SARTEANO – Secondo appuntamento di “Suoni dal labirinto”, la mini rassegna che propone concerti nei luoghi dell’archeologia, per iniziativa del Gruppo Effetti Collaterali (queli del Lars Rock Fest e dell’fficina creativa Jack a Chiusi Scalo) con il patrocinio dell’Unione dei Comuni della Valdichiana Senese. Dopo Scout Gillet agli antichi lavatoi di Chiusi, sabato 20 aprile sarà la volta di Ruth Goller, a Sarteano, sotto le logge del Teatro. La location della necropoli delle Pianacce inzialmene prevista si è rivelata impraticabile per un evento del genere. Ma la piazza di Sarteano offre comunque la giusta suggestione. E stavolta dal folk rock si scivola verso atmosfere jazz. Anzi rock jazz e punk jazz.
Chi è Ruth Goller? intanto è una artista italiana, per la precisione di Bressanone, Alto Adige. Il nome tradisce le origini, ma da tempo vive e suona a Londra. Quindi si può definire italo britannica. In secondo luogo è una bassista e compositrice con una intensa carriera internazionale che l’ha vista collaborare con molti artisti noti come Sons Of Kemet, Marc Ribot e Alabaster DePlume; vere e proprie rock star come Damon Albarn e addirittura Paul Mc Cartney, oltre ad una serie sorprendentemente diversificata di acclamati cantautori, tipo Sam Amidon, la cantante maliana Rokia Traoré e il pianista serbo Bojan Z.
La rassegna come è noto ha l’obiettivo di promuovere il patrimonio storico artistico locale, di cui si incoraggia la scoperta e la fruizione attraverso esibizioni dal vivo organizzate all’interno dei luoghi della cultura selezionati con l’Unione dei Comuni della Valdichiana Senese.
Prima di ogni concerto di Suoni dal Labirinto gli artisti saranno accompagnati alla scoperta dei luoghi più suggestivi del territorio e la loro esperienza verrà ripresa da una troupe che utilizzerà sia la visita che il momento dell’esibizione live per effettuare dei video, che saranno poi caricati nei vari canali social e proiettati durante il Lars Rock Festival di Chiusi nel prossimo mese di luglio.
Suoni dal Labirinto è progetto promosso dall’associazione GEC Gruppo Effetti Collaterali, in collaborazione con l’Unione dei Comuni della Valdichiana Senese e realizzato con i fondi Otto per Mille Valdese.
Tornando a Ruth Goller, abbiamo già detto che si tratta di una bassista. Qualcuno ha scritto di lei che “affida le sue armonie a un basso scordato, un pungente tono percussivo dei tasti, gli squillanti timbri metallici degli strumenti e il canto intuitivo e grezzo di Ruth sono pattern già audaci… Il fulcro delle composizioni è racchiuso nel rimbombo sordo e spettrale del basso e nella voce indisciplinata e ammaliante dell’autrice, che come una moderna sirena attira l’ascoltatore in un vortice di ritmi e melodie fluttuanti, che si avvicendano con sghembe regole creative, che con il jazz condividono più la natura free-form che quella puramente accademica”. Una presentazione così se non altro incuriosisce. A Sarteano tra l’altro di jazz & blues se ne intendono, fanno un festival da una trentacinquina di anni… E Sarteano e la Valdichiana senese non sono neanche troppo lontane da Perugia (50 km scarsi) dove dal 1973 si tiene Umbria Jazz una dei principali festival del mondo dove si sono esibiti artisti del calibro di Miles Davis, Herbie Ancock, Gil Evans, Sonny Rollins, Ornette Coleman, Al Jarreau… ma anche Eric Clapton, Diana Krall, Bob Dylan, i King Crimson, Joe Bonamassa e David Byrne, per dirne solo alcuni… Anche a Sarteano si sono esibiti musicisti come Robert Ciotti, Paolo Fresu, Antonello Salis… Insomma la platea potrebbe avere il palato fine. A sentire alcuni brani su youtube, il sound di Ruth Goller appare intrigante, piuttosto psichedelico e… “schizzato”. Con il basso la ragazza ci sa fare. Victoria dei Maneskin, stai in campana…
m.l.
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