REGIONALI IN TOSCANA, LA SINISTRA BALLA DA SOLA. MA RISCHIA IL DEFAULT. IL TORRITESE CANZANO SCRIVE A FATTORI: “E’ UN ERRORE!”

martedì 09th, giugno 2020 / 11:10
REGIONALI IN TOSCANA, LA SINISTRA BALLA DA SOLA. MA RISCHIA IL DEFAULT. IL TORRITESE CANZANO SCRIVE A FATTORI: “E’ UN ERRORE!”
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TORRITA DI SIENA-  In Toscana si voterà a settembre – ormai sembra certo – per eleggere il presidente della Regione e il Consiglio regionale. L’emergenza Covid ha fatto slittare l’appuntamento con le urne previsto per questa primavera. Si voterà a fine estate. E sarà per forza di cose un voto anomalo. E in un periodo insolito. Con la fase più calda della campagna elettorale che si svolgerà nel mese più caldo e di solito destinato alle ferie, al relax. Ad oggi le candidature annunciate e le liste in campo sono due: quella del Pd con Eugenio Giani (che per la verità non convince tutti, nemmeno all’interno del Pd) e quella di Si Toscana a Sinistra, con Tommaso Fattori. La destra sta pensando a Susanna Ceccardi della Lega, ma non ha ancora deciso.

A sinistra dunque non si è trovato un accordo. E il combattivo Fattori andrà da solo, fuori dall’alleanza con il Pd che dovrebbe vedere invece convergere i renziani di Italia Viva rappresentati in Regione da Scaramelli e i socialisti.

Ma forse più che dire l’accordo non si è trovato, sarebbe più corretto dire “non si è cercato”. E chi doveva farlo il tentativo? il Pd o la sinistra a sinistra del Pd? 

Una risposta a questa domanda viene da Torrita di Siena e in particolare da Antonio Canzano (che fu uno degli animatori del comitato per il NO Fusione con Montepulciano) ed è un esponente della “sinistra torritese” e senese a sinistra del Pd, precisamente di Sinistra Italiana. Canzano ha infatti scritto a Tommaso Fattori una sorta di lettera aperta, nella quale non solo critica a scelta della corsa in solitaria, ma paventa anche il rischio concreto che la corsa solitaria porti alla sparizione della sinistra in Toscana. 

E’ un intervento accorato, ma anche molto lucido quello di Antonio Canzano. E anche una bella riflessione sul “che fare” o sul che cosa si doveva fare dato che ormai la riflessione arriva a buoi scappati dalla stalla. Bello il riferimento alla situazione degli anni ’30, alla teoria del socialfascismo che accomunando i partiti socialdemocratici ai nazifascisti si rivelò un clamoroso errore che favorì la presa del potere da parte dei nazisti. Dire oggi che centro-sinistra e destra sono “un’unica destra” – sostiene Canzano – favorisce la destra ed è un po’ lo stesso errore.

Questo giornale ha apprezzato più volte l’operato di Fattori e Sarti in Regione. Ne ha anche riportato e sottolineato alcune iniziative riguardanti sia il territorio, sia temi più generali. Ma sulla scelta della lista solitaria alle regionali siamo sostanzialmente d’accordo con Canzano. Anche perché non ci pare ci sia stata una grande discussione e una grande condivisione di tale scelta con le liste e i movimenti “di sinistra” sparsi nei vari comuni della Toscana. I Podemos chiusini per esempio sono stati consultati?  E che cosa hanno detto in proposito?

Eccola, comunque in versione integrale la lettera di Antonio Canzano a Fattori:

“Tommaso, penso di averti detto già tempo fa che avrei voluto che tutta la sinistra, quindi tu, Sarti, la Spinelli, con il supporto dei partiti e dei movimenti che hanno appoggiato e appoggiano SI Toscana a Sinistra, foste andati al confronto con il centro sinistra per mettere sul piatto le nostre tematiche più importanti, per spingere con decisione verso il rinnovamento e per “bloccare” in maniera decisa quella candidatura. E questo andava fatto più di un anno e mezzo fa, perché tanto si sapeva che il Pd e i renziani andavano a parare lì.
Purtroppo però bisogna prendere atto che da parte di SI Toscana non c’era nessuna volontà di intavolare un dialogo sui contenuti con le altre forze politiche per costruire una coalizione di centro sinistra.

Vedi Tommaso, in politica se non ci sono le condizioni gli accordi non si devono fare per forza, quindi bada bene che non sto parlando di voto utile o di fare un’alleanza solo per battere la Lega, ma la cosa secondo me sbagliata è rifiutare qualsiasi contatto o confronto a prescindere.

Io sono molto arrabbiato col Pd, per l voto sulla riduzione dei parlamentari, per l’equiparazione tra nazismo e comunismo al parlamento europeo. E anche per le problematiche in Toscana relative alla raccolta dei rifiuti, ai tagli della sanità, all’ampliamento di Peretola, quindi non penso che quel partito in questo momento, con quella candidatura, sia in una fase di rinnovamento, ma affermare che il Pd non ha fatto mea culpa sugli errori commessi, dire che il Pd non è cambiato, perché queste erano le argomentazioni di Sì Toscana per evitare il confronto e per giustificare la scelta della lista solitaria a sinistra, ecco tutto questo mi fa pensare che forse ci abbiamo capito poco o nulla. Tommaso il Pd è quello, il Pd non cambia da solo, quindi non può fare mea culpa. Pensare che il Pd potesse auto rinnovarsi da solo, senza essere spinto a farlo, vuol dire scappare dalla realtà. Il Pd andava “obbligato” al rinnovamento, o almeno ci si doveva provare e questo poteva essere fatto solo con la compattezza e con l’unità della sinistra.
In buona sostanza se la sinistra si auto esclude dalle leve di comando è ovvio che quel posto poi viene occupato da altre forze politiche, purtroppo moderate, come Italia Viva.

Io penso che se noi ci fossimo fatti promotori del rinnovamento della futura coalizione di centro sinistra, anche la parte non renziana del Pd si sarebbe sentita più forte e forse poteva nascere una coalizione di centro più spostata a sinistra.

A fronte di tutto questo mi domando quale sia la strategia di SI Toscana per le prossime elezioni regionali. Ovviamente mi riferisco ad una strategia che possa essere vincente, perché le campagne elettorali di pura testimonianza, o il candidarsi all’opposizione non rientrano nel dna della migliore tradizione della sinistra italiana. Ovviamente questa alternativa per vincere non esiste…ed esiste solo la speranza di superare lo sbarramento del 5%.

Se fossimo in un sistema proporzionale, con uno schieramento o partito di sinistra della stessa forza elettorale della link tedesca lo potrei anche capire, ma come sai così non è.
La corsa solitaria porterà alla sparizione della sinistra in Toscana, il voto utile questa volta sarà molto più forte e accentuato rispetto al 2015, dove la vittoria della destra non era nemmeno immaginabile, e la lista solitaria, penso, rimarrà molto al di sotto della soglia del 5%.

Gli elettori di sinistra, che sono altra cosa rispetto agli addetti ai lavori come noi, se dovranno scegliere tra un voto di pura testimonianza a sinistra, col rischio di far vincere la destra o turarsi il naso e votare la coalizione di centro sinistra, opteranno in grande maggioranza per la seconda soluzione. Inoltre a sinistra ci sarà anche la “concorrenza” del Pc di Rizzo e del nuovo Pci.

Il problema principale secondo me è la propensione della sinistra ad auto escludersi dal potere e dalle leve di comando.
La domanda da porsi è questa: le classi di riferimento che diciamo di voler difendere trarrebbero dei benefici maggiori con Tommaso Fattori, Paolo Sarti, Serena Spinelli e altri di sinistra, in una maggioranza di centro sinistra, oppure con la sinistra fuori dal parlamento regionale? Le nostre cause troverebbero più ascolto e qualche possibilità di soluzione stando in consiglio regionale e magari in una maggioranza o stando fuori dalle istituzioni?
In buona sostanza, i cittadini toscani starebbero peggio sia con una vittoria della destra che con una vittoria del centro sinistra senza la sinistra al suo interno.
Da fuori non c’è nessuna possibilità di incidere e inoltre non c’è nessuna possibilità di rinascita della sinistra, le sconfitte non portano a nessuna riscossa o ricostruzione della sinistra. La riprova è che le opposizioni di sinistra e centro sinistra dopo le sconfitte nelle rispettive città, Siena, Pisa, Massa, Carrara…sono pressoché sparite.

Pensare a una futura campagna elettorale sparando a zero sul Pd e sui partiti o movimenti che perseguono l’alleanza di centro sinistra, seguire il ragionamento di Montanari di “un’unica destra“, penso che non porterà nessun consenso alla sinistra. Anche qui la storia dovrebbe insegnarci qualcosa, la teoria del socialfascismo imposta ai partiti di sinistra dall’internazionale comunista negli anni 30, che accomunava i partiti socialdemocratici ai nazifascisti si rivelò un clamoroso errore che favorì la presa del potere da parte dei nazisti. E poi dovettero fare marcia indietro con l’avvio dei fronti popolari per sconfiggere il nazismo. Oggi, ovviamente con le notevoli differenze e con le dovute proporzioni, siamo nella stessa situazione e commettere lo stesso errore a più di 90 anni di distanza penso sia imperdonabile”.

m.l.

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