SE IL SINDACO SI PRESENTA IN TUTA… INFORMALITA’ O MANCANZA DI RISPETTO?
CHIANCIANO TERME – Certo, ormai non è più tempo di grisaglie, come negli anni d’oro della Dc. Il premier Matteo Renzi si presenta sempre in maniche di camicia. Preferibilmente bianca. Ma magari con i jeans sotto. E anche i sindaci si adeguano. Siamo nell’era dei sindaci “informali”. Chi la mette più la giacca e la cravatta? Nessun problema. E’ normale, è la moda.
E poi chi se ne frega se il sindaco non porta la cravatta, o il doppiopetto. Basta che…” faccia le cose per bene”… Però a tutto c’è un limite. Il ruolo esige a volte un minimo di decoro, se non di eleganza e bon ton. Ecco, la settimana scorsa al concorso letterario “Donna sopra le righe” nell’ambito del Raduno Nazionale delle donne operate al seno, che si è tenuto a Chianciano terme, il sindaco della cittadina termale si è presentato alla platea in tuta e scarpe da ginnastica, con maglietta sbracata e ben visibile sotto la felpa. E, accaldato per la corsetta che aveva appena fatto, si è scusato per l’intervento frettoloso dicendo che non poteva trattenersi perché aveva due donne a casa che lo stavano aspettando.
Beh, come non capirlo? Però in quella platea c’erano donne che aspettavano l’intervento dell’autorità locale. Donne venute da tutta Italia, donne con storie di sofferenza alle spalle (o addosso), donne che hanno deciso di mettere in piazza quella sofferenza, il loro “privato” che come si diceva un tempo è sempre “politico”… Ma lui, il sindaco Chiancianese Andrea Marchetti, lista civica appoggiata dal centro destra, non poteva trattenersi oltre il minimo sindacale, aveva due donne ad attenderlo a casa dopo il jogging. Come faceva a rimanere ad ascoltare quelle storie? E poi di sabato… Fatele almeno di giovedì, in orario di ufficio, le manifestazioni e che cazzo! Di sabato no, dai…
Quella maglietta sbracata sotto la felpa da ginnastica, sciatta più che informale, ci ha ricordato un altro episodio.
Nel 2007, un ragazzotto appena eletto al consiglio comunale di Chiusi in quota… parrocchia, si presentò alla seduta di insediamento con i calzoni a zompafosso e le ciabatte infradito… Gli fu fatto notare (dalla stampa, non dal sindaco) che quella sala esigeva un abbigliamento leggermente più consono… Il ragazzotto lì per lì se la prese, pensava forse di esplicitare con quelle ciabatte il suo candore francescano, ma poi piano piano, dopo due o tre sedute si dileguò, scomparve dalla scena e nessuno l’ ha più visto per il resto della legislatura… Persa ogni traccia, dentro il consiglio e fuori.
Che traccia poteva lasciare uno che non ha nemmeno la percezione del luogo in cui si trova?
Il buon giorno si vede dal mattino. Anche dalle ciabatte, verrebbe da dire. E allora anche il buon giorno del neo sindaco Marchetti, a Chianciano, si è già visto… E nei panni della conduttrice del Convegno (che è assessore a Chiusi, di centro sinistra) noi glielo avremmo fatto notare. Perché una cosa è l’informalità, altra cosa è la sciatteria che sconfina nella mancanza di rispetto. E se il sindaco Marchetti ci dicesse che quella maglietta sbracata e quella felpa sono capi griffati, costosissimi e di gran moda, la cosa non cambierebbe di una virgola.
m.l.
Andrea Marchetti, Chianciano terme, Chiara Lanari
Gentile Lorenzoni,
le rispondo io perchè in questo articolo mi sento coinvolta. Perchè sono una di quelle due donne (l’altra è mia figlia) che aspettavamo Andrea a casa, dopo l’ennesima giornata piena di impegni, che sconfinano sempre di più con quella che dovrebbe essere la sua vita privata fatta di cose vere, di quotidianità e di affetti, e non di cravatte e bon ton. E mi rivolgo a lei ben consapevole che, se ha la faccia tosta di imbrattare il suo giornale con stupidaggini del genere, non possa capire il messaggio che vorrei comunicarle. Conosco Andrea più di lei, che spocchioso e civettuolo, si sofferma di fronte ad una maglietta sportiva non consona all’occasione, e che non ha scrupolo alcuno nello strumentalizzare un’intera platea fatta di donne che stanno combattendo contro una malattia seria, e che forse non avranno neppure notato quella mise.
Nulla aggiungo sui sacrifici che Andrea sta facendo per il suo paese che adora. Mi perdoni, ma non ne è neppure degno.
Le rispondo però solo per una comunicazione, diciamo così, da addetti ai lavori.
Nel suo articolo lei non dice assolutamente nulla, nulla che abbia un valore informativo, nulla che abbia un senso se non quello di un volgarissimo gossip strampalato, fatto per lettori di cui lei per primo non ha alcuna fiducia.
Con poca stima
Letizia Giorgianni
Cara Letizia, mi sembra che lei stia alzando un po’ troppo i toni, per un “rilievo” diciamo così di costume… Le assicuro che molte delle signore in platea la “mise” un po’ sbracata del sindaco l’hanno notata e non gradita. E poi, via, che c’entrano i sacrifici che Andrea sta facendo… Che c’entra la dignità o meno, la fiducia nei lettori? Ma di cosa parla? Ah già, ma anche lei fa o faceva la giornalista. Dovrebbe sapere che nelle le istituzioni e e nell’espletamento di funzioni istituzionali, la forma ha un suo peso, una sua importanza. A volte è essa stessa sostanza… Perché elemento di rispetto per ciò che si rappresenta e per coloro che sono rappresentati o per l’iniziativa e le persone che in quel momento uno si trova di fronte. Ognuno è libero di presenziare nella forma che ritiene più opportuno, per carità… Dico solo che certi atteggiamenti rischiano di vanificare o rendere meno credibili anche gli sforzi di cui parla Lei… Tutto qui. E uno che fa il sindaco sa in partenza o dovrebbe sapere che avrà gli occhi addosso, che dovrà rispondere anche di eventuali scivoloni… In 25 anni di presenza nelle edicole e 5 di presenza sul web d sindaci ne abbiamo criticati tanti, qualcuno lo abbiamo anche fatto dimettere… E comunque quella maglietta “sbracata” mi è sembrata un segno di sciatteria e credo che il sindaco avrebbe fatto bene, a suo stesso vantaggio, a presentarsi con una camicia normale e a restare in sala fino alla fine… Punto. Se lo vuol sapere io di cravatte non ne posseggo nemmeno una… Mai portata…(ma non faccio il sindaco).
Se fai vedere quest’articolo alla D’Urso, ti chiama subito per una puntata speciale su Pomeriggio Cinque.
perché?
Certo che se il giornalista usa parole così “informali” in un articolo, anche il Sindaco si può permettere di presentarsi in tuta! Ma ci sono problemi ben più grandi che attaccarsi a queste piccolezze….pensate a far mettere a posto la strada provinciale piuttosto!
Chi deve pensare a far mettere a a posto la strada provinciale, il sottoscritto e Primapagina?
Che la forma possa essere certe volte-ma non sempre- anche sostanza sono d’accordo.Ma credo che Chianciano abbia ben altri problemi di come si vesta il sindaco e di come possa apparire in pubblico.Altra cosa è la ”sciatteria”, Questa se c’è credo che sia un fatto che possa benissimo inficiare il rispetto degli altri.A giudicare dall’immagine pubblicata non mi sembra proprio che si evidenzi una immagine di ” sciatteria”….che comunque può essere un concetto anche molto estensibile visto i tempi nei quali viviamo.Il formalismo nell’esteriorità può anche risultare fuorviante talvolta e spesso assistiamo anche a fatti di come le persone si presentano indossando una veste che non gli appartenga e lì forse diventano anche ridicoli.
Spesso per esempio si presentano venditori di servizi che suonano il campanello e che propongono nuovi contratti per le forniture energetiche.Quasi sempre vestiti in giacca e cravatta e vestito scuro o”gessato” per darsi lo stereotipo di professionalità spinta al massimo grado scimmiottando quello che vedono nella televisione.Già questa secondo me coinvolge un fatto che sia una presentazione che, indipendentemente dal contenuto che tali persone vadano a proporre, credo che spesso inducono ed ottengano la risposta opposta da parte del probabile cliente per quelli che sarebbero i loro scopi di venditori.E questo proprio per quella ” veste” che appartiene ad altri, che li spersonalizza, e che li fa anche ridicoli.Talvolta io stesso ho detto di no a prescindere, pur sapendo che sia gente che stia lavorando,anche con molto sacrificio. Eppure è una forma che viene usata non ostante tutto, secondo me anche in un modo non intelligente.Condivido molto il discorso di Marco sul comune sentire e sul talmente diffuso fatto che certo abbigliamento che è irrispettoso degli altri e delle circostanze sia tale anche se riguardi capi firmati che costino un eresia.Anche quando si usano pretendendo che siano
accettati perchè facciano parte della moda e che costino un botto di soldi non fanno altro che evidenziare ciò che le persone hanno in testa.Ne conosco parecchie di persone che guardano a queste cose e che ritengono di essere valutati per i capi che indossano.Si vede che nessuno gli ha spiegato da piccoli che l’abito non fa il monaco.
Se non sbaglio anche ultimamente c’è stato qualcuno che non ha dichiarato il proprio nome nel blog che ha usato tale metro di giudizio per te Marco,definendoti che sembri un ” indigente” e ” peggio del Fiorani..”..e .mi sembra che gli hai anche risposto come meritava.
Io avrei aggiunto che la differenza fra il genio e lo stupido è quella che il genio ha dei limiti….. .
Carlo, l’articolo non è una inchiesta sulla crisi e i problemi di Chianciano. Solo la segnalazione di una “nota stonata” ( a nostro avviso) in un convegno pubblico. Punto. il can can di reazioni scomposte mi pare davvero una tempesta in un bicchier d’acqua. E anche il segno che non solo si è perso il senso dell’ironia, ma anche quello del ridicolo (e per ridicolo non intendo l’abbigliamento “sbracato” del sindaco di Chianciano).
Caro Marco, sai bene come condivido, da sempre, le tue battaglie, permettimi questa volta di dissentire pensando soprattutto a come siamo messi a Chiusi con il presenzialismo e la cura dell’immagine del sindaco a Chiusi. Io francamente, e con me molti credo, ne ho proprio la nausea, e non è solo per l’abbigliamento, anche la presenza per forza, il saluto formale e la presenza delle autorità francamente mi sono venute a noia. Credo che un convegno come quello di Chianciano o un qualsiasi altro avvenimento comprese tutte le feste popolar paliesche possono svolgersi tranquillamente mentre il sindaco è a farsi gli affari propri. La difesa degli interessi dei cittadini il sindaco la deve curare quando amministra dentro le stanze comunali, il resto è immagine che di concreto non ha niente, e la cui cura è spesso l’unico interesse e l’unica capacità che hanno oggi molti amministratori.
No Luca, a Chianciano, a quel convegno, che era un premio letterario, il sindaco è intervenuto in veste ufficiale e come tale è stato presentato dalla conduttrice (che è assessore a Chiusi)… In veste ufficiale e in abbigliamento informale. Non è un grosso problema. ce ne sono senz’altro di peggio, a mio avviso però resta uno scivolone che il buon Andrea Marchetti poteva tranquillamente evitare. E, se permetti, è anche un segnale non buono, di come certi nuovi amministratori, di destra e di sinistra (sinistra si fa per dire), intendano o concepiscano il peso del proprio mandato… Poi il casotto in muratura sotto le mura della rocca di Radicofani, l’uso smodato e improprio delle scuole nelle inaugurazioni per farsi propaganda, come fa Scaramelli a Chiusi, sono segnali ancora più inquietanti? Non c’è dubbio. Sono d’accordo. In certe occasioni e in certi casi però l’abito fa il monaco, come si suol dire… E se Marchetti s fosse presentato in maniche di camicia e jeans o maglioncino alla Marchionne, nessuno avrebbe avuto nulla da dire. La mise da jogging forse è un po’ troppo sbracata anche come look informale. E vista la platea la presenza del sindaco – o di altri esponenti dell’amministrazione – poteva essere un po’ meno frettolosa… Tutto qui.
Si Marco, forse da un punto di vista strettamente formale puoi avere ragione, ma il commento l’ho scritto di getto condizionato dal fatto di essere uno che non ha mai posseduto una cravatta e condizionato soprattutto dall’invadenza formale del sindaco di chiusi che francamente mi provoca sempre più la nausea.
Condivido l’articolo di “costume” che da proprio l’idea della “sciatteria” in cui versa Chianciano da molti anni e anche se prima era rappresentata da formali “mise femminili” ineccepibili. E poi un Sindaco rappresenta la comunità non solo se stesso. Se proprio doveva correre a casa dove lo aspettavamo altre due donne era meglio che da cada spediva un telegramma scusandosi per l’improvviso improrogabili impegni
Premetto che non conosco questo Sindaco per cui non esprimo in alcun modo un giudizio sulla persona. Mi interessa evidenziare l’abitudine di persone impegnate in contesti pubblici a lamentarsi, direttamente o tramite persone vicine, del fatto che sono oberati di lavoro. Che stia a significare che certi ruoli e cariche istituzionali si accettano con superficialità? Senza sapere a cosa si va incontro? E’ come se uno sportivo professionale si lamentasse degli allenamenti! Per quello che posso vedere bisognerebbe rivalutare la figura degli Assessori che attualmente li vedo molto schiacciati dai Sindaci, in fondo in un gioco di squadra qualche presenza decorosa potrebbero farla anche loro.
Osservazioni di poco conto tipiche di un provincialismo ottuso.
Non perdiamo tempo a commentare questi “articolucci” di bassa lega. Pensiamo alla sostanza.
e quale sarebbe la sostanza?
p.s. “non perdiamo tempo a commentare questi articolucci di bassa lega”… ma allora perché commenta, scusi?
Sarà l’età? Com’è che le persone che qui sono intervenute e che su tanti aspetti la pensano in maniera diversa su questa faccenda (la presenza del sindaco in veste ufficiale o in sua assenza di un assessore, perchè no?) hanno un comune sentire?
Sarà l’età o è anche un’idea condivisa delle istituzioni che non c’è più?
Ogni sindaco appena eletto si precipita ad affermare retoricamente che sarà il sindaco di tutti i cittadini. Poi nei fatti, ovviamente, vediamo che non è così. Ma chi glielo ordina, chi glielo chiede di fare certe affermazioni?
Solo in un caso il sindaco rappresenta tutta la comunità, quando presenzia in veste ufficiale alle cerimonie. E se ci va in tuta non va bene, fine del discorso. Ci vuole tanto a capirlo?
Nella scala degli errori che può fare un sindaco è sicuramente agli ultimi posti ma è pur sempre una sbavatura e se c’è chi la fa notare c’è solo da rispondere: “Ho sbagliato. Non accadrà più”.
Io critico il Sindaco non tanto per l’ abbigliamento, anche se poteva presentarsi meglio, ma per come si è comportato… ha forse sottovalutato l’Evento oppure non gliene importava nulla…. ha detto due paroline e se ne è andato…. faceva meglio a non venire e mandare l’Assessore… non era un semplice taglio del nastro del trenino… era una cosa ben più seria… e,aggiungo io, bellissima…ha perso un’ occasione importante…
E aggiungo anche che come cittadina di Chianciano e come donna operata al seno mi sono offesa molto e se qualcuno si incazza non me ne può importare di meno….