MORETTI FOR PRESIDENT. SE IL PD PROPONESSE COME SEGRETARIO IL REGISTA ROMANO…

Ha appena compiuto 60 anni, e come analisi politica, le ha azzeccate tutte…
Solo in Italia si può assistere al balletto di questi giorni sulla “agibilità politica” di Berlusconi… Cioè del salvacondotto per una persona che è stata condannata in via definitiva per reati comuni. I suoi vorrebbero che potesse continuare a svolgere il suo ruolo di leader (ma forse anche di ufficiale pagatore della ditta, altrimenti, se esce di scena lui, chi li paga più certi figuri?) e di parlamentare. Gli altri, gli avversari, anzi ormai ex avversari, son lì che si arrabattano per trovare un escamotage che non faccia arrabbiare troppo né il cavaliere, né le sue truppe più o meno cammellate, evitando così una caduta rovinosa del Governo Letta, il più grigio, insulso e immobilista che si sia visto dall’epoca dei governicchi balneari democristiani fino ad oggi. Basti pensare ai continui rinvii, solo quelli, e al silenzio colpevole prima sul Colpo di stato e poi sulla carneficina che si sta consumando in Egitto, alle porte di casa nostra… L’unica cosa che il ministro degli Esteri Bonino è riuscita a dire è l’invito ai turisti a non andare a Sharm El Sheik o a Luxor o se son già lì di starsene rintanati nei resort…
Roba da far rimpiangere il vituperato Craxi e il discusso Andreotti…
In questo quadro, è desolante, per chi almeno ancora pensa a “qualcosa di sinistra”, l’altro balletto, quello che stanno facendo i capataz del Pd, incapaci perfino di fissare la data del congresso e le regole per tenerlo. Tra Renzi che vorrebbe eleggere il segretario con primarie aperte anche ai non iscritti. Una contraddizione in terminis: (ma che partito è o sarebbe quel partito che fa eleggere il segretario anche agli avversari? L’unica immagine che viene in mente per definire una panzana del genere è la famosa frase di Marx… Groucho, non Karl… Quello che faceva il comico con i suoi 4 fratelli Harpo, Zeppo, Chico, Gummo. La frase era: “Non farei mai parte di un partito o di un circolo che accogliesse gente come me”.
Epifani che annaspa, stretto tra dalemiani , veltroniani, renziani, fassiniani (seguaci di Fassina e non di Fassino…), franceschiniani, finocchiariani, civatiani, Serracchiani… (no, Serracchiani è una sola, si chiama così, non è una corrente… ) è uno spettacolo patetico che mette tristezza anche a chi del Pd non gliene può fregare di meno…
La gente stenta a far quadrare i bilanci familiari, il lavoro è sempre meno, le imprese chiudono, l’autunno si annuncia rovente, da lacrime e sangue e loro si baloccano con le regole del congresso per cercare di stopparsi l’un l’altro…
Non si sa nemmeno quanti e quali saranno i candidati alla segreteria. Ma i nomi son sempre quelli. Mai che gli venga in mente un colpo di teatro (di genio sarebbe troppo, ma di teatro, almeno…), un’idea che possa scompaginare le carte e aprire qualche porta… Che so uno come Nanni Moretti. Proprio ieri ha compiuto 60 anni. Non è più un ragazzotto autarchico… Dal punto di vista dell’analisi politica Moretti sì che si è mostrato un genio. Le ha azzeccate tutte da 30 anni a questa parte. Ha fatto un film su un papa dimissionario (e il papa si è dimesso davvero), ha previsto e sceneggiato la fine del Caimano e prima ancora quella del cinghialone… Fu il primo a implorare, in pubblico, dal grande schermo Massimo D’Alema perché dicesse “qualcosa di sinistra”. E gridò anche, dal palco di Piazza Navona: “Con questi dirigenti qui, non vinceremo mai”. E come è andata lo sappiamo.
Se per 20 anni l’Italia è stata “comandata” da un cantante di pianobar e adesso pure l’opposizione ormai è affidata ad un comico, perché non provare con un bravo cineasta, forse un po’ antipatico e saccente, ma di sicuro lucido e sinceramente di sinistra? Moretti non è stato mai indulgente, nè ammiccante, peraltro con quella certa sinistra un po’ parolaia, spesso snob o, al contrario, arruffona, popolaresca e caciarona… Insomma uno che non le ha mandate a dire e che il più delle volte ci ha azzeccato in pieno. Al contrario dei D’Alema e dei Veltroni che non ne hanno azzeccata una, neanche per sbaglio. Facendo, alla fine più danni della grandine d’agosto.
E allora? Allora Moretti for president. Intendendo per “president” non tanto il candidato premier (ma in fondo perché no?), quanto piuttosto il segretario, il leader di quel che resta del Pd e di una possibile area di sinistra, tutta da ripensare e ricostruire.
Magari Moretti non ci starebbe mai, come Groucho Marx in un partito con gente come lui e soprattutto con gente come quella che c’è dentro al Pd… Ma nei panni dei dirigenti Pd, io un tentativo lo farei.
E tu, caro Nanni, pensaci. Dopo aver fatto politica con il cinema, potrebbe essere arrivato il momento di provarci al tavolo dove si smazzano le carte…
A sinistra ormai c’è rimasto poco. Serve una scossa. Landini, Revelli e Rodotà dicono coste sacrosante, sulla Costituzione, sul lavoro, sulla sinistra intesa come idea, e sono facce credibili e affidabili. Ma sono anche facce troppo minoritarie come Gino Strada, come era Don Andrea Gallo…
Moretti, invece… chissà.
Marco Lorenzoni
Quella di Moretti è forse una idea estemporanea ma al fondo delle questioni il paragone con l’attuale dirigenza validerebbe senz’altro una simile scelta.Il fatto che le abbia azzeccate tutte secondo me non è una cosa sostanziale e che per forza potrebbe pesare ma sostanziale lo è nei confronti del bisogno che si ha di uscire dall’impasse dove la sinistra si è cacciata per tanti motivi, primo fra i quali l’unione sciagurata a tavolino che ha fatto solo il suo indebolimento e dissoluzione. Sono tutti a cercare un punto”di unità permanente” come diceva una canzone ma i risultati più il tempo passa e più sono scarsi e la percezione di una situazioe esplosiva che si avvicina la dice lunga confrontatata a quella di coloro che si sforzano dicendo che siamo alla fine del tunnel, e forse la luce che hanno intravisto o fatto finta di intravedere è quella del treno in arrivo che travolge tutto intorno a se.” La crisi è finita, inizia la miseria”.E’ con queste parole che posssono apparire gli slogan veritieri lanciati dalla Fiom, Da Gino Strada, da Don Gallo.Sono una minoranza chi li segue ma se si potesse coalizzare un coacervo di forze veramente progressiste intorno a qualche nome- e quello di Moretti non sembrebbe a lume di naso tanto improbabile- allora ci sarebbe da sperarte bene per la sinistra perchè ci sarebbero buone probabilità che si risollevino le sorti.Ma per far questo la frase fatidica che anch’io ascoltai a San Giovanni”con questi non vinceremo mai” devo dire che riassume in se tutto un programma e l’Italia ha bisogno di fatti non di discorsi alla Letta.
Il problema è che il Pd neanche ci pensa… E il resto della sinistra “ufficiale”, Vendola compreso non sa cosa pensare…
e se invece non fosse una questione di leader ma di italiani che la sinistra al governo non ce la vogliono? La sinistra non ha vinto neanche con un grande leader come Berlinguer. Forse, invece di scervellarci a trovare il leader giusto, reclamare una politica vera di sinistra, chiedere la pubblica ammissione di colpe e responsabilità, gridare al tradimento, potremmo cominciare a vedere le cause dell’eterna sconfitta della sinistra e i limiti di un governo di sinistra dal basso. Anche perchè, volenti o nolenti, la nostra percezione di partito non è più quella di struttura più o meno democratica ma di individui-personaggi. iL PD si è chiamato ora Occhetto, ora D’Alema, ora Veltroni, ora Renzi o Bersani. Forse dovremmo guardare la cosa da un’ altra prospettiva, quella di un elettorato che tende a votare movimenti guidati da un unico leader, chiunque egli sia. Forse Moretti, ammesso e non concesso che si candidasse (ha sempre dichiarato che mai nella vita), ce la potrebbe fare solo se fondasse un movimento tutto suo e ne diventasse il capo indiscusso. Forse, così e dichiarando il pubblico distacco dal malefico PD, potrebbe entrare a pieni voti al governo. Ma a cosa servirebbe?
Forse hai ragione, Elda. La mia boutade su Moretti segretario era appunto una “provocazione”, per dire che servirebbe – anche al Pd – un volto diverso… Qualcosa di nuovo. Dopo la caduta del Muro, la Repubblica Ceca si affidò ad Havel, un letterato, o sbaglio? Ecco, io volevo semplicemente consigliare una cosa del genere… E forse chi pensa cose di sinistra potrebbe anche tornare ad avere un minimo punto di riferimento… Tutto qui…
Scusate, ma non mi sembra che il problema principale del Pd sia quello di eleggere un segretario, piuttosto quello di creare prima un partito che sia degno di chiamarsi partito e in cui chi ne fa parte sia consapevole di ciò che condivide.
secondo me a a fare un partito serio c’hanno rinunciato da un pezzo. Un segretario invece lo dovranno pur eleggere… E non mi pare che gli riesca tanto bene… Da qui l’idea di un volto diverso… Ma è un’idea mia, che vale quello che vale, mica del Pd… Loro neanche ci pensano. Ora hanno da salvare Berlusconi, e Letta… poi vedremo.