CHIUSI: IL PALASPORT? SARA’ UN PALATENDA. SCINTILLE IN CONSIGLIO. E NON E’ FINITA…

CHIUSI – E’ stato un consiglio comunale un po’ burrascoso, o meglio un consiglio comunale monco. E forse solo preliminare ad altre discussioni sul tema. Il tema era quello del palasport in costruzione a Pania, al posto dello stadio mai completato. Le opposizioni, prima i 5 Stelle poi anche Possiamo, hanno abbandonato i propri scranni, sedendosi tra il pubblico, per protesta e per denunciare “l’arroganza della giunta” che prima ha convocato la seduta con questo unico punto all’odg, con una certa fretta, per rispondere ad una interrogazione della stessa maggioranza, poi ha respinto la richiesta dei podemos di rinviare il Consiglio per consentire un dibattito più ampio e non solo tra interrogante e interrogato, come avviene per tutte le interrogazioni.
C’è stata qualche scaramuccia verbale e la discesa delle minoranze fuori dal consesso elettivo. Dovendo assistere in silenzio tanto valeva farlo in mezzo al pubblico. Il consigliere di maggioranza Agostinelli ha alzato un po’ i toni, il capogruppo di Possiamo Scaramelli ha risposto per le rime… Ma alla fine la seduta si è svolta comunque secondo programma, con l’interrogazione del capogruppo di maggioranza Annulli e le risposte dell’assessore Micheletti sugli aspetti tecnico-procedurali e del sindaco Bettollini sugli aspetti politico-amministrativi. Al di là delle ragioni della protesta (i tempi stretti della convocazione, l’utilizzo dell’urgenza per una cosa che urgente non era ecc…), il nodo era quello di capire se il costruendo palasport sarà effettivamente un palasport o, invece, come sostengono i 5 Stelle, un tendone da circo che costerà un sacco di soldi.
Bettollini – l’ha fatto capire nella replica – non aveva alcuna intenzione di farsi rosolare a fuoco lento nell’attesa che le minoranze presentassero delle interrogazioni sul tema, sotto il fuoco di un articolo al giorno…e per rispondere ai rilievi dei 5 Stelle si è fatto fare una interrogazione dal gruppo di maggioranza. Cosa legittima, naturalmente. Anzi, sarebbe pure un segnale di autonomia, se la cosa non fosse stata palesemente concordata. Ma anche questo è legittimo. Fa patte della politica. Non è uno scandalo. E le domande di Annulli hanno permesso a Bettollini e Micheletti di spiegare alcuni dettagli controversi. E’ stato uno show a senso unico, non un contraddittorio, ma questo si sapeva dalla vigilia. E’ scritto nel regolamento che con le interrogazioni funziona in questo modo. Se l’interrogazione l’avessero fatta loro, le minoranze, invece di Annulli (i 5 Stelle hanno fatto comunicati stampa, perché non un atto consiliare? ) la diatriba non ci sarebbe stata. Ma veniamo al Consiglio.
Si è capito che il nuovo palasport in costruzione sarà a tutti gli effetti un “palatenda”. Non proprio un tendone da circo, però. Perché la struttura, come già spiegato più volte anche in precedenti articoli su queste colonne, sarà sorretta da uno scheletro semicircolare fisso (capriate) di legno lamellare; la copertura ingloberà più della metà della tribuna già costruita per lo stadio (sotto alla quale si trovano e sono già realizzati gli spogliatoi, i bagni per gli atleti e per il pubblico, l’infermeria, le sale per palestre di riscaldamento e altri locali di servizio), il campo da gioco e uno spazio laterale al campo su cui si potrà installare successivamente una tribuna supplementare.
La copertura sarà costituita da un telo in poliestere-Pvc a doppio strato,con camera d’aria tra l’uno e l’altro, per consentire una maggiore tenuta termica. Tessuto ignifugo e trattato contro muffe, tarme e sporco… La pareti nei due lati corti della struttura e nel lato lungo senza tribuna, alla base della copertura, saranno realizzate anch’esse con teloni apribili e chiudibili, sorretti da intelaiature e guide di scorrimento con porte di accesso e di sicurezza. Naturalmente durante legare sportive in inverno saranno chiusi.
Non sono previsti muri, tranne un muro di sostegno all’esterno, dietro alla tribuna, su cui ancorare le capriate. Tutta la struttura poggerà su palificazione profonde per evitare instabilità dovuta a possibili cedimenti del terreno. Il riscaldamento (altro nodo del contendere) del campo da gioco e della tribuna è previsto con sistemi ad aria calda, alimentati da appositi generatori esterni e divisi per comparti, utilizzabili separatamente, mentre gli spogliatoi e i servizi sottostanti la tribuna saranno riscaldati mediante l’impianto già realizzato ed esistente. I tecnici stanno già studiando la possibilità che gli impianti ad aria calda possano erogare anche aria fredda nei periodi estivi.
Così come la le pareti apribili potranno consentire l’areazione naturale e quindi un utilizzo anche nel periodo estivo. Non si capisce bene come sarà possibile evitare che, con le pareti aperte, i palloni finiscano fuori, nel posteggio… Ma il problema appare comunque risolvibile. Anche l’illuminazione è prevista divisa in comparti separati. Tutto ciò per risparmiare energia e costi. Il campo di gioco sarà in parquet. I marciapiedi esterni saranno realizzati in quarzo e il posteggio sarà inizialmente un piazzale. la viabilità di accesso sarà assicurata da una rotonda e da una strada di accesso che verranno di servizio che verranno realizzate contemporaneamente alla struttura, con finanziamento della Fondazione Mps, Provincia e Comune.
Le dimensioni del nuovo palasport sono pari al doppio del palasport di Poggio Gallina,con una altezza massima di 15 metri e mezzo. Riscaldarlo in inverno e renderlo agibile in estate non sarà facile, ma di palazzetti realizzati con queste modalità ce ne sono tanti in Italia. Quanto all’acustica, per eventuali eventi non sportivi, Micheletti ha spiegato che così com’è dovrebbe funzionare, ma nel caso potrebbero essere messi in atto altri accorgimenti, come avviene in tanti palasport. Non solo: di fronte alla porzione di tribuna non coperta è prevista proprio un’area per eventi diversi, di tipo non sportivo. Con la possibilità in caso di maltempo di spostare l’evento all’interno a pochi metri… Questo, ha detto Micheletti, “può rappresentare un valore aggiunto”…
Insomma il palasport di Pania somiglierà abbastanza al “bruco” di Chianciano, noto anche come Palamontepaschi, anche se lì non si fa sport. Può funzionare? Certamente sì. Per lo sport senz’altro. Per altri eventi qualche dubbio permane.
Costerà parecchio di gestione e manutenzione? Certo che sì. Come tutti i palasport.
Il costo di costruzione, tra il “pregresso” (1 milione e 800 mila euro per tribuna, spogliatoi,servizi, impianti già realizzati per lo stadio) e il nuovo (1.300.000 euro, dichiarati, per la copertura, il campo da gioco, gli arredi, gli impianti di riscaldamento e la viabilità) sarà di circa 3 milioni e 100 mila euro.
Ovviamente il costo di riscaldamento, illuminazione, pulizia dipenderà dall’utilizzo. E dagli eventi che ospiterà.
Forse Bettollini avrebbe fatto bene a parlare subito di “palatenda” e non di palazzetto, anche se per dimensioni sarà la più grande e capiente struttura sportiva nel raggio di almeno 50 km. Quindi un possibile punto di riferimento non solo per Chiusi, ma per un’area più vasta e, avendo l’ok del CONI, anche per eventuali stages, incontri, meeting sportivi di carattere nazionale. Ovvio che il tutto dipenderà dalla gestione e dalla capacità del gestore di “vendere”bene la struttura.
Dopo la seduta di ieri le cose sono un po’ più chiare. Ma i due gruppi di opposizione avranno modo di tornare sull’argomento se non soddisfatti dalle risposte date dalla giunta ad Annulli. I 5 Stelle hanno già annunciato una loro interrogazione. Lo stesso probabilmente faranno i podemos… Bettollini che ha usato parole dure nei confronti dei 5 Stelle per la campagna che hanno orchestrato nelle ultime settimane, un po’ meno con Possiamo, dovrà rispondere ancora. E con lui l’assessore Micheletti. Quando si parla di soldi pubblici, discutere male non fa. Repetita iuvant, dicevano i latini.
Ma una cosa non deve sfuggire: il palasport è una decisione presa. Ed è già in costruzione. Indietro non è possibile tornare. Quindi meglio ragionare sul come far funzionare la struttura e renderla meno costosa possibile, rimandando il giudizio politico sull’operazione alle prossime elezioni.
Intanto, finchénon avrà un nome, consigliamo a tutti di chiamare il palasport Palatenda. Che forse è più corretto di palasport. A meno che qualcuno non voglia chiamarlo “PalaPania”. Sarebbe però malaugurante. E a Bettollini e Micheletti di sicuro non piacerebbe. A nessuno piace rimanere impaniati…
Il capogruppo Annulli dopo le risposte di Micheletti e Bettollini al momento della dichiarazione se soddisfatto o no ha letto la dichiarazione di “soddisfazione” che aveva già scritto precedentemente. La morte della politica. Stare a parlare della buffonata che è andata in scena ieri è tempo perso.
Il Consiglio comunale dovrebbe essere un’assemblea rappresentativa dei cittadini; l’organo più vicino alle persone, il primo specchio di democrazia e un modello esemplificativo di rispetto delle regole. Tutto questo, ahinoi, ieri sera non c’è stato. Abbiamo assistito ad una commedia dal testo incerto e incompleto, con tanto di prove, applausi e fischi (solo delle opposizioni).
Già il fatto che dovremo parlare di “palatenda” e non di “palazzetto” lascia intendere che, forse, certe promesse non sono così concrete come ci fanno credere.
Non sono d’accordo sul fatto che non si possa tornare indietro. Le domande sono molteplici: chi utilizzerà questa struttura? Siamo certi che il nostro paese ne abbia bisogno? Chi si prenderà la briga di gestirla a questi costi? Insomma, prima si investono soldi e poi si cerca l’offerta migliore. Mi pare poco logico. Questa “politica del fare” mi lascia perplessa in diverse occasioni. Se le cose si devono far male, forse meglio stare fermi.
Non sono d’accordo che parlare dell’ultimo consiglio sia tempo perso. Io qualche domanda la farei. Mi pare di aver capito che c’è una mozione (?) depositata da Possiamo di settimane fa. Per quale motivo non è stata discussa? Se è così le affermazioni sopra le righe del consigliere Simone Agostinelli del tipo “tutto secondo regolamento e statuto. Se non vi va bene presentate anche voi e la prossima volta se ne discute”. Ma se in effetti c’era una mozione perché non è stata messa all’ordine del giorno? Statuto e regolamento non servono soltanto per una parte. Posso essermi sbagliato chiedo a Luca Scaramelli,eventuale presentatore della mozione, se il dato è corretto.
C’erano una mozione e un’interrogazione protocollate in data 1 ottobre che non riguardavano la questione palazzetto ma che comunque per regolarità dovevano essere inserite nell’ordine del giorno del consiglio del 28. Parlo di inutilità di parlarne perché se di fronte ad un dibattito politico nemmeno troppo acceso vengono minacciate denunce di cosa vogliamo parlare.
Non per la paura delle minacce ma per la consistenza della controparte politica. Giocano uno sport tutto loro con le loro regole. Conta solo la propaganda e il tentativo di umiliare l’opposizione tra l’altro in maniera goffa e gretta.
Vorrei ricordare che i 5 Stelle avevano detto che i costi di gestione sarebbero stati di circa 50.000 € annui e l’assessore ha confermato. Si sarà anche saputo, ma a me sembrano comunque tanti e forse neppure sufficienti.
Vorrei anche ricordare che i costi previsti sono di 1.800.000 e non 1.300.000 perchè per utilizzare il palapania sono previsti ulteriori lavori per 400./500 mila € da appaltare a parte necessari per la realizzazione dei parcheggi esterni e della seconda tribuna. Invito poi tutti coloro che continuano a dire che la copertura sarà fatta con una doppia membrana a consultare ( chiedere a qualcuno di fiducia che lo faccia per loro) attentamente tutti i documenti del progetto e non solo la relazione architettonica (documento assolutamente non vincolate per quanto riguarda la gara di appalto). Così potranno constatare se questa doppia membrana sia prevista nell’appalto e quindi faccia parte delle opere in corso di realizzazione o se viceversa ciò che al momento è stato appaltato è una copertura semplice dello stesso tipo e natura dei teli laterali. A tale proposito suggerisco di consultare i seguenti documenti: Elenco Prezzi Unitari, Computo Metrico Estimativo, Analisi dei Prezzi. Per chi non lo sapesse l’offerta di qualsiasi gara di appalto si basa fondamentalmente su questi tre documenti, non certo sulla relazione architettonica.
Credo che indietro non si possa tornare… Ma discutere sui dettagli si può ed è giusto farlo. Se le opposizioni torneranno sul tema, la giunta dovrà dare risposte ancora più compiute…
Guarda Marco che il progetto è commisurato su misura per i soldi disponibili. Anzi il rendering non restituisce fedelmente l’oggetto in discussione (camera d’aria) ma occorre rifarsi alla relazione tecnica. Il problema sarà per chi si è aggiudicato l’appalto (che dovrà a sua volta dare in subappalto l’esecuzione della copertura) e vedrai che le questioni verranno fuori…e non so quanto potranno essere di dominio pubblico…Nei “pezzi” di Primapagina, dove spesso viene ripetuto “noi l’avevamo detto”…questa volta si dovrà ammettere che un approfondimento tecnico andava fatto anche se i toni intimidatori che ha restituito lo streaming della seduta consiliare…sono stati sotto gli occhi di tutti…e un “civile confronto” come auspicato da amici architetti lo vedo assai improbabile..se non, appunto, decidendo di abbandonare la seduta. (A qualcuno Civati non ha insegnato proprio niente)
Vero, c’è il capitolato, ma ci sono anche le risposte della giunta che, essendo state fornite in sede ufficiale, hanno valore istituzionale. O no?
Le specifiche dl capitolato sono quelle alle quali la ditta aggiudicataria si impegna. Non possono essere oggetto ad “interpretazione autentica” di giunta. I costi delle due soluzioni sono drasticamente diversi. Ci dicano quale delle due è stata scelta e verrà quindi realizzata. A me pare questione assai semplice.
Per dire l’hanno detto e ripetuto…
Dal momento che non m’intendo nè di questioni giuridico procedurali nè di questione tecniche, qualcuno mi può spiegare perchè una volta deliberata una spesa,se per caso ci si renda conto che tale spesa non faccia raggiungere livelli di funzionalità alla struttura per i fini per i quali è stata progettata, poichè a tale spesa se ne aggiungerebbero altre a quanto mi è dato da capire,non computate nell’esborso totale e riguardanti le strutture accessorie,allora, la mia considerazione,- non sò quanto possa essere sballata o meno-va a cadere sul fatto di quanto possa costare questa ”utilità pubblica”.Con il buon senso e se le regole lo permettessero,mi chiedo per quale motivo non si potrebbe stoppare un opera della quale nessuno a ragion veduta -almeno credo- possa prendersi carico delle spese di mantenimento perchè forse troppo onerose? Una spesa è già stata fatta, farne un altra in tali occasioni mi sembrerebbe aggiungere una toppa ad un buco e che sarebbe anche la toppa onerosa forse più del buco, perchè se andiamo a considerare il tutto ed i dovuti accessori, mi chiedo quale sia la spesa che si raggiunga.Certamente non poco.E’ la riflessione dell’uomo della strada la mia certamente, ma se parte tutto il ragionamento dal fatto che una volta deliberato non si possa stoppare il treno in movimento, se il treno porta ad una stazione”morta economicamente e non più utilizzabile”, il treno deve partire ugualmente? A quale principio fa riferimento una simile normativa ? Posso sbagliare nel non avere inquadrato il problema , ma economicamente parlando, la somma algebrica costi-benefici è una via eticamente da percorrere e dove porta?Sono soldi richiesti in più ai cittadini oppure no, visto il guaio che viene da lontano e che prima ”non era un guaio” poi lo è divenuto ? Qualcuno me lo so pieghi con parole semplici perchè le regole giuridico economiche non credo siano quelle per le quali il figlio che abbia fatto firmare il padre le cambiali per comperarsi una BMW od una Ferrari, poi se il padre non ha i soldi per onorare l’impegno, il pubblico ufficiale non va mica a suonare il campanello del fornitore ma va a suonare a quello di quella famiglia. Ed allora se la BMW o la Ferrari venisse restituita per mancato pagamento ed il figlio si accontentasse di una fiat 500, i soldi persi sono persi perchè quella del padre e del figlio è stata una decisione fuori senso, ma il figlio viste le condizioni potrebbe viaggiare anche in treno, o no? Morirebbe qualcuno se non si giuocasse e si abbandonasse la cosa così com’è attualmente ? E dal momento che sono soldi di tutti, perchè questa cosa non insegna e non fa scuola sulle reali e vere necessità di un paese,che per esistere e sopravvivere alla crisi non ha davvero bisogno dello stadio? Sono io fatto all’antica e ragiono in maniera incompleta oppure è chi dirige e decide nella cosa pubblica e che dà l’imput perchè si accetti la logica dell’ormai costruito e che possa essere una cattedrale nel deserto? Si, lo sarebbe, ma un paese ”normale” dovrebbe- a mio modo- funzionare in modo tale che le responsabilità ed i loro intrecci dovrebbero essere dipanate perchè sennò non sono mai di nessuno, anzi spesso quando alla politica si chiede il conto, la politica diventa autoprotettiva mettendo fuori ed evidenziando che sia l’interesse pubblico quello che ormai sopra un opera incompiuta debba essere salvaguardato cercando di applicare criteri impostati sulla minor spesa per il suo completamento ed utilizzo. E’ un equilibrio questo che non è facile giudicarlo, dipende dai punti di vista, appunto del rapporto costi-benefici.C’è chi per giuocare a pallone spende milioni perchè pensa che quell’attività ludica sia un interesse sociale fra ” i più alti e normali”, e c’è chi pensa invece che ormai la frittata sia fatta, e continuare a buttarci giù uova e cipolla ed olio sulla padella possa essere non conveniente.Non è mica sociale solo l’utilità dello sport ma spesso è anche sociale il riconoscere gli errori, pragmaticamente abbandonare il tutto e destinare quei soldi ad altro, fra l’altro anche con contenuto molto più sociale. In definitica chiedo ai cittadini di avere buona memoria e di ricordarsi che in politica le responsabilità ci sono e non sono evanescenti come parecchi vorrebbero o spererebbero che lo fossero, ed a tale scopo ricordo che il giudizio politico sul ricevimento di una eredità, una volta accettato il cerino acceso in mano che viene dal decuius,non è eliminabile,qualsiasi decisione venga presa.Ma questo lo si sà.Secondo me è con tali indirizzi che debba essere amministrata la cosa pubblica, non escluso quello della possibile ricerca delle responsabilità.Perchè se c’è una cosa in italia che non viene mai trattata con precisione è quella che per dirla con il titolo del libro di Marcio Lorenzoni ”Non è stato nessuno”…..
Pardon, chiedo scusa: leggi Marco Lorenzoni.
Carlo, la questione non è più se il palasport sia utile o no, se era meglio fare lo stadio o non farci più niente lasciando in malora il già costruito… Quella è cosa già superata dagli atti. Il palasport è una scelta compiuta, giusta o sbagliata, ma compiuta. Ed è già in costruzione. Ora la discussione può essere solo sugli aspetti tecnici e progettuali, sulla gestione e sui costi, cercando di ragionare su come farlo funzionare al meglio, essendo pagato coi soldi pubblici ed essendo struttura pubblica… Tornare sul sì o no, sul “si poteva fare altro”, al punto in cui siamo – l’ho già scritto più volte, a mio avviso non serve a niente, è totalmente inutile. Il giudizio politico è altra cosa e su quello potrai farci la tua campagna elettorale nel 2021, chiedendo eventualmente conto di una scelta sbagliata a coloro che l’hanno fatta. Adesso non è questo il nodo.
Bene, si passi alla fase due allora.
Sulle responsabilità politiche ogni cittadino elettore saprà come regolarsi, quando sarà il momento di farlo con il voto.
Nel frattempo è troppo chiedere quello che si sarebbe dovuto già fare prima delle elezioni che portarono a Scaramelli Sindaco? Stadio, Palazzetto hard o Palazzetto light che sia, un piano di utilizzo ci vuole. Intendo dire un documento articolato e tecnico – con tutte le azioni correlate di contatti con gli addetti ai lavori che dovranno promuoverne o attuarne un uso virtuoso – non il semplice auspicio. D’altronde il palazzetto attuale è del tutto inadeguato a questi scopi…..no?!
Tutto il discorso che ho fatto era relativo alla conclusione della faccenda pensando di far ragionare la gente sulla giustezza o meno di poter alla fin fine lasciare le cose come stanno, ritenendo che questo sia il danno minore mentre quello peggiore potrebbe essere quello di continuare a metterci i soldi.Le conseguenze di tutto questo,ipotizzata la non continuazione sarebbero i soldi gettati via (ma sempre comunque limitati a quanto conosciamo) per ciò che si è creato fin’ora e quindi il non utilizzo della struttura, ma che invece sarebbe cosa diversa avviare un motore, farlo girare, produrre a costi molto alti sarebbe un dissanguamento ulteriore,mentre perdipiù occorrerebbe tener presente il fatto che non siano tanti che potrebbero prendersi carico della gestione della struttura con certi costi paventati.Non credo che ci sia gente che smani per offrirsi a gestire un meccanismo che fagocita un sacco di soldi.Quindi credo che i conti occorrerebbe farli in fondo.Altra cosa è il giudizio politico sul fatto della costruzione del palasport, ma perchè mi dici che sia un discorso inutile il tornare sulla decisione se si dimostra che è una macchina che continua a mangiare i soldi? Quindi in qualche modo tu con codesto discorso valideresti il fatto inteso come normalità che prima si fa e si tira sù, poi si discute e vedremo come gestirlo e quanti soldi assorbe? In pratica se ben capisco mi stai dicendo questo dal momento che mi dici che ormai è deciso ed è impossibile tornare indietro.Perchè sarebbe impossibile restituire la Ferrari al concessionario e perdere i soldi pagati che continuare ad andare in giro in Ferrari e portarla sempre a farla vedere ai tecnici di Maranello? Quanto ti costerebbe? Sotto tale luce il paragone che ho fatto prima nell’altro intervento, mi sembra plausibile.Ma tale veto di dover restituire la Ferrari mi faresti capire meglio da cosa sarebbe costituito? Da un puro fatto giuridico-amministrativo perchè c’è stata una approvazione? Dall’impegno preso dal Comune verso chi costruisce? Ti ricordi la storia vera del mio compagno di scuola che abitava alla Biffe quando decise di fare soldi con i tcchini americani che teneva nell’orto di casa? Li comperò otto piccoli piccoli al mercato, quando a Chiusi c’erano anche i venditori di pulcini.Non aveva tenuto conto che più crescevano e più mangiavano….erano quasi diventati struzzi….per non andare in bancarotta per il mangime ,un giorno preso dallo sconforto andò nell’orto e li ammazzò tutti.Se avesse continuato avrebbe mangiato lui un giorno sì e l’altro no….il paragone forse per qualche aspetto è calzante…mangiarono tacchino per qualche mese ma alla fine incominciarono a mangiare altro….
I piani non possono fare miracoli. Costruite tutte le opzioni che volete, ma a mio modestissimo avviso non se ne troveranno di efficaci. L’attuale palazzetto con qualche integrazione delle tre palestre è più che sufficiente. Si parta da un’analisi della domanda, realistica e non strumentalmente gonfiata, e ne avremo la prova.
Beh si, il mio pre-giudizio, mancando questo piano di utilizzo e gestione sin dall’inizio – come sarebbe stato corretto – mi fa pensare che non si possa andare molto lontano. Però sono sempre disponibile ad essere smentito e sorpreso. Che ne si sa? Magari, senza dirlo, sono già stati stretti accordi di ferro con agenzie nazionali ed internazionali…soprattutto internazionali direi…in quel caso mica puoi usare il vecchio palazzetto, che figura ci si farebbe?
Il palazzetto attuale è “oggettivamente” inadatto e inutilizzabile per gare sportive nazionali, è insufficiente per la domanda delle società sportive locali, che devono utilizzare le palestre delle scuole o “emigrare” in altri comuni, è inadatto acusticamente e per dimensioni a eventi non sportivi come concerti e convegni… Il rischio se mai è che il nuovo palasport presenti alcune analoghe inadeguatezze. Quanto al piano industriale, credo anch’io che serva e vada fatto, ma può farlo il Comune, prima di affidare la gestione dell’impianto? E la gestione dovrà essere affidata tramite bando…
Andiamo Marco…le cose non si fanno in questo modo, soprattutto spendendo soldi non privati bensì pubblici. Tu avrai pur bisogno di una automobile ma, necessariamente, la scegli cercando di combinare le tue necessità con le tue finanze. A volte può persino capitare che tu non la possa comprare, per mancanza di risorse disponibili, e debba andare in autobus o in treno (sempre che non costi un accidente come i Frecciarossa)
Lo stadio, diventato poi palasport era davvero in cima alla scala delle priorità? Avendo poi mutato il progetto originario sembra che almeno lo stadio non lo fosse. Se i soldi fossero stati di un privato, costui farebbe un’analisi e un business plan prima di spenderli. Chi fa la gestione dell’impianto è un conto, se fare un impianto o no, deve essere deciso in base ad una valutazione complessiva e preventiva di buona amministrazione, individuando prima un suo possibile utilizzo e mantenimento. Sei sicuro che poi si troverà qualcuno pronto a gestirlo e, nel caso, a condizioni buone per la collettività?
Se hai comprato una Jaguar e non la puoi pagare le rate, la dai indietro e non dici: ormai ce l’ho e non mando più i figli a scuola o non mi curo o non pago il riscaldamento per pagare una macchina che costa troppo per acquistarla ma anche per mantenerla….Insomma, a me pare che si voglia aggiustare questa vicenda solo con il beneficio delle arti dialettiche, essendo un’operazione che non c’è verso di far star ritta.
Lo stadio fu una “boiata pazzesca”, non era una priorità, assolutamente, e come boiata fu indicato e denunciato a più riprese, da questa testata e non solo. Ceccobao voleva farsi un “monumento a futura memoria”, più imponente della pensilona… E il milione e 800.000 euro spesi per il primo stralcio sono stati i spesi male. Cioè sono stati spesi per una cosa che non serviva. Su questo siamo d’accordo. Ma adesso quella è una storia superata dagli atti e decisioni successive, che possono non piacere, ma sono atti e decisioni prese legittimamente dal governo della città. Ora il palasport è in costruzione. E di quello si parla e si deve parlare. E siccome verrà costruito, meglio parlare di come farlo funzionare. Quindi dei dettagli progettuali e tecnici relativi alla tenuta termica, alla viabilità, all’acustica ecc… e alla gestione. Serve un piano industriale che individui in anticipo canali di utilizzo e dunque possibili entrate? Certo che serve. Chi lo deve fare? il Comune o il futuro gestore, una volta stabilito? Secondo me il Comune potrebbe anche cominciare a pensarci, a muoversi, senza aspettare che la struttura sia finita e agibile… Forse potrebbe già lavorare al bando per la gestione e arrivare così all’appuntamento con la fine dei lavori con un soggetto già pronto. Parliamo pure di costi e ricavi, chiediamo al comune di far bene i conti e le previsioni e renderli pubblici, e facciamolo pure rinfacciando agli amministratori le scelte sbagliate del passato, ma a mio avviso continuare a battere sulla vicenda stadio, sull’opportunità o meno di fare un palasport, è, per come stanno le cose, fuorviante, inutile e ozioso. Spero che le interrogazioni promesse e annunciate da parte delle opposizioni, dopo la seduta del 28 ottobre scorso, servano quantomeno a uscire da questo equivoco e a riportare la discussione, anche politica, sul nodo vero e attuale del contendere. Poi, nella prossima campagna elettorale del 2021, il tema e le scelte sbagliate potranno essere tirate in ballo di nuovo, per dare un giudizio su chi le le ha compiute… Adesso non serve… Per tornare indietro e rimettere in discussione la decisione servirebbe un atto di sfiducia nei confronti del sindaco e della Giunta, servirebbe una maggioranza diversa in Consiglio, che al momento non mi pare siano alle viste. Dico di più: anche se alle elezioni del 2021 vincesse qualcun altro, e non Bettollini e il Pd, il Palasport sarebbe già costruito e si dovrebbe far funzionare, non potrebbe essere abbandonato perché frutto di scelte sbagliate precedenti… Di questo anche i 5 Stelle e i Podemos dovranno tenere conto, penso.
Non capisco la ratio del ragionamento di Marco Lorenzoni. Se per caso si scoprisse che il PalaPania non è adatto a rispondere a nessuna delle esigenze a cui dovrebbe rispondere lo dobbiamo utilizzare per forza perché c’è? I 400/500.000 euro da stanziare per i parcheggi li dobbiamo spendere perché c’è? L’utilizzazione delle palestre scolastiche nel tardo pomeriggio alcuni giorni alla settimana non è un uso adeguato di strutture altrimenti sottoutilizzate perché ci sarà il PalaPania? Ma per favore…..
Non mi pare di aver detto o scritto questo… Se il Pala Pania non è adatto, per come è progettato, a rispondere alle esigenze dichiarate si dovrà dire che stanno facendo una enorme cazzata. Non so se si potrà fermare la costruzione in corso (perché è in corso, non stiamo parlando di un progetto sulla carta). Quello che ho scritto finora è basato sulle dichiarazioni ufficiali, fatte anche in Consiglio Comunale in risposta ad una interrogazione… L’uso delle palestre scolastiche da parte di società sportive è un uso improprio, non gradito dalle autorità scolastiche perché crea oggettivamente dei problemi di promiscuità e rischi vari. Non è gradito dalle società sportive perché le palestre sono inadatte per dimensioni allo sport agonistico, quindi pericolose e perché tutte le squadre preferirebbero allenarsi nella palestra in cui giocheranno le partite invece di girovagare tra una e l’altra… A Chiusi non esiste una struttura in grado di ospitare gare sportive di livello nazionale (pallavolo, pallacanestro, calcetto), nè di ospitare più di 600 persone… non esiste una struttura per poter ospitare concerti e convegni… Per questo dico che il PalaPania può essere utile SE garantirà queste cose… se invece per caratteristiche progettuali queste cose non le garantirà, dovrà essere ripensato o bloccato prima che sia troppo tardi e si spenda inutilmente per una cosa che non serve. Finora però le risposte date dall’Amministrazione, pur con qualche aspetto da chiarire meglio, sembrano garantire le esigenze di cui sopra… E parlo delle risposte ufficiali, fornite in Consiglio e in Conferenza stampa, non solo nei comunicati di propaganda… Si può pensare che gli amministratori siano così sprovveduti e irresponsabili da insistere nel fornire delle risposte che non sono suffragate dalle carte del progetto, dal capitolato d’appalto ecc.? Cosa ci guadagnerebbero? i nodi verrebbero comunque al pettine rapidamente… Personalmente ho visto e frequentato palasport del tipo di quello che si sta costruendo a Chiusi. Ho visto che gli eventi sportivi ci si possono tranquillamente fare. Gli altri eventi non so… e questo è uno degli aspetti da chiarire. Come quello dei costi di gestione (riscaldamento ecc.) e quello dei posteggi. In ogni caso, Paolo, sei tu che hai la tessera del Pd, quindi avrai anche avuto modo di discutere della recente interrogazione Annulli, non io. Io non frequento le stanze dei partiti, tantomeno quelle del potere. Io faccio valutazioni da osservatore, e le faccio sulla base di quello che è stato detto e scritto nelle sedi ufficiali. Ho posto delle domande, a cui una qualche risposta è stata data. Se il tutto si rivelerà una bufala, stai tranquillo che non mancherò di scriverlo, come feci per lo stadio e per il bando farlocco di Scaramelli… Quindi, per favore, ragioniamo, ma con cognizione di causa e con l’umiltà di voler capire e fare le cose per bene… I 5 Stelle hanno annunciato una iniziativa pubblica per il 18 novembre. Ben venga, anche se temo sarà anche quella un dibattito ad una voce sola, senza contraddittorio e senza interlocutori… Spero che abbiano presentato o presentino anche una interrogazione, così da avere risposte certe, che il 18, di sicuro non avranno, perché a Chiusi è così che funziona, da anni. E anche loro, i 5 Stelle, spesso non partecipano alle iniziative degli altri, neanche se sono pubbliche e organizzate dall’ente pubblico…
Marco, non pretendo che i miei interventi contengano possibilità di soluzioni tecniche o strategiche di qualsiasi tipo affinchè venga superato questo momento poichè non sono all’altezza di sentenziare quali opzioni siano migliori, ma mi sembra che gli altri interventi che ci sono stati e non lunghie prolissi come il mio,contengano la stessa impostazione almeno diciamo di massima sul fatto della convenienza o meno a realizzare una tale opera.Miccichè e Scattoni in fondo dicono ciò che anch’io ho detto, ma è una questione mi sembra di ”BUON SENSO” ed l’intignare la questione sul fatto che ormai si debba fare non ha ricevuto da te una risposta che spieghi il perchè, se è vero come è vero che i costi alla fine sono quelli che è stato detto e che non si fermino ma che involvano anche altre strutture che debbano obbligatoriamente rendere il complesso funzionale.Che significato ha il fatto che sia stata approvata quella spesa ed il fatto che le conseguenze nel proseguo non si fermino a quella? Ma veramente le priorità sono quelle di fare una struttura per fare sport con una spesa che sicuramente alla fine andrà a pesare con cifre altissime su tutta la collettività?E per favore non ripetermi sull’utilità dell’intervento che derivi dal fatto della spesa iniziale ormai compiuta perchè diversamente siano soldi buttati.Buttati per buttati a questo punto aggiungercene altri e non pochi sarebbe ancora peggio. Si, secondo me la comunità di Chiusi non aveva nè bisogno di quanto è stato fatto fin’ora e tantomeno il proseguire adattandosi a quanto realizzato.Secondo il mio ”sterile pensiero” in una fase che viviamo di ristrettezza di risorse il pensare a tutto questo- bisogna che te lo dica- sono soldi mal spesi. Sono soldi buttati ancora di più. Poi sul fatto come tu dici che sia un ” monumentum ad memoriam ”, a me codesta ammissione sembra abbastanza inverosimile,e non mi appare quella la finalità di costruire uno Stadio in quel luogo ,perchè ritengo che quel bisogno non esisteva in proporzione della spesa che sarebbe costata.In tutti i casi per me vale l’esempio portato sul padre e figlio che s’indebitano per la Ferrari.E tanto giusto non mi sembrerebbe anche se chi ha deciso questo abbia preso in carico un fatto già iniziato e che veniva da prima, sarebbe interessante conoscere cosa ne pensavano appunto prima su tale realizzazione. Anche perchè non vivevano sulla Luna.
Carlo, qualcuno dice che ci vorranno più soldi oltre quelli dichiarati per rendere funzionale il Palapsort. Il Comune dice, viceversa, che perché possa funzionare basteranno i soldi stanziati e previsti, con la possibilità poi, se necessario, di intervenire, non per rendere funzionante il palasport, ma per farlo funzionare ancora meglio e aggiungere servizi o spazi utili… Il posteggio è previsto, per esempio, anche nel progetto (così è stato finora dichiarato) anche se sarà realizzato inizialmente in modo non definitivo… Il problema non è quello che penso o dico io… Non sono io ad aver deciso di fare il palasport. Ma il Comune lo ha comunque deciso. Con delibera approvata e definitiva. Approvata anche dalla Primavera, almeno all’epoca del bando, se non ricordo male. La costruzione è in corso. Non si sta discutendo di una scelta da fare, ma di una scelta già fatta e operativa, già avviata a compimento. Chiunque non sia d’accordo con quella scelta potrà chiederne conto all’amministrazione al momento del voto o in sede di discussione politica. Se ho capito bene tu ritieni che sarebbe stato meglio abbandonare il già costruito ed evitare di spenderci sopra altri soldi. Ti chiedo: buttare a mare 1 milione e 800 mila euro già spesi, lasciar marcire strutture perfettamente funzionanti, lasciare un “ecomostro” come una tribuna da stadio in mezzo alla campagna, sarebbe stata una scelta più oculata? Tra l’altro con il residuo del mutuo acceso per lo stadio, non è che ci si potessero fare altre cose, se non un impianto sportivo… Questo lo dovresti dire chiaramente. Oggi, secondo me, il problema non è, lo dico per l’ennesima volta, se è giusto o meno fare il palasport, ma se il palasport che stanno costruendo è conforme a quanto dichiarato, è in grado di rispondere alle esigenze dichiarate, costerà quanto dichiarato, oppure è una cosa diversa che costerà anche di più… I 5 Stelle sostengono la seconda ipotesi. Il Comune, nelle risposte ufficiali finora fornite, invece sostiene la prima. Risultato, per ora, 1-1. Ma la palla e il gioco ce l’ha in mano il Comune. (P.S. Monumento a futura memoria è riferito a Ceccobao e allo stadio che sarebbe stato comunque, anche se fosse stato portato a termine, un monumento allo spreco. Ma all’epoca si poteva scialacquare, anzi era la regola…)
Marco, certo che alla fine quello va fatto: farlo funzionare al meglio. Ribadisco però che anche i dettagli e le infrastrutture costano e andrebbero fatti con una logica precisa. Tu parli di Ceccobao ma non si può negare una continuità, non solo tra gli amministratori di quel recente passato e quelli attuali ma anche la loro contiguità di cultura politica. E quindi anche questo è fonte di preoccupazione…cioè che possano continuare ad agire con leggerezza (sperando si tratti solo di questa). Fare un parcheggio non è così semplice come dirlo, i dettagli e i relativi costi sono tutti fattori da affrontare. Lasciamo quindi stare lo Stadio – che è la minchiata generatrice – ma si può sapere con chiarezza quale è l’uso previsto per il Palasport, chi sosterrà i costi (e come) e chi potrà integrarlo con quote di imprenditoria pubblica, privata o mista, sulla base di una relativa progettualità? Sentir parlare di congressi e di concerti è davvero molto vago…L’Italia, per esempio, è piena di teatri uno più bello dell’altro che devono rimanere chiusi perchè i costi per aprirli sono insostenibili…
Proprio perchè oggi non è più quella regola credo che occorrerebbe agire diversamente, anche se quella spesa è stata approvata.
Siamo sempre lì, Carlo: chi dovrebbe agire diversamente? Chi aveva il potere di decidere ha deciso e sta portando avanti quella decisione, concretizzandola con una costruzione… Quindi, adesso, l’unica cosa da fare (e che si può fare) è chiedere di fare una costruzione che funzioni per le esigenze dichiarate e costi quanto dichiarato. E chiedere che eventuali costi aggiuntivi siano chiari, dichiarati e dovuti a migliorare l’efficienza della struttura e non siano una “furbata” a posteriori, come spesso è avvenuto e avviene in questo paese… Di più e altro non vedo cosa si possa fare… Non credo proprio sia ipotizzabile, se è questo ciò che vorresti fare, una battaglia per bloccare i lavori in corso e indurre la giunta ad un ripensamento. Chi la farebbe e quali possibilità di successo avrebbe? E, a questo punto, avrebbe senso? Si dovrebbe pagare inutilmente pure il progetto esecutivo e la penale alla ditta che ha ottenuto l’appalto… Non un buon modo di spendere soldi pubblici che sarebbero letteralmente gettati alle ortiche.
Quanto ai concerti e convegni – per rispondere a Paolo Miccichè- ovvio che sarebbero una opportunità per far vivere e lavorare la struttura, al pari di grandi eventi e stages sportivi nazionali, ma per poterceli fare la struttura dovrà essere idonea (non parliamo di concerti alla Vasco Rossi, ma di cose sul target del Lars Rock fest, roba da 1.500 persone…) Chiusi una struttura del genere non ce l’ha, ha un teatro, ma non è adatto per tutte le esigenze. E quindi è chiaro che la possibilità di tenere concerti al palasport dipenderà da un piano industriale di utilizzo, dai contatti che si riusciranno ad avere, da una razionale ricerca di interlocutori, ma soprattutto dipenderà dall’idoneità funzionale della struttura, per questo meglio che la cosa sia chiara e valutata attentamente.Potrebbe anche emergere che il gioco non vale la candela e che al palasport di Pania i concerti non ci si faranno, perché per quelli che spostano migliaia di persone non basterà, e per quelli di minore caratura non conviene, al di là dell’acustica…Ragionare è giusto e doveroso, ma facciamolo su ciò che serve…
Marco io non voglio stoppare proprio nulla, nè logicamente ho tale facoltà.Ho detto solo la mia idea che non credo che possa essere una idea solitaria ma anche condivisa da quello che potrebbe essere il cosiddetto ” buon senso comune”,che oggi sì è perso di fronte alle decisioni che erano state prese ed anche credo di fronte a quelle che vorrebbero metterci una toppa.Ho parlato di ” buon senso comune” perchè ritengo valido l’esempio che ho portato su questo blog della Ferrari.Punto. Sarò più meno condiviso oppure rimanere uno da solo che ha espresso tale idea,ma se la penso così perchè non lo debba manifestare? Ormai il danno fu fatto con quell’impostazione megagalattica ma siccome nel corso del tempo le cose sono cambiate soprattutto rispetto alle sostanze a disposizione,allora in maniera pragmatica è giusto o no che ci si ponga davanti al problema se sia giusto continuare rispetto al problema utlità-costi futuri anche dopo la decisione che è stata presa? Io credo di si, in nome appunto del ”buon senso comune”, e non solo, ma anche a nome di quanto stia venendo fuori dagli esami della cosa fatte dalle opposizioni.Poi mi posso sbagliare non vedendo che la futura utilità sia talmente maggiore dei costi che andranno ad essere sopportati e quindi che la mia potrebbe essere una idea sballata.Ti devo dire che valutato tutto e mettendoci dentro la crisi che batte forte, non credo, soprattutto pensando alle dimensioni della struttura ed alla difficoltà che possa contenere manifestazioni remunerative al punto di rappresentare una entrata costante per la comunità.Il contrappasso invece credo che sarebbe un indebitamento e gravame continuo di costi per la comunità.Ecco perchè ho detto che mi sembrerebbe utile il poter esaminare l’aspetto sulla possibilità di poter ritornare sui propri passi, proprio rispetto a queste opportunità.Comunque chi vivrà vedrà,ma bisognerebbe che la gente avesse memoria e non perderla anche dopo poco tempo,cosa questa che mi premeva sottolineare rispetto a tutto questo ed è appunto un fatto di natura politica: la gente ormai in balia della crisi attuale e futura, non ha più la memoria, non tende a riconoscere le responsabilità politiche delle scelte fatte, ma tende ad adeguarsi, forse perchè ha anche visto e preso coscenza che quasi sempre a nulla serve ”andar contro” ed avere una impostazione dei problemi in maniera diversa dal conformismo dilagante.E’ questo il punto di forza per il quale la gente nel qual caso i cittadini si ”autofottono”.Le considerazioni politiche dei problemi che una comunità affronta dovrebbero essere portate e veicolate cercando di ragionare col proprio di cervello.Anche sbagliando talvolta ma confrontandosi criticamente con una comunità, perchè questo è il vero senso della democrazia.Mi sembra tutto il contrario di quanto stia succedendo.L’autorità eletta da una parte che ha fatto delle scelte debitamente votate a maggioranza e che va avanti per la propria strada,pigiando l’acceleratore delle proprie decisioni,e non ascoltando come dovrebbe invece essere le opposizioni,mostrando sorpresa e forse fastidio di fronte a decisioni come quello dell’abbandono degli scranni da parte sia dei 5 Stelle prima chè di Possiamo poi.
Una considerazione e una domanda:
La considerazione è che le palestre delle scuole sono utilizzate al massimo (scuole elementari) fino alle sedici e trenta, mentre il loro utilizzo per attività extrascolastiche avviene o nel tardo pomeriggio o alla sera, quindi quella di creare promiscuità tra attività didattica e altro è una leggenda metropolitana citata anche dal sindaco in consiglio comunale.
La domanda invece è, ma si possono specificare bene questi avvenimenti a livello nazionale che potrebbero essere ospitati?, perché per le mie conoscenze in campo sportivo, credo che avvenimenti sportivi di alto livello tipo partite della nazionale, final four di pallavolo, pallacanestro, richiedano ben più dei posti previsti al palapania. Per i concerti stessa cosa se si pensa a nomi di un certo livello la struttura è insufficiente, per i virtuosi del liscio e la loro fisarmonica basta l’auser di chiusi città.
Luca, nella scorsa stagione agonistica ho seguito da vicino una squadra di volley messa in piedi con alcuni amici per “salvare” il patrimonio pallavolistico chiusino che non poteva trovare spazio nel mondo Emma Villas. Quella squadra pur essendo fatta per 9/15 da giocatori di Chiusi ha dovuto emigrare a Città della Pieve per le partite, mentre gli allenamenti li faceva a Montepulciano e Chiusi, palestra scuole elementari, il lunedì dopo le 21,00. Ebbene abbiamo più volte dovuto rispondere alle lamentele delle autorità scolastiche, anche senza ragione… In ogni caso non era una situazione idonea per una squadra di serie C. Per di più pagando la stessa cifra che sarebbe stata pagata per il palasport. E anche altre società dovevano allenarsi a Sanfatucchio, Montepulciano, Sarteano, per mancanza di spazi nel palasport di Poggio Gallina. Il problema esiste ed è reale. E le scuole, ti assicuro, non perdono occasione per sottolineare la loro insoddisfazione per la situazione…
Quanto agli eventi sportivi nazionali, per quanto ne so (e credo che potrebbe essere una strada percorribile), potrebbero essere oltre a gare amichevoli di precampionato, coppa Italia, tornei e ritiri estivi, anche stages di formazioni nazionali, squadre giovanili nazionali o di club, o di sport cosiddetti minori quali il calcio a 5, la pallamano ecc… non necessariamente volley e basket. Del resto in passato eventi del genere sono stati ospitati anche al Palafuccelli, finché le squadre di serie A o nazionali di volley non hanno cominciato a declinare l’invito per le dimensioni non idonee della struttura (soffitto basso, soprattutto). Con una struttura all’altezza, Chiusi potrebbe riprovarci. Una certa tradizione ce l’ha e il fatto di avere la Emma Villas a Siena in A2 o in A1 potrebbe anche aiutare in tal senso… Quanto ai concerto, l’ho già scritto, non credo che si possa pensare a Vasco Rossi o alla reunion dei Led Zeppelin. Al massimo si tratterebbe del target da Lars Rock Fest o artisti “di nicchia” (da 1.000, 1.500 spettatori), per questo personalmente qualche dubbio ce l’ho, sia sull’acustica, sia sul fatto che il gioco valga la candela. Ma lo spazio esterno, con tribuna (la parte scoperta) potrebbe essere un valore aggiunto per eventuali eventi-happening. Da valutare, naturalmente…
Discutere adesso della costruzione del palazzetto è forse tempo perso, però non è tempo perso ricordare chi ha le responsabilità di questo triste e infinito romanzo. Se il Sindaco Ceccobao cercò di costruire un mausoleo a futura memoria e pensò ad uno stadio di calcio, lo fece perché in quel momento la squadra militava in serie D. Per la toppa da mettere sopra i manufatti già costruiti è stato deciso un palazzetto nel momento in cui c’era la Pallavolo in auge, ignorando che ormai quel treno era già partito verso Siena. Dimostrando ancora una volta quale sia il metodo di navigazione a vista adottato da parte di chi amministra. Sarebbe bastato mettere intorno ad un tavolo qualche addetto ai lavori per capire che la vera emergenza di impianti riguarda proprio il calcio e che magari andava rivisto a ribasso il progetto stadio e costruiti uno o due campi per ridurre il carico che grava sul vecchio stadio. Tardi per questi discorsi?, probabilmente si, però chi ha inanellato in questa vicenda una serie di scelte scellerate deve essere messo davanti alle proprie responsabilità politiche e identificato come amministratore incapace.