CETONA, CONTESTATO UN GAZEBO DELLA LEGA. IL VENTO COMINCIA A CAMBIARE?

domenica 02nd, settembre 2018 / 12:30
CETONA, CONTESTATO UN GAZEBO DELLA LEGA. IL VENTO COMINCIA A CAMBIARE?
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CETONA – Il sabato a Cetona è giorno di mercato e ieri tra i banchi è spuntato anche un gazebo della Lega, piazzato dai militanti del carroccio per fare proselitismo. Davanti al banchetto un manifesto con su scritto “Prima gli italiani – Salvini premier”. E uno che invitava a sottoscrivere la tessera. Non era la prima volta che i leghisti si presentavano con un gazebo a Cetona. Ma stavolta i cetonesi non l’hanno presa bene. Qualcuno tra i resident e i negozianti della piazza ha apostrofato i militanti salviniani urlando loro “Fascisti e razzisti!” e frasi del genere. I leghisti hanno chiamato i carabinieri e la Polizia Municipale che hanno cercato di calmare gli animi e di spiegare che il gazebo era del tutto legittimo… a quel punto però, la piazza ha risposto che “a Cetona i razzisti e i fascisti non sono graditi”. Una commerciante, forse la stessa che aveva avviato la contestazione ha apposto sulla vetrina del negozio un cartello: “Qui i rifugiati sono i benvenuti. i fascisti e i leghisti invece no”. “Si è tentato di impedire o turbare  l’esercizio di un diritto politico, un episodio di intolleranza del genere non è accettabile!” ha detto il responsabile della Lega, che ha poi dichiarato di valutare se sporgere denuncia per i fatti. E magari la sporgerà.

Ma alla fine non è successo niente. Solo una normale contestazione politica. E se è vero che il Gazebo aveva le necessarie autorizzazioni e quindi era una iniziativa del tutto legittima, altrettanto legittimo e garantito dalla Costituzione è il diritto di contestare. Salvo che lo si faccia con violenza. In questo caso non c’è stata alcuna violenza, solo contestazione verbale, vivace certamente, ma assolutamente normale in un regime di democrazia e di confronto politico. E’ che non ci siamo più abituati. La politica il confronto lo ha messo in soffitta, da tempo. Ogni partito cerca di parlare ai suoi e solo ai suoi. Sfruttando al massimo il vento in poppa. o faceva Berlusconi, lo ha fatto Renzi, adesso lo fanno i leghisti che sentono crescere il consenso intorno a Salvini.

Invece la contestazione può esprimersi anche rendendo la piazza un luogo ostile… O scrivendo su un cartello “Qui non siete desiderati”.

Negli anni ’70 i fascisti del Msi provavano ogni tanto a fare dei comizi anche a Chiusi o Cetona, paesi che erano roccaforti rosse. Difficilmente riuscivano a farli però. E quando ci riuscivano parlavano a piazze vuote con le saracinesche abbassate. E magari mentre un altoparlante nascosto diffondeva Bandiera Rossa e qualcuno intorno distribuiva l’Unità o Lotta Continua. Successe per esempio per un comizio dell’ammiraglio Gino Birindelli, presidente del Msi ,che arrivò scortato da decine di camionette della celere e parlò a Chiusi Scalo in una piazza Dante spettrale, circondato dal “nemico” e sotto le note de L’Internazionale. All’epoca era la norma, non l’eccezione. Oggi ci si scandalizza e si grida all’intolleranza per la contestazione verbale di una commerciante.

Troppe ne dovranno sentire di contestazioni i leghisti se continueranno ad andare avanti sulla linea loro sì dell’intolleranza, della chiusura dei porti, dell’istigazione all’odio razziale. In questo momento hanno il vento in poppa, ma il vento cambia direzione velocemente. Anche Renzi due anni volava e sembrava destinato a comandare per 20 anni senza più alcuna opposizione… In quattro e quattr’otto ha perso tutte le partite che ha giocato, è sparito dalla circolazione, ha ridotto il Pd da partito di maggioranza ad un fortino diroccato e ormai vuoto, diciamo pure ad un ammasso di macerie, ha mandato al governo Salvini e i 5 Stelle… Salvini sta tirando molto la corda. Anche l’incontro politico con Orban  (fatto però in Prefettura, come fosse un incontro istituzionale e di governo) è stato un pessimo segnale. Tanto che ha risvegliato pure la sinistra dispersa facendola tornare di nuovo in piazza. Forse due mesi fa anche a Cetona nessuno avrebbe protestato per un gazebo leghista, adesso sì. Che sia il vento che comincia a cambiare? Lo abbiamo scritto altre volte e lo ribadiamo: meno male che Cetona c’è.

m.l.

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