CHIUSI, LA NOMINA NEL CDA DI LFI SCATENA UN CORTO CIRCUITO. ANZI DUE… IGNORATI I CRITERI FISSATI DAL CONSIGLIO COMUNALE.

venerdì 27th, novembre 2020 / 15:25
CHIUSI, LA NOMINA NEL CDA DI LFI SCATENA UN CORTO CIRCUITO. ANZI DUE… IGNORATI I CRITERI FISSATI DAL CONSIGLIO COMUNALE.
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I gruppi di Opposizione Possiamo Sinistra per Chiusi e Movimento 5Stelle si dissociano dal comunicato stampa “contro la nomina di Irene Vannuccini nel CdA dell’azienda LFI”. Teniamo a precisare che pur facendo parte dell’Amministrazione Comunale nessuno ci ha contattato per chiedere il nostro parere, pertanto sollecitiamo una rettifica sia da parte degli organi di stampa che da parte della Giunta comunale”. Firmato  Movimento 5 Stelle-Possiamo Sinistra per Chiusi.

Con questa nota le due forze di opposizione prendono le distanze dal comunicato diffuso ieri a firma “Amministrazione Comunale” con la quale il Comune di Chiusi di dissociava a sua volta dalla nomina della segreteria del Pd di Montallese, nel Cda di LFI.  E’ evidente che si è creato un corto circuito. Anzi due.

Il primo è che Irene Vannuccini si trova nel Cda di Lfi a rappresentare il Comune di Chiusi, con il Comune di Chiusi che però dice “Not in my name”.

secondo è nella accezione di “Amministrazione comunale”. Noi il comunicato l’ abbiamo ricevuto dall’Ufficio stampa del Comune e leggendo la firma “Aministrazione Comunale” non siamo stati troppo a sottilizzare, perché è prassi consolidata, almeno nel mondo della comunicazione, considerare “amministrazione comunale” l’esecutivo. E “amministratori” di un comune il sindaco e gli assessori. In realtà il termine “amministrazione comunale” dovrebbe includere anche i consiglieri comunali sia di maggioranza che di opposizione. Nel caso specifico sappiamo che il gruppo di maggioranza ha affrontato e discusso la questione e ha sottoscritto il documento. Quindi, al di là della legittima dissociazione delle due forze di minoranza, resta il fatto che il Comune di Chiusi, con la sua maggioranza non ha né proposto, né avallato la nomina di Irene Vannuccini nel Cda di LFI. Questo è un fatto non controvertibile.

Qualche giorno fa dopo un nostro primo articolo in cui si parlava della annunciata nomina in questione come di un “nuovo casus belli” tra Pd e sindaco, Paolo Scattoni scriveva: “Mi sono informato. La candidatura di Irene Vannuccini è stata proposta da Simona Cardaioli, che ha prioritariamente acquisito il consenso della sua segreteria e poi ha presentato la candidatura agli segretari PD della Valdichiana e ai sindaci PD della stessa area- Ha ricevuto un sostanziale consenso sul nome”. Intanto il consenso della segreteria non c’era. Non al completo, almeno. E poi, chi è Simona Cardaioli per proporre un nome per il Cda di LFI?  E’ socia di LFI? No. Il socio di LFI è il Comune di Chiusi.

Ora, tutti sapiamo come funzionano le nomine nelle partecipate, nessuno può fare la verginella. Ma la segretaria del Pd di Chiusi il massimo che  poteva fare era assicurarsi la “casella”, cioè che a sostituire Elena Rosignoli, eletta in consiglio regionale, fosse una figura di Chiusi e non magari di un’altra area… E magari concordare un nome con il Comune di Chiusi e con gli altri comuni. Non con gli altri segretari del Pd… Il Pd non è socio di LFI.

Una volta raggiunto l’accordo sul fatto che la figura fosse di Chiusi e poi sul nome, avrebbe dovuto essere il sindaco di Chiusi a presentare all’assemblea dei soci Lfi la candidatura. Così non è stato. Il Comune non solo non ha partecipato all’assemblea, ma ha pubblicamente sconfessato quella nomina , prendendone le distance. Con il risultato che adesso Irene Vannucini siede nel Cda di LFi, ma non si sa in rappresentanza di chi. Forse del Pd. che però non è socio. Il corto circuito è evidente. E le scintille di vedono a distanza…. Il fatto è senza precedenti.

Ma c’è di più. Con una delibera del 18.06.2016, uno dei primissimi atti atti del consiglio comunale in carica, il consiglio stesso fissava i criteri per le nomine dei rappresentanti del Comune presso enti, aziende ed istituzioni varie. In quella delibera si sostiene che:

I rappresentanti del Comune presso enti, aziende ed istituzioni devono possedere la
competenza tecnica o amministrativa adeguata alle caratteristiche della carica che deve
essere ricoperta. Tale competenza deve essere comprovata mediante curriculum di
rispondenza al settore di nomina.
Le nomine e le designazioni avvengono assicurando le condizioni di pari opportunità.
Salve le altre ipotesi di incompatibilità espressamente previste dalla normativa vigente,
non possono essere nominati o designati rappresentanti del Comune:
a) coloro che non possiedono i requisiti per l’elezione alla carica di consigliere
comunale;
b) il coniuge, i parenti (ascendenti e discendenti) e gli affini entro il terzo grado del
Sindaco;
c) coloro per cui ricorre una delle cause di inconferibilità e incompatibilità previste
dal d.lgs. n. 39/2013 (Disposizioni in materia di inconferibilità e incompatibilità
di incarichi presso le pubbliche amministrazioni e presso gli enti privati in
controllo pubblico);
d) coloro che si trovino in situazione di conflitto di interessi con le funzioni inerenti
l’incarico, tenuto conto delle attività e professioni abitualmente svolte.

Il consigliere Scaramelli dei Podemos chiese che fosse aggiunto tra i motivi di impedimento anche “coloro che ricoprono incarichi di partito”. Ma il sindaco  si  disse contrario perché fare politica non può essere un discrimen… In ogni caso, proprio su proposta dei consiglieri di Possiamo, il sindaco propose al Consiglio di scrivere in delibera che “la competenza deve essere comprovata mediante curriculum, di rispondenza al settore di nomina”.

In forza di quella decisione del 2016, Bettollini in quanto sindaco e il Consiglio Comunale di Chiusi, non avrebbero potuto, neanche volendo, proporre il nome di Irene Vannuccini per la sostituzione di Elena Rosignoli nel Cda di LFI. Sempliceente perché non riuspondente ai criteri fissati dal Consiglio Comunale.

L’impressione è che i consiglieri di Possiamo e dei 5 Stelle quella delibera che contribuirono a stilare e ad approvare, se la siano dimenticata e oggi prendano le distanze non solo dal comunicato dell’amministrazione, che è legittimo, ma anche da sé stessi. Che invece fa u n po’ sorridere.

I corti circuiti aumentano. Il rischio è che salti l’impianto…

m.l.

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