CHIUSI, CASCINA PULITA DA MONTALLESE ALLA ZONA INDUSTRIALE DELLE BIFFE. L’AZIENDA TRATTA E SMALTISCE RIFIUTI AGRICOLI

venerdì 11th, settembre 2020 / 11:01
CHIUSI, CASCINA PULITA DA MONTALLESE ALLA ZONA INDUSTRIALE DELLE BIFFE. L’AZIENDA TRATTA E SMALTISCE RIFIUTI AGRICOLI
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CHIUSI –  In un articolo di ieri parlavamo dei “camin che fumano” di due aziende insalubri operanti a Chiusi Scalo: la Metalzinco a sud e la Lodovichi a nord dell’abitato. Ce n’è un’altra nel territorio comunale che risponde al nome di Cascina Pulita ed è un impianto per la raccolta e lo smaltimento di rifiuti provenienti da attività agricole. E’ situata nei pressi di Montallese, anzi più precisamente al quadrivio dei 4 Poderi, in un ex capannone agricolo. I rifiuti che tratta sono olii esausti, fusti e contenitori di fertilizzanti e ammendanti, imballaggi plastici e cartacei di sementi e mangimi, stracci, batterie, agrofarmaci scaduti ecc… Insomma tutto ciò che una azienda agricola o zootecnica usa e poi deve smaltire.

L’impianto di Montallese che è gestito da un gruppo che ha sede a Borgaro Torinese e opera in diverse regioni d’Italia, suscitò qualche preoccupazione nel 2012 dopo che una alluvione aveva allagato buona parte della Valdichiana, compresa la zona vicina a Montallese e ai 4 Poderi. Si pensò – e lo scrivemmo anche noi – che in casi del genere un impianto in cui si trovano stoccate o “in lavorazione” tonnellate di rifiuti potesse rappresentare un rischio, una sorta di “bomba ecologica” ad orologeria… La ditta spiegò che tutto veniva fatto secondo le norme e di lì a poco comune e Provincia realizzarono anche delle opere idrauliche di salvaguardia, come una grande vasca di espansione e contenimento delle acque del fosso Gragnano (uno degli affluenti del Lago di Chiusi) e anche quelle opere hanno reso la situazione più tranquilla. 

Ma la preoccupazione era anche data dalla presenza di un impianto industriale di quel tipo in piena zona agricola e non in apposita area industriale, per di più a ridosso di una strada molto trafficata come la 326. 

Adesso però l’impianto di Cascina Pulita Srl di Montallese, potrebbe cambiare indirizzo. Anzi con tutta probabilità lo cambierà a breve. L’azienda ha infatti acquistato all’asta giudiziaria i capannoni ex Nigi Agricoltura, nella zona industriale delle Biffe a Chiusi Scalo. E non li ha acquistati per fare una mera speculazione immobiliare, quanto piuttosto per trasferirvi l’impianto attualmente operante a Montallese. In qualche modo l’azienda piemontese andrà così a sanare una anomalia, trasferendo una attività industriale laddove deve stare, cioè in una zona industriale, da una zona agricola indubbiamente inadatta e impropria.

E’ ovvio altresì che la norma di Piano recentemente approvata dal Consiglio Comunale che vieta l’insediamento di aziende insalubri che trattino rifiuti, in questo caso non vale, perché non si tratterebbe di un nuovo insediamento, ma di un semplice trasferimento di sede nell’ambito dello stesso comune e di ditta già esistente. 

Il complesso Cascina Pulita verrà dunque a trovarsi a poca distanza dalla zincheria Metalzinco e dal depuratore ex Bioecologia ora Acea,  che si trova nell’area dell’ex Centro Carni a acquistata dalla Multiutility romana.

E’ indubbio che rispetto alla attuale location a Montallese, quella della zona industriale sarebbe (sarà) una ubicazione più idonea, più “vocata” alle attività produttive.

Ma non è escluso che si alzi comunque qualche voce di protesta e di preoccupazione, perché come diceva Totò, “è la somma che fa il totale” e nella zona industriale delle Biffe sarebbero tre le aziende insalubri di prima classe, di cui due per il trattamento di rifiuti, più altre aziende metalmeccaniche e carrozzerie comunque a rischio di emissioni…  Inoltre c’è sempre l’area acquistata da Acea da riempire (se non sarà il carbonizzatore, qualcosa Acea ci dovrà e vorrà costruire).

Vedremo. Qualche mugugno a Chiusi Scalo già si sente. Ma protestare per l’arrivo di Cascina Pulita alle Biffe senza aver mai detto una parola su quella presenza a Montallese, evidenzierebbe i sintomi della solita sindrome NIMBY (not in my back yard, non nel mio giardino).  O più semplicemente sintomi di miopia e strabismo accompagnati da disturbi dell’olfatto come è successo con la paura (giustificata) per l’impianto Acea e i silenzi (ingiustficati) e l’assuefazione ai fumi delle aziende insalubri presenti da decenni.

m.l.

 

 

 

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