IL BACIO DELLA NO TAV AL POLIZIOTTO, PER MONTEBOVE E’ “UN ATTO DI AGGRESSIONE”

L’ex direttore de La Settimana, ora portavoce nazionale del sindacato autonomo di polizia, interviene sul “bacio” No Tav di qualche giorno fa.
Siena – Una foto che farà storia? Forse. L’effetto supera di sicuro l’altra scena famosa di qualche tempo fa in cui un manifestante provocatoriamente dava della “pecorella” ad un poliziotto. Nina De Chiffre, 20 anni, studentessa di Milano, avrà la vita cambiata, perlomeno per un bel po’. La manifestante No Tav che sabato a Susa ha “baciato” il poliziotto, in un’intervista ha dichiarato: “Macché bacio di pace, era un gesto di disprezzo. Era giovanissimo, ho provato pena e disgusto per lui: l’ho provocato come avrebbe fatto una prostituta”. E ancora: “ Quindi – conclude la No Tav – con buona pace dei pacifisti yuppie e cristianotti, sì, sono contraria alle forze dell’ordine, sì lo stavo sfottendo alla grande, sì, il fotografo è stato fortunato…”. Infine, in un’altra intervista, ha aggiunto: “ Negli occhi del poliziotto ho visto il panico non sapeva come reagire”. Sul suo profilo facebook la bacheca è un misto di complimenti ma anche di tanti commenti negativi.
La Stampa di Torino, ha sentito Giuseppe Corrado, collega e caposquadra del giovane poliziotto conferma: “Bacio? Diremmo forse meglio un tentativo fallito di provocazione risolto grazie alla professionalità del nostro operatore”. Ancora: “E’ stato un gesto fondamentalmente ostile, e che quasi rasenta un reato penale, oltraggio a pubblico ufficiale. Il collega ha mantenuto i nervi saldi, è stato ineccepibile sul piano professionale, nessuno di noi cade in questi equivoci. Dopo il bacio sulla visiera, la ragazza che era stata gentilmente allontanata, si era infilata due dita in bocca, le aveva bagnate di saliva e poi aveva tentato di toccare il volto dell’agente. Francamente, non mi sembra un gesto granché romantico. Un’altra ragazza, poi, aveva leccato la visiera di un altro poliziotto, insomma, a questi episodi va dato solo il signific ato che hanno, e non altro». E aggiunge: «I nostri reparti, in Val Susa, hanno un compito delicatissimo, quello di consentire che le proteste, legittime in un Paese democratico, si svolgano nella legalità. Purtroppo, in passato, non è avvenuto. E ora siamo qui, a discutere se quello fu un bacio gradito oppure no”.
Massimo Montebove, portavoce nazionale del sindacato di Autonomo di Polizia presso il Ministero dell’Interno rincara la dose anche alla luce degli scontri tra NO Tav e forze dell’ordine ieri a Roma: “Il bacio della manifestante No Tav al poliziotto? Un atto di aggressione pari ad uno sputo o ad un insulto, una provocazione violenta da parte di chi ha pubblicamente detto che i poliziotti dovrebbero essere tutti appesi a testa in giù. Lancio io una provocazione: se a compiere quel gesto fosse stato un uomo nei confronti di una donna, che cosa sarebbe successo? Forse si sarebbe addirittura parlato di violenza sessuale. La ragazza immortalata nella foto, per altro, si è messa successivamente le dita in bocca e ha tentato di appoggiare la sua mano sulle labbra del poliziotto. Altre manifestanti hanno compiuto gesti simili durante l’ultima manifestazione No Tav in Valdisusa. A queste provocazioni si aggiungano gli assalti, le devastazioni, i lanci di pietre e bombe molotov, gli sputi e gli insulti che quotidianamente le donne e gli uomini in divisa subiscono durante gli impieghi di ordine pubblico. Appena ieri sera a Roma i No Tav si sono resi protagonisti di altri scontri in una centralissima via della capitale, assaltando la sede del Partito Democratico di zona e ferendo sei agenti. Possiamo continuare così? Io credo proprio di no”.
David Busato
Interessante la provocazione di Montebove, certamente se un uomo mi avvicina e prova a baciarmi senza permesso io lo allontano con un bello schiaffo! 🙂
E allora che faranno i poliziotti, risponderanno alle provocazioni a manganellate, qualunque sia il tipo di provocazione? Anche se si può considerare provocatorio un bacio o tentato bacio non mi pare che possa essere considerato al pari di uno sputo, né tantomeno al pari di una azione violenta come il lancio di un sasso, di una molotov o di una sprangata… E il più delle volte a rimanere contusi e feriti non sono gli agenti in divisa ma i manifestanti… Per fortuna l’agente baciato ha mantenuto i “nervi saldi”. Montebove invece pare li abbia a fior di pelle. Pure troppo…
Anche a me il bacio non era sembrato un gesto particolarmente ostile. Ma se sono vere le dichiarazioni attribuite alla manifestante, mi sembrano da condannare senza s’è e senza ma. La sinistra ha gia’ dato. Anche le Brigate Rosse all’inizio confondevano il ruolo sociale con la persona che lo interpretava. E venivano definiti da molti compagni che sbagliano.
Verissimo, per carità… Atto provocatorio quanto si vuole, ma un bacio – dato o tentato – non è una molotov o una sprangata e nemmeno un ceffone… E dalle parole del prode Montebove, uno che ama sempre stare dalla parte di chi comanda (a Chiusi è piuttosto conosciuto per aver fatto prima il portavoce del centrodestra e poi la grancassa di Ceccobao) sembra che alla polizia prudano le mani… Non è buon segno…
Da che mondo è mondo nel fermento sociale c’è sempre chi ricopre un ruolo di rottura degli schemi.I cambiamenti che sono avvenuti nel male o nel bene a seconda del punto di vista di chi li giudichi e sono stati sempre preceduti da comportamenti fuori dalle righe.Invece di giudicare dannoso o colpevole di chissacchè un tale comportamento di una donna che manifestava la propria indignazione e che provocatoriamente ha baciato la visiera del poliziotto e che personalmente giudico non un atto di sfida o di intimidazione ma un atto spontaneo di
convincimento come a dire ”io non sono un nemico ma hai di fronte una che lotta per dei diritti che ritiene giusti” io credo che si sia messo in evidenza con quell’atto un grande potere di convincimento al quale anche gli organi di polizia debbano dare ascolto o comunque vederlo nella luce giusta e valutandolo nel corretto modo e non come un atto di violenza o di scherno.Altra cosa sono le molotov o i sampietrini mi sembra, o no ? Ricordate i fiori nei fucili nella Rivoluzione Portoghese del 1975? I fermenti sociali si nutrono anche di simboli, coscentemente mettendo in evidenza anche una provocazione come in questo caso e spesso sono più forti dei sampietrini.Forse ci si incazza per questo e così sale la rabbia? Ricordate la celebre foto a Parigi a Boulevard Saint Michel celebrativa del 68 francese in tutto il mondo della ragazza che porge un fiore ai poliziotti in assetto di guerra? E’ la forza delle idee, consapevole di produrre un modo diverso di concepire una realtà.Non c’entra nulla con le Brigate Rosse e la sinistra che ha già dato.Di sinistra terrificante il movimento NO TAV non ha nulla, non si ripromette di rompere gli schemi sociali di un sistema nè di cambiare classi dominanti,sono cittadini comuni, vecchi, famiglie intere che protestano e dicono no a ciò che invece ritengono che possa provocare il passaggio di una linea ferroviaria nei loro territori, tant’evvero che vi sono anche sindaci fra loro, con tanto di fascia tricolore.Evocare qualsiasi pericolo come fa Alfano sul brigatismo rosso infiltrantesi (sono 20 anni che gridano agli anarco insurrezionalisti come il maggior pericolo nazionale ben sapendo che sonno 4 gatti ma evidentemente li disturba il fatto che certe idee possano attecchire e trasportare anche altri da quella parte anche se il tutto ben serve a reprimere con tale scusa un movimento molto più generale ed incontrollabile e per questo più forte,di gente comune ) serve solo a coloro che in cuor loro amerebbero vedere le cose al posto che piacerebbe loro: ” tutti zitti ed al letto alle 20, qui comandiamo noi”.Ci sono anche coloro che più moderatamente hanno modi di pensare più soft ma il fine è lo stesso:non infastidire il manovratore anche se questo porta l’autobus nel burrone.Negli anni 70 a Milano c’era la maggioranza silenziosa di De Carolis a cui faceva riferimento anche il ”partigiano Edgardo Sogno”; se non ci si ricorda quello che dicevano e che esprimevano si ripassi la storia recente d’Italia. Mi sembra per tanti aspetti delle questioni che si vivono di essere ritornato a quei tempi.Ma a forza di dire che la sinistra non ha imparato nulla da quelle lezioni ci si schiera dalla parte opposta e si fa l’interesse non di quei cittadni che protestano ma delle ditte o delle società a cui fanno capo i lavori, i partiti, le macchine mangiasoldi di questa italia attuale, fatta di politici sordi e che invece ci sentono bene.Si trascura
di vedere che al cambiamento si oppongono potenti forze che si travestono da progressiste ma che invece sono nella loro natura ”moderate” e che spesso sono proprio quelle che nei gangli dello stato procurano i brigatisti affinchè il fine(quello loro)giustifichi i mezzi.I servizi segreti deviati nella strategia della tensione hanno servito a questo.La questione è vecchia ma anche semplice se si vuole vedere.Se non la si voglia vedere è un altro paio di maniche.