VIRGINIA RAGGI, LE OLIMPIADI E IL LATO TRISTE DI UNA VICENDA ITALIANA

Il problema non sono le Olimpiadi.
Mai pensato che il grado di civiltà di un paese si misuri con le manifestazioni sportive che riesce ad organizzare. Con quelle si misura, semmai, l’incoscienza, tipo la Grecia del 2004; nel migliore dei casi, la voglia di esibire al mondo il proprio progresso tecnologico e il (presunto) benessere economico.
Le Olimpiadi durano venti giorni. E sono importanti gli atleti che le nobilitano con le loro imprese: correndo, saltando, nuotando o tirando di scherma… Le cosiddette “infrastrutture” tipo autostrade-aereoporti-centroconvegni-palazzine megagalattiche, ce le abbiamo messe dopo.
Leggevo i reportage di Londra 1948, alcuni giorni fa, e c’era da emozionarsi… Una città in macerie che aveva luce e pane razionati con gli atleti che alloggiavano in posti di fortuna, equipaggiati dal poco che passava l’Esercito. Eppure, furono le Olimpiadi del fenomenale Zatopek e di Fanny Blankers-Koen, l’olandese volante. Di Consolini e Tosi: di un mondo che ricominciava a respirare e traduceva in solido il vero messaggio dello sport; che è cultura, gioia e fratellanza.
Non uno di quegli atleti ebbe a lamentarsi. Nemmeno della “leggerezza” delle medaglie d’oro: che erano in effetti meno “dorate” del solito, perché avevano dovuto risparmiare anche su quelle.
Ecco.
In questo senso mi piacerebbe tanto che le prossime Olimpiadi potesse organizzarle la Finlandia, che è la terra del grande Paavo Nurmi e di tante leggende dell’atletica: oppure il Kenya, o l’Etiopia, che sono le regine del fondo e del mezzofondo…. E per una suggestione del genere baratterei volentieri una cerimonia d’apertura da un miliardo di dollari (tanto costò quello schiaffo alla miseria di Pechino 2008).
Non è avvilente, dunque, rinunciare ad un’Olimpiade.
Si vive bene lo stesso, e forse anche meglio.
E’ avvilente, semmai, tutta quella pletora di “Osanna” che accompagnano queste decisioni; come successe a Mario Monti, che impennò la sua popolarità ( e lui, già che c’era, spropositò persino di chiudere il calcio per due-tre anni).
Perché quegli “Osanna”, giusti o sbagliati che siano, quasi mai sono il frutto di un’idea, o di una riflessione… Vengono piuttosto dalla pancia, e soprattutto dalla rassegnazione che ormai alberga in questo Paese.
Gli applausi alla Virginia Raggi (che condivido quasi totalmente) partono da lì: da un popolo rassegnato alla corruzione e al malaffare, e convinto che ogni occasione sia buona per mettere in mostra i nostri istinti peggiori.
Rassegnati alle strade che costano il quadruplo che nel resto del mondo, ai ponti che crollano dopo l’inaugurazione, alle scuole cominciate e mai finite. Alle Risonanze Magnetiche tra quindici mesi e a Striscia la Notizia che scova discariche abusive, finti maghi, topi nelle mense e funzionari comunali che non vanno mai a lavorare.
“E con questa roba, voi vorreste pure le Olimpiadi?”.
E giù applausi.
Ecco il lato davvero triste di questa vicenda.
Riccardo Lorenzetti
Sig.Lorenzetti, non ho ben compreso leggendo il suo Post lei da quale parte si collochi sulla vicenda, dalla quale traspare la sua critica soprattutto verso quello che lei chiama ”il lato triste di questa vicenda”,quasi col dire che il popolo si ribella alle olimpiadi perchè è ormai un popolo rassegnato alle discrasie decennali della società italiana che lei stesso rileva, dicendo con questo certamente la verità fattuale.Mi preme farle notare però che il popolo rassegnato di cui lei parla è stato portato a tale rassegnazione ed a tale forma di comportamento proprio da quel sistema che ha governato e che in questo caso le Olimpiadi le vorrebbe fare senza problemi e dalle quali i soliti noti si riempirebbero le tasche..ed è chiaro che oggi tali soliti noti dicano che il controllo di tutto il meccanismo debba sottostare al pubblico controllo. Ma davvero Lei crede che il pubblico controllo possa far rilevare i casi di discostamento dalle regole con la politica che vediamo intorno a noi ogni giorno? La sua constatazione principale però la condivido moltissimo ed è quella che riguarda questa etica del popolo italiano che vediamo tutti i giorni, per la quale viene dato spazio ad una forma di reazione quasi compulsiva ad un improvviso alt che le istanze di ”normale-anormalità” dell’ingranaggio organizzatore subisca.Io dico che per fortuna c’è ancora qualcuno che plaude alla non effettuazione dei giuochi e che pensa a cose di più diretta utilità a servizio della collettività, anzichè ingrassare i conti in banca di qualche ditta o coop dedita ai lavori di edificazione o di ripristino delle strutture.Il paragone che lei fa con gli anni passati lo trovo calzante,soprattutto per un motivo:perchè in questo mondo mediatico di plagio di massa dei cervelli, pompatore dello sport come priorità quasi assoluta nella società, porta ad immaginare che da tutto questo ne possa derivare un flusso reddituale sconvolgente che dia un grande apporto al superamento della crisi che viviamo, che ancora prima di essere economica è soprattutto morale.E la reazione all’alt, sapientemente insiste sulla compulsività della gente e degli addetti ai lavori, che si vedono di punto in bianco privati delle loro speranze di ingrassare i loro conti in banca , come quando lo zucchero o la farina vengono gettati dentro il serbatoio di una macchina. La macchina prima o poi si inceppa e che s’inceppi durante la corsa lo capisce il motore, il carburatore, e via via dicendo tutti i meccanismi che producono il moto della macchina. Ciò che sarebbe da rimuovere allora sarebbe quella dannata mano che ha messo lo zucchero nel serbatoio perchè il meccanismo della macchina funzionava tanto bene come funzionava…..E’ quello l’elemento di disturbo verso cui tutti si dovrebbero prendere carico dell’eliminazione.E così avviene per la Raggi, contro la quale viene mobilitato il mondo.Quando la mia generazione andava a scuola gli insegnavano che esisteva nelle scelte umane e nel modo di porsi dinnanzi ai bisogni la cosidetta ” scala dei bisogni”, bisogni primari, secondari, terziari e via di seguito. Oggi tale discorso è spogliato di ogni dignità e si preferisce il ”consumo di massa” di filoni culturali di plagio su aspetti che vitali non sono nè per le persone nè per il paese.Il giudizio politico che scaturisce da questo non si fa attendere e non ci vuole nemmeno tanto ” gnegnero” per capirlo, ed oggi si chiamano queste ”armi di distrazione di massa”, al di là dell’importanza formativa dello sport e delle relazioni che porta con se.Chi si pone alla guida di grandi aggregazioni di popolo come per esempio il caso di Roma, deve avere il coraggio di non sottostare alle leggi che governano lo sviluppo e le distorsioni del mercato(vediamo che tutto uno stuolo di persone, partiti , associazioni, istituzioni si sono ribellati a tale decisione di non fare le olimpiadi, ed i motivi sono palesi ). E’ stato perfino detto ed ipotizzato che tale decisione della Raggi possa comportare la sua denuncia per sottrazione di entrate fiscali a favore dello Stato per mancato introito fiscale da parte della pubblica amministrazione..Quest’ultima presa di posizione -se fosse vera- la dice lunga di quale sia il livello di banditismo culturale delle opposizioni che si sono ormai da anni formate su istanza dei comitati di affari e di quale sia l’esigenza di estromettere chi sia stata delegata dalla gente a maggioranza a prendere le decisioni. Bene ha fatto la Raggi a dire decisamente NO, anche se giornalate intere sono seguite a tale decisione da parte della maggioranza dei media prezzolati di regime..da qui possiamo anche capire quale sia il livello di compromissione in questa Italia dove ci tocca vivere,comprendendo anche che certe cose non vengano lasciate passare indenni verso coloro che hanno come riferimento la politica sana ed a favore della gente comune e di quale differenza vi sia con coloro che spingono per fare l’interesse di gruppi e di sodalizi partitici,massonici,ed autoreferenziali.Non siamo più a 50 anni fa dove il motore dello sviluppo per l’italia che risorgeva da una guerra spingeva su di una linea consona a quei tempi.In parte l’ha già specificato lei quanto sia costato a quei paesi che le Olimpiadi hanno ospitato.Ma si sà,-forse l’esempio è improprio ma poi poi non forse tanto- se si paragoni all’autoclave che pompa l’acqua che ha un costo di fabbricazione,di impianto, di funzionamento, di consumo, di mantenimento nel tempo enormemente più alto di quello dell’utilità che l’acqua possa arrivare ad un piano più alto.Fra l’altro l’autoclave ha un costo e tali sono soldi pubblici, cioè di tutti .Secondo il mio giudizio con il genere di futuro che abbiamo di fronte è bene incominciare a far capire al sistema che la gente si debba organizzare politicamente attorno all’esame politico ed economico delle istanze proposte e che a certe iniziative sappia di dire un calmo e sereno No, motivato e convincente. Ci sarà gente che gli dispiacerà o che non lo vorrebbe e vorrebbe fare le Olimpiadi e far gestire la spesa dai colossi economico-cooperativistici in combutta con la politica perchè crede e gli hanno detto che da tutto questo possa provenire un reddito di cui non si possa fare a meno ? A costoro bisognerebbe rispondere che spesso tutto ciò si riduce a lavoro salariato in cambio di investimenti in finanza della massa monetaria amministrata (parlo delle coop) e di far star meglio di prima gli azionisti dei grandi gruppi che sono adibiti alle costruzioni ed a tutto il resto …Pazienza, costoro che delle Olimpiadi sostengono la necessità e che sono rimasti basiti del rifiuto ,avranno materia sufficiente per riflettere sulla giustezza o meno della scala dei bisogni.Solo il fumo di chi dice ”che così facendo si possa amministrare la complessita” dovrebbe portare alla riflessione che tale complessità amministrata per decadi in questo modo vediamo oggi dove ci abbia portato.Spero solo che questa decisione della Raggi possa segnare l’inizio sul fatto di dover affrontare i problemi in un altro modo.Personalmente tale scelta mi trova completamente daccordo a patto che la strategia politica veda prima di tutto il miglioramento dei servizi e della struttura della Capitale che la Raggi amministra.Siamo al punto che giustamente la gente esige che vengano mostrati i risultati e delle chiacchiere non si accontenta più.
Carlo, la riflessione di Riccardo più che sulla candidatura di Roma a organizzare le Olimpiadi e sulla Raggi è sugli italiani e mi pare che ci abbia azzeccato alla grande. Poi si può essere contro la candidatura di Roma e nutrire dubbi sulla Raggi e sul governo a 5 stelle della Capitale? Penso di sì. Tu ritieni che il Pd sia la causa di tutti i mali dell’Italia e del mondo (forse anche della prossima ondata di influenza o della morìa delle api) e che i 5 Stelle siano l’unica possibilità per superare l’impasse del sistema imperniato sul Pd e sul consociativismo. Auguri. Io sono favorevole alla scelta di Virginia Raggi sulle Olimpiadi a Roma, credo che sia giusta, e mi ricordo che 4 anni fa quando fu Monti a dire no, anche il Corriere della Sera e la grande stampa ne sostennero le ragioni, oggi invece danno addosso alla sindaca della capitale. Ma rilevo anche che la stessa Raggi in tre mesi non è ancora riuscita a fare nemmeno la giunta e tra nomine, revoche, dimissioni è ancora lì alle prese con l’organigramma del suo gabinetto (e non per colpa dell’assalto mediatico o del Pd, quanto piuttosto delle diatribe interne al suo movimento). E se si parla di risultati e non di chiacchiere, converrai che l’inizio non è proprio dei migliori… E non sto dicendo che doveva fare tutto e subito, ma semplicemente che ancora non è neanche riuscita a partire…
Caro Marco, io non penso affatto che il Pd sia la causa di tutti i mali, sarei un cieco estremista se ritenessi tale cosa.Penso invece che la sua azione e la sua presenza abbia smorzato e di parecchio la spinta che la società dal suo interno avrebbe dovuto avere per cambiare, perchè da sinistra in qualche anno siamo passati a valori centristi. Da questo a quello che dici ce ne corre.Sò di sicuro però che nelle incrostazioni della politica e del potere oggi tale partito non ha nulla ad invidiare su ciò che fino a poco tempo fa affibbiava a Berlusconi. Col tempo è venuta fuori-secondo me era inevitale che non venisse- l’immagine e la sostanza che tutti e due siano due facce diverse della stessa medaglia.Il connubio e la spartizione banditesca che ci sono state a Roma in questi ultimi anni parlano chiaro, e persone che conosco,non una sola ma diverse che hanno subdorato che il Mov.5 stelle potesse togliere loro il potere,avrebbero votato Mov.5 Stelle proprio per farlo impantanare nella palude romana e da lì ripartire alla riscossa dell’Italia per assestare un colpo ai nuovi inquilini.Così è stato fatto e credo che la quantità dei voti che il Mov.5 stelle ha raccolto non sia dovuto solo alla Meloni od alla gente stanca di come nulla funzioni a Roma. C’è anche una vasta categoria di persone legate alla politica che pigia su tale acceleratore ed è bene che questo non si dimentichi, perchè lo sanno loro veramente come gira il mondo, sono persone ormai avvezze a ciò che la politica nel suo contenuto più deteriore e clientelare ha avuto e continua ad avere….Detto questo, ripeto per l’ennesima volta che il ritardo e le discrasie sui contrasti interni ci sono senz’altro dentro il Mov.5 Stelle, ma sono anche se propri di un Mov. in ricompattamento che soffre di mali di giovinezza(non è una giustificazione ma è realtà)che è utile che siano superati.Ed a mio modesto avviso lo saranno solo se il Mov.5 stelle si darà una struttura più parallela ai partiti, soprattutto nell’allargare il dialogo con la gente, quel dialogo che il PD ha ormai abbandonato da tempo trincerandosi dietro la gestione della cosa pubblica pensata per fruire solo ricchezza dalle strutture che loro stessi hanno messo in piedi,hanno ideato e gestiscono sui servizi e non solo.Ma questo al limite può rivestire anche un aspetto relativo anche se tanto relativo non lo sia,ma è l’approccio culturale-politico ai problemi,che ha tale partito che secondo me non funziona per il verso giusto e nella sua foga continua di rottamazione, rottama anche cose che non andrebbero rottamate sotto l’aspetto etico, politico e sociale, dando intorno a se una luce che non è quella tipica del progressismo, ma una luce propria e connaturata al conservatorismo ed al mantenimento dello status quo, evitando pervicacemente il confronto e la risoluzione di problemi che ha fortemente contribuito a far incancrenire.In tale fase il Mov. 5 stelle, specialmente a Roma non può cambiare tutto e subito, perchè a Roma come vediamo-vi sono anche strutture private che espletano servizi pubblici, strutture queste che hanno fatto la storia per anni. Andare a gestire tutto questo movimento e sostituzione non è facile, ma il Mov. 5 stelle lo sapeva già dall’inizio, ma è l’unico modo di affrontare le cose con gradualità necessaria a non essere scalzati ed indicati come coloro che urlano e che poi non fanno nulla. Intanto mi pare che diverse teste siano già saltate di chi era a capo di gestioni ritenute paralazzanti.Il lavoro è lungo e non è detto che lungo la strada altre forze si aggiungano e più che altro che la struttura si possa trasformare in altro, che rispecchi una nuova partecipazione, ma l’indirizzo generale deve rimanere e la gente che ci partecipa deve aumentare il grado di coscienza politica.Senza questo strumento rischia di fallire perchè si muove in un campo minato.Uno strumento che sia esente-come del resto fin’ora è stato- da ruberie ed intrallazzi, consociativismo e spartizioni. Le lotte intestine fanno parte della diversa esperienza politica, della diversa concezione della politica e da che mondo è mondo ci sono state sempre nei confronti con le idee, io dico per fortuna.. Mettere insieme forze diverse non è facile ma oggi in un mondo dove tutto è accelerato diventa una priorità rispetto al meccanismo che ti vorrebbe eliminare per riprendersi la poltrona.Ecco perchè, forse con semplicità, tutto questo mi appare più doveroso ed utile per poter dare un apporto al cambiamento dell’Italia.Destra e sinistra non ci sono più, ma anche nella destra e nella sinistra vi sono persone serie che possono dare il loro contributo a cambiare l’Italia, cercando di superare gli schemi di come siamo vissuti fino ad adesso e che ogni volta ritornano in ballo quando si discute sul merito delle cose. L’ideologia esiste di suo, perchè connaturata con l’uomo, l’uomo senza l’idea che per sua natura porta all’ideologia è un animale.Ciò che lo distingue dagli animali è l’idea.Il nuovo PD renziano tutto questo l’ha messo sotto i piedi perchè gliene tornava comodo. Ed un partito che fa questo secondo me rappresenta il pericolo maggiore perchè surrettiziamente sa bene che eliminata l’ideologia resta solo quell’altra di ideologie che è quella del capitalismo, perchè è ideologia anche quella, spieghiamoci bene e non è solo prassi.Ecco perchè per me rappresenta una speranza forte e per adesso non ostante le discrasie,le liti, gli scontri fra correnti, l’obiettivo comune di poter cambiare le cose permane e va avanti. Era tanto che l’italia aveva bisogno di questo e contriamente a ciò che viene detto, la parte che vuole mantenere il bandolo della matassa nelle proprie mano, l’ha capito, eccome se l’ha capito, ed assume rispetto a questo la posizione che assume e che vediamo su tutti i giornali. Io credo che se oggi si rivotasse a Roma il Mov.5 stelle manterrebbe i livelli raggiunti. E sul problema delle Olimpiadi non è di poco conto il riuscire a mantenere quanto aveva da sempre detto.E’ un segnale di svolta.Io lo leggo così, non una presa di posizione per accontentare e ricompattarsi con Grillo….il contravveleno è un vacccino necessario a poter leggere le cose in tutta libertà.Quella libertà che al PD ed ai suoi elettori fin’ora è mancata.Ma è tipico del clientelismo,dei suoi messaggi, anche di quelli sottili e subliminali……
Da un “uomo di sport” come Lorenzetti mi sarei aspettato ben altre riflessioni sulla questione.
Il baraccone mediatico-economico ormai non ce la fa più a nascondersi dietro la poesia di certi nomi.
Nemmeno un Jesse Owens o un Abebe Bikila riuscirebbero a coprire una realtà che con lo sport ormai ha più poco a che fare.
In passato le Olimpiadi hanno sempre avuto un significato che andava oltre l’evento sportivo. Fino ad Atlanta abbiamo, tutto sommato, capito e accettato quello che c’era dietro quell’evento.
Dal 1996 abbiamo dovuto fare i conti con una realtà che per molti, me compreso, non ha più nulla di sportivo e quindi è giusto che venga valutata per quello che è: un affare e una confrontation tra diplomazie e grandi marchi.
E allora, bene ha fatto la Raggi a dire: No, grazie.
Per me possono andare a farle anche sulla luna ma non in mio nome e soprattutto senza con il mio, seppur irrisorio, contributo economico. Ci sono infiniti modi di utilizzare meglio i soldi pubblici.
Se da ragazzo i 10 netti di Armin Hari mi hanno fatto sognare, oggi, tra una finale dei cento metri olimpica sotto casa e la carta igienica nelle scuole della Repubblica non ho alcun dubbio: scelgo la carta igienica.
Sottoscrivo, caro fiorani, anche le virgole. Come vede, diciamo più o meno le stesse cose. Non c’era molto bisogno di dirne altre… Anche se si è un “uomo di sport”.
Sulla concezione che si ha delle Olimpiadi, e soprattutto di quello che sono diventate, vedo che la pensiamo tutti allo stesso modo. Ma il punto non è ovviamente quello… È la nostra percezione di ciò che vi gira intorno quello che interessa. E, per quello che può valere, noto in Italia un’assuefazione-rassegnazione al malaffare e alla corruzione che trovo desolante. Molto più della mancata candidatura di Roma 2024.
Ma vado oltre (anche se la discussione non spetterebbe ad un “uomo di sport”, più a suo agio con le ali destre e i terzini fluidificanti)… Leggevo di una tale insegnante, giorni fa, che ha chiesto ai suoi allievi di scuola superiore:”cosa fareste nel caso del classico portafoglio trovato per terra?”.
E questi, con il candore e la sincerità dei loro sedici anni, hanno risposto inequivocabilmente: A) lo tengo. B) lo restituisco, ma dopo aver tolto il denaro che c’è dentro.
Ergo, la riflessione si fa piu impegnativa: ci siamo assuefatti-rassegnati alla corruzione o siamo piuttosto diventati un mondo di corrotti?
E qui le Olimpiadi, devo dire, c’entrano poco.