CHIUSI, ACEA AL CENTRO CARNI: RISCHIO O MIGLIORAMENTO DELLA SITUAZIONE ATTUALE?
CHIUSI – Nella seduta di ieri del consiglio comunale si è parlato a lungo dell’acquisizione dell’area dell’ex Centro Carni da parte di Acea Ambiente, società del gruppo Acea, la municipalizzata che gestisce tra le altre cose anche il servizio idrico di Roma. Non era in discussione la questione in sé, ma solo una variazione di bilancio per consentire di mettere a bilancio, appunto, l’introito dalla vendita dell’area. Per circa 2 milioni e mezzo di euro.
Ma se ne è parlato per più di un’ora, perché il sindaco ha messo sul piatto la questione per far capire cosa sta bollendo in pentola, e le opposizioni hanno colto l’occasione per esporre il loro punto punto di vista, per ora piuttosto guardingo. Anzi preoccupato. I Cinque Stelle, con la consigliera Martinozzi hanno posto alcune domande al sindaco e alla maggioranza:
Mettendo a bilancio i soldi della vendita ad ACEA dell’area ex Centro carni l’Amministrazione si pregiudica qualsiasi atto di contestazione sull’uso di questa area? Siete a conoscenza del progetto di sfruttamento da parte di Acea aggiudicatrice dell’area? In sostanza cosa ci realizzeranno, voi lo sapete? Poichè ACEA Ambiente tratta inceneritori, depuratori e discariche, secondo noi, la questione merita la massima attenzione. In quell’area sono già presenti grosse criticità ambientali: sono attive due aziende insalubri di I classe (depuratore di Bioecologia e Metalzinco), nelle falde acquifere c’è da anni contaminazione da nichel, se ne sta interessando la magistratura ma l’inquinamento è sempre lì! Nelle vicinanze, a San Donnino. Città della Pieve, è in costruzione una centrale a biomasse…”.
“Si ha l’impressione – continuano i 5 Stelle – che con la vendita dell’area continui la svendita dell’ambiente e della salute dei cittadini. Il forno crematorio di Chiusi città è un altro tassello in quella direzione, senza dimenticare l’azienda che produce traverse ferroviarie. Di questo passo più che per le tombe etrusche Chiusi sta diventando famosa per l’inquinamento e le industrie insalubri. Non è secondo noi questa la giusta direzione in cui sviluppare questa città. Queste attività condizionano pesantemente la vita della nostra popolazione e ostacolano ancora di più il già difficile rilancio turistico”.
La posizione dei grillini sembra netta. Ed è una posizione critica, dubbiosa, su ciò che Acea Ambiente tratterà e realizzerà nell’area del centro carni. Vedendo in ciò una contraddizione con i programmi di sviluppo turistico della città.
I Podemos, con Luca Scaramelli hanno posto l’accento sul fatto che Acea è una azienda importante, di grandi dimensioni, con un potere contrattuale enorme e potrebbe infischiarsene dei regolamenti e delle prescrizioni del Comune di Chiusi per fare poi quello che le pare… Più preoccupazione (per gli aspetti ambientali) che soddisfazione, quindi anche da parte della lista di sinistra, che però nel proprio programma elettorale, tra le strategie per il rilancio di Chiusi indicava anche “la creazione di posti di lavoro legati alla cultura, al turismo e all’ambiente”. I posti di lavoro che creerebbe Acea nell’area del Centro carni sarebbero ascrivibili alla categoria ‘ambiente’, oppure no? E a quale categoria se mai?
Nella sua replica il sindaco Bettollini, confermando sostanzialmente quanto già uscito su queste colonne a proposito della questione, ha spiegato che Acea ha risposto ad un bando. Ha presentato un’offerta tecnica ed economica che è risultata idonea e conforme agli indirizzi del Piano Regolatore. Anzi, inizialmente non era conforme e l’ha integrata rientrando nei parametri fissati. Quindi si tratta non di un’opera pubblica, ma di un intervento privato in un’area messa a bando e attualmente inutilizzata, per realizzare ciò che in quell’area è previsto dal Piano Operativo del Comune e cioè strutture produttive, commerciali, logistiche e direzionali… Ha spiegato che Acea non sbarca a Chiusi per insediarsi in un’area verde o in prossimità di una necropoli, ma nella zona industriale, in un’area dismessa, demolita e posta in vendita, dove in precedenza insisteva un’azienda insalubre di prima classe (il centro carni, appunto) e dove anche attualmente esiste e opera un’altra azienda insalubre che è il depuratore di Bioecologia. Un depuratore che negli anni ha dato parecchi problemi e che oggi tratta circa 70 mila tonnellate/anno di reflui fognari e percolato di discarica, solo in parte provenienti dagli scarichi fognari di Chiusi Scalo. Il resto arriva da fuori comune. Acea – ha spiegato il sindaco – ha messo l’acquisto del depuratore di Bioecologia, nel proprio piano aziendale per il 2018. E ciò potrebbe significare che il depuratore attuale verrebbe acquistato, smantellato (Bettollini ha usato il termine “sbaraccato”) e ricostruito con criteri e tecnologie più avanzate e dimensioni probabilmente ridotte rispetto alle attuali, tali da farne un utilizzo in linea con l’economia circolare…
In sostanza, secondo il sindaco l’intervento sarebbe “migliorativo” sia rispetto alla situazione generale del comparto, sia relativamente al depuratore. E con ciò ha comunque escluso ogni ipotesi di inceneritore, impianto a biomasse e cose che prevedano combustione. Il tutto facendo anche alcuni interventi – sempre a carico dell’acquirente, cioè di Acea – per la messa in sicurezza dell’intera zona, rispetto al rischio idraulico. Previsione: oltre al depuratore ricostruito, un impianto industriale di trasformazione dei fanghi (per non farli finire nei campi), una struttura di vendita, alcuni uffici e spazi per la logistica, per un totale di una ventina di posti di lavoro e un investimento complessivo tra i 20 e i 30 milioni di euro.
In una situazione di crisi come la attuale non certo roba su cui sputare sopra.
Certo il problema che a Chiusi sembra che possano sopravvivere o insediarsi solo aziende insalubri è un problema reale. Chiusi Scalo è circondata: la Lodovichi a nord, Metalzinco e depuratore a sud. Ed è vero che tali attività “cozzano” con le velleità turistiche. Ma d’altra parte questo è un dilemma antico e mai risolto. Le aziende insalubri di prima classe (come sarà anche la mega stalla del sindaco di Venezia Brugnaro in territorio di Castiglione del Lago, ma nei pressi di Montallese, come lo è già il deposito Cascina Pulita, sempre nei pressi di Montalese) sono presenti da anni. Non si scoprono adesso.
Così come non si scopre adesso che certe zone di Chiusi registrano un tasso di tumori e malattie rare superiore alla media. Come primapagina ci facemmo pure una iniziativa pubblica nel dicembre 2014 e in quell’occasione, oltre alla contaminazione da nichel della zona di Fondovalle, emersero anche altri possibili scenari di rischio come gli elettrodotti, gli scavi per le gallerie della direttissima che potrebbero esser stati utilizzati per occultare rifiuti tossici (non sarebbe la prima volta in Italia). Tra l’altro in alcuni casi non si parla di supposizioni e sospetti. In alcuni casi (vedi Lodovichi o Bioecologia o lo sversamento di materiale inquinante nel capannone ex Nigi) ci sono sentenze di tribunale, atti amministrativi, denunce penali a dimostrare pericoli concreti.
In questo caso però non è che Acea verrebbe – come ha detto anche il sindaco – ad insediarsi in un’area incontaminata e di pregio. Verrebbe (verrà) nella zona industriale e andrà a recuperare e a rimettere “in produzione” un comparto dismesso e demolito, già insalubre, facendo pure una serie di interventi e bonifiche ambientali consistenti oltre a opere migliorative rispetto alle attività in essere.
Forse non è un “colpo di fortuna” come lo ha definito il sindaco in Consiglio. Certi colossi, come Acea non fanno niente per niente. Non sono Babbo Natale e non viaggiano con la slitta, anche se siamo a dicembre. Ma il fatto che si tratti non di una azienda privata tout court, ma di una “municipalizzata” o comunque di azienda che fa parte di un gruppo a partecipazione pubblica dovrebbe essere una garanzia. Anche per le opposizioni. E non solo per il fatto che Acea opera a Roma e Roma è guidata dai 5 Stelle, ma perché un “ritorno alla gestione pubblica” di certi settori era ed è nei programmi di chi ha sempre osteggiato – giustamente – le privatizzazioni selvagge tanto amate anche dal Pd.
Ovvio che andrà verificato, passo passo, ciò che Acea vorrà e andrà a realizzare a Chiusi Scalo. Ovvio che le prescrizioni e i paletti fissati dal Piano Operativo, dal Bando e dalle normative ambientali dovranno essere rispettati e che non basta chiamarsi Acea per essere considerato soggetto al di sopra di ogni sospetto…
Quindi ben venga ogni iniziativa di “monitoraggio” da qui in avanti sulle carte e sui cantieri relativi alla questione, bene ha fatto il sindaco a dare in Consiglio tutte le informazioni al momento disponibili (o comunque quelle che poteva dare. Sono sufficienti a farsi un’idea e a lavorarci su, volendo). E fanno bene le opposizioni a tenere gli occhi aperti e la guardia alta. Se mai dovranno stare attente, le opposizioni, a non cadere in contraddizione con i propri programmi e con quanto più volte propugnato. Dovranno stare attente a non prestarsi a “battaglie di pancia”, ad assecondare pulsioni e paure tipiche della “sindrome Nimby” (not in may back yard, non nel mio giardino)…
Le aziende insalubri a Chiusi c’erano anche quando si progettavano i “cunicoli” e si ristrutturava il Museo, c’erano quando fu pensato il festival Orizzonti, prima, seconda e terza versione… Ci sono sempre state. E non sempre quelli che oggi storcono il naso e intravedono pericoli sullo sbarco di Acea, li abbiamo visti in prima fila nelle battaglie del passato… anzi, qualcuno all’epoca inveiva contro i giornali che osavano parlare di certe questioni, perché screditavano il paese…
Sarebbe bello avere una “vocazione univoca” (magari quella turistica) e lavorare solo su quella. Ma i tempi non sono propizi. I posti di lavoro e le possibilità di reddito servono come il pane. E quando si progetta o si va a recuperare una zona industriale non si può pretendere o pensare che vi si possano insediare solo aziende che producono composizioni floreali o palle di Natale, magari laddove oggi si “tratta” la merda, nel senso letterale del termine. Se ciò che verrà sarà migliore rispetto a ciò che c’è oggi, sarà già un passo avanti.
m.l.
La gara fra i paracadutisti che gareggiavano fra loro su chi potesse aprire il paracadute in ritardo e più vicino possibile a terra rassomiglia a tale situazione, dove l’ultimo paracadutista viste le performances dei suoi sfidanti che avevano aperto il paracadute a cento metri da terra,aveva deciso di batterli costasse quello che potesse costare,…..90 metri , 80 metri, 50, metri stringendo i denti ed ancora aveva il paracadute chiuso, arrivato a cinque metri decise ”tanto che sono arrivato fin qui non lo apro e faccio il salto….” …..e quindi siccome coi tempi che corrono non bisogna sputare sul piatto dove l’economia chiusina mangia con 20 posti di lavoro,siccome si tratta di utilizzare non uno spazio che è un giardino della scuola ma un area dismessa, e siccome prima esisteva la medesima questione con il centro carni,detto papale papale sicome siamo arrivati a 99 arrivare a 100 costa qualcosa? Proviamo allora…. Poi se i parametri non corrisponderanno a quelli fissati e si respirerà ancora più aria inquinata di quella che c’è adesso,non c’è da storcere la bocca e se i parametri si aggiustano bene,sennò spesso come in effetti succede con le polveri sottili nelle città italiane si alza il livello della soglia, qual’è il problema? Vorrei sapere a cosa servirebbero le considerazioni, le perplessità , i mugugni delle opposizioni di fronte ad una questione che sembra già decisa a priori.Ma cosa conta la gente anche quando gli si riversano addosso situazioni e condizioni come quelle che sono state dette al riguardo del nichel, al riguardo che si possa morire di tumore, al riguardo che i pozzi inquinati dove si pesca l’acqua al nichel per annaffiare i campi e le colture.Nulla, non conta nulla e se dovesse contare qualcosa si trova il verso per annullare il suo peso.Questa è la politica che si occupa delle persone.E’ vero, se ne occupa….il futuro crematorio potrebbe essere la la destinazione finale…sarcastico pensiero senz’altro… ma ” il salto” del paracadutista finisce con quello. Se sta bene alla popolazione….avanti col tronco…come si diceva una volta….
No, Carlo non siamo arrivati a 99 e allora tanto vale arrivare a 100… siamo già a 100 da un pezzo. Anche 110… Quindi, questa operazione (fatte salve tutte le verifiche e le garanzie del caso) potrebbe anche migliorare la situazione e portare l’asticella sotto al 90… Con qualche posto di lavoro in più e qualche problema ambientale in meno… Il che già sarebbe un risultato non disprezzabile. Parlarne fa senz’altro bene, ma farlo senza conoscere il piano industriale di Acea nei dettagli, comprese le compatibilità rispetto al Piano Regolatore e al bando comunale, è come parlare del tempo e dire che pioverà a prescindere, perché in certi periodi di solito piove…
Si sono d’accordo che si debba parlare con i dati sotto gli occhi, ma perchè sul piano tecnico non è dato da sapere le previsioni, il contenuto, la destinazione di quanto si potrebbe andare a fare? Ti ricordo che una maggiore estensione del complesso attuale di Bioecologia in caso di allargamento della stessa attività non mi sembrerebbe che a parità di funzioni la fotografia della situazione sia quuella che l’asticella possa scendere da 110 a 90. Ti ricordo inoltre che per ”inquinamento” non si identifica solo il riempimento dell’aria e del suolo dato da sostanze organiche e/o trattamento di rifiuti organici o inorganici, ma esiste anche l’inquinamento da traffico, da rumore, da viabilità ecc ecc. Queste cose dovrebbero essere messe sul piatto della bilancia e ad esse ne andrebbe data una risposta che non solo possa prevedere la quantità di lavoro che aumenta per 20 persone ma anche il fatto di dove la comunità possa andare a parare di fronte alle discrasie che inevitabilmente si producono.Per poi finire io credo che una volta stabiliti i limiti di un tale possibile sviluppo di cose debba essere la cittadinanza a dire l’ultima parola, ma non per bocca della rappresentanza consiliare.E lo sai perchè dico questo ? Perchè se si procedesse per via burocratica,qualunque condizione e qualunque scelta si adotti dipenderebbe dalla politica.Ed allora si capisce bene che se la reggenza politica è costituita soprattutto in un certo modo e che concepisca come sviluppo una cosa del genere,credo che siamo grandi abbastanza per capire che non necessitano di altro per far passare le loro istanze:le paure ed i crucci per possibili danneggiamenti ai singoli cittadini è roba preistorica, lo sviluppo recita che le cose debbono essere fatte ed anche alla svelta. Quindi se anche una azienda che può essere pubblica per la maggioranza se sborsa i denari credo che abbia la certezza di impiantare e fare quello che voglia.Questo per tagliar corto, perchèanche se una parte del capitale è pubblico,non siamo in presenza di un benefattore dell’umanità, e se tira fuori dei soldi quei soldi attendono la remunerazione.Questo è un principio lapalissiano talmente oggettivo che dovrebbe mettere a tacere parecchi ed inoltre mi dovresti spiegare l’ipotesi per la quale l’asticella potrebbe scendere a 90. Forse perchè saremmo in presenza di impianti nuovi con nuove tecnologie di controllo che si sostituirebbero a Bioecologia ? Sono molto scettico che tutto questo avvenga.All’interno del sistema dei soldi solo un pazzo potrebbe investire una notevole quantità di denaro sapendo che avrebbe tanti vincoli da rispettare che potrebbero rendergli la vita impossibile.In pratica credo personalmente che tutto sia stato già deciso e la macchina stia marciando verso la realizzazione di quanto previsto.
Beh, l’inquinamento da traffico ci sarebbe anche se nell’area di insediasse un vivaio, una fabbrica FI scatole di cartone o di cioccolatini. E parliamo di area industriale messa a bando per cercare di riempirla. Perché prima c’era il “frigomacello”, industria insalubre di prima classe, e ora c’è uno spazio immenso, degradato, inquinato, da bonificare… Una volta fatte le bonifiche (che dovrebbe fare Acea) la situazione sarebbe migliore. E l’asticella dell’inquinamento scenderebbe. Quanto al depuratore oggi esistente, può essere adeguato e migliorato, ma -se ho capito bene i vincoli – non ampliato e potenziato. Quindi la solita asticella potrebbe scendere ancora. Uso il condizionale (“potrebbe”) perché sarà bene verificare i progetti, quando saranno messi nero su bianco e resi pubblici…
Cio che dici sull’asticella credo che sia molto opinabile,ma questa è una idea mia.Sull’inquinamento da traffico se permetti non credo che sarebbe uguale a quello relativo all’impianto di una fabbrica di cartoni o di cioccolatini…mi sembra che tale discorso sia un diversivo e tale rimanga, fatto per non far sorgere dubbi di qualsiasi genere possano venire in mente alla gente.Ad ogni modo sarebbe interessante sapere cosa ne pensi sulle ragioni che l’esame dell’offerta sia secretato.Sarei curioso di sapere come te lo spieghi e come te lo spieghi
”politicamente” semprechè ti apparisse cosa questa ”normale”.Ma ci si rende conto a quali punti si possa arrivare quando la gente stà zitta ed incassa tutto ? Che sia materia delle opposizioni posso capirlo, ma te che ne pensi di questa roba condotta in tal modo ?Ti sembra normale? Te lo chiedo anche alla luce di quello che hai pubblicato sui 27 anni di vita del giornale.
Carlo, l’inquinamento da traffico sarebbe (e sarà) quello dei camion che movimentano materie prime, semilavorati e prodotto finito oltre a quello delle auto delle maestranze e clientela. Perché dovrebbe essere diverso e minore se invece di Acea arrivasse una fabbrica di cioccolatini? Tu parli di “carte secretate”. Ora, io non intendo certo fare l’avvocato difensore di Acea o dell’amministrazione, ma il termine ‘secretate’ mi sembra eccessivo. Credo che si tratti solo di normale cautela procedurale dato che l’acquisizione dell’area da parte di Acea non è ancora definita. Siamo ancora alla aggiudicazione provvisoria con verifica della documentazione. Prima della stipula del contratto ci sono tante cose da controllare e c’è anche un tempo tecnico. Ricordi il progetto Emma Villas per il palasport? Anche la Emma Villas aveva partecipato ad un bando (da sola), aveva presentato un’offerta ritenuta congrua e accettabile e un progetto di massima. Poi però, nei 30 giorni compresi tra l’aggiudicazione provvisoria e la stipula del contratto si ritirò e abbandonò il progetto scegliendo di trasferirsi a Siena. Potrebbe succedere la stessa cosa anche con Acea. In ogni caso non tutti su questa questione sono stati zitti e muti. Su queste colonne abbiamo pubblicato due articoli: il primo prendeva spunto da un comunicato stampa dell’Amministrazione; il secondo riferiva della discussione avvenuta in Consiglio Comunale. E in entrambi i casi abbiamo espresso della valutazioni di merito, sulla base delle informazioni note. Il sindaco stesso, in Consiglio, pur non essendo obbligato a farlo e pur non avendo ricevuto richieste in tal senso dalle opposizioni, ha fornito delle informazioni e degli elementi, sufficienti, al momento a farsi un’idea. Tant’è che le opposizioni hanno partecipato a dibattito, hanno detto la loro, hanno espresso dubbi e perplessità (sul fatto che arrivino solo aziende insalubri, sul forte potere contrattuale del “colosso” Acea ecc…), ma non ho sentito accuse di “secretazione” degli atti. Sono il primo a dire (e l’ho scritto) che sarà bene tenere occhi aperti e guardia alta, che le carte, una volta accessibili, dovranno essere valutate attentamente. Che tutti i paletti fessati dal Piano regolatore, dal bando e dalle normative ambientali andranno rispettati. Senza sconti e senza alcun “baratto” coi posti di lavoro. Ma allo stato delle cose, il tuo mi sembra più un processo alle intenzioni che non tiene peraltro conto di un fatto: che si parla di un’area industriale (e non archeologica o di pregio), degradata, inutilizzata, inquinata e da bonificare, dove c’è già un’azienda insalubre operante (e prima ce ne erano due). Più facile che la situazione migliori, con un nuovo impianto e con le bonifiche previste. Ma questo lo vedremo più avanti. Io di battaglie ambientali, in questo territorio, ne ho fatte parecchie, anche pagando di tasca gli avvocati o le analisi chimiche, Non mi piace farle per punto preso, evocando fantasmi e paure. La sindrome Nimby non mi ha ancora colpito, per fortuna…
Marco qui non si tratta di essere estremisti o di essere affetti da sindrome di Nimby e di essere -come tu dici-contrari e prevenuti a tutto quanto vada a realizzarsi. Io esprimo solamente il mio parere ed esprimendolo mi debbo necessariamente basare sull’esperienza toccata ad altri luoghi dove sono stati fatti insediamenti industriali.La maggior parte di detti luoghi hanno peggiorato il loro status ecologico e di vivibilità.Questo è poco ma sicuro.Perchè stavolta potrebbe la cosa rivestire un aspetto migliorativo? Io non ho gli elementi per dire questo quindi se mi permetti tendenzialmente sono molto guardingo.Se poi l’essere guardingo debba trasformarsi in breve tempo in prevenuto, ebbene si, sono prevenuto, intenzionalmente prevenuto.In pratica
come anche riportato tempo addietro dal Fatto Quotidiano, in tutto questo a me sembra che vi sia l’accettazione totale di un modello di sviluppo che fin’ora è stato deleterio perchè ne vediamo i punti di arrivo ma anche vediamo che la stessa politica si preoccupa o non considera con fondamentalità i risultati a cui l’ambiente andrà incontro.Tanto per tagliar corto, perchè ci si predisponga a considerare idonea la cosa per un colosso come Acea e non considerare nello stesso tempo un impianto dedicato alle nuove energie come pannelli solari od ancordipiù un centro logistico contenente spazi culturali che a Chiusi mancano e che diverrebbe un luogo di aggregazione anche di servizi e non solo di organizzazione della cultura ? Visto anche che le scelte per la fornace languono? Le scelte dipendono dagli uomini e spesso si sceglie la cosa peggiore perchè dà convenienze economiche immediate ma non si pensa al futuro.Visto che a Milano hanno creato l’Expo e si stanno organizzando per impiegare le strutture rimaste in senso produttivo che ospitano altre attività non certo inquinanti ed insalubri, mi dici perchè in questi ultimi decenni la cittadinanza ha dovuto convivere con inquinamenti, puzza, deturpazione del paesaggio, inquinamento delle falde acquifere come il fatto del nichel,ma ci potrebbero essere anche altre storie forse anche più pesanti che inficiano direttamente la salute? Ma dovrà entrare una buona volta nella testa di chi ci governa la considerazione che questo è proprio il contrario dello sviluppo ed anche la negazione della vita sana stessa ?Perchè ancora caparbiamente ed imperterritamente si continua a dare spazio a questo tipo di iniziative? Abbiamo creato un sistema che ci stà fottendo e purtuttavia ancora si continua obbedendo ciecamente alla considerazione che serva ancora costruire perchè il costruire ancora si crede che possa essere il volano della ripresa economica.Non è più così da quasi 30 anni a questa parte e ci stiamo circondando di impianti di smaltimento dell’immondezzaio che creiamo e su tale strada abbiamo imboccato ormai da qualche anno il punto di non ritorno documentato e certo, ed ancora ci diciamo fra noi che ”probabilmente anche tale programma che sarà dato essere a Chiusi” diminuirà l’inquinamento e da tale lato si prova a dimostrare che tali conclusioni siano conclusioni attendibili.Erano attendibili anche le fabbriche di traverse, erano attendibili anche le fioriture delle costruzioni intorno Chiusi, erano attendibili anche le fogne inesistenti a Macciano, erano attendibili anche gli sversamenti della rimozione dei rifiuti organici di macellazione, erano attendibili anche gli inquinamenti da nichel dei pozzi, e saranno attendibili anche le innaffiature agricole provenienti da quell’acqua. E’ tutto attendibile, anche se si scoprissero rifiuti tossici nelle cave che circondano Chiusi o l’inquinamento dell’aria che ci potrà essere dato dalla megastalla, diventat tutto liscio ed attendibile, perchè la logica di conduzione quella è.Si ma tutto questo serve a far tirare l’economia, a far lavorare studi di progettazione, far lavorare ditte di movimento terra, far lavorare maestranze e far lavorare gli indotti, ma che lo sappiano coloro che decidono e che approvano tale sviluppo o coloro che fino ad adesso sono stati silenti e coloro che hanno anche cercato di avvalorare alla fine tali scelte perche credono che gliene venga qualcosa di concreto anche dalla benevola pubblica amministrazione-ed in questo ci metto anche i media-ma lavorerà anche Nottola alla fine, quella è l’unica cosa certa e quando lavora Nottola sono cavoli amari.Ed allora dire che si pensa con pregidizio è cosa sbagliata, profondamente sbagliata.Con pregiudizio pensano e si comportano ed agiscono coloro che queste cose le sanno molto bene ma se ne fregano, per ignavia o per piaggeria verso chi conduce il vapore.Sono questi che sono in malafede,personalmente e politicamente,ed a Chiusi non sono merce rara.Merce rara-con tutti i limiti chiaramente- sono gli altri, quelli che vengono sempre additati come bastian contrari, ed il ”bastian contrario” a Chiusi è un luogo comune di decenni ormai e che significa una condizione precisa che è quella del ”NO”, anche perchè se si dà uno sguardo fuori della finestra vediamo lo spettacolo che esiste formato e voluto dai ”SI”, e sarebbe ora di finirla perchè sono i ”SI” in compagnia spesso dei ”NI” che consapevolmente hanno detto ”SI” a tutto quello che vediamo intorno.Ma Nottola funziona anche per i ” SI” e per i ” NI” questo è poco ma sicuro, lì non si fa differenza, le patologie non si scelgono, sennò troppo comodo come si dice volgarmente fare il fin….col c….degli altri…Sarcastico? E’ la verità.
Bravo Carlo! Finalmanete qualcuno che dice le come come stanno veramanete!!! Mi domando, Chi sa come mai chi autorizza la vendita ad Acea non Si preoccupa della propria salute è quella dei propri figli!!! Forse i soldi contano più della salute dei cittadini? Stiamo svendendo chiusi! E attività come quella di Acea non possono nascere a 800 metri dalle abitazioni!!! Così come quelle che sono già attive… tutte molte inquinanti e vicini alle abitazioni!!
X Alessandro. Quello che vale per Chiusi vale per tutta l’italia e la tua riflessione che riguarda in pieno coloro che hanno figli e che scelgono di stare da una parte politica favorevole al modello di sviluppo che ho descritto, sono il prodotto certo e ben definito del comportamento della stragrande maggioranza della gente di fronte a tali problemi.Se tu li prendessi uno ad uno e li interrogassi sul fatto della alta possibilità che i loro figli possano in un futuro non lontano soffrire delle patologie più disparate e diverse a fronte dell’inquinamento che in parte già si produce ma che in un immediato futuro potrebbe benissimo salire a livelli insopportabili, ti risponderebbero quasi tutti che hanno ragione coloro che sollevano tali problemi, salvo poi nella quotidianità essere proni a quanto altri dispongono anche per loro.Si assume in vario modo codesto comportamento e non è solo la scelta fra i soldi e la salute come tu dici( certo pesa anche quella) ma è la scelta a priori fra essere cittadini coscenti o credere che da tali questioni alla fine non si venga toccati. In pratica la coscenza e la consapevolezza contrapposte al menefreghismo che porta all’autobendatura e quindi il prodotto dell’ignoranza. Ed è su questo che ”il soldo” vince, ma è ormai comprovato che il mondo funziona così invece che nell’altro modo. E non ci si può meravigliare se il sistema dei soldi vince anche sulla ragione. Una volta, non tanto lontano (30-40 anni fa) la funzione della priorità della ragione sulla priorità dei soldi era demandata alla sinistra, oggi è la sinistra che è usata dai soldi per far filtrare le esigenze che spianano la via dello sviluppo di cui alla fine non fruisce nessuno, nemmeno chi lo applica.Ed allora caro Alessandro se le parole hanno un senso non si parli che in Italia governa la sinistra che per la gente comune è dato da riconoscere ne PD, perchè questa affermazione è una presa per i fondelli ed anche una presa per i fondelli di coloro che sono in buona fede e che credono che alla fine il positivo e le politiche premieranno le classi subalterne.Purtroppo il problema dell’Italia questo è: una marea immane di illusionisti che manovra la politica a sua esclusivo piacimento facendoci vedere tute le sere che apriamo quella scatolina a colori, un film virtuale mentre invece le conseguenze del virtuale sono materiali e si abbattono sulla gente che inebetita non sà più reagire.Mi ricordo un brano di un amico che individuò tre passaggi temporali al riguardo della storia, parlando di sinistra e ricordando in primo luogo i padri e disse che questi ” si erano uniti per abbattere il capitalismo, i figli lo volevano regolare, ed i nepoti si sono fatti conquistare e penetrare da questo neocapitalismo che ha rimangiato tutto”.Ed hanno il coraggio di parlarci anche di sinistra.Nemmeno gli ebeti ci credono, purtuttavia hanno il consenso di milioni, aiutati in questo anche da altri che vengono da più lontano ma senz’altro molto più dotati in quanto a pensiero, perchè come conoscono loro il cervello umano ce ne sono pochi oggigiorno.Ma come ho già detto Nottola funziona anche per loro. E lo dico come battuta scherzosa questa, contrapponendo il fatto dei soldi alla morte, mentre oggi ti fanno vedere che la durata della vita aumenta per aumentarti l’età pensionabile: un altro amico disse ad un suo conoscente che era spilorcio al punto che non mangiava per non usare la carta igienica…il che è tutto dire….gli disse ” spendili tutti quei soldacci che hai sennò quando muori sei il più ricco del cimitero”.Ecco cosa pensano forse di divenire quelli che danno il loro assenso a questo sistema o che volutamente non se ne curano di nulla, qualsiasi cosa possa succedere intorno a loro, diventano macchine per fare soldi o se non ci diventano anelano a diventarlo ed invidiano anche chi c’è già diventato.Quindi vedi che è un sistema farlocco, che comprime chi lo vorrebe cambiare sul serio e privilegia chi veste i panni del democratico che spinge per cambiare ma che nello stesso tempo sà di girare un film basato sostanzialmente sulla saccente ignoranza di chi col sistema ci campa.Predatori e predati, questa è la storia, ed in mezzo una marea infinita di chi crede di sfangarla in qualche modo, anche da predato.Da queste stesse colonne mi hanno detto che uso snobismo e che sono anche razzista.Avevo iniziato a rispondere, poi per la prima volta mi sono fermato, tanto purtroppo sò che non si arriva a nulla, è un esercizio inutile ed è una perdita di tempo.Altri forse più realisti di me hanno smesso già da tempo di disquisire.Io ho continuato a farlo non per ribadire a me stesso le cose in cui credo,sarei perlomeno uno sciocco se mi guardassi allo specchio,ma perchè alla fine penso che anche un grammo di materia che possa restare nella memoria di quello che viene detto inviti alla riflessione e possa contribuire a far star meglio ed a far cambiare le persone. Alla dimostrazione delle cose non servono grandi e lunghi discorsi,come istintivamente spesso io faccio, magari anche annoiando la gente, basterebbe osservare le cose ed avere buon senso e non girare intorno alle frittate, perchè chi ci gira intorno non lo fà perchè non sà dove andare a parare ma lo fa perchè facendolo crede che gliene possa venire qualcosa. E sinceramente credo che si possa sbagliare.Totò oltre ai divertenti film che partecipava a creare scrisse una poesia : A’ livella.Bisognerebbe che parecchi che guidano il vapore la leggessero e riflettessero. Forse alla fine ci guadagneremmo tutti e non ci sarebbero quelli che dicono e spingono a far credere che con l’allargamento degli insediamenti industriali si riduca l’inquinamento.Si , probabilmente ci gadagneremmo tutti,anche la stessa ACEA…..si, anche l’ACEA…..
Tutto si può dire, ma Acea (con le sue diramazioni e derivate) non è – fino a prova contraria – una conclamata associazione a delinquere, è una azienda municipalizzata quindi a partecipazione pubblica che gestisce oltre ad impianti per il trattamento di rifiuti anche acquedotti, tra cui quello della capitale. Affermare che l’arrivo di Acea a Chiusi è una “svendita della salute dei cittadini” mi sembra francamente un po’ azzardato. Come dire che a Roma viene acqua avvelenata dai rubinetti. E la zona in cui dovrebbe insediare il proprio impianto a Chiusi è sì a 800-1.000 metri dalle abitazioni, ma è un’area industriale, per di più, in quel comparto, degradata e già inquinata, dove già opera un depuratore (azienda insalubre di prima classe) che ha dato diversi problemi nel corso del tempo. Sostituire quel depuratore, ormai obsoleto, con un impianto più efficiente e tecnologicamente avanzato e bonificare l’area è davvero un’operazione fallace, una “svendita”? Chi teme che l’impianto Acea possa procurare dei rischi dovrebbe per prima cosa mobilitarsi per far chiudere il depuratore esistente. Se no il ragionamento non torna…Non ho visto manifesti o interrogazioni consiliari o comitati lanciare una tale battaglia. Anzi, se qualcuno negli anni quella battaglia l’ha fatta, mettendo in evidenza problemi e rischi, è proprio questo giornale… Tenere alta la guardia va benissimo, è necessario, pretendere certezze e trasparenza su ciò che l’impianto tratterà è giusto e doveroso, ma attenti ad alzare polveroni “per sentito dire” o “per punto preso”…