SCIVOLONE DI STEFANO SCARAMELLI SU UN PROGETTO AMBIENTALE: ANCHE IN CAMPAGNA ELETTORALE MEGLIO DIRE LA VERITA’

sabato 24th, febbraio 2018 / 10:43
SCIVOLONE DI STEFANO SCARAMELLI SU UN PROGETTO AMBIENTALE: ANCHE IN CAMPAGNA ELETTORALE MEGLIO DIRE LA VERITA’
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CHIUSI – La campagna elettorale, si sa, è un periodo particolare, dove ognuno tira l’acqua al proprio mulino, senza tanti complimenti. C’è chi va a staccare o a coprire i manifesti degli altri (magari i più “vicini”) , chi aspetta quelli che attaccano i manifesti per prenderli a bastonate e coltellate; quelli che mobilitano le associazioni di pensionati per riempire le manifestazioni, quelli che millantano credito e cercano di prendersi meriti che non sono loro. E’ successo per esempio qualche giorno fa a proposito di un progetto per il controllo della qualità dell’aria. “Air self control“, si chiama ed è finanziato dalla Regione Toscana. Il consigliere regionale del Pd Stefano Scaramelli lo ha portato ad esempio, per dire che “le terre di Siena sono all’avanguardia su questo terreno e fanno da apripista”. Solo che si è dimenticato di dire che il progetto in questione è stato promosso e portato avanti dall’associazione Innovazione Locale, che opera in stretto contatto con l’Istituto Professionale di Chiusi, ora Istituto Superiore Valdichiana che mette a disposizione aule e attrezzature. Non dalla Regione.

Il progetto citato consiste nel dotare i cittadini di piccole stazioni di rilevazione per il controllo della qualità dell’aria, quindi un’operazione di cittadinanza attiva, oltre che esperimento tecnologico su un tema ambientale rilevante. Scaramelli però non ne ha fatto cenno, preso com’era dalla foga elettorale. E ha sbagliato. Qualcuno poteva farglielo notare…

Ne è nata anche una polemica con i giornali che avevano riportato le dichiarazioni del consigliere regionale, costretti poi a rettificare e dare il giusto risalto ai reali promotori e realizzatori del progetto. Quindi il millantato credito che diventa boomerang, mostrando una classe politica più attenta a raggranellare consensi a buon mercato che a considerare, promuovere e valorizzare esperienze innovative e positive nel territorio.

E questo è un’altra fotografia impietosa di come sia ridotta la politica. Per fortuna il 4 marzo è ormai dietro l’angolo. Le campagne elettorali a volte portano asfaltature delle strade, manutenzioni e attenzioni alle piccole cose. Ormai invece portano solo promesse da marinai, bufale colossali e qualche scivolone. Come questo di Stefano Scaramelli  e quello del premier designato dei 5 Stelle Di Maio, con la candidatura decisa personalmente di Salvatore Caiata, finito sotto inchiesta per riciclaggio a Siena e sospeso dal Movimento. Ma fuori tempo massimo, cioè sospeso da niente. Povera patria, direbbe Battiato…

m.l.

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