IL BACIO DELLA NO TAV AL POLIZIOTTO, PER MONTEBOVE E’ “UN ATTO DI AGGRESSIONE”

giovedì 21st, novembre 2013 / 14:34
in Cronaca
IL BACIO DELLA NO TAV AL POLIZIOTTO, PER MONTEBOVE E’ “UN ATTO DI AGGRESSIONE”
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L’ex direttore de La Settimana, ora portavoce nazionale del sindacato autonomo di polizia, interviene sul “bacio” No Tav di qualche giorno fa.

Siena – Una foto che farà storia? Forse. L’effetto supera di sicuro l’altra scena famosa di qualche tempo fa in cui un manifestante provocatoriamente dava della “pecorella” ad un poliziotto. Nina De Chiffre, 20 anni, studentessa di Milano, avrà la vita cambiata, perlomeno per un bel po’. La manifestante No Tav che sabato a Susa ha “baciato” il poliziotto, in un’intervista ha dichiarato: “Macché bacio di pace, era un gesto di disprezzo. Era giovanissimo, ho provato pena e disgusto per lui: l’ho provocato come avrebbe fatto una prostituta”. E ancora: “  Quindi  –  conclude la No Tav – con buona pace dei pacifisti yuppie e cristianotti, sì, sono contraria alle forze dell’ordine, sì lo stavo sfottendo alla grande, sì, il fotografo è stato fortunato…”. Infine, in un’altra intervista, ha aggiunto: “ Negli occhi del poliziotto ho visto il panico non sapeva come reagire”. Sul suo profilo facebook la bacheca è un misto di complimenti ma anche di tanti commenti negativi.

La Stampa di Torino, ha sentito Giuseppe Corrado, collega e caposquadra del giovane poliziotto conferma: “Bacio? Diremmo forse meglio un tentativo fallito di provocazione risolto grazie alla professionalità del nostro operatore”. Ancora: “E’ stato un gesto fondamentalmente ostile, e che quasi rasenta un reato penale, oltraggio a pubblico ufficiale. Il collega ha mantenuto i nervi saldi, è stato ineccepibile sul piano professionale, nessuno di noi cade in questi equivoci. Dopo il bacio sulla visiera, la ragazza che era stata gentilmente allontanata, si era infilata due dita in bocca, le aveva bagnate di saliva e poi aveva tentato di toccare il volto dell’agente. Francamente, non mi sembra un gesto granché romantico. Un’altra ragazza, poi, aveva leccato la visiera di un altro poliziotto, insomma, a questi episodi va dato solo il signific ato che hanno, e non altro». E aggiunge: «I nostri reparti, in Val Susa, hanno un compito delicatissimo, quello di consentire che le proteste, legittime in un Paese democratico, si svolgano nella legalità. Purtroppo, in passato, non è avvenuto. E ora siamo qui, a discutere se quello fu un bacio gradito oppure no”.

Massimo Montebove, portavoce nazionale del sindacato di Autonomo di Polizia presso il Ministero dell’Interno rincara la dose anche alla luce degli scontri tra NO Tav e forze dell’ordine ieri a Roma:  “Il bacio della manifestante No Tav al poliziotto? Un atto di aggressione pari ad uno sputo o ad un insulto, una provocazione violenta da parte di chi ha pubblicamente detto che i poliziotti dovrebbero essere tutti appesi a testa in giù. Lancio io una provocazione: se a compiere quel gesto fosse stato un uomo nei confronti di una donna, che cosa sarebbe successo? Forse si sarebbe addirittura parlato di violenza sessuale. La ragazza immortalata nella foto, per altro, si è messa successivamente le dita in bocca e ha tentato di appoggiare la sua mano sulle labbra del poliziotto. Altre manifestanti hanno compiuto gesti simili durante l’ultima manifestazione No Tav in Valdisusa. A queste provocazioni si aggiungano gli assalti, le devastazioni, i lanci di pietre e bombe molotov, gli sputi e gli insulti che quotidianamente le donne e gli uomini in divisa subiscono durante gli impieghi di ordine pubblico. Appena ieri sera a Roma i No Tav si sono resi protagonisti di altri scontri in una centralissima via della capitale, assaltando la sede del Partito Democratico di zona e ferendo sei agenti. Possiamo continuare così? Io credo proprio di no”.

David Busato

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