SENTINELLE SOTTO TIRO

Il recente fuoco che si è acceso intorno alle Sentinelle in piedi sta già bruciando gli ultimi carboncini. In un lampo impetuoso e irruento, come tutto sembra accadere nell’era di Internet.
Premetto, per evitare ogni fraintendimento, che né io personalmente, né Prima Pagina condividiamo le idee espresse dalle Sentinelle o i contenuti della protesta. Ma la violenza verbale e fisica che ha accompagnato le proteste merita una riflessione, in nome di quella famosa frase attribuita a Voltaire: Non condivido le tue idee, ma mi batterò fino alla morte affinché tu possa esprimerle.
Se abbiamo fatto nostro il principio più alto della libertà di espressione, quanto effettivamente lo applichiamo quando ce lo troviamo di fronte?
In quel lampo abbagliante leggo che siamo di fronte alla nascita di un movimento omofobo. Dovremmo rabbrividire, leggo, di fronte alla loro protesta che altro non è, secondo Francesca Petretto, blogger del Fatto Quotidiano, il diritto alla libertà di essere omofobi in pace. O approvare chi li prende a calci in culo, gesto molto apprezzato da Selvaggia Lucarelli.
I nuovi, pericolosissimi mostri sotto accusa sono quei tizi in piedi che, libro aperto nelle mani, rendono manifesto il loro pensiero. E cioè che la naturalità della famiglia sta nel nucleo composto da padre, madre e figli, che questi ultimi abbiano bisogno di un padre e di una madre (e non di due padri o di due madri), che, per questi motivi, la legalizzazione dei matrimoni tra coppie dello stesso sesso non s’ha da fare.
In particolare, protestano contro il ddl Scalfarotto, recentemente approvato alla Camera, che non “specifica cosa si intende per omofobia lasciando al giudice la facoltà di distinguere tra un episodio di discriminazione e una semplice opinione.”
In altre parole, sono stati definiti omofobi perché protestano contro l’eventualità legalizzata di essere definiti omofobi. Fatica sprecata. Una discreta folla di paladini dei diritti umani si è prontamente premurata di etichettarli come tali. O di prenderli a calci in culo. O anche di affiggere un cartello nella vetrina di una libreria che: si augura che nessun libro usato dalle “sentinelle” sia stato usato qui.
Nessuno che si sia premurato invece, di far notare alle Sentinelle che l’articolo 3-Bis del ddl scongiura ogni pericolo di decreto liberticida in merito all’omofobia: Ai sensi della presente legge,non costituiscono discriminazione, né istigazione alla discriminazione, la libera espressione e manifestazione di convincimenti od opinioni riconducibili al pluralismo delle idee, purché non istighino all’odio o alla violenza, né le condotte conformi al diritto vigente ovvero anche se assunte all’interno di organizzazioni che svolgono attività di natura politica, sindacale, culturale, sanitaria, di istruzione ovvero di religione o di culto, relative all’attuazione dei princìpi e dei valori di rilevanza costituzionale che connotano tali organizzazioni.
A poco vale, peraltro, che nel sito si legga che le Sentinelle sono “una rete apartitica e aconfessionale: con noi vegliano donne, uomini, bambini, anziani, operai, avvocati, insegnanti, impiegati, cattolici, musulmani, ortodossi, persone di qualunque orientamento sessuale, perché la libertà d’espressione non ha religione o appartenenza politica, ci riguarda tutti e ci interessa tutti.” O che non si leggano slogan tipo “morte ai gay” o inneggiamenti a calci in culo agli omosessuali.
C’è già chi ha stabilito e reso noto che niente, sono tutti omofobi e tutti cattolici (a mo’di insulto). Su cosa si fondino queste accuse e invettive però, non è dato sapere. Dal sito delle Sentinelle non si evince alcun dato che ne dimostri la fondatezza.
Anzi, nella pagina FB c’è un articoletto, scritto da un tale Giuliano Guzzi che dice così: la famiglia, la scuola e le Istituzioni non devono insegnare ai ragazzi a rispettare i ragazzi di colore, le ragazze, i ragazzi obesi o i ragazzi gay; la famiglia, la scuola e le Istituzioni devono educare i ragazzi al rispetto dei ragazzi.
In pratica, si parla di rispetto per l’altro in quanto individuo, diverso non perchè appartenente ad una categoria di diversi ma perchè unico e irripetibile. Un concetto universale che poco riporta all’omofobia. Ma tant’è, sul web si fa così, si emettono sentenze e si passa oltre. Come se dall’altro lato non ci fossero esseri umani ma capre. O nemici giurati da annientare.
Elda Cannarsa
ddl Scalfarotto, omofobia, sentinelle in piedi
La tua libertà (di espressione) finisce dove comincia la mia. Non concordo con atti di violenza di nessun genere, ma manifestare contro il diritto di qualcuno, no. E le Sentinelle manifestano contro il diritto di qualcuno.
Infatti sono se mai le Sentinelle in piedi che cercano di “imporre” una loro visione del mondo, manifestando contro il diritto di altri, diritto che non impone niente e a nessuno… Per questo io le inviterei semplicemente a mettersi a sedere…. Fermo restando il loro diritto a manifestare.
Personalmente ritengo che le leggi debbano favorire il maturare nella società di convincimenti che vanno nella direzione del rispetto sacrosanto della persona, qualunque siano le connotazioni di razza, i convincimenti religiosi o le preferenze sessuali. Ben venga quindi una legge che intende combattere l’istigazione all’odio e alla violenza nei confronti degli omosessuali o dei transgender. Ma non capisco perché’ debba essere impedito a chi ha in mente una famiglia tradizionale di stare in piedi in silenzio. Il rischio di ritenere i propri valori come valori assoluti e gli altri come disvalori è sempre dietro l’angolo.
Gil omosessuali subiscono frustrazioni, ingiurie e insulti. Solo perché sono diversi dalla commune definizione di “normalità”. Si battono ogni giorno, nonostante il bullismo della società, per vedere riconosciuti dei diritti che spettano loro in quanto persone. Manifestare contro un diritto é di per sé un atto di violenza, il cui risultato impedisce l’evoluzione della civiltà. Sono, per questo, suscettibili di critiche e contestazioni.
Quando le donne hanno lottato per il diritto al voto non hanno chiesto che fosse ritirato agli uomini.
Certi temi sono di una complessità e di una delicatezza unica. Non è pensabile affrontarli con l’ormai consueto “mi piace”. La globalizzazione ci ha portato non solo opportunità ma anche frutti avvelenati perchè si è, in sostanza, trattato, almeno ai nostri occhi, dell’occidentalizzazione del mondo.
Bei tempi quando…ognuno a casa sua si organizza come vuole.
Ogni sommovimento, anche se minimo, nella scala dei valori su cui si fonda una società provoca sconquassi. Su questi temi (omofobia, matrimoni e adozioni per coppie omosessuali ma anche eutanasia procreazione assistita…) non possiamo pensare di cavarcela con vecchi schemi: se una certa cosa non mi obbliga allora si può fare (ricordate l’aborto?).
Sono d’accordo con Battilana quando dice che “ritenere i propri valori come valori assoluti e gli altri come disvalori” è un grande rischio ma dobbiamo anche essere consapevoli che esistono i limiti e i tabù che anche in una società libera e aperta non possono essere superati (la pedofilia, ad esempio).
Ma il concetto di limite sembra non far più parte del nostro immaginario salvo poi rispuntare quando meno te lo aspetti: persone che vivono sotto lo stesso tetto indipendentemente dal sesso sono una famiglia. Ed è un concetto che le persone, non dico progressiste, che non vuol dir niente, ma ragionevoli sembra comincino ad accogliere.
Ma se oltre alle famiglie omo ci aggiungiamo quelle composte da un marito e quattro mogli o quelle composte da un uomo adulto e una sposa bambina (spesso comprata) che troviamo in alcune parti del mondo, anche se globalizzato, siamo sempre nel campo dei “diritti”? E chi lo fissa il limite di questo campo? La maggioranza? E le persone che non si adeguano hanno il diritto di ritenersi discriminate e lottare per vedere riconosciuto il loro modello di famiglia?
A me sembra evidente che certe questioni sono più complicate di come le si vuol far apparire anche da parte di chi generosamente si batte contro le discriminazioni.
E avventurandosi in questo terreno trovo fondamentale la classica esortazione: adelante, Pedro, con juicio.
Convengo moltissimo su ciò che Fiorani esprime soprattutto nel concetto della oggettività dei valori( vedesi pedofilia)ma anche e soprattutto sulla relatività dei valori (per esempio la famiglia di un uomo con più donne)comune al sentimento di altre popolazioni.Lo si voglia o no,siamo sottoposti alla spinta ineluttabile della globalizzazione e le strutture ”mentali e valoriali” del nostro mondo occidentale si devono confrontare per forza con quelle di altri emisferi e di altri mondi.Chi può non essere predisposto a questo sia nel nostro o nell’altro emisfero ? La risposta è di facile intuibilità credo ed è quella che riguarda le strutture mentali indotte dalle credenze religiose,ma non solo quelle. Ad un esame oggettivo si vedrà che tutte queste strutture presenti sia nel nostro emisfero ma anche negli altri, temono tale confronto perchè soprattutto le ”Chiese” rifuggono nel loro conservatorismo di andare oltre e di adeguarsi all’esistente soprattutto perche sanno bene che dovrebbero confrontarsi con quel famoso principio del cosiddetto ”materialismo storico” che recita che uno(intesa come la persona) possa pensare a seconda del modo in cui si procura da vivere.Se una persona adegua il suo modo di esistere,di lavorare,di relazionare con gli altri che sono propri di un mondo dove adesso per ragioni di vita si trovi a vivere, queste condizioni possono scalfire il suo modo di pensare.O non è così ?Le novità nascono dalle contraddizioni, dal confronto.Ma vi siete mai chiesti come mai sono anni che da parte della Chiesa Cattolica si continui a riferire delle persecuzioni dei cristiani in altri paesi, soprattutto di coloro che sono delegati da essa a portare l’evangelizzazione? In un mondo dove per secoli e secoli ed anche millenni la funzione dell’uomo e della donna sono due funzioni distinte e lontane l’una dall’altra ed anche da quelle che sono nel nostro mondo occidentale non è dato da capire che l’establishment e le costituzioni mentali di quelle società dove l’evangelizzazione viene portata loro, non la possano intendere come una forma di incontro e collaborativa ma la vivano invece come una forma di intrusione violenta e scardinante dei loro presupposti e della loro cultura? A noi appare una cosa ”normale” che le donne possano assolvere ai doveri ed essere anche destinatarie di diritti pariatariamente agli uomini ,ma in una società dove questo non è normale perchè dobbiamo imporre il nostro punto di vista perchè da noi c’è stato l’umanesimo, il rinascimento, l’illuminismo e la penetrazione del concetto di socialismo o di liberalismo quando in altri paesi tutto questo non c’è stato? Il colonialismo che l’occidente ha fatto subire a quei paesi proprio non ha portato a nulla di cambiamento del pensiero delle masse qui da noi e da loro ? Provate allora se fosse l’inverso e che ci avessero colonizzato gli altri e che il sistema di riferimento del mondo non fosse stato quello occidentale ed invece quello che fa riferimento a certi valori dell’Islam tanto per parlare di una religione ? Come avremmo reagito noi ? In definitiva gli ultimi ad adeguarsi per loro natura sono certamente le società e le strutture di queste più chiuse e retrive ma entrambe sia al di la dei nostri confini sia dentro i nostri abbiamo secondo me dei grossi ostacoli da superare.Uno di questi,in casa nostra si chiama rapporto con la religione e credo che ci si introduca in un terreno ostico e non semplice perchè secondo me si rischia di far intendere ed anche dimostrare(al di là dei personalismi individuali ) che una persona educata a vivere senza l’osservanza della religione ma in maniera laica e rispettosa dei diritti degli altri sia quantomeno oggettivamente più libera da tante costrizioni mentali che la facciano vivere nell’osservanza dei precetti della Chiesa.Ricordiamoci che per secoli la nostra società civile e la nostra coscienza critica si è formata con tali principi della religione tramite i quali si sono imposte le credenze, l’osservanza ed anche il modo di pensare che soprattutto nell’ 800 ha segnato la presa di distanza dal complesso cultural-civile-liberal-socialista e quindi accellerando il contrasto laico-religioso sulla diversità di intendere ed espletare la vita.Volevo con tale discorso affermare che le strutture che mostrano più resistenza al cambiamento ed alla accettazione di un diverso modo di pensare sono strutture per forza e per loro natura rigide ed aborriscono tale prospettiva soprattutto perchè si ha paura che l’assunzione di un nuovo modo di comportarsi possa portare ad un allontanamento da tutto un apparato che è poi quello di costrizione che non ho difficoltà a definire ”plagiatoria” dove ancor più prima ma anche attualmente si venga incanalati all’osservanza di certi principi religiosi.E’ come far sviluppare una persona dentro un tubo,educandola a seguire la direzione di tale tubo,dandogli sin dalla nascita un modo di pensare e di educazione,inculcandogli insieme beninteso a principi educativi di rispetto degli altri, propri beninteso anche della religione- ma anche principi con i quali alla fine si formi una struttura mentale che poi in età più sviluppata possa dipendere quasi esclusivamente da tutto questo. Tale persona si vedrà- è quasi un fatto statistico-che nella propria vita futura, penserà, crederà, si adopererà conseguentemente a ciò che la sua mente sarà stata educata a pensare.Mi sembra che comunque siamo lontani da ciò che possa essere pensata ed interpretata come ” libera scelta”. Pochi comunque al confronto con la gran massa,nella storia si sono comportati nella loro vita in maniera critica od hanno contestato ciò che era stato loro insegnato.Ecco il timore latente in tutte le religioni della presenza di un possibile confronto con un modo di pensare diverso, proprio per il principio operante e presente nella natura umana che un nuovo e diverso modo di vivere possa comportare un diverso e nuovo modo di pensare.Questo nel pensiero filosofico occidentale si chiama appunto ” Materialismo Storico”..Credete forse che i Mullah Afghani delle madrasse si ribellarono all’invasione sovietica perchè il comunista Najibullah nazionalizzò le terre della chiesa afgana oppure perchè quei principi che stavano dietro a quel provvedimento avrebbero portato un nuovo modo di pensare dei contadini e scalfito la loro condizione di sottoposti durata secoli ? Nei loro comandamenti le religioni sono tutte categoricamente assolutistiche (questo per la gran massa degli uomini ma anche per coloro che anche dentro le religioni mostrano duttibilità,onnicom-
prensività,desiderio di relazione e di confronto con le cose del mondo,ma questo spesso più per strategia conservativa chè per vero stimolo ed interesse personale e/o di gruppo)”.Non avrai altro Dio al di fuori di me” stabilito,detto e scritto-si badi bene- da uomini e non da altri-che hanno fissato tali principi.Recita così l’inizio dei Comandamenti qui da noi.Una concezione più assolutistica di questa si potrebbe anche far parecchia fatica a trovarla, fra l’altro detta e riferita a Mosè direttamente dal Divino,cosa questa riferita da uomini si badi bene…. Avete mai pensato fra l’altro, in millenni quante storie sono state costruite,rivedute,distrutte e ricostruite ad immagine e somiglianza di interessi,modi di pensare,a fini comportamentali ecc ecc ? Si dice in tutte le religioni che il bisogno inalienabile dell’uomo di sopravvivere alla morte e di entrare nell’eternità sia il punto di forza di ogni religione che promette dopo la morte di assurgere ad una nuova condizione esistenziale.Riflettiamo un momento su tale concetto e su quanto esso possa essere accattivante per la materiale limitatezza umana. Lì dentro c’è la spiegazione sul perchè le Religioni sono sopravvissute per millenni al crollo di imperi, di regimi e di ogni e qualsivoglia forma di organizzazione del pensiero e dell’azione umana.Ma tutto questo non è che una caratteristica umana e non divina,anche se ci insegnano a pensare che la Chiesa derivi direttamente da Dio.Sono altri uomini che lo dicono e miliatrdi che ci credono ma la verità non è mai duplice, la verità è sempre una e non ritengo che possa essere vera per uno e non vera per un altro.La verità come natura e condizione materiale è oggettiva e non soggettiva, altrimenti si parla di alienazione.Qui c’è lo spartiacque della ragione e della fede,e più propriamente dell’osservazione,
dell’analisi,della critica,della messa in discussione di certi principi, contrapposta all’accettazione di quanto comportano i principi della Religione e della loro osservanza nella vita degli uomini.Ambedue sono bisogni umani beninteso.Personalmente mi sento più vicino ed aderente al primo (quello della visione laica e razionalistica del mondo) poichè penso che mi possa dare più libertà di giudizio e di vivere tendenzialmente comprendendo meglio anche le ragioni degli altri.La storia delle Religioni, delle loro influenze, delle loro estensioni, dei loro contrasti e di come hanno agito nella storia, per quanto mi è dato da capire hanno avuto solo un segno predominante su tutti : quello di PROMETTERE l’eternità(dico PROMETTERE ) ma nello stesso tempo di segnare la condizione umana nell’espletamento della vita materiale degli uomini.MA SI SA’ ORMAI, ALLE COSE PER FARLE VERE BASTA CREDERCI.La necessità conculcata della loro apertura al mondo-parlo delle Chiese- è la reazione oscurantista alla richiesta covante nel seno della Chiesa stessa che vediamo emergere oggi, ci fa vedere che tutto questo nel seno della Chiesa è stata una condizione sempre presente.I nomi ci sono e sono impressi -quelli sì-su tavole di pietra Lutero, Savonarola,Galileo tanto per dirne tre ma sarebbero migliaia e migliaia,forse milioni, per arrivare ai nostri tempi moderni come quelli di Ernesto Cardenal,dell’Arcivescovo Romero e di tantissimi altri, pensieri di uomini di religione, pensieri di foriero e di nuovo atteggiamento intelligente, politicamente positivo,ed umanamente compartecipe del progresso di tutti gli uomini.Il limite del timore della produzione valoriale che si possa pensare nel confronto-scontro con il principio del materialismo storico dovrebbe essere superato da una Chiesa guidata da tali principi, accettandone le conseguenze ineluttabili,riconoscendone i limiti temporali operativi che si sono prodotti nella sua storia ed adeguandosi al presente ….solo così ritengo che la religione possa davvero servire l’umanità,non a chiacchiere, ma scendendo in piazza e lottando accanto alle necessità vere degli uomini.Se poi a questi sia riservato il paradiso oppure l’inferno oppure il ritorno nell’equilibrio eterno e trasformante della natura, questa non è una decisione umana,che per fortuna non può risentire di ciò che viene detto e sparso ai mille venti da preti.monache e relativi organizzatori e strumenti utilizzati dall’apparato mondiale del consenso.Sia qui da noi chè altrove in ogni angolo del mondo.Ma si sà, forse questa non sarebbe una Religione.A tutto l’apparato dell’amministrazione della religione che è la Chiesa preme far trionfare la certezza(quella sua), la Teoria del Dubbio è bene che sia lontana e quell’orecchio non piace nemmeno che ne venga sfiorato.Ne vediamo oggi il contrasto di questo su tante questioni( Etica,staminali,Omosessualità, fruizione di sacramenti, ecc ecc.).Le ”Azioni” in borsa salgono quando c’è certezza(l’immortalità), quando c’è il dubbio scendono.Non sono molti fra i politici che conoscano il funzionamento del cervello umano come lo conoscono loro.Su tale terreno(quello politico e comportamentale) del resto loro i nemici li hanno sempre distrutti. L’ultimo esempio di questo è di ieri: Migliore ha chiesto la tessera del PD.Cosa infinitesimale, ma vi sembra poco ? Personalmente quasi quasi mi sentirei di dar loro ragione.Gli Inglesi dicono ”It’s question of time”,ma non credo almeno per ora che valga nei miei confronti.Io non sono Migliore,ma il peggiore….Scusatemi il tedio.
Signore cari, non voglio offendere nessuno nel chiedere di mettere in pratica la vostra capacità di sintesi. Aiuterebbe la discussione.
Lei non sà quante volte c’ho provato ma come vede non ci riesco.Forse allora è meglio non scrivere? Può darsi, ma non è richiesto nemmeno lo sforzo di leggere e dal momento che non è poi uno sforzo sovrumano il leggere-almeno credo-continuo a scrivere.
Si vede che hanno ragione coloro che invece di parlare mettono i segnalini con le dita a ”V” oppure con le faccette sorridenti od imbronciate per comunicare l’apprezzamento o meno del pensiero espresso.Le dico francamente che non mi piace, ma sono d’accordo con lei sulla oggettività della mia prolissità.
Notifico che ci hanno segnalato un articolo di Massimo Intrivigne (sociologo) sull’argomento. Il giornale, La Nuova Bussola, è un quotidiano cattolico, quindi può essere considerato di parte. Tuttavia, aiuta a capire molto meglio il ddl Scalfarotto e le implicazioni legali che ne potrebbero derivare. Va infatti precisato che la protesta delle Sentinelle non è contro i diritti di matrimonio degli omosessuali nè a favore della libertà di pestaggio degli stessi, ma contro la poca chiarezza della legge. http://www.lanuovabq.it/it/articoli-scalfarotto-finto-tonto-ma-ha-letto-la-sua-legge-10674.htm