Sergio Noda Blanco, la metamorfosi di un giocatore, da rincalzo a… “el comandante”

martedì 31st, gennaio 2017 / 15:39
Sergio Noda Blanco, la metamorfosi di un giocatore, da rincalzo a… “el comandante”
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SIENA – Tra i giocatori della Emma Villas Siena, fresca vincitrice della Coppa Italia di A2 ce n’è uno che c’era anche nella passata stagione. L’unico. E nella passata stagione era sembrato un giocatore normale. Bravo dietro, nella fase difensiva, piuttosto leggero in attacco. Non un fenomeno insomma. Quest’estate però è stato l’unico riconfermato. Poi è partito con la sua Nazionale. O meglio con la Nazionale per cui gioca. Che è un po’ diverso. Ha conquistato la qualificazione agli europei, giocando bene. Da capitano. Ma alla Emma Villas sembrava un po’ chiuso dai nuovi arrivati, tanto che si parlava, già ad ottobre, di possibile partenza. E’ arrivato a Siena tardi, Tofoli non l’ha avuto a disposizione nella preparazione. Normale che dovesse mettersi in fila e recuperare. Ma appena il coach l’ha mandato in campo ha sfoderato partite sostanziose, come l’anno scorso non aveva mai giocato. Meglio in attacco che in difesa. Come se la Nazionale lo avesse trasformato.

Nell’ultima partita di campionato è stato il top scorer della squadra (come in altre gare precedenti). Nella finale di Coppa Italia a Bologna è stato il migliore in campo. La vittoria e la conquista del trofeoportano il suo marchio. Il marchio di un giocatore che da “rincalzo” magari di lusso, è diventato “el comandante en jefe”. Il capo della truppa. E crediamo che la trasformazione sia anche una questione di Dna. Sergio Noda Blanco, è di lui che parliamo, gioca per la Nazionale spagnola, ma è cubano de La Habana. E i cubani sono un popolo che sa gioire e soffrire, ma soprattutto che sa aspettare nella sierra e combattere “hasta la victoria”. Siempre. E se si considera che anche Willy Padura Diaz, l’opposto con numeri da top player, è pure lui cubano, il successo della formazione senese si spiega meglio.

Cuba, que linda es Cuba, anche nello sport. La stagione straordinaria di Padura Diaz e più ancora di Sergio Noda Blanco, perché lui nessuno se lo aspettava a questi livelli, sono la riprova provata che il brand Cuba  funziona e che lo spirito di Fidel, di Ernesto e di Camilo ancora aleggia intorno a chi viene da quell’isola.

Magari Willy e Sergio non lo sentono… sono giovani e da anni vivono lontani, ma ce lo lascino pensare. Se non fossero cubani non giocherebbero così come stanno giocando. Complimenti a tutti e due. Sergio è capitano della Nazionale iberica. Potremmo chiamarlo “el matador” o “el caudillo”. Meglio di no. Noi preferiamo chiamarlo el comandante. Hasta siempre comandante!

Marco Lorenzoni

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