IL CASO MUSSARI-AMATO E L’ARRESTO DELLA ZARINA LORENZETTI: COSI’ E’ FINITA LA DIVERSITA’ DELLA SINISTRAA

di Marco Lorenzoni
Chiunque apra oggi questo sito, si trova di fronte, nella pagina “politica”, due notizie: l’arresto di Maria Rita Lorenzetti, la zarina del Pd umbro, ex governatrice e ora presidente di Italfer e, sotto, la notizia delle “telefonate imbarazzanti” tra Giuliano Amato, fresco di nomina alla Consulta e Giuseppe Mussari, ex numero uno di Montepaschi e Abi. Telefonate di cortesia per scambiarsi dei favori: io ti aiuto a scalare l’Abi, tu mi finanzi il torneo di tennis… Ad Amato piace il tennis, che ci volete fare? E Mps nell’era Mussari era una mucca alle cui prodighe mammelle tutti attingevano.
Due notizie, dicevamo, una accanto all’altra. Due notizie che raccontano due facce della stessa medaglia. In sostanza la stessa storia: la debacle morale e politica di quella che un tempo era la sinistra orgogliosa della sua diversità. Sono due “storie” nazionali, quantomeno di valenza nazionale. Ma entrambe hanno sullo sfondo la Toscana e l’Umbria. Il cuore roso d’Italia, quello dove la “diversità” è stata per decenni il marchio di fabbrica dei governi locali. Sullo sfondo, appunto, la banca più antica del mondo che diventa un bancomat per politici ingordi e una grande opera pubblica, discutibile e discussa, peraltro, come la Tav, nel tratto di Firenze (non in Val di Susa). Siena e Firenze. La Toscana che si scopre all’improvviso non solo culla della cultura italiana e del “buongoverno” (a Siena, nel palazzo comunale c’è un affresco trecentesco di Ambrogio Lorenzetti sul tema), ma ombelico della malversazione politica, dell’intreccio tra politica e affari. L’Umbria c’entra perché l’arrestato eccellente è lei, la Zarina. La donna d’acciaio della politica umbra, deputata per 4 legislature e presidente della Regione per due. Maria Rita Lorenzetti, la figura politica più forte, più influente, più potente della piccola regione dove ormai il misticismo di San Francesco, Jacopone e del più recente Aldo Capitini è solo un ricordo. Piuttosto sbiadito, peraltro.
Due notizie, che per noi sono “locali”, che riguardano questo territorio e i suoi capoluoghi, ma che agli occhi di un lettore qualsiasi, di qualsiasi altra parte d’Italia, segnano (insieme ad altre come la crisi Mps, l’allarme sicurezza a Perugia ecc.) la fine ingloriosa di quella che fu appunto la “diversità” di queste terre democratiche, civili, laboriose e amministrate da sempre dalla sinistra. Due notizie che da sole bastano per dire che quella diversità (che a qualcuno stava stretta già 30 anni fa) adesso davvero non c’è più. Non c’è nemmeno bisogno di arrivare alle sentenze dopo il terzo grado di giudizio. Alla fine le telofonate tra Amato e Mussari possono pure risultare penalmente irrilevanti, la Zarina Lorenzetti può risultare innocente… Ma già il fatto che si adombri il sospetto di favori reciproci, di un uso improprio delle posizioni di potere, di pressioni per far lievitare certe carriere o per stroncarne altre, di lavorare in concorso con altri per favorire delle imprese, magari di famiglia, infischiandosene della sicurezza pubblica (addirittura di una scuola, che l’attraversamento sotterraneo della Tav avrebbe messo a rischio)… per quanto ci riguarda basta e avanza per dire che il limite è stato superato. L’orgogliosa rivendicazione della diversità dei comunisti fatta nel ’77 da Berlinguer e nel ’74 da Pasolini è roba da libri di storia, al massimo da teatro civile o cinema d’essai… Quelli che son venuti dopo, gli eredi del Pci, non sono diversi per niente. Mussari e Amato? Il primo ha usato il partito per scalare una banca, Amato era socialista, amico, sodale e vice di Craxi. Maria Rita Lorenzetti invece era già dirigente del Pci ai tempi di Berlinguer e di Pietro Conti. Ha fatto il sindaco comunista di una cittadina di 40 mila abitanti, il presidente della Regione per i Ds… Dai primi due c’era poco da aspettarsi. La loro politica è sempre stata una questione di potere. Maria Rita Lorenzetti, detta “Mozzarella” la facevamo di un’altra pasta. Invece anche lei si è lanciata in una rincorsa senza fine: il Comune, il parlamento, la Regione, ora l’Italfer, sempre meno politica, sempre più potere reale, potere di smuovere vagonate di soldi con la disinvoltura di chi si sente al di sopra degli altri, intoccabile. La malattia della casta. Se avesse tirato i remi in barca, dopo l’esperienza positiva in Regione avrebbe chiuso in bellezza. Invece no, ha voluto salire ancora più su. Si è presa l’Italfer (consegnatale da Berlusconi) e ora cade nelle melma lasciata da una maxi trivella finita sotto sequestro… Non sarà che la “mozzarella” era scaduta?
Si può azzardare a dire che come dice giustamente Lorenzoni che è finita la diversità della sinistra? Certo, si può dire. Ma c’è chi si spinge oltre dicendo che non c’è mai stata…
Consiglio a tutti un libro di prossima uscita, si intitola Tramonto rosso, uscirà a fine Ottobre per Chiarelettere, riporto un estratto di un articolo di presentazione: ” È un libro che farà discutere quello scritto da Ferruccio Pinotti, giornalista d’inchiesta autore di numerosi libri di indagine su temi scomodi, e Stefano Santachiara, blogger del Fatto. Atteso e temuto Tramonto rosso, edito da Chiarelettere, sarà in libreria a fine ottobre, nonostante le voci di un blocco, smentito dagli autori, e dopo un piccolo slittamento (inizialmente l’uscita era prevista a giugno 2013) dovuto, pare, ad un capitolo particolarmente spinoso su una forte influenza «rossa» che agirebbe all’interno di uno dei tribunali più importanti d’Italia, quello di Milano…”
No, era ed è scaduto il metodo di considerare che le cose potessero andare avanti scremate dagli ideali, anzi si attaccava chi li aveva e conservava dicendogli che erano arnesi del passato poichè la politica doveva imboccare posizioni più pragmatiche (Craxismo, Decisonismo, politica delle convergenze fra opposti schieramenti e chi più ne ha più ne metta).Risultato ? Defenestrazione totale ! Annullata la sinistra perchè resasi da sola omogenea agli altri schieramenti, non c’è più nessuna differenza ed il mondo che sarebbe dovito cambiare per effetto della pressione della sinistra ha fatto cambiare la sinistra e l’ha resa irriconoscibile.Mi sembra ancora di sentire berlinguer e la sua voce che registravo sempre nei suoi discorsi alla chiusura dei Festival Nazionali dell’Unità dagli anni 70 agli anni 80.Quanto sono lontani quei tempi !Quanto erano vere le sue riflessioni,quanto ho sperato che chi lo fischiava da parte Craxiana(per asserzione dello stesso Craxi finito poi latitante per lo Stato italiano- altro che monumenti a Carrara -…..)avesse ripagato politicamente la tronfiezza scomposta dei comportamenti e del falso decisionismo costruito sul nulla.Allora oggi siamo arrivati alla fine del percorso ma si scopre l’acqua calda e non poteva non essere diverso da così.Adesso manca solo la guida di Renzi che con la sua disinvoltura e col suo pragmatismo scelga di percorrere politiche
tatcheriane verso il sociale cospargendole col fumo dello sviluppo e delle assunzioni nel mondo del lavoro.L’inebetimento della sinistra credo che nemmeno osi contrapporsi al parrocchiano sindaco di Firenze che è andato a trovare Berlusconi tenendo a figurare l’uomo buono per tutte le stagioni e che adesso gli ha detto ”Cavaliere Game Over”.E’ vero, va avanti a forza di battute ma per ritornare ad Amato oggi ho ricevuto una lettera di un mio ex collega ed amico dal nome di Emanuele Ferrara nella quale fa riferimento alla nomina del leader socialista a giudice della Corte Costituzionale da parte del Presidente della Repubblica Napolitano. E’ un po’ troppo lunga tale lettera e questo articolo l’ho già fatto lungo da me stesso e quindi pregherò Ferrara di inviarlo a Prima Pagina che se lo vorrà lo potrà pubblicare come intervento in questo Post di Lorenzoni sulla sinistra.Questo tanto per ribadire di quale specie siano i nostri governanti.
A David.Sì. è possibile tutto fino al punto che in tale mondo chi ha soldi possa permettersi di tenere a libro paga fior di avvocati, giornali, editori e TV.E dal momento che tali media formano anche il modo di pensare, io non andrei così sicuro….che la magistratura possa essere come dice il cavaliere di colore vermiglio….e che sia usata contro di lui perdefenestrarlo. la sinistra com’è concepita adesso-che è tutto fuorchè sinistra- si defenestrada sola. Infatti i risultati li vedevamo, li abbiamo visti e li vedremo.
Il caso Mussari-Amato e l’arresto della zarina Lorenzetti. http://t.co/ihvw15WERx
Non è vero che la diversità della sinistra non c’è mai stata.
C’è stata eccome, non solo nei momenti “eroici” come durante il fascismo. C’è astata anche dopo e per lungo tempo, quando le amministrazioni di sinistra si caratterizzavano per l’attenzione ai servizi sociali, alla salute, alla tutela delle fasce più deboli, alla scuola, alla cultura, come molla per far crescere il livello di vita… Io ho conosciuto quella sinistra, alcuni di quegli amministratori (certo anche allora non tutti erano senza peccato). Ho conosciuto sindaci, assessori e dirigenti di partito che consideravano la politica un servizio alla comunità, e anche un mezzo per affrancarsi da condizioni di subalternità, gente che non si è arricchita. Che veniva dal popolo e continuava a vivere come il popolo. Gente che non sfoggiava auto di lusso, vestiti firmati, barche, ville, appartamentini a New York… Ad un certo punto, quella gente è stata soppiantata da altri che i nome di una maggiore modernità, hanno scambiato la politica per un ascensore (per le proprie ambizioni) e un bancomat per far soldi… Lì è avvenuto il patatrac e si era all’epoca di Craxi , dei “miglioristi” del Pci (capeggiati da Napolitano e dagli emiliani) e anche quella in cui muoveva i primi passi un certo Berlusconi… Che poi ha fatto scuola.