CHIUSI, POSSIAMO GUARDA AL SOGGETTO UNITARIO DELLA SINISTRA. MA CON POCA CHIAREZZA.
CHIUSI – Con un post su facebook del 27 giugno, dopo i ballottaggi delle elezioni amministrative, il gruppo Possiamo torna a parlare di sinistra. “Il voto è anche una risposta, se ce ne fosse ancora bisogno, a chi afferma ormai da tempo che la divisione tra destra e sinistra è anacronistica. Noi crediamo che oggi più che mai ci sia bisogno di riferimenti forti per lavoratori sfruttati, studenti e giovani senza prospettive di futuro, per la difesa dell’ambiente messo ogni giorno più a rischio in nome di un progresso e di uno sviluppo ormai senza logica”. I podemos chiusini (che per la verità non amano questo appellativo coniato da Primapagina e che però vuol dire esattamente “Possiamo” e non altro e noi l’abbiamo usato con riferimento all’esperienza del partito di Pablo Iglesias in Spagna che ci sembrava l’esperienza più simile nelle premesse all’iniziativa di Scarameli & C.) ricordano anche che “in ambito locale, la lista Possiamo ha già svolto incontri e altri sono in programma per far sì che intorno ai valori della sinistra possa coagularsi una forza unitaria a livello nazionale in grado di far fronte alla rinascita minacciosa della destra e che possa rappresentare un riferimento per le categorie più deboli abbandonate dalla follia del “renzismo”. L’astensionismo sempre più in crescita è una risposta di rabbia, ma non razionale, ai problemi che affliggono la nostra società. Lasciando da parte inutili personalismi, una nuova forza di sinistra unitaria deve assumersi il compito di guidare una fase in cui la politica non sia solo fatta di ambizioni e carriere personali ma sia in grado di dare risposte forti e adeguate”.
Insomma anche Possiamo Sinistra per Chiusi auspica una nuova forza di sinistra unitaria, ma non dice se pensa a Montanari e Anna Falcone, a D’Alema e Bersani, a Pisapia e non spiega nemmeno se quando parla di soggetto unitario, pensa ad un rassemblement di tutte le varie componenti dell’arcipelago che si è formato a sinistra del Pd, tra quelli che nel Pd non sono mai entrati e quelli che ne sono usciti… Insomma il post di Possiamo dice solo che il movimento chiusino è attento alla questione, ma non si schiera, non prende apertamente posizione. Non dice se la nuova forza di sinistra debba configurarsi come forza di governo, pronta ad allearsi con il Pd, o se invece dovrebbe starne alla larga, essendo il Pd ormai schierato su posizioni sempre più centriste. Non dice se la possibilità di unirsi in un’unica forza debba far superare i distinguo, le diverse visioni… Non parla di tempi e modaltà, dice che a livello locale ha fatto degli incontri e altri ne ha in programma, ma non dice con chi… E anche questo è un aspetto che rende la cosa alquanto nebulosa.
In Consiglio comunale, per esempio, negli ultimi mesi si è assistito ad una azione quasi sempre congiunta, o quantomeno univoca, con i 5 Stelle. Ma l’idea di una forza nazionale unitaria a sinistra nasce anche dall’esigenza e dalla consapevolezza che i 5 Stelle possono sì raccogliere e catalizzare il voto di protesta, di incazzatura, ma non hanno un pensiero guida. Un’ideale che vada al di là del generico “onestà! onestà!”… E questo è un secondo aspetto di poca chiarezza.
Poi, non si può non notare come la nota di Possiamo sorvoli sulle iniziative di Montanari e Falcone e di Pisapia, ma soprattutto non dedichi neanche mezza riga all’exploit di Corbyn in Inghilterra, un exploit che ha riportato il Labour Party oltre il 40%, ha riportato al voto centinaia di migliaia di elettori, soprattutto giovani e operai, che non votavano da tempo, ha ridato fiato a parole d’ordine di sinistra e speranza a chi intende provare a ricostruirla dopo i guasti provocati dai vari Blair, Hollande, Veltroni e Renzi, da 20 anni a questa parte…
Anche il francese Melenchon è saltato a piedi pari…Così come il già citato Pablo Iglesias.
Ben venga la presa di posizione di Possiamo che rilancia l’appartenenza al campo della sinistra (cosa che poteva apparire annacquata avendoil gruppo pronunciato quella parola “sinistra” molto raramente), ma avremmo però preferito un comunicato un po’ più preciso, più netto, più schierato. Con qualche elemento di chiarezza in più. Noi avremmo scritto: “più di Pisapia e Bersani ci piace Corbyn. E da lì vorremmo ripartire… “. Loro sono rimasti più vaghi.
Forse però l’exploit del 67enne Corbyn sbaraglia non solo le certezze del renzismo, ma anche certe equazioni dei podemos nostrani anch’essi abbagliati dal giovanilismo e dall’assunto che tutto ciò che viene dal passato sia da buttar via, compresa una certa sinistra… Corbyn sta dimostrando il contrario. Sta rilanciando il pensiero critico radicalee antagonista nei confronti del capitalismo e del liberismo, sta dimostrando che la chiave di lettura marxista e diciamolo anche gramsciana della società è ancora la più efficace per capire i guasti e individuare le soluzioni di questa società post industriale. Si dirà che l’Italia non è l’Inghilterra… Certo. Del resto quando lì suonavano i Beatles e i Rolling Stones da noi imperversava Orietta Berti…
Ora sarebbe interessante capire se Possiamo vuol rifarsi ai Beatles o meglio ancora ai Rolling Stones o si accontenterà di dare una spolveratina ai dischi di Orietta Berti…
m.l.
chiusi, Giuliano Pisapia, Pierluigi Bersani, Possiamo, TOMASO MONTANARI
Marco, non è il mio settore musicale, ma credo che in quel periodo in Italia ci fossero anche De Andrè e Battisti ma in fondo anche Modugno, oltre ad Orietta Berti. E, se vogliamo, l’Inghliterra, prima di Corbyn – che non ha comunque vinto – ha anche avuto una certa Thatcher e poi il finto-labour di Blair, con conseguenze sociali non proprio edificanti.
Tornando ai “Possiamo” di Chiusi, ti pare che che un piccolo gruppo di minoranza, di una piccola realtà locale senza agganci nazionali, dovrebbe misurarsi persino in una prospettiva internazionale? Suvvia. Credo aspetteranno di capire davvero cosa si appronta, per poi eventualmente decidere. Al momento anch’io capisco davvero poco di tutta questa storia. Se la legge poi rimane quest’assurdo proporzionale, solo il peso post-elettorale potrà indicare le modalità di eventuali alleanze. Se l’ipotetica Sinistra Unita facesse il 15% e il PD il 25% (magari con Renzi dimissionario) sarebbe un conto; se prende il 5% e il Pd il 30% con Renzi in carica, è un altro. Se, in quest’ultima ipotesi, l’aggregazione portasse ad una governabilità, si porrebbe un problema; invece se….insomma i nostri Podemos locali, che cosa dovrebbero dire oggi come oggi, in questa persistente foschia? Mi pare che sia già tanto che richiamino un valore di Sinistra – al momento assai fuori moda – come elemento fondante…
Infatti. Tant’è che ho scritto “Ben venga la presa di posizione di Possiamo che rilancia l’appartenenza al campo della sinistra (cosa che poteva apparire annacquata avendo il gruppo pronunciato quella parola “sinistra” molto raramente)”… Ma francamente mi sarei aspetatto qualcosina in più. E poi Paolo il “peso elettorale” della sin istra a sinisra dal Pd dipenderà molto o del tutto da come si presenterà e da chi presenterà. Montanari è una cosa, Pisapia un’altra, Bersano un’altra ancora…Quindi magari se i vari movimenti, le liste di sinistra sparse in tutta Italia dicessero loro per prime cosa vorrebbero potrebbbe essere un bel contributo… A me, per esempio non scandalizzerebbe affatto, un “aggancio” anche solo operativo dei podemos chiusini con il gruppo di Sinistra Italiana in Regione e in parlamento, tanto per avere un qualche riferimento in caso di necessità… In un anno non mi pare sia statotentato alcun approccio in tal senso… Magari loro la vedono diversamente, ma lo dovrebbero dire… Tutto qui.