CHIUSI: BETTOLLINI ANNUNCIA GLI “STATI GENERALI DELLA CULTURA” (O QUASI). FISSATE DUE GIORNATE DI CONFRONTO
CHIUSI – Non saranno gli “Stati generali della cultura” così come li avevamo chiesti da queste colonne già dal 2012, ma potrebbero anche avvicinarsi al concetto. Si tratterà di vedere come la cosa verrà organizzata e che piega prenderà, ma potrebbe essere comunque un passo avanti. Cioè potrebbe essere un buon inizio o anche un’occasione sprecata. Vedremo.
Intanto però un appuntamento c’è. Su due giornate: il 15 ottobre e il 12 novembre. Forse due date un po’ distanti l’una dall’altra e per questo il rischio che siano un po’ dispersive o poco “conseguenti” sussiste. Ma un mese non è poi un tempo infinito, passa alla svelta. E il tempo intermedio potrebbe essere impiegato per ragionamenti sul tema.
E’ di oggi l’annuncio, da parte del Comune di Chiusi della convocazione delle “Conferenze Programmatiche Generali su Cultura Arte e Turismo a Chiusi: VisitChiusi.it“.
L’evento, si legge nella nota di presentazione “è aperto a tutti i cittadini e a tutti coloro che lavorano e sono interessati alle tematiche in oggetto, è strutturato in due giornate: la prima sabato 15 ottobre e la seconda sabato 12 novembre 2016 a partire dalle ore 9.30 e per tutto il giorno presso la Sala Conferenze San Francesco, in centro storico. Gli incontri avranno lo scopo di riunire tutti quei soggetti (professionisti, associazioni, categorie, esperti di marketing ma anche comuni cittadini) interessati a collaborare per contribuire a sviluppare una più efficace strategia di incoming e nel contempo proseguire nelle azioni di valorizzazione, promozione, sviluppo culturale, artistico e turistico della Città di Chiusi“.
“Come promesso in campagna elettorale – dichiara il sindaco Juri Bettollini – sta per partire il nuovo progetto che permetterà di riunire le migliori energie in modo da organizzare una strategia condivisa mai vista prima a Chiusi, che metterà in luce ancora di più, attraverso l’amore per la nostra Città, sia la forza del volontariato culturale che le varie professionalità, perseverando con tenacia per valorizzare e promuovere lo straordinario patrimonio che abbiamo in termini di arte, cultura, produttività ed incoming e nel contempo peculiarità e professionalità nei vari settori. La nostra è una Città misteriosa che ha tanto da offrire e da far scoprire: adesso è il momento della concretezza, della collaborazione, condivisione e delle idee di tutti perché, insieme, dobbiamo condurre la città di Chiusi verso il futuro“.
“Saranno due giornate importanti – sottolinea a ua volta il Vicesindaco Chiara Lanari- per le quali stiamo lavorando intensamente. Siamo certi che tutti coloro che interverranno apporteranno un contributo costruttivo per una migliore organizzazione generale negli ambiti della cultura, del turismo, dell’arte e dell’incoming, nonché dell’immagine e della valorizzazione e promozione per la nostra città. E’ fondamentale continuare l’attività intrapresa dalla nostra amministrazione, con il contributo di tutti, affinché si possano concretizzare costruttivamente progettualità comuni e condivise. La partecipazione è completamente gratuita, in ogni momento, per tutti: cittadini, imprese ed associazioni. L’iscrizione non è obbligatoria ma preferibile per una migliore organizzazione dei tavoli di lavoro, tra il 1 Ottobre e il 13 Ottobre 2016. Per info ed iscrizioni http://www.visitchiusi.it/ – mail: visitchiusi@comune.chiusi.si.it“.
Secondo noi, che gli Stati generali li andiamo proponendo dal 2012, proprio per fare il punto sulle risorse disponibili, sul patrimonio e su come metterli a frutto entrambi, l’iniziativa proposta dal Comune di Chiusi non è esattamente quella che avevamo in mente noi, mischia troppe carte, mette ancora la cultura sullo stesso piano dell’incoming, cioè della promozione turistica, quando invece sono cose che possono anche rivelarsi complementari, ma sono diverse. In questo modo, cioè mischiando le carte, c’è il rischio di confondere anche le idee. E di considerare l’attività culturale un semplice volano economico, di promozione turistica appunto, senza invece considerarla elemento di crescita sociale e di identità della comunità. E anche il modo i cui la “due giorni” è stata pensata ci sembra a rischio di diventare una passerella per figure in cerca di visibilità. Ma resta comunque un appuntamento da seguire. Bettollini lo aveva annunciato in campagna elettorale e, in maniera forse un po’ autoreferenziale, adesso l’ha messo in agenda, fissandone pure la data. Così facendo ha anche anticipato eventuali iniziative esterne, delle minoranze o di soggetti diversi. Non sarà un fine intellettuale, sarà uno a cui piace sparare ai cinghiali, ma è tutt’altro che ingenuo e sprovveduto Juri Bettollini e quando avverte la difficoltà di giocare di rimessa, gioca d’anticipo.
m.l.
Andrea Cigni, Bonella Martinozzi, Bruna Cippitelli, Carlo Pasquini, Chiara Lanari, Daria Lottarini, Fondazione Orizzonti, Francesco Storelli, Ganni Poliziani, Juri Bettollini, Luca Scaramelli, Silva Pompili, teatro Mascagni
eppur si muove …
Io considero invece il titolo appropriato, magari da intendersi con i due punti e cioè “Cultura: arte e turismo” (anche perchè il turismo, oltre al suo specifico indotto, può finanziare l’arte sia la performing art che quella museale, incluse le tombe etrusche ). Il fatto che sia poi l’Ente locale a promuoverlo è essenziale, altrimenti sarebbe pura perdita di tempo; rischia di esserlo lo stesso ma solo se il promotore lo facesse per ragioni di marketing politico e non per ascoltare realmente gli attori territoriali.
Mi permetto di consigliare che il moderatore/relatore inchiodi al muro per tempo un ordine del giorno con una domanda forte e articolata oppure una proposta da falsificare, insomma un punto di partenza e non la deriva di “parliamone e vediamo che succede”. Chi interviene deve farlo su una traccia e con un…Orizzonte di riferimento ben preciso; altrimenti si rischia di parlare inutilmente dei massimi sistemi e/o di vedere tante ruote di pavone dispiegarsi accompagnate da cori mistici.
Secondo me può essere un punto di partenza interessante e da considerare ,con dei punti fermi, che sono quelli per i quali non ci si basi esclusivamente sul volontariato,anzi questo ritengo che debba avere un ruolo ridotto, proprio perchè l’impiego del volontariato può snaturare le iniziative e farle colorire di veste politica,visto chi c’è dietro ed anche dentro. Deve essere la macchina pubblica che spinge e che tira fuori idee,l’assessore alla cultura che deve prospettare delle veicolazioni che rimangano pietre miliari dell’intervento pubblico. Anche se serva la ricerca di sponsor privati ma con chiare volontà di scorporare le iniziative dal sistema del profitto.Ciò che serve è una crescita culturale della popolazione.Partire da quella-anche se la vedo dura- è il solo modo per progredire in un terreno che poi darà i suoi frutti.Purtroppo viviamo in un ”sistema dei soldi” e quando c’è crisi questi scarseggiano.Diceva un vecchio amico mio che lavorava in banca per iniziare il discorso rivolto alla gente che faceva accomodare di fronte alla sua scrivania e che invitava a ricoprire lo sconfinamento del conto corrente: ”L’acqua è poca, anzi scarseggia, e la papera non galleggia”.Loro capivano subito che non c’era altra trippa per gatti e si adeguavano.ecco, adeguarsi è giusto e normale tenuto conto delle circostanze, ma se si facessero bene i conti e si tenesse presente la massa dei soldi data all’associazionismo forse qualcosa impiegato per la cultura ne verrebbe.Ma il serbatoio di voti allora può darsi che diminuisca ed il circolo vizioso prevale.Ecco perchè credo che ci voglia un ”Cantone” che ordini ciò che serve, con poche mediazioni, anzi nessuna, che sappia e conosca quale sia il materiale da mettere al fuoco e da valorizzare e che lo faccia.Che debba sapere nelle sue iniziative su quale e quanta grana contare.Ma oggi ci si appella solo al volontariato per avere la maggior parte delle iniziative, ed il mondo all’autorità pubblica va spiegato che non funziona così. Ho già nel mio piccolo avuto decine di esempi che sono miseramente falliti su tale percorso perchè oggi la tendenza dell’Ente Pubblico è quella di avvalersi di amici del potere, di comitati, di gente di rado anche culturalmente preparata ma che nello stesso tempo ritiene che dal potere possano provenire prebendine o prebende per loro stessi. Si attivano tramite l’associazionismo, ma le energie economiche messe in campo sono del tutto insufficienti. Mi è capitato personalmente- e l’ho anche scritto- di criticare duramente anche iniziative di comuni circonvicini su vari tematiche oggetto di mostre.Spesso è bene fare altre cose se debbono essere mostre fatte in maniera rabberciata e senza senso, scarne e povere,realizzate al risparmio all’osso.Ci vuole intelligenza e senso del realismo per fare certe cose, conoscere le materie che si vanno a trattare, conoscere il territorio, sapere di quale ricettività godono i canali su cui le iniziative vengano veicolate.Senza la conoscenza di questi dati essenziali per avere il minimo di un ”ritorno” tutto rimane disperso, frammentato e non serve alla gente.Meglio altro se deve essere una iniziativa che alla gente non serve e della quale dentro alle coscenze nulla rimanga.Ma per far questo ci vuole cultura, quella cultura che a Chiusi e ieri ed anche oggi è mancata e della quale non si avverte la presenza.Cambierà la scena ? Non sò, ma credo anche che la direzione non dovrebbe essere quella di perorare solo le solite discipline.Cultura è tutto quanto ci circonda, all’estero spesso attorno ad un vaso od un reperto storico ci fanno un museo, qui dovrebbero esserci musei a non finire. Invece specialmente nelle città d’arte chiudono librerie storiche per farci le boutiques di firme dell’abbigliamento, che anch’esso è cultura, ma più che altro riservata a ridotte fette di popolazione.Il sistema pubblico non lo dovrebbe permettere, ma è il sistema dei soldi che prevale, in tutto.
“Se c’è qualcosa da spartire tra un prigioniero ed il suo piantone, che non sia l’aria di quel cortile, voglio soltanto che sia prigione ” (de Andrè)
L’iniziativa si muove su un percorso abbastanza consolidato di partecipazione: introduzione, tavoli di discussione, sintesi. Non ci dovrebbero quindi esserci problemi. Vedremo.
….”non dovrebbero esserci problemi”….è solo un legittimo auspicio. Chi sceglie il moderatore di ogni tavolo, che è poi chi deve pre-digerire il tutto? Chi decide chi e in quanti partecipano ai tavoli? La sintesi dei singoli tavoli poi verrà presa in considerazione davvero? Insomma, il percorso è accidentato e spero che il risultato non sia “consolidato” nella solita aria fritta. Ormai lo sanno tutti che il fritto fa male:)
Chi decide, tira le fila e le conclusioni è il Comune. Il rischio è che sia un percorso paludato, più che accidentato… Dipenderà anche dalle presenze e dalle modalità di confronto… Vedremo