MORETTI FOR PRESIDENT. SE IL PD PROPONESSE COME SEGRETARIO IL REGISTA ROMANO…

martedì 20th, agosto 2013 / 16:51
MORETTI FOR PRESIDENT. SE IL PD PROPONESSE COME SEGRETARIO IL REGISTA ROMANO…
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Ha appena compiuto 60 anni, e come analisi politica, le ha azzeccate tutte…

Solo in Italia si può assistere al balletto di questi giorni sulla “agibilità politica” di Berlusconi… Cioè del salvacondotto per una persona che è stata condannata in via definitiva per reati comuni. I suoi vorrebbero che potesse continuare a svolgere il suo ruolo di leader (ma forse anche di ufficiale pagatore della ditta, altrimenti, se esce di scena lui, chi li paga più certi figuri?) e di parlamentare. Gli altri, gli avversari, anzi ormai ex avversari, son lì che si arrabattano per trovare un escamotage che non  faccia arrabbiare troppo né il cavaliere, né le sue truppe più o meno cammellate, evitando così una caduta rovinosa del Governo Letta, il più grigio, insulso e immobilista che si sia visto  dall’epoca dei governicchi balneari democristiani fino ad oggi. Basti pensare ai continui rinvii, solo quelli, e al silenzio colpevole prima sul Colpo di stato e poi sulla carneficina che si sta consumando in Egitto, alle porte di casa nostra… L’unica cosa che il ministro degli Esteri Bonino è riuscita a dire è l’invito ai turisti a non andare a Sharm El Sheik o a Luxor o se son già lì di starsene rintanati nei resort…

Roba da far rimpiangere il vituperato Craxi e il discusso Andreotti…

In questo quadro, è desolante, per chi almeno ancora pensa a “qualcosa di sinistra”, l’altro balletto, quello che stanno facendo i capataz del Pd, incapaci perfino di fissare la data del congresso e le regole per tenerlo. Tra Renzi che vorrebbe eleggere il segretario con primarie aperte anche ai non iscritti. Una contraddizione in terminis: (ma che partito è o sarebbe quel partito che fa eleggere il segretario anche agli avversari? L’unica immagine che viene in mente per definire una panzana del genere è la famosa frase di Marx… Groucho, non Karl… Quello che faceva il comico con i suoi 4 fratelli Harpo, Zeppo, Chico, Gummo. La frase era: “Non farei mai parte di un partito o di un circolo che accogliesse gente come me”.

Epifani che annaspa, stretto tra dalemiani , veltroniani, renziani, fassiniani (seguaci di Fassina e non di Fassino…), franceschiniani, finocchiariani, civatiani, Serracchiani… (no, Serracchiani è una sola, si chiama così, non è una corrente… ) è uno spettacolo patetico che mette tristezza anche a chi del Pd non  gliene può fregare di meno…

La gente stenta a far quadrare i bilanci familiari, il lavoro è sempre meno, le imprese chiudono, l’autunno si annuncia rovente, da lacrime e sangue e loro si baloccano con le regole del congresso per cercare di stopparsi l’un l’altro…

Non si sa nemmeno quanti e quali saranno i candidati alla segreteria.  Ma i nomi son sempre quelli. Mai che gli venga in mente un colpo di teatro (di genio sarebbe troppo, ma di teatro, almeno…), un’idea che possa scompaginare le carte e aprire qualche porta…  Che so uno come Nanni Moretti. Proprio ieri ha compiuto 60 anni. Non è più un ragazzotto autarchico… Dal punto di vista dell’analisi politica Moretti sì che si è mostrato un genio. Le ha azzeccate tutte da 30 anni a questa parte. Ha fatto un film su un papa dimissionario (e il papa si è dimesso davvero), ha previsto e sceneggiato la fine del Caimano e prima ancora quella del cinghialone… Fu il primo a implorare, in pubblico, dal grande schermo Massimo D’Alema perché dicesse “qualcosa di sinistra”. E gridò anche, dal palco di Piazza Navona: “Con questi dirigenti qui, non vinceremo mai”. E come è andata lo sappiamo. moretti nanni

Se per 20 anni l’Italia è stata “comandata” da un cantante di pianobar e adesso pure l’opposizione ormai è affidata ad un comico, perché non provare con un bravo cineasta, forse un po’ antipatico e saccente, ma di sicuro lucido e sinceramente di sinistra?  Moretti non è stato mai indulgente, nè ammiccante, peraltro con quella certa sinistra un po’ parolaia, spesso snob o, al contrario, arruffona, popolaresca e caciarona… Insomma uno che non le ha mandate a dire e che il più delle volte ci ha azzeccato in pieno. Al contrario dei D’Alema e dei Veltroni che non ne hanno azzeccata una, neanche per sbaglio. Facendo, alla fine più danni della grandine d’agosto.

E allora? Allora Moretti for president. Intendendo per “president” non tanto il candidato premier (ma in fondo perché no?), quanto piuttosto il segretario, il leader di quel che resta del Pd e di una possibile area di sinistra, tutta da ripensare e ricostruire.

Magari Moretti non ci starebbe mai, come Groucho Marx  in un partito con gente come lui e soprattutto con gente come quella che c’è dentro al Pd… Ma nei panni dei dirigenti Pd, io un tentativo lo farei.

E tu, caro Nanni, pensaci. Dopo aver fatto politica con il cinema, potrebbe essere arrivato il momento di provarci al tavolo dove si smazzano le carte…

A sinistra ormai c’è rimasto poco. Serve una scossa. Landini, Revelli e Rodotà dicono coste sacrosante, sulla Costituzione, sul lavoro, sulla sinistra intesa come idea,  e sono facce credibili e affidabili. Ma sono anche facce troppo minoritarie come Gino Strada, come era Don Andrea Gallo…

Moretti, invece… chissà.

Marco Lorenzoni

 

 

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