QUEI 34 GUERRIERI CINESI PRESI IN OSTAGGIO E SEQUESTRATI DAL COVID 19 IN VALDICHIANA

giovedì 07th, maggio 2020 / 10:11
QUEI 34 GUERRIERI CINESI PRESI IN OSTAGGIO E SEQUESTRATI DAL COVID 19 IN VALDICHIANA
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Il 4 maggio è iniziata l’attesissima fase due, che non apre di certo le porte del paradiso ma consente a tutti di mettere il naso fuori di casa senza quel senso di colpa che ci ha attanagliato fino a qualche giorno fa .

Nei mesi di marzo ed aprile la decisione di uscire non è mai stata presa a cuor leggero da nessuno ed ogni cittadino responsabile si sarà chiesto almeno 1000 volte prima di oltrepassare la soglia di casa se fosse strettamente necessario o meno.

A partire da adesso invece uscire è tornato ad essere un diritto, una libertà ritrovata, sognata, sudata e concessa a patto che si rispettino le condizioni per la sicurezza propria e altrui: mascherina, distanza e guanti quando è necessario.

Le famiglie tornano a godere degli spazi all’aria aperta, si riappropriamo di una porzione di bello che di certo non guasta per allietare la vita.

Maggio è sicuramente un mese generoso in questo: colori, profumi, calore e una buona dose di sole e di luce, per cui gli ingredienti migliori per una durevole ripartenza sembrano esserci tutti, speriamo di meritarcela poiché a questa fase, se tutto andrà per il verso giusto, ne dovrebbe seguire un’altra con qualche concessione in più.

In futuro forse, sfruttando la possibilità di poterci muovere all’interno della regione oltre ai congiunti magari potremmo provare a visitare qualche gioiellino nascosto a pochi km da casa come ad esempio un’abbazia, una cattedrale, una mostra e fare quindi una bella gita fuori porta esclusivamente con i più stretti familiari o, perché no, anche da soli.

Una meta interessante da raggiungere sarebbe potuta essere la mostra allestita presso un noto centro commerciale nel cuore della “Valdichiana profonda” che vedeva come protagoniste 34 statue appartenenti alla collezione “The China Legends, l’esercito di Terracotta”, in concomitanza con lo stesso evento allestito a Milano presso lo spazio La fabbrica del vapore.

L’esercito di terracotta è stato uno dei più straordinari ritrovamenti archeologici del secolo scorso.

Nel 1974 alcuni contadini cinesi che vivevano non lontano dalla città di Xian, durante lo scavo di un pozzo trovarono delle fosse sepolcrali contenenti statue   di guerrieri in terracotta a grandezza naturale, dotati di armi in bronzo e corazzati di carri e cavalli. Il capolavoro risale circa al  220 a. C. epoca in cui  la Cina era governata dalla dinastia Qin, il cui primo imperatore Shi  Huangdi durante la fase dei regni combattenti riuscì a sconfiggere tutti i suoi avversari e a unire i regni in un unico impero.

Gli scavi portarono alla luce circa 8000 guerrieri in terracotta, uno diverso dall’altro, collocati in tre grandi aree sotterranee; la principale era adibita a raccogliere gran parte dei soldati in undici corridoi, incolonnati come se dovessero intraprendere una parata militare, corazzati di armi in bronzo molte delle quali mai rinvenute.

La seconda fossa era destinata alla cavalleria (600 cavalli di terracotta e oltre 100 carri) mentre la terza ospitava gli ufficiali e i generali.

L’imperatore Shi Huangdi, fu il committente di questa opera grandiosa ma alla sua morte, viste le dimensioni del progetto, era ancora in fase di realizzazione.

L’esercito fu deposto ad onorare la memoria dell’imperatore accanto al suo mausoleo soltanto successivamente. Oggi è  possibile ammirarlo recandosi a Xi’an, nell’area originaria del sito, a est della città, inviolato sotto una coltre di terra svettando in alto, con i suoi cinquanta metri, in attesa che qualcuno possa accedervi senza deturparne i reperti.

Le statue riesumate dallo scavo e ristrutturate sono circa 2000, da queste sono stati tratti dei calchi per la loro riproduzione autorizzata dal Governo Cinese che in collaborazione con la sovraintendenza del sito archeologico di Xian, ne predispose la realizzazione consentendo la loro visione anche fuori dal territorio nazionale.

Gli artigiani incaricati per la loro realizzazione crearono copie perfettamente corrispondenti alle originali, utilizzando gli stessi materiali e le stesse tecniche di lavorazione (argilla, strumenti, cottura in forno a legna a 800 gradi).

L’Esercito di   Terracotta del primo imperatore Cinese Shi Huangdi (iniziatore anche della Grande Muraglia ) è considerato l’ottava meraviglia del mondo, 34 di questi  preziosissimi esemplari perfettamente riprodotti da abilissimi artigiani scelti dal museo nazionale di Pechino, stanno facendo il giro del mondo per consentire di ammirare l’arte e la cultura orientale anche fuori dalla Cina.

Purtroppo la mostra delle 34 statue presso il centro commerciale in Valdichiana  si è chiusa come da contratto il 3 maggio. Non si sa se verrà prorogata. Certo è che quei 34 guerrieri cinesi sono stati sfortunati anche loro, tenuti in ostaggio per quasi tre mesi, da metà febbraio, in una stanza chiusa senza alcuna possibilità di essere ammirati, a causa dell’emergenza Covid che guarda caso è partita proprio dalla Cina. Loro, abituati a combattere e a difendere l’imperatore, lasciati lì, al buio in un supermercato vuoto e chiuso al pubblico. Forse mai avrebbero immaginato una sorte tanto ingloriosa, in terra straniera e a pochi chilometri da un paesotto famoso in tutto il mondo per la terracotta, con la quale però ci ha sempre fatto orci e ziri e non guerrieri.

Chissà che, data l’emergenza Covid 19 e il lungo lockdown, quei 34 “alfieri” di Shi Huangdi non restino ancora un po’ in Valdichiana, lì dove sono stati tenuti sequestrati, e mantenendo la mostra, venga data la possibilità agli amatori che non l’hanno visitata tra novembre e febbraio, di poter godere della bellezza di questo capolavoro eterno.

Tempi migliori sembrano essere arrivati, noi  aspettiamo notizie sulla sorte di questi incorruttibili guerrieri tenendo ben salda in cuore la convinzione che nonostante i tanti divieti e le rigide restrizioni di questo periodo l’arte è libera e accessibile; magari ad oggi con mascherine e a distanza ma comunque salvifica e sublime. E in questo caso è arte, storia, geografia, mito, fierezza e anche inventiva. Ma a chi poteva venire in mente di costruire un esercito di 8000 soldati  a grandezza naturale in terracotta? Solo l’idea varrebbe una gita (se si potesse fare).

Paola Margheriti

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