esce vincente alla fine è sempre quello più forte.
Un altra cosa volevo aggiungere per rispondere a Marco riguardo al partito che lui dice che potrebbe assumersi l’onere di governare il paese e che lui dice che ”il vaffanculo” detto da Grillo and Co.” non sia il verso”. Mi preme far notare che alla politica che viene sostituita a forza di popolo perchè ladronesca andrebbero rivolti ben più di quelle tipologie di insulti.Anche perchè se permetti-come sostiene sempre Miccichè- se avessero governato meglio di come hanno governato,” i vaffanculo” invece che essere gridati ad alta voce sarebbero stati molto più sommessi.E le improperie gridate in piazza ed alla TV se vengono gridate, una ragione c’è, ed è una ragione che viene fuori per reazione alla stortura compiuta, spesso di carattere delinquenziale ed anche mafioso.Cosa volevi che fosse gridato a ”mafia capitale” di accomodarsi fuori dalla porta di servizio? E’ bene che siano usciti dalla porta principale dove tutti hanno potuto vedere cosa avevano costruito.
E personalmente dico che nella storia ben altre cose sono successe oltre a queste nei ricambi delle dirigenze politiche, e scandalizzarsi per i vaffanculo di Grillo rivolti a coloro che si richiamano sempre alla correttezza istituzionale perchè rappresentanti dei governi fin’ora fallimentari mentre cospargono il tergo di vasellina di molti , ce ne fossero di vaffanculo. Una volta lo diceva la sinistra quando portava la gente in piazza, oggi si dice e ci si lamenta che la gente non protesti più e ci si fa venire la carne pollina per i vaffanculo collocandoli fuori del seminato, quando dentro il seminato si assiste ai sodalizi fra bande? La ragione beninteso non è quella dei vaffanculo proferiti verbalmente, ma la ragione delle cose, insita dentro di loro.
Si Marco, è chiaro che pacatezza e rispetto dovrebbero essere la normalità del confronto democratico. Però un vecchio “rivoluzionario” come te dovrebbe contemplare anche modi rudi e proteste vibranti, quando la misura è colma. E il nostro è un Paese in cui continua la non-legalità, i due pesi e le due misure, il saccheggio delle risorse pubbliche a danno dei cittadini attuali e di quelli futuri. E allora anche qualche vaffanculo ci sta davvero giusto giusto…prova ad andare ad una riunione contro la violenza sulle donne e dire: “mi dispiace che la ragazza sia stata violentata però, diciamoci la verità, se lo è anche un po’ cercata…” poi vedi se non ti toccherà correre…
Dal pubblico si sono levate urla di protesta, assolutamente comprensibili, da parte di chi ha subito un danno, sentirsi dire “avete firmato dei fogli” (tra l’altro l’italiano di questo personaggio è stato sempre rivedibile, ho firmato dei fogli forse lo dicevano i nostri nonni), credo che possa scatenare una reazione di quel tipo, rispondere con una minaccia, come ha fatto il prode consigliere è tutt’altro che comprensibile, stava seduto aspettava che si calmassero le grida e riprendeva, il problema è che questi signori la dialettica non sanno nemmeno dove sta di casa.
Senza difendere Scaramelli, che ribadisco ha fatto una cazzata e grossa a rispondere in quel modo, credo che si possa dire non che i risparmiatori “hanno comunque firmato dei fogli”, ma che non tutti i risparmiatori che urlano sono degli ignari pensionati che si sono fidati del direttore di banca a cui hanno messo in mano tutti i risparmi di una vita… Tra loro c’è anche gente che non è ancora pensionata, che fa l’imprenditore, o il manager, o il giornalista, il funzionario comunale… Gente insomma in grado di capire e valutare se il rischio valeva la candela. Gente che qualche dubbio avrebbe potuto anche averlo, qualche domanda avrebbe potuto e dovuto farsela… Molti sono stati indotti a fare certe operazioni, di sicuro, sono stati truffati e turlupinati… altri, secondo me (ma non solo secondo me) hanno rischiato volutamente cercando un guadagno facile e ora che si trovano con un pugno di mosche, perché la scommessa l’hanno persa, gridano allo scandalo. Così come non tutti i politici sono uguali anche tra la gente che urla c’è chi ha senz’altro ragione anche di urlare e chi magari ce ne ha un po’ meno…Certe banche e la politica che le ha spalleggiate hanno fatto dei disastri epocali, anche sulla pelle dei correntisti e dei risparmiatori, ma tanta gente ha pensato di fare la corsa all’oro, pensando che la carta se maneggiata in una data maniera avrebbe cominciato a luccicare…
…ritorno all’esempio del Capotreno che si prende gli insulti non solo per quel viaggio ma per tutti quelli precedenti (anche se lui non c’era) perchè, giunti ormai all’esasperazione, ci sfoghiamo sull’ultimo presente.
Se un cittadino sbaglia, paga tutto fino all’ultimo (a volte anche di più).Se sbaglia la classe dirigente, tutto viene lavato via: l’avidità dei dirigenti che hanno giocato con i soldi pubblici, inclusi quelli delle banche, dove la metti? Hanno pagato abbastanza per questo? Non mi risulta e oggi, benché il denaro non costi più nulla, i mutui sono più alti di 10 anni fa. Non parliamo poi di chi ha avvallato tutta l’operazione Stadio a Chiusi….altri soldi gestiti malissimo…(avidità politica?)
No la misura è davvero colma e allora tu politico, gli insulti te li prendi e magari ti scusi anche; poi, alla fine, puoi anche aggiungere: “ovviamente non sono tutti uguali i risparmiatori e si dovranno creare griglie differenti di valutazione”. Ma se un lavoratore ingenuo viene consigliato ad investire tutti i risparmi senza diversificarli, pur sapendo il consulente che – come i bond argentini – si andrà probabilmente a finire in un burrone, non mi dirai che va bene così. Questa notte, nel cielo pieno di nubi, c’era una zona libera e ho contato le poche stelle che si vedevano: erano 5…
…ma forse una era Dario Fo….ciao Maetsro
Consapevoli o inconsapevoli, ce ne sono di tutte e due le categorie, i risparmiatori hanno perso quella scommessa perché politici con una precisa collocazione e alti funzionari si sono mangiati una banca. Nonostante tutto Mussari fu nominato per ben due volte presidente dell’Abi. Ora è vero che qualche furbetto convinto di fare soldi facili tra i risparmiatori ci sia, ma per come sono andate le cose credo che un politico del pd ad un’iniziativa di quel tipo avrebbe solo il dovere di abbassare la testa, ascoltare e tacere.
Certo. Ma un politico del PD avrebbe potuto anche declinare l’invito e non andarci. Scaramelli c’è andato. Non di è sottratto e forse ha sottovalutato l’incazzatura latente in quel tipo di platea, dimostrandosi troppo fiducioso in se stesso e poco attento al mondo reale. E ha fatto male a reagire ai fischi e alle urla evocando la rissa. Ma gli insulti e le urla hanno ottenuto l’unico effetto di far andare via il consigliere regionale. Vanificando la serata. Se la platea e gli organizzatori volevano mettere in stato d’,accusa il PD e processarlo, hanno sbagliato a tentare la strada del processo sommario… E resto dell’idea che tra i truffati ci siano anche persone che avevano tutti gli strumenti per capire la fregatura o almeno porsi qualche dubbio.
Poi, su come vadano le cose nel mondo della finanza assolutamente illuminante è un libro di Walter Siti uscito qualche anno fa, “Resistere non serve a niente”, dovrebbe essere introdotto come libro di testo in tutte le scuole.
Già. Io Banca, mentendo sapendo di mentire, immetto sul mercato merce avariata, obbligo i miei funzionari a spacciarla consigliando in modo inequivocabile l’investitore medio (“stia tranquillo è roba buona, purissima, non tagliata”). Quello ci casca ed è pure colpa sua.Sentì con le mie orecchie consultare in tal modo una coppia di pensionati sui bond argomenti argentini….così rimangono fregati tutti, inclusa la fiducia nelle Banche cosa che, nel medio-lungo periodo, non credo sia un buon investimento (questa volta per le Banche)
Domanda a Miccichè: perchè nell’etica corrente una persona che come dici tu conosce la natura dei prodotti che vende,tende a rifilarli al pubblico e questa cosa diventa nella quotidianità e nella normalità giornaliera una cosa ”dell’agire normale” ? Dell’agire normale al punto che le direzioni delle banche danno tali direttive comportamentali, tacite od espresse, anzi aggiungono incentivi ai venditori preposti di tali prodotti a cui impongono i budgets.Si vende un prodotto perchè questo rechi profitto a chi lo vende, e chi lo vende tende a venderlo proprio perchè ha un budget da raggiungere, spess non curandosi e neanche sapendone le conseguenze.Si capisce o no che qui c’entra poco l’etica personale di chi è preposto alla vendita di tali prodotti, ma c’entra l’idea che chi è a capo del sistema che non si curi delle conseguenze e la prima cosa che interessa è fare il profitto, perchè è dal profitto apparente sul conto economico che dipenderà il suo merito e quindi la carriera? Ed allora, è il sistema che è malato e sono le persone che senza alcuna etica professionale, civile ed umana sono esse sì malate mentre dal di fuori appaiono come esseri normali anzi come degli uomini di successo e di grande professionalità.! La falsa correttezza istituzionale dei preposti a queste funzioni che compiono tali atti dovrebbe essere questa sì repressa ed oggetto di giudizio da parte della magistratura. Ma non beninteso di quelli a contato col cliente vis a vis,obbligati a seguire tale logoica.Lì d’accordo si può misurare anche l’etica umana e l’educazione civile e morale( ne conosco diversi che si sono rifiutati di accettare tale incarichi e che si sono sobbarcati anni di purgatorio od anche di inferno da parte delle direzioni).Talvolta,in casi eclatanti tutto questo viene fatto, talvolta molto meno, talvolta per niente, ma dipende sempre dalle persone e dal fatto se dentro di loro alberghi un imperativo di responsabilità civile e di moralità verso se stessi e verso gli altri.Ma comunemente e nella maggioranza dei casi l’accettazione di questa etica di subordinazione a tali principi diventa cosa normale da parte delle persone.Tutto questo establishment diventa un establishment da difendere e da allargare tendenzialmente da parte della politica perchè è il sistema che si regge in questo modo. Allora la patologia, se patologia la si voglia chiamare-perchè può darsi anche che non venga riconosciuta tale e che tutto questo appaia cosa normale, ce lo vogliamo chiedere cosa ci possa essere che non va e cio che possa essere malato ? Per favore, non mi si dica che ci debbano essere i controlli e che un sistema liberale debba avere gli strumenti per governare e limitare queste cose perchè si viene smentiti dai fatti che sono i più comuni quelli che si verifichi tutto questo chè quelli per i quali tutto ciò non si verifica. Ed allora, alla fine, ha detto bene Luca Scaramelli quando parla che i politici debbano avere l’etica di abbassare la testa e stare in silenzio, anche talvolta di fronte alle improperie della gente invelenita perchè ha perso tutto. Attenzione, a tal proposito la distinzione delle persone informate da quelle non informate a nulla serve, perchè se sono state al giuoco anche quelle informate ed in genere di categorie sociali più elevate e più avvezze ad avere informativa e che hanno perso tutto, tutto questo non fa diversità, perchè è il sistema che non deve vendermi la carta straccia per prima cosa, e se me la vende a me che faccio parte della clientela primaria e top che posso disinvoltamente perdere 300 mila euro senza fare una grinza, non è giusto ugualmente che mi si rivoghi carta straccia,avvisandomi anche che potrebbe trattarsi di carta straccia invogliandomi con alti tassi di remunerazione.E’ la teoria del bastone e della carota per la quale da una parte mi si promette una redditualità più alta ma dall’altra mi si fustiga anche con la possibilità di perdere tutto se io accetto il giuoco. Se io accetto il giuoco, è sbagliato che la logica che ne viene fuori sia quella che io ero un cliente avvisato e quindi che i venditori non siano responsabili.Sei tu istituto di Credito che non mi devi vendere la carta straccia e che mi dici che il rischio però sia tutto mio perchè la remunerazione è di gran lunga più alta di quella normale.Codesta è un esca ormai obsoleta, che fa sì che tante persone anche ignoranti ci caschino perchè credono che il sistema possa anche talvolta regalare eventualità di arricchimento. Forse una volta lo faceva per indurre ad investire, adesso a forza di aver succhiato risorse anche dagli operai che negli anni ’80 investivano in borsa i loro risparmi ma che poi hanno perso tutto, tutto questo appare un fatto puramente poggiante su aspetti delinquenziali.Delinquenziali due volte: una volta perchè si tratta di immettere nel mercato prodotti tossici e scelti da chi sovraintende alle scelte, e l’altra volta perchè tutto questo viene permesso da normative che servono solo a chi vende ma non a chi compera. E’ l’alea-ti dicono- ma guarda caso nella maggior parte dei casi l’alea porta profitti ai venditori e perdite ai compratori. Bisognerebbe ormai capirlo che la finanza non crea ricchezza ma che è un espediente rivolto a coloro che la percorrono, che non fanno altro che credere ai falsi miti.La ricchezza si crea in un solo modo: col lavoro e dal lavoro con l’investimento del risparmio.E’ questo che è alla base di ogni programma in ogni economia che possa considerarsi solida.Ma questi sono sogni al giorno d’oggi, lo si vede dai fatti ed il mio non è pessimismo.E la classe politica che permette questo ne vorrebbe uscire indenne ? Ma quando mai ……per reggere ha escogitato un meccanismo che comprende anche questo, la depredazione legale dei cittadini con mille sistemi.Uno di questi è quello che avete letto.