ARBITRAGGIO DA INCUBO E SCONFITTA IN CASA: IL PRESIDENTE FEI AD UN SOFFIO DAL RITIRARE IL CHIUSI DAL CAMPIONATO. BIANCOROSSI “MASSACRATI” DAI POTERI FORTI?
CHIUSI – Chi era ieri al comunale ‘Fabio Frullini’ di Chiusi ad assistere alla partita Chiusi-Pontassieve dalla parte della squadra di casa avrà sicuramente rivissuto gli incubi dello sciagurato spareggio con la Sestese che decretò la retrocessione dei biancorossi, nella primavera scorsa. Anche ieri, dopo essere andato in vantaggio, con gol di Feri al 9′, il Chiusi si è visto raggiungere e sorpassare dagli ospiti nel finale. Dopo la gara di domenica scorsa a Foiano della Chiana l’allenatore Laurenzi esternò tutta la sua amarezza per un arbitraggio a dir poco discutibile. Ieri è andata anche peggio, con il Chiusi che ad un certo punto, a pochi minuti dalla fine, dopo il rigore inesistente decretato dal direttore di gara a favore del Pontassieve ha pensato addirittura all’abbandono del campo e al ritiro della squadra dal campionato. C’è mancato un pelo. Il presidente Fei è entrato addirittura in campo a protestare. Sono seguiti momenti di tensione, con i carabinieri anch’essi sul terreno di gioco e la tribuna che urlava e chiedeva di ritirare la squadra…
La goccia che ha fatto traboccare il vaso è stato il rigore che ha stupito anche i giocatori del Pontassieve, ma già in precedenza c’erano stati episodi da “cattivi pensieri” come le due espulsioni di Feri per un falletto a centrocampo che in altre occasioni non avrebbe meritato nemmeno il giallo e Giustini per un fallo di mano che a detta del giocatore non c’è stato. E in più 4 ammonizioni che hanno condizionato gran parte della gara dei biancorossi. Come contro la Sestese nella famigerata gara dei play out finita sotto inchiesta.
Il Chiusi, dopo la sconfitta di ieri, maturata con quel rigore quantomeno dubbio, è in fondo alla classifica con 1 solo punto in 4 gare. Di cui tre però macchiate da episodi e arbitraggi discutibili. Sembra una “congiura”. O meglio sembra che il Chiusi debba espiare qualche pena con gli arbitri pronti a spegnere sul nascere ogni velleità, peggio della Guardia Civil di Rajoy a Barcellona. Ma quale pena, e per quale colpa? forse quella di aver chiesto giustizia per i torti subiti al termine della scorsa stagione, torti certificati da intercettazioni telefoniche e inchieste giudiziarie?
Il problema è sempre quello: guai a chi si mette contro chi comanda. Anche se il Chiusi non è che abbia fatto chissà cosa, si è solo ritrovato “parte lesa” e “vittima sacrificale” in un gioco orchestrato e portato avanti da altri…
Ora fioccheranno squalifiche, multe e probabilmente anche la squalifica del campo per quei 5 minuti di tensione… La Casertana, in serie C, per un episodio simile beccò 10 mila euro di ammenda e, appunto, la squalifica del campo…
Con una squadra in difficoltà e una classifica deficitaria, la prospettiva è tutt’altro che entusiasmante. Ma, al netto delle recriminazioni, dei cattivi pensieri, della rabbia, dei condizionamenti, va anche detto che come a Foiano, anche ieri in casa il Chiusi la gara la poteva chiudere dopo l’iniziale vantaggio e non l’ha chiusa sbagliando alcune facili occasioni. E che soprattutto nel secondo tempo la squadra non ha impensierito quasi mai il portiere avversario ed è apparsa fiacca e spaesata, imbrigliata in un gioco sterile e poco incisivo…
Probabilmente, ieri, dopo quel rigore, il presidente Amedeo Fei (mai visto così arrabbiato) la squadra l’avrebbe davvero ritirata dal campo e dal campionato. L’allenatore Laurenzi, che pure non aveva in precedenza nascosto i propri “cattivi pensieri”, invece ha voluto continuare a giocare per non arrivare ad una situazione irreparabile.
Ma adesso all’interno della società e nella tifoseria ci sono spinte e controspinte e opinioni diverse sugli atteggiamenti tenuti fin qui e su quelli da tenere. Alcuni non hanno apprezzato e condiviso la plateale protesta del presidente Fei durante la gara con il Pontassieve, nè il “vittimismo” esternato da Laurenzi dopo Foiano… Altri invece avrebbero portato la protesta alle estreme conseguenze, come il ritiro dal campionato: “non si sta in paradiso a dispetto dei santi. Anche se lì dove si comanda il circo di santi non ce ne ne sono”, (così un tifoso storico chiusino, amareggiato e deluso).
Certo la situazione adesso è complicata. La classifica piange e c’è da inseguire dovendo fare i conti con squalifiche a raffica, defezioni varie e giocatori in condizioni precarie. Vedi Martinez che ancora si è visto solo a sprazzi. E pochi sprazzi.
Molti nell’entourage del Chiusi si sentono “nel mirino” dei poteri forti e vedono nubi scure all’orizzonte. Altri vedono solo un ambiente sull’orlo di una crisi di nervi.
Nessuno però vuole rischiare una seconda retrocessione consecutiva e allora non si escludono colpi di scena che possano in qualche modo dare una scossa (e una svolta) alla situazione per ritrovare un minimo di serenità e unità d’intenti.
Nel calcio la storia dice che quando le cose si mettono male, il primo a saltare è l’allenatore, anche se non ha colpe specifiche. Laurenzi ha ancora la fiducia di tutti, squadra e società?
Ma anche lo stesso Fei potrebbe fare un passo indietro (o di lato) lasciando il proscenio a qualcun altro. Magari per far decantare le acque e attenuare eventuali conseguenze. Anche questa è una voce che circola. Sottotraccia, ma circola. E quando tuona da qualche parte piove…
Sono state giocate solo 4 partite. Il campionato è lungo, c’è tutto il tempo per rimediare. Ma se una squadra deve giocare non 11 contro 11, ma 11 contro 14, sempre, e quello con il fischietto fa pure il fenomeno, il gioco si complica… E non è più nemmeno divertente.
m.l.
Amedeo Fei, calcio, Campionato Pormozione Toscana, chiusi, Pontasieve