CHIUSI, ANALISI DEL VOTO. PER LA SINISTRA DI POSSIAMO UNO DEI MIGLIORI RISULTATI A LIVELLO NAZIONALE

LA MACCHINA DA GUERRA DI BETTOLLINI, IL VOTO QUASI ESCLUSIVAMENTE ‘NAZIONALE’ DEI 5 STELLE E L’ASTENSIONE CHE NON CALA….
CHIUSI – Tutti a cena in un ristorante di Chiusi Scalo. Sindaco, consiglieri eletti, non eletti, militanti, amici e familiari. Così il “comitato elettorale” di Juri Bettolini ha festeggiato la vittoria alle comunali. Dopo tanto correre e tanta fatica, finalmente il meritato relax. E un ringraziamento a tutti coloro che hanno dato una mano. La vittoria era scontata, ma la misura della vittoria no. Non era scontato che Bettolini riuscisse ad eguagliare il risultato di Scaramelli nel 2011. C’è andato vicinissimo ed ha superato di circa 300 voti la soglia toccata alle regionali di un anno fa (2.816 voti contro 2.450).
Il termine “comitato elettorale” sembra più appropriato di… partito. Perché il Pd, come partito vero, radicato e politicamente presente, non esiste più. C’è ancora una “macchina organizzativa” ma è, appunto un “comitato”. Un gruppo affiatato (almeno apparentemente) che ha ramificazioni in tanti sodalizi grandi e piccoli e presenti nei due centri maggiori e anche nelle frazioni. Una claque. Un esercito che esegue e non discute mai gli ordini, o le direttive. Che si muove ancora come una vera e propria macchina da guerra, capace di chiudersi a testuggine per difendere ogni metro di terreno, ma incapace di elaborare, di progettare,di confrontarsi con il resto del mondo, di fare politica insomma. La lascia fare agli amministratori. E’ una organizzazione che fa perno su legami più amicali, familistici e parentali che politici. E questo spiega, in qualche misura, anche certe bocciature eccellenti, come quelle di Silva Pompili e Arianna Fè. Entrambe espressione al massimo livello della Fondazione Orizzonti. Silva Pompili era il “fiore all’occhiello” della lista Pd-Psi. La giovane manager che – si diceva – poteva far comodo nella nuova squadra di Bettollini. Ora la questione si complica ed è facile prevedere che le opposizioni, dopo aver indicato nei loro programmi la chiusura o il superamento della Fondazione come una priorità, adesso avranno un altro argomento a sostegno di questa tesi, visto che è stato lo stesso partito di maggioranza a sbarrare la porta del Comune alla presidente e alla funzionaria dell’ente culturale.
Per la giunta, saltati i nomi di Silva Pompili e Arianna Fè, sembra scontata la conferma di Chiara Lanari, miss 547 preferenze, e di Andrea Micheletti. Per gli altri posti sono in ballo Simone Agostinelli, Sara Marchini, Marco Vannuccini. Non si esclude il ricorso ad uno o due esterni. La partita è aperta. Bettollini ha vinto largo. Ma rischia di apparire (e di ritrovarsi ad essere) un uomo solo al comando. Al massimo con una pattuglia di amici fedeli, senza niente altro alle spalle. E cinque anni son lunghi da passare. Tre mesi fa dava questa impressione. Il voto e la vittoria netta non cambiano la sostanza della cosa. L’impressione anche adesso è la stessa.
Per il resto la sfida per il secondo posto è stata vinta, come è noto, dalla lista Possiamo-Sinistra per Chiusi che con il 13,80% ha conseguito uno dei risultati migliori a livello nazionale per la sinistra a sinistra del Pd.
Solo a Sesto Fiorentino, una a aggregazione simile ha fatto meglio, conquistando il 25% e il ballottaggio con il Pd. In molte altre città, grandi, medie e piccole, la sinistra radicale non è andata oltre la pura testimonianza: 3,9% a Milano, 3,5% a Torino, 2,54 a Bologna, 4,5 a Città di Castello, 3,48 ad Assisi, 3,6 a Grosseto, 4,3 ad Amelia… tanto per fare qualche esempio.
Molti, adesso, anche nei dintorni, sia in Valdichiana che nella vicina Umbria, guardano a Chiusi e a Possiamo come un possibile laboratorio per ricostruire qualcosa di sinistra che duri anche dopo le elezioni e sia il contrario di un comitato elettorale, quanto piuttosto un luogo di aggregazione, elaborazione e confronto. Il voto chiusino dice che c’è spazio a sinistra e c’è voglia di riprendere la parola. E’ una sorta di posa della prima pietra di una casa da ricostruire. C’est ne q’un debut… continuons le combat, verrebbe da dire, ricordando altre belle stagioni…
A Chiusi, il testa a testa coi 5 Stelle è finito con una differenza minima. Ma non è un pareggio, perché il movimento grillino aveva ed ha un marchio più forte e riconoscibile a livello nazionale e mediatico. Ed è anche partito un po’ prima. Sulla carta sembrava avere un certo margine di vantaggio.
Non solo non hanno sfondato i grillini, ma lo scarso numero di preferenze indicate sulle schede (265 in tutto su 592 voti di lista) significa si è trattato di un voto più ideologico e “nazionale” che locale. I candidati hanno aggiunto poco, insomma, alla potenza del marchio. Alcuni esponenti, nei commenti postati sui social, si dicono pienamente soddisfatti del risultato e dei 2 consiglieri mandati in Comune, ma un po’ di amarezza certamente serpeggia. Subire un sorpasso quasi sul traguardo dell’ultima tappa non fa piacere a nessuno. Chiedere a Esteban Chavez.
Più consapevole e molto più locale invece il voto dei “podemos” (461 preferenze su 604 voti di lista) pur avendo anch’esso una componente emotiva, di appartenenza, che va al di là della lista in se. I 5 Stelle hanno prevalso su Possiamo nelle sezioni 6-7 di Chiusi Scalo (Mar Nero e Granocchiaio) e nelle tre frazioni di Montevenere, Macciano e Montallese.
La lista di Scaramelli ha invece superato i 5 stelle nelle due sezioni del centro dello Scalo (4 e 5), alle Biffe (sezione 8), nelle 3 del centro storico. La roccaforte grillina è risultata la zona Mar Nero con il 20,13%. Mentre Possiamo ha fatto il miglior risultato nella sezione 1 di Chiusi Città (21,27%). Il peggiore, per entrambi, si è registrato a Montallese, dove Bettollini ha fatto letteralmente il pieno (82,8%) .
Il candidato Pd è andato benissimo a Montevenere (76,6%) e bene ovunque. Punto debole, come sempre, il centro di Chiusi città (52,6%).
Lista Fiorini e Lista Lega-Forza Italia- Fratelli d’Italia, non pervenuti. Mai così in basso. Per la triade uno dei risultati peggiori anche a livello nazionale. Dopo queste elezioni, chi cercasse la destra a Chiusi dovrà guardare da tutt’altra parte.
E tutti, destra, sinistra, 5 Stelle e Pd dovranno interrogarsi su quegli oltre 2.000 elettori, su meno di 7.000, che continuano a non votare. Più del 31% ha disertato le urne e un “partitino” più o meno come la triade di centro destra ha votato scheda bianca o nulla.
La sezione 7 di Chiusi Scalo è La Fornace, non il Granocchiaio
Oltreché “fiore all’occhiello” è quella che gli ha parato il culo dal disastro fondazione non riferendosi solamente ai 120000 euro risanati in un anno ma a tutto il complesso di cambiamento che ha portato in essa dalla collaborazione con i Semidarte 2.0 e attori locali a quello del laboratori per bambini.
Questa storia mi ricorda molto quella capitata al povero Gianluca Sonnini.. inizio a pensare che questo PD ha veramente paura delle persone forti e con carattere che vogliono seriamente far qualcosa di buono per questo paese.
Risultato abbastanza scontato, (chiusini non vi lamentate però…votate come i democristiani e dopo un pò non vi sta più bene) anche se i PDuisti silurando le girls della fondazione. Podemos comunque è stata una sorpresa, una lista arrivata all’ultimo senza la mediaticità del Pd e l’endorsement nazionale come i 5 stelle, non mi aspettavo questo risultato, vista anche la delusione per l’esperimento Primavera. Buon lavoro, vedremo se tutte le promesse da campagna elettorale, avranno un riscontro e vedremo quanto durerà questa velina dopo le elezioni, mi sa tanto che una di queste sere, allo scoccare della mezzanotte la gioiosa macchina da guerra, diventerà di nuovo una zucca. 😉
Le due liste a sinistra del PD a Sesto Fiorentino hanno raccolto quasi il 47% (27.40 + 19.20).
Io mi riferivo a quella più simile a Possiamo capeggiata da Lorenzo Falchi, e che va al ballottaggio con il 27,4%; la seconda, composta da Rifondazione e altri (19,9%) non era apparentata. Non so per quale motivo non fossero apparentate…
Condivido abbastanza la risposta di Fralatiri.Per Possiamo è il risultato in piccola parte del fallimento della Primavera che se ci si pensa bene fallimento proprio non è stato ma che ha indicato ed ha aperto gli occhi a coloro che lo vogliano vedere su quale sia la difficoltà di cambiare sul serio le cose a Chiusi( almeno questa di funzione ce l’ha avuta e non è poi proprio poco osservando la storia del nostro territorio lasciatemelo dire)la funzione dissenso del vecchio contrasto politico di linea dentro il PD, aggiunta alla volontà di gente nuova e pensante che si distingue dagli altri nulla pensanti dentro il PD o da coloro pensanti anche troppo per gli amici degli amici. Vogliamo azzardare una ipotesi sul fatto di dove sia andata la destra, posso ? Io credo che una parte sia confluita dentro il PD,conoscendo qualcuno a Chiusi che ha naso buono per odorare, capire le tendenze soprattutto future e per giunta come suol dirsi ”non essendo ripreso dalla piena”….. Pensate che nel ballottaggio di Roma un aiutino non tanto piccolo al partito di Giachetti non possa venire da Berlusconi ? Via non vi meravigliate, la politica è una cosa seria, e quando si tratta della prospettiva di perdere il potere supportato dai numeri, pensate che la nuova democrazia cristiana apra le braccia verso i derelitti delle periferie ? Se pensaste così vi fareste mangiare il….. dalle mosche.Con i suoi residui-di Berlusconi, creati appositamente per questo- ci governano e si sorreggono a vicenda e voi pensate ancora a destra e sinistra ? Sarebbe la barzelletta del diavolo sul Ponte di Calafuria a Livorno che ho raccontato più volte,quando il disperato che aveva perso tutto al giuoco e si voleva suicidare fra i marosi in tempesta e fra fulmini e saette in piena notte con temporale ed acqua a catinelle, quando stava per gettarsi di sotto,sentì una voce tuonare alle sue spalle che gli imperò: ”Fermo e non ti voltare !!”. Il disgraziato preso dalla paurà sentì la voce che gli comandava :”tirati giù i calzoni !!”.Quello eseguì e con voce tremante disse:”Chi sei ?! ”.La voce rispose forte ”Sono il diavolo !!!”.Quando fu completato l’atto, la voce domandò ? Quanti anni hai ? Lui rispose” Sessanta…..”. E la voce:” Ed alla tua età credi ancora al diavolo?”.Ecco sarebbe la stessa cosa.
Si chiamano così appositamente” le due facce della stessa medaglia”.
E vedrete,in futuro su questo tema non ci faranno mancare nulla, a tutti,di destra, centro e sinistra….o ritenutisi tali.
Carlo, dove sia andata la destra c’è scritto anche in questo articolo e in quello precedente sull’esito del voto. Ma se anche uno non vuol leggere Primapagina, basta che sfogli le fotografie postate nei giorni di campagna elettorale e dopo la vittoria del Pd, dal “comitato” a sostegno di Bettollini. Tu fai il fotografo, lo sai meglio di me: le foto parlano da sole, più di mille discorsi.
Dopo queste elezioni una cosa si può dire: Bettollini ha riconquistato la chiusinità di Montallese. Prima di lui i montallesani si sentivano più chiancianesi che chiusini. Ora no. Ma solo perché hanno finalmente il sindaco.
”Bettollini ha conquistato la chiusinità di Montallese ?” Andava bene forse nel medio-evo una cosa del genere, oggi è solo l’espressione di una visione provinciale, distorta e fuorviante.Se su questo l’analisi potrebbe anche non rispecchiare la condivisione con te che lo dici, e sono opinioni lecite beninteso, ma non credi che alla fine occorrerebbe chiedersi sempre”per quale politica ?”. E lì che come suol dirsi casca l’asino.Si, ha incamerato un sacco di voti, nessuno lo nega perchè sennò sarebbe come negare l’evidenza, ma l’evidenza mica vuol dire che il merito sia dalla sua parte? Anzi, in tal caso secondo me è vero il contrario.Risultato da rispettare certo,ma il giudizio di merito sul perchè l’abbia avuto solo i ciechi,i pervasi da credulità e chi crede che ne trarrà beneficio ne possono essere soddisfatti ed esaltarlo.
almeno le battute, però pendile per quelle che sono e non per cose serie, se no non si finisce più…