CHIUSI: ORIZZONTI CHIUDE IL SIPARIO. MA IL VIAGGIO CONTINUA. CIGNI CONFERMATO PER ALTRI 3 ANNI
CHIUSI – Quando si smonta un palco che ha visto cose molte belle nei giorni precedenti, si avverte sempre un senso di vuoto. Non solo perché la piazza, che era “piena” del palco e della platea, torna ad essere quella di sempre, ma perché si ha la sensazione che tornerà anche il deserto. Il silenzio. Che sono anche belli, piacevoli. Ma al loro posto. Dove ci deve essere deserto e silenzio. In una piazza un po’ di vita e di rumore non fa male…
A Chiusi oggi si respira aria di smobilitazione. Di fine di un viaggio. E’ una sensazione triste. E quelle facce giovani e scapigliate, quei violoncelli a tracolla, quei badge al collo, quelle voci con accento diverso da quello del luogo già mancano. Se ne sono andati tutti o quasi tutti. Orizzonti 2016 è finito ieri sera. Ed è finito in gloria, con una intervista-spettacolo del giornalista orvietano Pino Strabioli (Rai) ad Arturo Brachetti, numero uno al mondo del trasformismo… Personaggio e artista incredibile… uno che impiega un secondo e mezzo per cambiarsi d’abito (pantaloni, giacca, camicia, scarpe e calzini… In qualche caso anche la cravatta) e ricomparire sotto tutt’altra veste, anche molto diversa… Uno che è mimo e giocoliere, disegnatore e prestigiatore, saltimbanco e fine dicitore, acrobata e ballerino, maschera multiuso… e
Insomma un mago del palscoscenico. Ma anche lui a suo modo un “non allineato”, un incontrollabile incursore, devastatore e dissacratore di luoghi comuni e di consolidate tradizioni. Uno che non si è fatto alcun problema a sbeffeggiare in piazza Duomo, tra la cattedrale e il palazzo vescovile, certi vizi della Chiesa… prendendo a prestito sonetti di Pietro l’Aretino (e Paolo Poli) o divagando sulla sua educazione in seminario, sulle associazioni cattoliche ecc… Insomma una chiusura fedele ala linea tenuta quest’anno da Andrea Cigni e da tutto il festival Orizzonti. Se qualcuno non ha gradito o ha storto il naso pazienza. L’arte non viaggia sui binari, scarta di lato come il bufalo… Spesso esce dal seminato, calpesta le aiole.
Su queste colonne abbiamo definito alcune delle compagnie e alcuni protagonisti di Orizzonti 20016 una sorta di “genio guastatori”. E qualcuno ha risposto che in fondo era solo teatro. Nulla di più. E ora che i guastatori se ne sono andati, resterà poco sul terreno… Certo, sappiamo bene che i “guastatori” da soli non cambiano il mondo, ma senza di loro l’esercito non avanza o non riesce a difendersi. Diciamo che aiutano… Non sono loro a decidere e a impostare la strategia, ma servono a portarla avanti, a rompere gli assedi, a penetrare nelle linee nemiche… Possono essere decisivi insomma, pur essendo spesso corpi ausiliari, costruiti con soldati pescati nei bassifondi e non nelle accademie militari. Gente con poche medaglie, ma molto coraggio…
Ecco, oggi c’è senso di vuoto. Ma la conferma di Andrea Cigni alla direzione artistica anche per il prossimo triennio è una buona notizia. Dice che il viaggio continua. Che non si interrompe. Naturalmente andranno tirate le somme e andranno fatte valutazioni sul ritorno mediatico e di critica del festival, sul ritorno turistico, sul numero di spettatori e sugli introiti, sulla risposta della città e dei dintorni, sui soldi pubblici investiti, sulla stessa tipologia e qualità delle proposte artistiche e sui luoghi utilizzati…
Si potranno chiedere aggiustamenti di tiro, ma la strada imboccata, che è quella di fare un festival particolare, con una sua specificità robusta, sembra essere una strada buona che va nella direzione giusta…
Già svelato anche il tema del prossimo anno. Sarà “Vita”. Sembra già un inno…
La città, ancora una volta, nonostante la qualità alta degli spettacoli, nonostante il buon clima intorno al festival, non ha risposto in massa. E’ rimasta un po’ alla finestra. In qualche caso anche con un certo fastidio latente. Dai dintorni si è vista arrivare poca gente. Di questo bisognerà parlare. Non si può evitare di farlo. Come bisognerà parlare della Fondazione che gestisce il festival e altri eventi e di tutta l’attività culturale, durante tutto l’anno.
Convocare gli Stati Generali della Cultura sarebbe, secondo noi, il modo giusto per farlo. Se lo farà il Comune bene. Altrimenti dovrà convocarli qualcun altro…
m.l.
Stati Generali della Cultura. Se ne parlava l’altra sera. Una necessità di tutto il contado (territorio non riesco più a chiamarlo, è una di quelle parole abusate come evento o come narrazione … brrrrr).
Se ogni comune convoca i suoi, poi sarebbe interessante tentare anche una sintesi di area. Il termine territorio sarà abusato, “contado” evoca signorotti, vassalli e servi della gleba…
Credo che dalle istituzioni locali ci sia da aspettarsi poco o nulla. Fanno finta di interessarsi solo perchè possono fare qualche comparsata in televisione, ma vedono tutto questo come una perdita di tempo. Non potremmo organizzare gli stati generali a prescindere dalle istituzioni locali? Tanto che ce ne facciamo? Sono sempre più per una cultura ed un teatro di guerriglia.
Sig. Pasquini, con tutto il rispetto dovutole, mi sembrerebbe che questi dovrebbero essere tempi in cui si dovrebbe guardare più alla sostanza che alla forma, anche se spesso la forma è anche sostanza, ma non sempre per la verità, perchè potrebbe essere anche il contrario.Il fatto che Lei sembra rabbrividire(bbbrrr…)perchè
uno usa un termine abusato (abusato da chi poi ed in quali occasioni ?) cosa starebbe a significare ? Me lo spieghi.Di fronte ai veri abusi della politica che si materializzano nell’espletamento della normale quotidianità e che passano indenni davanti agli occhi di una umanità che non sà più reagire perchè inebetita da mille deviazioni, devianze, approfittamenti e furbizie veicolate dai media, i termini come territorio, ,narrazione, evento sarebbero da mettere in disuso diversamente diventano abusati ?.Non ho frequentato nè l’Accademia della Crusca nè mi stupisco per l’uso improprio dei termini ma a proposito di contado forse non vede che ci siamo ritornati in maniera veloce in pochi anni, nei quali sembra che siamo più liberi ma sicuramente non siamo stati mai schiavi come adesso ? Perchè Sig. Pasquini la gente con tutte le forme e diversità di molti lustri fa,è sempre quella, prona ad andare al cospetto del padrone di turno col cappello in mano per chiedere un trattamento di favore, per sperare in qualche prebendina che l’essere ”assidui” in certi campi ed in certe forme fa percepire, fa sperare,buttandosi dietro le spalle il fatto che è il sistema che funziona in tal modo, perchè una volta soddisfatto il loro interesse o0 quello che appare sia il loro, degli altri se ne fregano.Funziona così.
Ci siamo ritornati al contado, non c’è più il proprietario terriero ma c’è l’uso della politica a mo’ di ricatto.Dipende dalle persone? Anche, ma dipende anche da quell’ingranaggio che fa formare le istanze politiche. Ed allora se gli ”artisti” che dovrebbero essere gli apripista per mettere a nudo contraddizioni e far muovere il cervello alla gente , credo sia bene che tali contraddizioni inducano a sviluppare un pensiero opposto, e cioè concorrere a far formare una coscienza critica senza perdere mai di vista le contraddizioni ed i risultati della politica, ma anzi a metterli a nudo e spingere la gente a trarre conclusioni. Perchè di fronte a questo-mi passi il termine- le cazzate sono cazzate le cose serie sono serie e ritengo che non occorra inorridirsi per le cazzate.Ed è una caratteristica molto comune agli abitanti di quest’epoca in cui viviamo, inorridirsi per le cazzate e non vedere le cose serie.Si fa così perchè il ”sistema”propone questo, vuole così, attiva tutte le sue forme perchè le persone recepiscano questo.Ecco perchè talvolta m’incazzo con l’amico Lorenzoni (e ne discutiamo spesso) quando secondo il mio modo di vedere esagera e distorce, dando importanza tale a cose che quel livello d’importanza non hanno affatto.Ma non è per riguardare i compiti di un altro(personalmente cosa me ne cale ?) ma perchè io veramente credo che chi scriva abbia una funzione importantissima ed anche una grande responsabilità.Ed ultimamente sono quasi perennemente incazzato quando leggo quelle che per me sono distorsioni, perchè è attraverso quelle che si afferma la negatività dove tutti siamo immersi e la fatica per liberarcene di tutto questo non è da poco.Anche perchè è dimostrato che le giovani generazioni soggiacciono molto di più a tali distrorsioni e si formano una mentalità tale che far muovere il cervello talvolta diventa un lusso e ” grasso che cola”.Anche con la laurea.Non le sembra che il mondo purtroppo funzioni così? E mica mi dirà che tutto questo sia casuale ? Ecco secondo me verso dove dovrebbero andar rivolti gli strali della cultura.
Gli Stati Generali della Cultura sono una delle mode più abusate degli ultimi anni. Ho partecipato attivamente ad alcuni di questi eventi….tante chiacchiere, buoni propositi ma nessuno che ne faccia una vera sintesi progettuale e tanto meno operativa. Troppa gente, troppi interessi personali…troppi pavoni…
“Orizzonti” di Chiusi mi pare rifletta in pieno la qualità indubbia del suo direttore artistico, perciò il suo percorso culturale e le sue legittime ambizioni; ma “Orizzonti” di Cigni sarebbe lo stesso in qualsiasi altra parte d’Italia? Temo di si…
Questa tipologia di Festival in Italia è molto frequente e talvolta offre spettacoli di qualità ma il mondo, le esigenze di comunicazione e le sensibilità dei fruitori stanno ormai approdando molto lontano e mutano rapidamente e costantemente. Il terreno che aveva generato questi contenitori culturali è ormai un reperto del passato… che piaccia o no, la realtà è questa.
Quindi o si realizza un Festival di richiamo turistico – ruffiano e altamente caratterizzato – oppure il vero Festival di Chiusi dovrebbe essere di andare a massaggiare o piuttosto fare la respirazione bocca a bocca alla realtà chiusina, partendo dallo Scalo. Un tempo si propose “Incroci di Orizzonti” per farei conti con il problema irrisolto del “melting pot” chiusino…..ovvero mettere le mani sulle culture che si nascondono e non si integrano…..
Paolo, quello che proponi è sicuramente interessante, ma richiede molto impegno e non mi pare che ci siano persone che vogliano faticare.
Di persone che faticano ce ne sono parecchie anche per le iniziative che via via si fanno, dal Lars Rock fest ad Orizzonti… se mai il problema è il risultato..