CHIUSI, SILENZIO ASSORDANTE SULLE ELEZIONI COMUNALI. NESSUNO FA LA PRIMA MOSSA…

mercoledì 13th, gennaio 2016 / 12:49
CHIUSI, SILENZIO ASSORDANTE SULLE ELEZIONI COMUNALI. NESSUNO FA LA PRIMA MOSSA…
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L’amico e collaboratore Alessandro Lanzani ci informa quotidianamente su facebook su ciò che succede a Milano in vista delle ormai imminenti elezioni amministrative. Soprattutto su “movimenti” dentro e intorno al Pd in vista delle primarie che vedranno sfidarsi Giuseppe Sala, Pierfrancesco Majorino, Antonio Iannetta e Francesca Balzani. Anche a Napoli il Pd farà le Primarie, ai primi di marzo. Ci sarà di sicuro l’ex sindaco e presidente della Regione Bassolino, autocandidatosi, ma non si conosce ancora il candidato ufficiale del partito…  Idem a Roma. Ovunque c’è un certo movimento.

Anche a Chiusi si voterà in primavera, ma delle elezioni imminenti, non parla nessuno. Non lo fa il Pd. Non lo fanno i 5 Stelle, ognuno immerso nelle proprie faccende; non lo fa la destra che sembra scomparsa dai radar,  non lo fanno le associazioni di categoria, i sindacati…

A Chiusi non si sa nemmeno se il Pd farà le primarie oppure no. Pare di no, essendoci già un “candidato in pectore” nella figura del vicesindaco reggente Juri Bettollini. La scelta l’ha fatta sei mesi fa il sindaco uscente Scaramelli, nominando vicesindaco Bettollini al posto del meno allineato Sonnini. Il partito l’ha semplicemente avallata senza nemmeno discutere. Al momento non pare ci sia una qualche figura che possa contendere a Bettollini la candidatura, nel partito di maggioranza. Anche perché non c’è più, di fatto, alcun partito di maggioranza. Il Pd ha ormai un numero di iscritti che fa ridere, ha gruppi dirigenti di circolo inesistenti e muti, sedi sempre chiuse…

Il partito è Bettollini e la sua giunta e viceversa.  Di più non c’è. E se c’è non emerge. Anche le ipotesi esterne, ovvero le ventilate candidature di Silva Pompili o Mara Moretti, sono subito ricondotte a semplici rumors, magari messi in giro ad arte per testarne l’effetto. Mara Moretti ha il suo daffare con la fusione di Banca Valdichiana con la Bcc di Montepulciano e in quest mesi avrà poco tempo per la politica; Silva Pompili deve rimettere in carreggiata la Fondazione Orizzonti, dopo le polemiche sul deficit della stagione 2014. Potrebbe entrare nella squadra di Bettollini, questo sì. Ma una candidatura in proprio e in prima fila sembra improbabile. Come improbabile appare al momento l’ipotesi Pamela Fatighenti. La segretaria comunale del Pd è un tipetto ambizioso e forse ha pure appoggi altolocati, ma è renziana come Bettollini. I due si faranno la guerra? Più realistico pensare che si accontenti, anche lei, di un assessorato pesante. Quello alla cultura, per esempio. Del resto già in questi anni una certa ‘competition’ silenziosa con l’assessore Chiara Lanari c’è stata…

Bettollini è l’unico che non ha fretta. Il tempo, e il silenzio generale, giocano a suo favore. Non ha alcun interesse a forzare la mano. Solo se tracolla il governo Renzi potrebbe avere un contraccolpo interno al partito, tale da rischiare la candidatura.

Ma se il Pd è ridotto ad una scatola vuota, a un marchio importante che però è solo un marchio, senza struttura, senza apparato produttivo, gli altri stanno anche peggio. A destra non si muove niente. Qualche mese fa l’esponente della Lega Marcello Piscitello (ex Idv, partito alleato di Scaramelli nel 2011) annunciò la presenza certa di una lista del carroccio. Ora Piscitello è in odore di espulsione dalla Lega…  Come non detto, insomma… Forza Italia e Fratelli d’Italia non risultano agli atti. Dispersi. Dileguati.

Ci sarà, questo pare sicuro, una lista dei 5 Stelle. Si sa che stanno lavorando alla selezione dei candidati, ma sul piano della presenza politica, nel dibattito pubblico, si è visto poco o niente. E per di più non lanciano messaggi, non cercano sponde e alleanze, con nessuno. Neanche con l’attuale opposizione ritiratasi sull’Aventino. I voti in libera uscita dell’elettorato della Primavera (nel 2011 furono circa 1.400, pari al 27%) potrebbero in buona misura finire ai 5 Stelle se non ci saranno altre liste alternative al Pd. Potrebbero. Ma i 5 Stelle dovrebbero chiederli. Dovrebbero in qualche modo cercare di accattivarseli. Fare loro la prima mossa. Finora non lo hanno fatto. Forse per non rischiare di perdere i voti della destra che è più disastrata, orfana e dispersa della sinistra…  Forse sperano di essere la sola lista antagonista presente sulla scheda a Chiusi. In modo da fare il pieno di voti, senza tanto sforzo, contando sul malcontento di tutto ciò che è fuori dall’orbita Pd, a destra e a sinistra. Ma in politica le somme algebriche fatte a priori e a tavolino non tornano quasi mai. Soprattutto se la proposta è ibrida, poco chiara, poco riconoscibile.

Le ultime elezioni politiche, europee e regionali hanno registrato una percentuale molto alta di astensioinismo (circa il 40%), nel 2011 fu un po’ meno perché la Primavera riuscì a riportare alle urne parte del popolo dei non votanti. Oggi, quel 40% è una prateria, può cambiare molte cose.  Poi ci sono altre praterie: quella lasciata vacante dalla Primavera (con il patrimonio delle cose buone fatte in questi 5 anni); quella abbandonata dalla sinistra a sinistra del Pd e quella della destra.

Bettollini parte in pole position, ma non ha già vinto. I voti in frigorifero sono tanti. Forse più dei suoi. Certo, quelle praterie sono campi coltivati con sementi diverse, non si possono sommare, non daranno mai un raccolto unico. Ma già qualche contaminazione, qualche innesto, potrebbe cambiare il paesaggio.

La sinistra a sinistra del Pd non si sa che cosa farà. Anche perché è un arcipelago senza più nemmeno un porto sicuro. Rifondazione, Sel e compagnia non esistono più a livello locale e sono poco credibili a livello nazionale. Non è facile mettere insieme un popolo di dispersi, basandosi solo su un comune sentire…

La destra alla fine una listarella la tirerà fuori. C’è da scommetterci. L’ha sempre fatto e lo farà anche questa volta. Circolano voci su una possibile aggregazione imperniata su Forza Nuova, Casapound e altre associazioni della destra più estrema e identitaria, magari catapultata dall’alto…

I 5 Stelle procederanno per la loro strada. Senza cercare accordi, contaminazioni, o sinergie con altre forze, altri soggetti, come dice il loro statuto. Ma così facendo getteranno al vento ogni possibilità di vittoria. Faranno una bella cavalcata, forse. ma arriveranno secondi. Il famoso “meglio secondi che ladri”, però si riferiva a un’altra storia…

m.l.

 

 

 

 

 

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