CHIUSI, I 5 STELLE APRONO LA CAMPAGNA ELETTORALE SUL TEMA SICUREZZA. MA CHE BRUTTO MANIFESTO!
CHIUSI – Salvini e Giorgia Meloni o le trasmissioni in prima serata di Rete 4 tambureggiano giorno dopo giorno sul tema della sicurezza o meglio dell’insicurezza dei cittadini. E così facendo non fanno altro che aumentare il clima di paura: paura dei ladri, degli stupratori, degli stranieri, dei negri, in qualche caso anche delle prostitute che “battono” lungo le strade di periferia… Ma a loro serve per lucrare consenso. Per dare la percezione che loro sì, sono a fianco della gente indifesa e lasciata sola dallo Stato assente o, peggio ancora “connivente”… Fanno spesso anche l’equazione immigrazione uguale delinquenza. Più immigrati arrivano, più delitti vengono commessi.
Non è così, anche se gli immigrati non sono immuni dal compiere atti di violenza, come gli italiani del resto. Il caso di Pamela uccisa e fatta a pezzi a Macerata forse da un nero e quello di Jessica, ammazzata a coltellate a Milano forse da un tranviere milanese, non sono poi così diversi. Ma è diversa la percezione. E la lettura che molti danno dei due episodi…
Non sono però solo Salvini, la Meloni, Del Debbio e Belpietro ad “aizzare” la folla e a pigiare sul tasto della sicurezza, soprattutto adesso, in campagna elettorale.
A Chiusi, per esempio, ad aprire la propria campagna per le politiche del 4 marzo con una iniziativa su questo tema specifico sono i 5 Stelle.
L’appuntamento è per Mercoledì 21 febbraio, saletta del Teatro, ore 21,00. Il manifesto che annuncia la serata, già diffuso sui social, fa venire i brividi: 2 ladri in tenuta da Diabolik pronti ad entrarti in casa, armi in pugno… Come scelta di comunicazione, diciamolo, è di dubbio gusto. Sembra fatto apposta per fare paura. Per generare insicurezza e quindi per chiedere, magari, misure eccezionali. Un manifesto che quantomeno nella grafica richiama quelli del Msi anni ’70-80… Più recentemente quelli della Lega a Bergamo o Varese. Chi ha qualche annetto se li ricorderà, gli uni e gli altri…
Il testo del comunicato che annuncia l’iniziativa però è meno ‘truculento’: “Il timore di assenza della sicurezza nell’odierna convivenza è una inquietudine che accomuna tutti ed una delle sfide più difficili che le moderne democrazie sono chiamate a risolvere è quella di trovare il punto di equilibrio tra bisogno di sicurezza e tutela della libertà. Un ordinato svolgimento della vita democratica non presuppone solamente la tutela dalla libertà dalla paura , libertà dalla criminalità ma anche la libertà di agire , libertà di sviluppare iniziative economiche e sociali . La nostra costituzione è più orientata all’ampliamento delle libertà e dei diritti di tutti che non alla loro compressione e ciò costituisce “un bene comune” insostituibile ove le forze dell’ordine non devono esser chiamate esclusivamente alla repressione dei reati, ma anche ad attuare strategie e programmi di prevenzione che ostacolino la violazione delle regole della civile convivenza. L’affrontare questo argomento in un libero confronto aperto a tutti può aiutare a comprendere la realtà che ci sta intorno e gli strumenti per tutelare la libertà di ognuno quale diritto fondamentale”.
Ora, che il problema sussista a livello nazionale non vi è dubbio. A livello locale, nonostante alcuni episodi certamente preoccupanti e deprecabili come gli atti vandalici a ripetizione, alcuni con vere e proprie devastazioni ai danni di strutture pubbliche e private, compiuti la scorsa estate; nonostante un certo numero di furti e furtarelli in abitazioni e negozi, la situazione sembra non essere ancora arrivata al punto di non ritorno. La presenza di immigrati è numerosa e visibile, ma non ci sono stati episodi tali da destare allarme. Né denunce di situazioni border line rispetto, per esempio al terrorismo islamico. Anche la “dotazione” di Forze dell’ordine di stanza a Chiusi vede in campo un Commissariato di Ps, due Caserme dei Carabinieri, la Polfer, una caserma della Gdf, la Polizia Municipale. Nelle vicinanze, a Città della Pieve c’è una tenenza dei Carabinieri che ha giurisdizione su tutta l’area umbra confinante…
Ad essere sinceri sembra più drammatica e più preoccupante la questione sociale, ovvero l’aumento della disoccupazione, della povertà, della marginalità, dell’esclusione di tante persone dai consessi organizzati, la crescente disaffezione di certe frange giovanili non solo verso la politica, ma anche verso la democrazia, la convivenza civile, perfino verso lo sport.
Ogni forza politica può legittimamente aprire la campagna elettorale sul tema che ritiene più opportuno, ma la scelta dei 5 Stelle di aprire sulla sicurezza/insicurezza, addirittura annunciando un “Sicurezza tour” ci sembra non tanto una concessione alla cultura fascio-leghista, quanto un tentativo di contendere voti ai fascio-leghisti sul loro campo preferito, scendendo però come loro nel “trito”di un dibattito che fa leva sulle paure più che sulla consapevolezza….
Ci auguriamo sia solo un’impressione dettata da quel manifesto da film di genere anni ’70. Tipo Milano a mano armata o quelli con Tomas Milian nei panni di “er Monnezza”…
Per la cronaca, all’incontro del 21 febbraio parteciperanno: Alfonso Bonafede, Deputato M5S, Vicepresidente Commissione Giustizia Camera dei Deputati; Gregorio De Falco Ufficiale della Marina Militare; Renato Scalia ex Ispettore Capo della Polizia e della Dia e Consigliere della Fondazione Antonino Caponnetto, candidato alle elezioni del 4 marzo. Più altri parlamentari e dirigenti del Movimento. Comprensibilissima, dato il tema, la presenza di Bonafede e Scalia, un po’ meno quella di un Ufficiale della Marina. Verrà a parlare forse degli sbarchi dei migranti, facendo anch’egli la solita equazione immigrazione=delinquenza e insicurezza? Speriamo di no…
M.L.
Alfonso Bonafede, chiusi, Gregorio De Falco, Movimento 5 Stelle, Renato Scalia