CHIUSI: PD E ALLEATI, CHE FATICA TIRAR FUORI LA LISTA… E LA CAMPAGNA ELETTORALE NON DECOLLA

martedì 31st, agosto 2021 / 17:43
CHIUSI: PD E ALLEATI, CHE FATICA TIRAR FUORI LA LISTA… E LA CAMPAGNA ELETTORALE NON DECOLLA
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CHIUSI – Chiusi è da un anno e passa in campagna elettorale… ma la campagna elettorale vera e propria comincerà ufficialmente solo il 4 settembre. E’ da quella data che comincerà la corsa vera, finora le squadre in lizza hanno fatto solo riscaldamento. Il termine ultimo per la presentazione delle liste è sabato 4 settembre alle ore 12. Mancano meno di 4 giorni. Poco, pochissimo. Un soffio…

E ancora, oggi, 31 agosto, c’è solo una lista ufficializzata: quella civica di Massimo Tiezzi. Le altre due, quella del Centro sinistra per Chiusi capeggiata da Gianluca Sonnini e quella di Massimiliano Barbanera, sponsorizzata e imperniata su Italia Viva non sono ancora uscite. Barbanera ha “ufficializzato”  7 nomi, l’ultimo è quello di Francesco Cimarelli già assessore ai tempi di Ceccobao, già segretario comunale del Pd ed ex presidente della Pubblica Assistenza, passato nelle file renziane, ma da tempo fuori dai giochi e anche fuori da Chiusi… Ne mancano altri 5 di nomi che Barbanera dovrà tirar fuori da qui a venerdì. Ce la farà?

Il Pd con la pletora di alleati per lo più “uninominali” che si ritrova, sta faticando non poco a chiudere il cerchio.  Neanche Ercole e Sisifo hanno mai faticato così tanto…  E diciamolo, finché ad arrivare sul filo di lana è una lista civica, la cosa è normale.  Il fatto che siano invece il partito di maggioranza uscente e le due uniche forze di opposizione presenti in consiglio, ormai non più su fronti opposti ma tutti insieme appassionatamente,  è un fatto senza precedenti, che la dice lunga assai su quale sia lo stato del sedicente “centro sinistra per Chiusi”. A questo proposito, l’unica notizia di un certo rilievo è che i 5 Stelle hanno deciso di stare (in quanti non si sa) nell’alveo del centro sinistra. Cosa non scontata.

Ovvio che alla fine 12 candidati l’inedita coalizione, tutta da sperimentare, 12 candidati li troverà. Ed è anche regolare. L’importante è presentare la lista entro la scadenza. Non c’è nulla di illegale o di improprio nell’arrivare all’ultimo tuffo. Ma politicamente il Pd e i suoi alleati non offrono una immagine di “geometrica potenza”, tutt’altro. Politicamente questa incertezza è devastante. Tanto più nel momento in cui il Pd e le ormai ex opposizioni si presentano e puntano ad accreditarsi come un nuovo corso rispetto al “muscolare” Bettollini. L’immagine che questo ritardo nella stesura della lista dei candidati e del programma offre alla cittadinanza e allo stesso popolo del centro sinistra è quella di una coalizione che sta in piedi per scommessa, quasi per punto preso, senza collante, senza cemento, senza fondamenta ed è anche quella di un “rassemblement” dimesso, piegato su se stesso, chiuso nelle proprie stanze, sempre più piccole.

Invece di dare l’immagine di una coalizione nuova, ma motivata, diversa nei metodi e nell’approccio (come ha sottolineato lo stesso Sonnini in un post su facebook) e forte di un largo consenso, sta facendo esattamente il contrario: non trova la quadra, perde continuamente dei pezzi, monta e rismonta la lista di continuo e non la tira fuori. E non certo per pretattica.

Verrebbe da ricordare a Simona Cardaioli, Sonnini & c. che qui non è che si vince con l’effetto sorpresa, annunciando la formazione solo mezz’ora prima della partita, per non dare vantaggi agli avversari. In politica l’effetto sorpresa dà solo l’impressioine della cosa improvvisata, raffazzonata, fatta tanto per fare o perché non si poteva far diversamente…

Qualunque cosa Pd e soci tireranno fuori dal cilindro all’ultimo momento, somiglierà ad un coniglio impaurito e spelacchiato, non ad una soluzione pensata per tempo, ponderata, elaborata e condivisa…

Lo stesso discorso vale anche per Massimiliano Barbanera (e per il suo main sponsor Stefano Scaramelli), con la differenza che Barbanera non ha molto da perdere, è la prima volta che si affaccia alla politica e lo fa con una lista inedita, con alle spalle un partitino, non un partitone… Mentre il Pd oltre al comune può perdere anche la faccia.

Sonnini e i suoi dovranno fare una campagna elettorale senza risparmio e a tavoletta per recuperare il tempo perso e un’immagine un po’ più brillante, che infonda coraggio e certezze, più che titubanze. E gettare sul tavolo qualche idea, qualche proposta, qualcosa che faccia sapere e capire da che parte vuole andare. Aver fatto “un repulisti” (come qualcuno della coalizione di centro sinistra va dicendo in giro, con riferimento al sindaco e ai suoi scudieri, compresi capogruppo e assessori uscenti), potrebbe anche non bastare. Così come potrebbe non bastare a Tiezzi e alla lista civica appoggiata dal centro destra parlare solo del caso Acea e dell’arroganza – vera o presunta -e degli errori – veri o presunti –  di Bettollini. Dalle ore 13 del 4 settembre un passettino avanti dovranno farlo tutti. Anche più di uno, possibilmente…

m.l. 

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